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La produzione cinese, da infima copia a convincente imitazione?

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AlexO
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La produzione cinese, da infima copia a convincente imitazione?

Messaggio da AlexO »

lleo ha scritto: domenica 9 novembre 2025, 11:45 Mi allaccio a questo argomento anche se vedo che è vecchio.
Io sono sicuro che prima o poi le penne cinesi diventeranno uno dei top. Non so tra quanto tempo ma succederà.
I cinesi stanno facendo quello che i giapponesi hanno fatto negli anni '50, '60 e '70, ossia copiare gli altri per poi superarli.
In tutti o quasi i campi.
Concordo.
La Cina dominerà il mondo. Il capitalismo cinese ha qualcosa che il capitalismo del resto del mondo non ha: il potere economico del singolo ha come unico limite quello di non potersi espandere tanto da poter competere con lo stato. Altrove questo limite non c'è (e si vede) con il risultato di avere stati deboli e tanti singoli poteri "individuali" forti solo in apparenza...
lleo ha scritto: domenica 9 novembre 2025, 11:45 Per i prodotti cinesi il problema è il controllo qualità. Si può capire guardando la differenza tra due prodotti simili, uno di una Casa europea o comunque estera e l'altro di una Casa cinese.
Il lato positivo è che probabilmente contribuiranno a far abbassare i prezzi.
Positivo... Mah...
Ciò che mi pare importante su scala macroscopica è piuttosto il costo complessivo. E quando il prezzo è basso vuol dire che il costo non lo sopporta il c.d. imprenditore, ma è ribaltato all'esterno: sfruttamento dei lavoratori, rapina delle risorse naturali, danno dell'ambiente, inquinamento ecc.
lleo ha scritto: domenica 9 novembre 2025, 11:45 Nel momento in cui ho due penne dello stesso livello ma una costa due, tre, quattro o più volte l'altra solo perchè di una certa marca, chi me lo fà fare di spenderci quei soldi? Vero che c'è la componente della marca, ma una volta che si stacca l'interruttore, che si passa sopra questa componente ci si risveglia.
Con questo non voglio dire che chi preferisce comperare una tal penna (ma anche qualsiasi oggetto) perchè di tale marca sia addormentato, ci mancherebbe altro. Solo che quando si supera la soglia della fidelizzazione, sperimentato su me stesso, si prova la stessa sensazione che si proverebbe tra il girare vestiti con cappotto, sciarpa, cappello, guanti, ecc. ed il girare in mutande.
:mrgreen:
Purtroppo, al di là dei singoli, sulla massa marketing "vince" sempre.
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Messaggio da Automedonte »

Tutto può succedere ma non sono così sicuro che la Cina arriverà a primeggiare nella costruzione di penne di qualità.

Per ora ha solo copiato e non ha creato nulla, alcune copie sono fatte bene altre meno.

Se allargo il discorso in nessun campo in cui non conta solo la tecnologia ma anche altro la Cina, pur essendo una grande potenza economica, è mai riuscita a primeggiare.

I suoi prodotti sono validi, vedi auto elettriche, ma non sono il top.
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Messaggio da henryicd »

sulle auto è solo questione di tempo e in alcuni casi sono già al top. Per le penne anche se rimanessero dei buoni imitatori non credo che per loro sarà una tragedia. Non penso che i vertici del governo cinese reputino le stilografiche un settore strategico.
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Messaggio da Automedonte »

Sulle auto sono al top dal punto di vista tecnologico ma non dell’estetica e della qualità dei materiali, intorno al motore c’è altro. Sono al top anche nei cellulari ma anche lì con limiti estetici e di materiali.

Chiarisco che intendo top come essere ai vertici insieme ad altri, non i numeri 1.

Anche sulle penne per quanto riguarda Capacità funzionale di scrittura i loro pennini standard in acciaio scrivono bene come quelli occidentali, però gli manca il contorno.

