La mia era una domanda da perplesso...
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29 novembre 2025 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Siamo bell' 'e fritti !! (sulla scrittura manuale)
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In questa sezione si possono affrontare gli argomenti più vari NON attinenti il mondo delle penne e della scrittura, ma soltanto quelli. Tutto quello che riguarda le stilografiche e gli altri argomenti del forum per cui esistono delle sezioni specifiche del forum NON deve essere inserito in questa sezione. Fa eccezione l'argomento "Il mio ultimo acquisto" in in cui è consentito citare l'ultimo acquisto di una stilografica (nelle modalità indicate qui).
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Resvis71
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Scusa Daniela, sì è ovvio, ci mancherebbe
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Massimiliano
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La scrittura a mano in USA è ancora importante, forse molto più che da noi, visto che l'abilità nella scrittura corsiva viene indicata anche nei curricula.
Invece in Corea del Sud dal 2015 si userà solo il tablet:
http://www.tuttoscuola.com/scuoladigitale/?p=163
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
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inizio e chiudo subito l'OT.
Magari fosse "informatica" !!!
Noto con molto dispiacere che invece si insegna una cosa che comincia per "W" e finisce per "indows".
E questo è un grave ostacolo quando si passa a strumenti un pelo piu' complessi.
O meglio: un pelo diversi.
Gli studenti sono obbligati a disimparare e poi a reimparare.
E non ce la fanno. O fanno una grandissima fatica.
Magari fosse "informatica" !!!
Noto con molto dispiacere che invece si insegna una cosa che comincia per "W" e finisce per "indows".
E questo è un grave ostacolo quando si passa a strumenti un pelo piu' complessi.
O meglio: un pelo diversi.
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Mmmh,...
Che la scrittura a mano sia importante, come tutte le arti manuali, poco ci piove. Insegnare informatica è una bella idea. Ma chi la insegna? Un insegnante che non sa usare la tecnologia meglio dei suoi allievi?
Penso che informatica, come andrebbe intesa (dunque, quella che si insegna all'università. Semplifichiamo con programmazione), vada bene dal liceo in su. Il resto è insegnare ai ragazzi cose che sanno già (smartphone, tablet, pc... Insomma, dal 1990 in poi sono - siamo - nati/cresciuti con la tecnologia).
Poi, voglio vedere scrivere un calcolo matematico tutto al pc: io lo facevo... Lento, scomodo, futile. E infatti, al liceo, ero tornato subito alla carta.
Per i temi, aiuterebbe le insegnanti e i ragazzi, per il risparmio di tempo. Senza contare l'interattività per altre materie e la semplicità di reperire informazioni (un mio prof mi ha detto: "al giorno d'oggi, l'ignoranza non è più ammessa: con internet si può sapere tutto". Questo detto sia in tono felice - minore ignoranza - sia in tono triste - sono tutti CT della Nazionale, tutti atleti, tutti professori, tutti ESPERTI).
Come dice Irish, sono complementari. Io implementerei la carta, perché è tutto troppo frenetico, superficiale e poco approfondito. Penso che il pc/smartphone/tablet rimbambiscano un po': dipende dall'uso che se ne fa, lo so. Ma anche solo la luminosità dello schermo - io la tengo sempre bassissima - e la meccanicità dei movimenti/gesti richiesti riducono le richieste neuronali, dunque la concentrazione e l'attenzione.
Un esempio di uso sbagliato: nei ristoranti, noto sempre più giovani famiglie dove i genitori o sono arrabbiati o magari vogliono stare insieme a chiacchierare. E il figlio? Ipaddato! Così per 2/3 ore si - scusate il francesismo - rincoglionisce...
Oppure, chi si scrive su Facebook pur essendo nella stessa casa...
O chi si fa ogni due secondi le foto, appena ha tempo (i miei preferiti, una coppetta al cinema in posa come per una sessione di moda: 5 minuti di foto, al ritmo di 1 ogni 5/10 secondi)...
O chi si siede a tavola, sempre al ristorante, e poi tira fuori il tablet (al ristorante?!
) o lo smartphone e non si parla per una 30ina di minuti...
