Salix e modifica del flusso
Inviato: venerdì 18 ottobre 2024, 17:51
Ho controllato nessuna microlesione. Converter integro. Ma ho scoperto una cosa che potrebbe spiegare tutto.
Questa volta allego un'immagine (non buona). R.
Ho controllato nessuna microlesione. Converter integro. Ma ho scoperto una cosa che potrebbe spiegare tutto.
Non posso che dire questo: corretto, logica eccellente. Grazie mille.sansenri ha scritto: ↑venerdì 18 ottobre 2024, 17:44la tua deduzione non è universale, perché se lo fosse accadrebbe anche ad altri e su altre penne...Robitex ha scritto: ↑venerdì 18 ottobre 2024, 16:06 Ciao.
Ieri è successo il contrario. Man mano che scrivevo il tratto è diventato più saturo.
Quindi prime righe leggere e poi ultime righe più pesanti.
Sono quindi giunto alla conclusione che esiste un fenomeno fisico dovuto al particolare inchiostro che altera la costanza del flusso.
La prendo come particolarità come Donald Knuth disse per i bug del suo programma più famoso: TeX.
Dopo così tanti anni di evoluzione di TeX, i suoi bug sono ormai peculiarità.
Vorrei farvi la scansione della pagina ma come sempre anche oggi ho poche risorse di tempo.
Grazie per le risposte.
R.
Se accade solo a te non è un "bug" dell'inchiostro
è un errore nel tuo sistema da qualche parte![]()
Cioè la carica di inchiostro è "fratturata" in diverse parti che rimangono tenacemente separate dall'aria?
Infatti difficilmente cambierò inchiostro su questa penna, un po’ di feedback, ma piacevole, flusso giusto, che fa anche apprezzare le tonalità dell’inchiostro.sansenri ha scritto: ↑venerdì 18 ottobre 2024, 14:30è l'accoppiata giusta, i ferrogallici sono nati su queste penne, tipicamente dal flusso abbondante, eyedropper, a levetta, a pistone (e altri caricamenti dal flusso piuttosto abbondante).Javier ha scritto: ↑venerdì 18 ottobre 2024, 10:43 Provo a dire la mia.
Sto utilizzando il salix su una Waterman 52, perchè mi piace l'accoppiata penna vintage e ferrogallico, oltre che per la maggiore resistenza dell'inchiostro.
Ho la sensazione che l'inchiostro tenda ad asciugarsi rapidamente tra conduttore e pennino, come del resto risaputo per questo inchiostro. Questo porta ad una riduzione di flusso anche durante una scrittura "quasi continua" e mi capita qualche volta di dover sollecitare la fuoriuscita agendo sul serbatoio.
Oltre alle altre considerazioni fatte sulla pressione e ecc..
Su una penna come la Lamy dal flusso abbondante la cosa dovrebbe essere impercettibile, ma come sappiamo il tutto va visto nella combinazione penna - inchiostro - carta.
Se usati su penne a converter dopo poco dimostrano il loro carattere secco.
La variazione di pressione atmosferica credo abbia una influenza trascurabile sull'uso di una penna (eventualmente ne ha di più la variazione di temperatura, soprattutto se si usa una eyedropper).
Ho provato anch'io alcune volte il Salix su penne a converter ma (anche se ovviamente dipende dalla penna) in genere non dà soddisfazione, molto meglio su una qualunque vintage a levetta.
concordo,
Ciao. Ho lavato con cura il converter e l'ho ricaricato con il Salix. Dopo diversi giorni di utilizzo (una dozzina di giorni), posso confermare che il problema è sparito. Il flusso è tornato abbondante e costante (sempre con la Lamy Safari).sansenri ha scritto: ↑sabato 19 ottobre 2024, 22:17concordo,
in caso di necessità, lavare l'interno del converter (solo l'interno, e separatamente dalla penna) con uno sgrassatore (tipo lo chanteclair) può aiutare perché è fortemente sgrassante. Poi lavare molto bene e ripetutamente il converter prima di usarlo.
In ogni modo, questo è uno dei motivi per cui spesso gli inchiostri secchi (con poco surfactante) non vanno troppo d'accordo con i converter, soprattutto alcuni fatti di una particolare plastica che ha tensione superficiale molto alta, e trattiene l'inchiostro.