Dipende da cosa uno cerca in un oggetto, se guardi solo la funzionalità nulla da dire ma questo vale anche per le tante scolastiche europee, se vuoi qualcosa di più che, legittimamente non a tutti interessa, sono ancora indietro.
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Messaggio da ASTROLUX »

henryicd ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 9:49 sulle auto è solo questione di tempo e in alcuni casi sono già al top. Per le penne anche se rimanessero dei buoni imitatori non credo che per loro sarà una tragedia. Non penso che i vertici del governo cinese reputino le stilografiche un settore strategico.
Le penne sono una piccolissima nicchia della immensa macchina produttiva cinese. Il nodo della questione è quando le fabbriche cinesi riterranno che il proporre oggetti imitati sia meno remunerativo di produrre oggetti originali. Ma davvero pensate che in un miliardo di persone non ci siano talenti da questo punto di vista? E se non ci sono, pensate che non possano acquistarli dall'estero? Ad esempio, i coreani di Hyundai, hanno scoperto che il loro gusto estetico non rispondeva a quello occidentale, cosa hanno fatto? Hanno assoldato un po' di tedeschi...

https://www.corriere.it/motori/news/tec ... d918.shtml
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Messaggio da edis »

henryicd ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 9:49 sulle auto è solo questione di tempo e in alcuni casi sono già al top. Per le penne anche se rimanessero dei buoni imitatori non credo che per loro sarà una tragedia. Non penso che i vertici del governo cinese reputino le stilografiche un settore strategico.
Un' azienda che si pone come mission di fare buone imitazioni non credo vada molto lontano :-) credo che quello che voleva dire @Automedonte sia molto più ampio come concetto. Non è che le stilografiche siano un settore strategico, ma il prestigio dell' industria sì, è dove ti vuoi posizionare sul mercato. Quando una cosa resiste diciamo"è tedesca", quando una cosa è precisa diciamo "è giapponese", quando una cosa ti si rompe in mano diciamo "è cinese", ci sarà uh motivo no? ;-)
Io sono allergica al nichel per esempio. Se compro una pentola antiaderente tedesca o una italiana che il cui prodotto è dichiarato nichel free ci credo, se la pentola è made in china la paura del nichel nel coating è il minimo. Si chiama reputazione, la compri assieme al prodotto, e la Cina mi sembra molto lontana.
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Messaggio da Gargaros »

Automedonte ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 8:16 Tutto può succedere ma non sono così sicuro che la Cina arriverà a primeggiare nella costruzione di penne di qualità.
Primeggiare no (ormai non ci riesce più nessuno), pareggiare sì. E pareggia già da parecchio tempo.

Le due Asvine difettose di cui sopra non indicano niente. Capita anche con penne nostre. A me capitò con Faber Castell. Le diedi una terza possibilità e scoprii che ero stato solo sfortunato.
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Messaggio da Automedonte »

Gargaros ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 10:31
Automedonte ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 8:16 Tutto può succedere ma non sono così sicuro che la Cina arriverà a primeggiare nella costruzione di penne di qualità.
Primeggiare no (ormai non ci riesce più nessuno), pareggiare sì. E pareggia già da parecchio tempo.

Pareggia ai bassi livelli, non agli alti. Il che se ti basta che una penna scriva dignitosamente va più che bene, se cerchi altro non basta.
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Messaggio da sansenri »

Automedonte ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 11:39
Gargaros ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 10:31

Primeggiare no (ormai non ci riesce più nessuno), pareggiare sì. E pareggia già da parecchio tempo.

Pareggia ai bassi livelli, non agli alti. Il che se ti basta che una penna scriva dignitosamente va più che bene, se cerchi altro non basta.
concordo, ultimamente certe marche cinesi (ma solo alcune) arrivano a performance dignitose, confrontabili con penne occidentali di fascia medio bassa (solo indicativamente, tra 50 a volte anche 150 euro), e parlo solo della performance, perché poi sulla affidabilità spesso cedono dopo non molto (mentre le penne occidentali se ben tenute superano l'arco di una vita).
Alcune funzionano discretamente bene, e se lo si vede solo in questo senso, soddisfano.
Da lì a certe vette di qualità, di affidabilità, di performance, di estetica e materiali sopraffine delle occidentali ce ne corre ancora parecchio.
Magari ci arriveranno, ma ancora no.
(E' un discorso che abbiamo già fatto molte volte, ma non è sbagliato aggiornarlo.)
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Messaggio da imluca »