Anche io, comunque, uso gli ebook. Beh, penso che per un romanzo possa anche andare bene. Per studiare, almeno per me, no: non riesco a concentrarmi come si deve (il Manifesto di Marx è più difficile di Freud, per me, solo perché in formato ebook il primo...).
Che la scrittura a mano sia importante, come tutte le arti manuali, poco ci piove. Insegnare informatica è una bella idea. Ma chi la insegna? Un insegnante che non sa usare la tecnologia meglio dei suoi allievi?
Penso che informatica, come andrebbe intesa (dunque, quella che si insegna all'università. Semplifichiamo con programmazione), vada bene dal liceo in su. Il resto è insegnare ai ragazzi cose che sanno già (smartphone, tablet, pc... Insomma, dal 1990 in poi sono - siamo - nati/cresciuti con la tecnologia).
Poi, voglio vedere scrivere un calcolo matematico tutto al pc: io lo facevo... Lento, scomodo, futile. E infatti, al liceo, ero tornato subito alla carta.
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Come dice Irish, sono complementari. Io implementerei la carta, perché è tutto troppo frenetico, superficiale e poco approfondito. Penso che il pc/smartphone/tablet rimbambiscano un po': dipende dall'uso che se ne fa, lo so. Ma anche solo la luminosità dello schermo - io la tengo sempre bassissima - e la meccanicità dei movimenti/gesti richiesti riducono le richieste neuronali, dunque la concentrazione e l'attenzione.
Un esempio di uso sbagliato: nei ristoranti, noto sempre più giovani famiglie dove i genitori o sono arrabbiati o magari vogliono stare insieme a chiacchierare. E il figlio? Ipaddato! Così per 2/3 ore si - scusate il francesismo - rincoglionisce...
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O chi si fa ogni due secondi le foto, appena ha tempo (i miei preferiti, una coppetta al cinema in posa come per una sessione di moda: 5 minuti di foto, al ritmo di 1 ogni 5/10 secondi)...
O chi si siede a tavola, sempre al ristorante, e poi tira fuori il tablet (al ristorante?!
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Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
W.W.
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Sono dalla parte del tuo prof.Simone ha scritto: Per i temi, aiuterebbe le insegnanti e i ragazzi, per il risparmio di tempo. Senza contare l'interattività per altre materie e la semplicità di reperire informazioni (un mio prof mi ha detto: "al giorno d'oggi, l'ignoranza non è più ammessa: con internet si può sapere tutto". Questo detto sia in tono felice - minore ignoranza - sia in tono triste - sono tutti CT della Nazionale, tutti atleti, tutti professori, tutti ESPERTI).
Con qualche distinguo necessario.
Ovvero se ci si mette del sudore dentro e del tempo. Queste cose non sono cambiate.
E se si tiene conto che la superficialità dello studio non è funzione del mezzo con cui si studia o con cui si recuperano le informazioni.
La facile reperibilita delle informazioni non deve essere confusa con la loro qualità e con la loro "digestione".
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Sembri il mio prof
anche lui sostiene queste idee e, io penso, giustamente.
Ti faccio un altro esempio (e spero che nessuno si offenda, tra i genitori): adesso vedo molti bambini delle elementari e medie che studiano con fotocopie praticamente già pronte... Devono fare quasi dei compiti a casa a crocette.
Al mio tempo (seh, va beh, ho 23 anni, mica 1000!
) tutto a mano e giù di sudore a imparare a scrivere bene ogni parola e frase, meglio ancora se ritrascrivere a parole proprie (penso soprattuto a inglese, come materia di riferimento del mio esempio).
Fatica zero, applicazione zero, eppure carta 100. Quindi, sì, know pain, know gain
Ti faccio un altro esempio (e spero che nessuno si offenda, tra i genitori): adesso vedo molti bambini delle elementari e medie che studiano con fotocopie praticamente già pronte... Devono fare quasi dei compiti a casa a crocette.
Al mio tempo (seh, va beh, ho 23 anni, mica 1000!
