Pagina 1 di 5

Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: mercoledì 28 marzo 2012, 17:57
da Rogozin
Ciao,
oggi riflettevo, dopo una non felicissima esperienza col rivenditore Montegrappa a Firenze, che se tale evento mi ha colpito tanto è proprio perchè mi sembra di aver percepito che nel mondo di tutto ciò che ruota attorno alle stilografiche ci sia competenza, professionalità, serenità e cortesia.
Ho avuto modo, nel tempo, di avere a che fare con diversi tipi di rivenditori, dallo showroom ufficiale al venditore appassionato stretto in 15mq di spazio passando per le boutique. Le esperienze sono state sempre positive, complice probabilmente il fatto che gli operatori sono in genere provvisti di grande competenza e personalmente io stesso sono molto conciliante.

Appunto per questo, dicevo, il trattamento che ho ricevuto oggi (a dire il vero c'era stato un precedente, quasi un anno fa) mi è rimasto particolarmente impresso.

Mi spiego...


Premessa
:
E' un negozio storico fiorentino, tenuto estremamente bene e arredato con cura. Diciamo che non è esattamente il negozio che trasmette più familiarità del mondo: ogni penna è illuminata da fari e faretti e l'esposizione è fatta in modo tale da far sembrare le penne più dei modelli umani che degli strumenti di scrittura. Lo so, è la normale impostazione delle boutique, ma personalmente preferisco di gran lunga un'atmosfera più friendly, con i gestori che ti fanno provare le mille penne che hanno e che, per citare Ridley Scott, "escono dalle fottute pareti" da quante sono. Capisco tuttavia la diversa impostazione di quel tipo di negozio, messo in un punto obbligato di passaggio turisti e che è destinato SOLO ai facoltosi nuovi ricchi americani(sempre meno a dire il vero)/russi/cinesi che nulla sanno delle penne ma se vedono una cosa che sbrilluccica e costa tantissimo deve essere loro.

Il mio primo rapporto con questo negozio avvenne allorchè, essendo non da molto uscita la Opera Elements di Visconti, ovviamente ne avevano alcuni esemplari in esposizione. Entro per mostrarli alla mia ragazza con la quale stavo passeggiando.
Chiedo l'elements rossa (in realtà è amaranto, nome in codice "Fire"), la gestrice mi risponde: "Non esiste".
In pratica, ho immaginato, la signora ha subodorato una compravendita, e per non perdere il potenziale cliente mi ha vergognosamente mentito, dicendomi appunto che potevo però comprare la marrone e blu. Però è stupido e poco lungimirante: se un tizio sconosciuto ti entra nel negozio e ti chiede una Elements Rossa, magari VUOLE UNA ELEMENTS ROSSA che evidentemente sa esistere. Quindi fosse stata una venditrice più furba, anzichè cercare di realizzare la vendita immediata (passando quindi nel migliore dei casi per ignorante, nel peggiore disonesta) avrebbe dovuto magari chiedermi se avessi voluto ordinarla, offrirsi di chiamarmi qualora si fosse resa disponibile e tutte quelle cose che i venditori competenti usano per iniziare a creare un contatto con un potenziale cliente.
Nisba.
Tutto questo l'ho pensato in quei due o tre secondi che mi hanno fatto rispondere un secco "Esiste. E' rossa. Anche detta fire. Come il fuoco. Rosso."
Interdetta, esita. Dopodichè se ne esce con "Non l'abbiamo perchè non esiste più. Non la fanno più".
Non sapendo nemmeno da quale punto iniziare a far notare sotto quali e quanti aspetti quella frase fosse un'invereconda boiata, ma non volendo far vedere quanto quella disonestà mi stesse irritando, faccio la domanda exit-strategy "mi può dire quanto costa?" (ah, come ogni buona boutique/negozio della Firenze di lusso NON ha i prezzi esposti, cosa già di per sè multabile).
"Costa il prezzo di listino"
Il mio "arrivederci" cerca di essere conciliante, probabilmente fallendo.