sansenri ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 13:47
Automedonte ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 11:39 Pareggia ai bassi livelli, non agli alti. Il che se ti basta che una penna scriva dignitosamente va più che bene, se cerchi altro non basta.
concordo, ultimamente certe marche cinesi (ma solo alcune) arrivano a performance dignitose, confrontabili con penne occidentali di fascia medio bassa (solo indicativamente, tra 50 a volte anche 150 euro), e parlo solo della performance, perché poi sulla affidabilità spesso cedono dopo non molto (mentre le penne occidentali se ben tenute superano l'arco di una vita).
Concordo anche io, aggiungo però che dei tanti aspetti per cui si compra una penna ce ne sono alcuni in cui vanno meglio. Per esempio i pennini di modelli nuovi sono più interessanti e per nulla male. Il controllo qualità sta migliorando ma anche in occidente ci sono delle tragedie da questo punto di vista, quindi mi sento di giudicarli meno, specialmente in rapporto al prezzo.
Secondo me peccano principalmente in originalità, gusto ed eleganza ma alcune di queste cose sono di importanza minore in una penna di fascia media o bassa. Hanno aggredito il mercato dal basso, e ne vendono tante.

@matteocap , @AlexO , quali erano questi modelli sfigati? Secondo me è utile parlarne (se vi va) per capire se è il modello o il singolo prodotto.
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Messaggio da sansenri »

a richiesta, aggiungo il mio commento su uno dei modelli "belli ma sfigati", Moonman/Majohn M600s, non recentissima, ma una delle prime della serie "le facciamo un po' meglio e le pagate un po' di più".
Una penna che non può che essere comodissima in mano, visto che si tratta di una copia sputata della Parker Duofold Centennial. I pennini disponibili quando è uscita lasciavano abbastanza a desiderare (sottili, trattenuti e grattosi) ma bastava sfilare il pennino e calzargli qualcos'altro (Jowo/Bock) per avere una penna dignitosissima.
Peccato che con il tempo le magagnette vengon fuori, il collare (probabilmente di metacrilato trasparente) è soggetto a crepe e quando si rompe (e si rompe) la penna perde inchiostro dalla giunzione tra sezione e giunto dove si infila il converter. Pare esistano dei collari di ricambio, ma non dovrebbe succedere, inoltre il collare non è avvitato (almeno sulla M600s) forse incollato, e sostituirlo è complicato, non una cosa che ti aspetti di dover fare.
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Messaggio da AlexO »

imluca ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 16:09 [...] quali erano questi modelli sfigati? Secondo me è utile parlarne (se vi va) per capire se è il modello o il singolo prodotto.
La più "sfigata": Jinhao 10 Rectractable, comprata nuova - Inchiostro "secco" dopo mezz'ora di inutilizzo... Provato con inchiostri diversi, provato a "sigillare" meglio con grasso siliconico... nulla da fare...

PS: Pagata tanto quanto valgono molte vintage "economiche" che ho (ad esempio, Aurora auretta o Duo-Cart o Marco Polo, o Pelikan Pelikano ecc.) o quanto costano molte economiche attuali (Pilot 78G+, Platinum Prefounte, Cross Bailey, Waterman Allure ecc.)... Solo che tutte queste (incluse quelle con 50-60 anni di età) sono in condizioni ottime e scrivono perfettamente...

Comunque, in generale, le cinesi che ho avuto in mano danno (quasi) tutte una sensazione di scarsa qualità di materiale (anche solo al tatto) e di costruzione (assi longitudinali un poco "curvi" e penne che poggiate "ballano", plastiche a spigoli "taglienti", punti di fusione non levigati ecc.).

A dire il vero però, non mi pare corretto generalizzare le critiche alla totalità dei casi. Ci sono eccezioni (che confermano la regola eh ;) ).