Fatica zero, applicazione zero, eppure carta 100. Quindi, sì, know pain, know gain
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Tornando all'insegnamento della scrittura a mano (corsiva o di altro genere) credo sia importante distinguere le linee guida dei paesi che stanno rivedendo le materie di insegnamento. La situazione della Corea è diversa da quella degli USA. Suppongo che avranno formato prima una classe docente adeguata, successivamente vagliata la riforma. Ma dubito fortemente che i coreani smetteranno di scrivere a mano, nonostante la riforma...che in ogni caso è sperimentale.
Negli USA il discorso è talmente differente da apparire quasi diametralmente opposto. Nelle scuole primarie si insegnano due tipi di scrittura manuale.
Alle prime due classi si insegna esclusivamente il manuscript, ossia un semplice e leggibilissimo scritto basato molto alla lontana sull'Italico Cancelleresca, senza legature e più facile da imparare. Chi conosce il bellissimo libro didattico di Barbara Getty e Inga Dubai "Write now" sa cosa intendo. Questo tipo di grafia accompagna lo studente per tutto il corso di studi ed è fonte di valutazione (concorre alla determinazione del voto!) oltre che di insegnamento. A partire dalla terza classe viene introdotto parallelamente il cursive, il corsivo su impostazione Copperplate-Spencerian-Palmer e simili, che corrisponde al una grafia inclinata, ricca di abbellimenti, e soprattutto legata (una parola a seguire l'altra senza interruzioni). Sono tradizionalmente molto affezionati, gli americani, al corsivo, a differenza nostra che per buona parte ce ne siamo sbarazzati negli anni Sessanta: dal Corsivo Inglese (Copperplate) hanno elaborato vari stili, Engravers, Engrosser, Spencerian, Palmer. In quegli stili corsivi sono scritti documenti importanti per la loro storia. La Dichiarazione di Indipendenza, ad esempio. Il concetto di corsivo per loro è indissolubilmente legato alla firma, ed una delle questioni che osservata da quest'altra parte del mondo fa sorridere, è l'orrore di chi si chiede come potranno "imparare a firmare" gli studenti di quelle scuole...come firmare un documento, se non in cursive?!
Insomma, non si smette di insegnare a scrivere a mano, come forse si sarebbe indotti a credere, si suggerisce di prediligere l'esercizio sulle tastiere (di vario genere), piuttosto che insegnare anche il corsivo, ma rimane saldo l'insegnamento della normale scrittura a mano (manuscript).
Certo l'impatto sull'opinione pubblica è stato forte, e pensare che si è trattato di una circolare che si limita a suggerire non ad imporre, peraltro applicata da pochi istituti finora. Ma è comprensibile lo scalpore, visto il legame della cultura americana con il cursive. E' come se una circolare in Italia suggerisse di eliminare la pasta asciutta dalle mense scolastiche.
Decurtare i rigatoni non significherebbe far saltare il pasto ai bambini
ma vi immaginate che cosa succederebbe?! 
Negli USA il discorso è talmente differente da apparire quasi diametralmente opposto. Nelle scuole primarie si insegnano due tipi di scrittura manuale.
Alle prime due classi si insegna esclusivamente il manuscript, ossia un semplice e leggibilissimo scritto basato molto alla lontana sull'Italico Cancelleresca, senza legature e più facile da imparare. Chi conosce il bellissimo libro didattico di Barbara Getty e Inga Dubai "Write now" sa cosa intendo. Questo tipo di grafia accompagna lo studente per tutto il corso di studi ed è fonte di valutazione (concorre alla determinazione del voto!) oltre che di insegnamento. A partire dalla terza classe viene introdotto parallelamente il cursive, il corsivo su impostazione Copperplate-Spencerian-Palmer e simili, che corrisponde al una grafia inclinata, ricca di abbellimenti, e soprattutto legata (una parola a seguire l'altra senza interruzioni). Sono tradizionalmente molto affezionati, gli americani, al corsivo, a differenza nostra che per buona parte ce ne siamo sbarazzati negli anni Sessanta: dal Corsivo Inglese (Copperplate) hanno elaborato vari stili, Engravers, Engrosser, Spencerian, Palmer. In quegli stili corsivi sono scritti documenti importanti per la loro storia. La Dichiarazione di Indipendenza, ad esempio. Il concetto di corsivo per loro è indissolubilmente legato alla firma, ed una delle questioni che osservata da quest'altra parte del mondo fa sorridere, è l'orrore di chi si chiede come potranno "imparare a firmare" gli studenti di quelle scuole...come firmare un documento, se non in cursive?!