Insomma, oggi sono stato costretto ad averci nuovamente a che fare. Di nuovo entro con la mia ragazza che riconosce il posto, non mi dice nulla ma già intuisce il mio umore dall'espressione torva che assumo.
Spiego alla (stessa) signora che ho un problema con una Montegrappa (essendo quello, ripeto, un concessionario ufficiale o così almeno risulterebbe dal sito). Sospettosa, mi chiede dove l'ho presa. Ovviamente la risposta che mi esce "l'ho presa da un privato" non è assolutamente equipollente a quella che stavo pensando e che, per decenza, non riporto.
In ogni caso, quasi offesa, mi dice "facciamo assistenza solo sulle penne che vendiamo". Vorrei farle notare che TUTTI i rivenditori, da Visconti (il cui gestore è un uomo eccezionale) a Montblanc si prendono la briga, quando non in grado di effettuare "on the spot" la manutenzione, di mandare il prodotto in assistenza.
Un po' incredulo le chiedo "si, lo so, ma non la inviate nemmeno a Montegrappa? Non sto chiedendo a lei di ripararmela hic et nunc"
.
Scandalizzata non meno che se l'avessi palpata, mi risponde "No, noi non mandiamo via nulla. Deve mandare a Montegrappa".
"Va bene, mi dà per favore un riferimento?"
"No, ma basta che vada su google e digiti Montegrappa assistenza".

Mi astengo dal commentare per i motivi di cui sopra :) In ogni caso, me ne vado sorridendole (così come ho sorriso durante tutto il martirio) e augurandole dentro di me che non abbia mai bisogno di vendere agli "autoctoni", perchè gente così è buona solo per turisti spendaccioni che passano una volta, lasciano giù qualche buona banconota verde e non si fanno più vedere. E non è detto che nel (più o meno) prossimo futuro Firenze, per vari motivi, continui ad attrarre così tanti facoltosi turisti. Cambiassero le cose, chissà che sia costretta per una volta ad imparare il mestiere.

Ecco, questa è stata la prima e unica (diciamo unica-bis, dal momento che il negozio era lo stesso) esperienza negativa nel mondo della compravendita delle stilografiche.
A voi come è andata? Qual'è stata, come da titolo, "quella volta che ho detto qua non ci torno più"?

EDIT: ah, ovviamente non ho scritto il nome del negozio ma altrettanto ovviamente lo posso fornire in privato.

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: mercoledì 28 marzo 2012, 18:21
da vikingo60
Ciò che è capitato a te è incredibile;tuttavia non capita solo con le stilografiche.A me è successo con prodotti elettronici,tipo i cellulari.Oltre dieci anni fa,quando sembrava che i cellulari potessero essere riparati,affidai il mio ad un riparatore che mi assicurò per certa una riparazione in pochi giorni (nel dettaglio,il telefono a volte si spegneva da solo).Mi chiese di ripassare dopo quattro giorni,perchè doveva arrivare un pezzo che mancava.Trascorsi i quattro giorni,mi disse che il pezzo non era ancora arrivato,e che in ogni caso il tecnico era troppo impegnato.Prese altri tre giorni di tempo,trascorsi i quali non sapeva quale scusa avanzare,e mi propose di acquistarne uno nuovo.Naturalmente rifiutai senza scaldarmi e lo comprai in un altro negozio.Nell'andar via da quel negozio,pensai:"Qui non ci tornerò mai più!",e così è stato.
Caro Andrea,per ogni oggetto ci vuole competenza;per le stilografiche,poi,sappiamo quanta ne necessita.Ecco perchè io penso che una volta che ognuno di noi ha trovato il posto giusto,nel quale si è trovato bene,è meglio che non lo lasci.
Un caro saluto

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: giovedì 29 marzo 2012, 1:13
da Alexander
L'ultima volta che sono entrato in un negozio di stilografiche (un paio di settimane fa) la figlia del proprietario, chiaramente incompetente, di fronte alla mia domanda: "Posso vedere quella Visconti Rembrandt esposta in vetrina?" mi ha risposto "Quella è una Van Gogh"..
Con una calma glaciale e trattenendo a stento l'ardore giovanile di un neofita appena inchiostrato ho sorriso e con voce perentoria ho ribadito: "No.. È una Rembrandt.. Il fusto non è sfaccettato, le sfumature di colore sono molto diverse ed il pennino è in acciaio.. Comunque dovrebbe essere inciso sul cappuccio.. [e prendendo nel frattempo la penna con aria soddisfatta e saccente] infatti.. è una Rembrandt".
Per correttezza devo però dire che ho davvero apprezzato l'onestà della signorina che ha quindi precisato "guardi delle stilografiche se ne occupa mio padre che in questo momento è fuori, io non sono molto pratica!".. e te pareva, me ne ero accorto da solo!
Purtroppo la specializzazione inizia a mancare ovunque.. anche in molti negozi di elettronica la gente al reparto è spesso incompetente, messa lì con il sorriso più fasullo solo per rifilarti il primo prodotto costoso.. Probabilmente è il momento economico ad essere brutto, ma pressoché ovunque si punta sulla "vendita ad ogni costo" (mi correggo, al più alto costo), a spremere il più possibile l'improvvido avventore.. fino a quando non ci sarà più nulla da spremere.