Ad esempio: Hongdian A3 - Ho preso la versione Aviation Aluminium Silver (stessa fascia di prezzo, poco sotto i 20 euro) e si tratta di una buona penna, sia come materiali che come costruzione e rifinitura, flusso regolare con un pennino in acciao che risulta piacevole e di buona scorrevolezza. Non so come si comporterà nel tempo... diciamo tra 50-60 anni... ma l'impressione è buona.
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Messaggio da Gargaros »

sansenri ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 13:47 perché poi sulla affidabilità spesso cedono dopo non molto
Spesso? Ma quando mai? Forse dieci anni fa. Ho penne cinesi che funzionano dopo cinque anni. Una Penbbs l'ho tenuta attiva per anni, mai un problema, a parte quello che ho causato io al pennino con la carta vetrata...

Ormai è un anno che uso Hong Dian, e su una quindicina di modelli solo un paio hanno palesato cazzodicanite fastidiosa (ma, ahimè, ne ho trovata pure su signore quali Sailor Large e Platinum 3776). Però tutte funzionano alla grande. E nulla indica che le prestazioni faranno cilecca a breve.

Il vero problema dei cinesi, oggi, è il pressappochismo che manifestano nella lavorazione delle punte. Un problema che, tra l'altro, affligge anche varie marche "serie" occidentali.
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Messaggio da AlexO »

Gargaros ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 18:01
sansenri ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 13:47 perché poi sulla affidabilità spesso cedono dopo non molto
Spesso? Ma quando mai? Forse dieci anni fa. [...]
Forse sansenri parlava di affidabilità più in generale, come resistenza dei materiali (resine, fermaglio, anellini, laminature ecc.).

Mia esperienza con una Jinhao dieci mesi fa: prima volta messa nel taschino (stofa sottile), fermaglio che sollecita il cappuccio e ... crack... un bel pezzo di resina saltata via...
Gargaros ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 18:01 Il vero problema dei cinesi, oggi, è il pressappochismo che manifestano nella lavorazione delle punte. Un problema che, tra l'altro, affligge anche varie marche "serie" occidentali.
Succede perché (purtroppo anche in "occidente") sempre di più le produzioni sono solo industriali, seriali, e si va perdendo la manualità o artigianalità che dir si voglia (cose che non si possono copiare o "robotizzare"). Il problema è che varie marche "serie" occidentali questa capacità/ manualità/ artigianalità la avevano, e in buona parte la hanno ancora, ma non credo si possa dire lo stesso per le produzioni cinesi.
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AlexO ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 18:16 Mia esperienza con una Jinhao dieci mesi fa: prima volta messa nel taschino (stofa sottile), fermaglio che sollecita il cappuccio e ... crack... un bel pezzo di resina saltata via...
Accidenti, a me per ora mai successa una cosa simile, solo qualche pennino non molto felice.
Gargaros ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 18:01 Il vero problema dei cinesi, oggi, è il pressappochismo che manifestano nella lavorazione delle punte. Un problema che, tra l'altro, affligge anche varie marche "serie" occidentali.
Non mi parlate di punte occidentali che anche qui, come giustamente dicevi, ci sono delle eccezioni, penso ad una Leonardo di fascia molto alta arrivata in condizioni miserrime, ed una Visconti. Lasciamo perdere perché mi entra il nervoso. :silent:
AlexO ha scritto: lunedì 10 novembre 2025, 18:16 Succede perché (purtroppo anche in "occidente") sempre di più le produzioni sono solo industriali, seriali, e si va perdendo la manualità o artigianalità che dir si voglia (cose che non si possono copiare o "robotizzare"). Il problema è che varie marche "serie" occidentali questa capacità/ manualità/ artigianalità la avevano, e in buona parte la hanno ancora, ma non credo si possa dire lo stesso per le produzioni cinesi.
Il fatto che il processo sia industriale non vuol dire che sia necessariamente negativo, però capisco l'osservazione. D'altra parte il tutto va commisurato al prezzo, che ovviamente non può essere basso per produzioni occidentali con ancora una minima velleità di artigianato, sicuramente non confrontabili con le cinesi per dire. Non a caso le penne citate prima sono principalmente vintage (e comunque anche lì non ci dimentichiamo di quelle che NON hanno funzionato bene).

La mia esperienza con le cinesi in media è stata piuttosto favorevole con estremi in basso (e.g. Jinhao 9016) ed in alto (e.g. Asvine V800). Direi che essendo una esperienza molto recente magari ho visto un mercato cinese già migliorato rispetto al passato.
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