Insomma, non si smette di insegnare a scrivere a mano, come forse si sarebbe indotti a credere, si suggerisce di prediligere l'esercizio sulle tastiere (di vario genere), piuttosto che insegnare anche il corsivo, ma rimane saldo l'insegnamento della normale scrittura a mano (manuscript).
Certo l'impatto sull'opinione pubblica è stato forte, e pensare che si è trattato di una circolare che si limita a suggerire non ad imporre, peraltro applicata da pochi istituti finora. Ma è comprensibile lo scalpore, visto il legame della cultura americana con il cursive. E' come se una circolare in Italia suggerisse di eliminare la pasta asciutta dalle mense scolastiche.
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Secondo me si può scrivere solo a mano.....con la tastiera si può solo ...DIGITARE 
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In primis sembra strano ma non li guardavo come baciati da una sfacciata fortuna, ma come degli sfortunati, per esempio all'università dovranno prendere appunti con il tablet, e non si possono prendere con la stessa velocità che con la scrittura manuale, e poi il corsivo ha quel tocco artistico che il computer non può avere. Poi io uso il computer prevalentemente per andare sul forum, fare ricerche di filosofia per il giornalino locale (Protagora, Pitagora, Platone, Socrate, Aristotele Temistocle, Pericle e via dicendo) ed occasionalmente ci lavoro. Poi per mia natura sono antiamericano, non credo certo nel sogno americano e so bene come noi compagni abbiamo dovuto soffrire per l'ipocrisia americana, il "paese della libertà!" con l'apartheid fino agli anni 60 ed il razzismo ancora diffuso.Irishtales ha scritto:Max, non rispondevo mica a te, ma al "piccolo" PenninoM che da buon dodicenne (
) guardava probabilmente ai coetanei statunitensi come incappati in una sfacciata fortuna.
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PenninoM ha scritto:per esempio all'università dovranno prendere appunti con il tablet
E perchè mai? Mica smettono di insegnargli a scrivere, se è questo che hai creduto...
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Una mia personalissima opinione.
Il diventare troppo dipendenti da uno strumento tecnologico qualunque esso sia, in questo caso tablet, pc ecc... porta alla completa incapacità di eseguire anche l'operazione piu semplice a mano, bloccando quindi anche la piu elementare attività.
Si rompe il tablet o il pc molti giovani non sanno consultare un dizionario o un enciclopedia, in banca, in posta o in un ufficio non sono in grado di esegurie le attività piu semplici.
Questo a me fa paura, io probabilmente sono antico ma continuo a consultare il dizionario, so ancora scrivere una lettera commerciale a mano o fare una fattura insoma quasi tutto, poi verissimo uso il pc e ringrazio che ci sia mi rende la vita piu semplice ma non ne sono dipendente.
Massimo
Il diventare troppo dipendenti da uno strumento tecnologico qualunque esso sia, in questo caso tablet, pc ecc... porta alla completa incapacità di eseguire anche l'operazione piu semplice a mano, bloccando quindi anche la piu elementare attività.
Si rompe il tablet o il pc molti giovani non sanno consultare un dizionario o un enciclopedia, in banca, in posta o in un ufficio non sono in grado di esegurie le attività piu semplici.
Questo a me fa paura, io probabilmente sono antico ma continuo a consultare il dizionario, so ancora scrivere una lettera commerciale a mano o fare una fattura insoma quasi tutto, poi verissimo uso il pc e ringrazio che ci sia mi rende la vita piu semplice ma non ne sono dipendente.
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Siamo arrivati ad approfondire e ad ampliare le vedute, e le informazioni in più ( grazie Daniela
) ci hanno aiutato a calmare la pancia, che subito ha vibrato
Ci siamo uniti al primo sconcerto dell'opinione pubblica statunitense, e lo trovo bello.