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: giovedì 29 marzo 2012, 9:05
da Rogozin
Si, è vero, sono d'accordo sia sul non abbandonare il posto "giusto" una volta che l'abbiamo trovato così come sulla tendenza a spremere l'avventore.
Ma nell'ultimo caso, in special modo in un periodo di crisi come questo, il venditore secondo me dovrebbe essere lungimirante: molto meglio non vendere "oggi" ma fare una bella figura, così da far permanere nel cliente un'ottima impressione del posto per acquisti futuri, piuttosto che cercare di svuotargli le tasco stile sceriffo di Nottingham salvo maltrattarlo una volta capito che la persona se ne intende un po'.

Poi è vero, nel settore stilografico episodi di evidente malafede secondo me sono comunque pochi.

Nello showroom Visconti, il gestore quasi mai mi lascia pagare tutto quello che prendo (e non è che compro una penna a volta, magari sto 20 minuti solo per prendere due refill di un paio di penne a sfera) tanto che l'ho minacciato che un giorno sarò tanto imbarazzato che non andrò più da lui :) E mai (stavolta senza il quasi) mi fa andar via senza avermi offerto un caffè al bar dell'angolo. E non è che mi conosca bene, tantomeno sono un buon cliente, dato che, per quanto mi possano piacere molte Visconti, non è che mi compri una penna alla settimana.
Mi ha spiegato proprio, fra le righe, che è nel suo interesse mantenere vivo il rapporto con un certo tipo di clientela che appunto, poi ritorna.

Non voglio i tappeti rossi di Montblanc (anzi mi imbarazzano pure), basta l'onestà di uno scambio piacevole...

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: giovedì 29 marzo 2012, 9:34
da GianniMzch
Purtroppo l'intelligenza di certi venditori non arriva ad avere quella semplicità di cogliere nelle persone che entrono nel loro negozio, lo sguardo tipico di chi ha la passione per l'oggetto in vendita.

Sono solo accecati e limitati a prestare il minimo di attenzione solo per concludere la vendita a prescindere dalla soddisfazione del cliente ed il più in fretta possibile. La parola "customer satisfaction" o "fidelizzazione" non sanno cos'è, sono sopraffatti dall'ansia di guadagnare che finiscono per dare l'idea che ti vogliono fregare.

Lo stesso atteggiamento anche se non proprio così negativo, l'ho avuto acquistando una penna in un negozio a Milano. Sono uscito e mi sono detto: mai più in questo negozio.

Ciao.

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: giovedì 29 marzo 2012, 12:13
da rembrandt54
Per quanto riguarda le penne, ho la grandissima fortuna di avere amici che hanno negozi !!!
Comunque sono dell'idea che non si possano vendere penne stilografiche solo per fare soldi ; bisogna
avere la passione

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: giovedì 29 marzo 2012, 12:21
da vikingo60
rembrandt54 ha scritto:Per quanto riguarda le penne, ho la grandissima fortuna di avere amici che hanno negozi !!!
Comunque sono dell'idea che non si possano vendere penne stilografiche solo per fare soldi ; bisogna
avere la passione
E' ovvio che molti lo fanno per lavoro,vendendo le stilografiche insieme ad altre cose.Ma anche io sono d'accordo sul fatto che ci vuole passione.Solo così può crearsi un'intesa col cliente con reciproca soddisfazione.
Cordiali saluti

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: giovedì 29 marzo 2012, 17:06
da Andrea C
Caro il mio omonimo,
io credo che tu abbia una pazienza da santo e un autocontrollo da robot...
Personalmente, io gliene avrei dette di tutti i colori e poi avrei scritto alla Montegrappa per raccontare il tutto.
Anche se ciò, probabilmente, non sarebbe servito a niente, in quanto dubito che la Montegrappa scelga i suoi rivenditori con la stessa cura con cui la Mercedes seleziona le proprie concessionarie...

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: giovedì 29 marzo 2012, 17:14
da rembrandt54
Andrea C ha scritto:Caro il mio omonimo,
io credo che tu abbia una pazienza da santo e un autocontrollo da robot...
Personalmente, io gliene avrei dette di tutti i colori e poi avrei scritto alla Montegrappa per raccontare il tutto.
Anche se ciò, probabilmente, non sarebbe servito a niente, in quanto dubito che la Montegrappa scelga i suoi rivenditori con la stessa cura con cui la Mercedes seleziona le proprie concessionarie...
;) ;) ;)

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: giovedì 29 marzo 2012, 17:31
da GianniMzch
Andrea C ha scritto:Caro il mio omonimo,
io credo che tu abbia una pazienza da santo e un autocontrollo da robot...
Personalmente, io gliene avrei dette di tutti i colori e poi avrei scritto alla Montegrappa per raccontare il tutto.
Anche se ciò, probabilmente, non sarebbe servito a niente, in quanto dubito che la Montegrappa scelga i suoi rivenditori con la stessa cura con cui la Mercedes seleziona le proprie concessionarie...

Sei un Benzer anche tu?

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: venerdì 30 marzo 2012, 10:34
da Andrea C
GianniMzch ha scritto:
Andrea C ha scritto:Caro il mio omonimo,
io credo che tu abbia una pazienza da santo e un autocontrollo da robot...
Personalmente, io gliene avrei dette di tutti i colori e poi avrei scritto alla Montegrappa per raccontare il tutto.
Anche se ciò, probabilmente, non sarebbe servito a niente, in quanto dubito che la Montegrappa scelga i suoi rivenditori con la stessa cura con cui la Mercedes seleziona le proprie concessionarie...

Sei un Benzer anche tu?
Ne ho avute un tot.... :D

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: venerdì 30 marzo 2012, 10:43
da Rogozin
Andrea C ha scritto:
GianniMzch ha scritto:
Sei un Benzer anche tu?
Ne ho avute un tot.... :D
Io sono innamorato della classe E coupè, ma apparentemente è un amore non ricambiato in quanto, per quanto io la voglia, lei non ci sta... la vedo sempre con altri...ah le pene d'amore...

Comunque si, avevo anche pensato di scrivere a Montegrappa, integrando la lettera di accompagnamento della penna, poi ho rinunciato perchè in effetti credo che ci possano fare poco da quel punto di vista.

Però è anche vero che il rivenditore al pubblico è la "faccia" della casa per quanto riguarda l'utenza finale. Non nego che in minima parte, più o meno consciamente, la mia preferenza viscontiana sia anche determinata dal rapporto che ho col gestore del suo negozio.

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: venerdì 30 marzo 2012, 10:52
da Andrea C
Penso che sia abbastanza logico...
Anche io, se entro in una concessonaria con la stella a tre punte per un qualsiasi banale problema e mi vedo trattato con vera gentilezza, mi offrono il caffè, sono efficienti e rapidissimi e infine, non cercano di fregarmi sulla fattura... ho un ulteriore grosso stimolo all'affezione al marchio...!!!

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: venerdì 30 marzo 2012, 10:59
da GianniMzch
Andrea C ha scritto:Penso che sia abbastanza logico...
Anche io, se entro in una concessonaria con la stella a tre punte per un qualsiasi banale problema e mi vedo trattato con vera gentilezza, mi offrono il caffè, sono efficienti e rapidissimi e infine, non cercano di fregarmi sulla fattura... ho un ulteriore grosso stimolo all'affezione al marchio...!!!
Sono assolutamente d'accordo.

Ciao

Re: Quella volta che ho detto "qua non ci torno più"...

Inviato: venerdì 30 marzo 2012, 11:02
da Giardino Italiano
Andrea C ha scritto: Anche se ciò, probabilmente, non sarebbe servito a niente, in quanto dubito che la Montegrappa scelga i suoi rivenditori con la stessa cura con cui
... sicuro? 8-)