Del resto se non si salta sulla sedia da queste parti
Pongo questa domanda : chi di noi crede di aver perso la capacità di scrivere bene, con una bella e soprattutto leggibile grafia anche a causa di una scuola poco attenta e lungimirante in questo?
Dico lungimirante perchè il curriculum manoscritto può fare la differenza.O mi sbaglio?
Ci siamo uniti al primo sconcerto dell'opinione pubblica statunitense, e lo trovo bello.
Del resto se non si salta sulla sedia da queste parti
Pongo questa domanda : chi di noi crede di aver perso la capacità di scrivere bene, con una bella e soprattutto leggibile grafia anche a causa di una scuola poco attenta e lungimirante in questo?
Dico lungimirante perchè il curriculum manoscritto può fare la differenza.O mi sbaglio?
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Vi posso assicurare che molti americani con cui ho a che fare, anche persone istruite, che sono arrivate alla laurea, sanno fare la firma ma non scrivono più in corsivo, ma solo a stampatello.
Se uno non ha interesse a conservarla, una abilità, al pari dell'uso di una lingua, si perde.
Il fatto che ormai anche per prendere gli appunti alle riunioni si usino gli ipad non aiuta a conservare una bella calligrafia, indipendentemente dal fatto che sia stata insegnata a scuola o meno.
All'ultima visita ad un impianto su 15 persone eravamo in due a prendere appunti sul bloc notes, gli altri scrivevano direttamente sull'i-pad o sullo smartphone.
Se uno non ha interesse a conservarla, una abilità, al pari dell'uso di una lingua, si perde.
Il fatto che ormai anche per prendere gli appunti alle riunioni si usino gli ipad non aiuta a conservare una bella calligrafia, indipendentemente dal fatto che sia stata insegnata a scuola o meno.
All'ultima visita ad un impianto su 15 persone eravamo in due a prendere appunti sul bloc notes, gli altri scrivevano direttamente sull'i-pad o sullo smartphone.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Io, pur avendo una grafia tutto sommato bella da vedere nel suo complesso su una pagina (gli ascendenti ed i discendenti sono lunghissimi, potrei azzardarmi a definirla lontanamente ottocentesca, ma lontanamente) non è affatto leggibile, le lettere cambiano anche radicalmente in base alla lettera prima e perciò all'altezza dell'attacco e dove sono posizionate se all'inizio, al centro o alla fine della parola, soprattutto nella a e nella o, e devo dire che a scuola in prima elementare feci solo due pagine di numero di calligrafia. Perciò l'unico che legge scorrevolmente la mia scrittura sono io, altri hanno incertezze su parole che riconosco per le altre persone sembrerebbero venire dall'Antico Egitto.Resvis71 ha scritto:Pongo questa domanda : chi di noi crede di aver perso la capacità di scrivere bene, con una bella e soprattutto leggibile grafia anche a causa di una scuola poco attenta e lungimirante in questo?
Dico lungimirante perchè il curriculum manoscritto può fare la differenza.O mi sbaglio?
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Anche nelle scuole più decentrate c'è gente che scrive i temi di italiano in stampatello minuscolo.Phormula ha scritto:Vi posso assicurare che molti americani con cui ho a che fare, anche persone istruite, che sono arrivate alla laurea, sanno fare la firma ma non scrivono più in corsivo, ma solo a stampatello.
Se uno non ha interesse a conservarla, una abilità, al pari dell'uso di una lingua, si perde.
Il fatto che ormai anche per prendere gli appunti alle riunioni si usino gli ipad non aiuta a conservare una bella calligrafia, indipendentemente dal fatto che sia stata insegnata a scuola o meno.
All'ultima visita ad un impianto su 15 persone eravamo in due a prendere appunti sul bloc notes, gli altri scrivevano direttamente sull'i-pad o sullo smartphone.
Poi una domanda, ma come si possono prendere appunti con una tastiera? Per quanto uno possa essere veloce è più rapida la scrittura manuale, no? Come fanno a tenersi al passo con i discorsi??