Leonardo Momento Zero Aluminia, Limited Edition
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Leonardo Momento Zero Aluminia, Limited Edition
Se n'è parlato nella sezione "novità e anteprime":
viewtopic.php?t=34557
(Nel frattempo la penna è stata ribattezzata in Aluminia, non so se gli admin vogliano correggere il titolo )
Ho provato a resistere, perché non ne avevo bisogno ma... a maggio ho fatto il compleanno e la mamma mi ha detto di comprarmi qualcosa perché lei non avrebbe saputo cosa prendermi. Budget € 200. Mi ha praticamente “costretta” a fare questo acquisto!
In più da due mesi a questa parte uso praticamente solo JoWo EF acciaio e poi, una penna in alluminio, per me che sono allergica al nickel, è dovuta. Insomma, non era poi così superflua questa Momento Zero.
È arrivata venerdì ed è bellissima! In foto non rende la sensazione che si ha dal vivo prendendola in mano, a partire dalla bellezza della spazzolatura, passando per il peso, fino ad arrivare alla qualità di scrittura quando la si usa.
Con cappuccio e caricata con il converter di Leonardo pesa 45 grammi, senza cappuccio pesa 29 grammi. Il cappuccio pesa 14 grammi e il corpo, con gruppo scrittura senza converter, pesa 25 grammi. Una Momento Zero in resina carica con converter Leonardo pesa 25 grammi, di cui 8 sono di cappuccio.
Per quanto mi riguarda, una Leonardo in metallo è possibile solo in modelli con caricamento a cartuccia/converter, un modello a pistone per me sarebbe inutilizzabile perché, pur essendo il pistone di Leonardo in lega leggera, un modello più grande dotato di pistone la sbilancerebbe all’indietro, e uso il condizionale perché sono mie supposizioni. I 29 grammi del corpo penna distribuiti su una lunghezza di 12,7 cm, con una sezione che io trovo molto comoda (se il diametro corpo misura 14 mm, la sezione sarà intorno ai 10 mm) rendono la penna utilizzabile anche per lunghe sessioni, almeno per la grandezza della mia mano e per come tengo io la penna.
Contrariamente a quanto temessi, la penna non scivola. Ha una finitura spazzolata che la rende setosa e piacevole al tatto. Quando è arrivata l'ho subito usata per una lunga sessione di scrittura e non mi sono affatto stancata, anzi il peso è piacevole perché aiuta a stringere meno la penna e a lasciar scorrere il pennino sul foglio. Sul cappuccio c'è l'incisione “LEONARDO ALUMINIA 263/525.” lo ho scelto la versione con le metallerie rodiate, quindi tono su tono, tranne per il fatto che le finiture sono lucide e non spazzolate. Il packaging è molto bello, anche se la mia controscatola è arrivata sporca di inchiostro perche il corriere ha lanciato così bene il collo che si è spaccata una boccetta da 100 ml di Asa Blue, nonostante il pluribal e l’imballaggio a prova di partita baseball, tanto che il pacco grazie allo scotch ha tenuto nonostante il cartone si fosse inzuppato. La prima delle due controscatole è molto bella perché la carta simula la fattura del metallo spazzolato della penna.
Per fare un paragone con le altre penne in metallo che posseggo, la versione in acciaio della Lamy 2000 pesa 45 grammi scarica, 20grammi il cappuccio e 34 corpo e gruppo scrittura. La Lamy Accent pesa 24 grammi, 10 grammi il cappuccio e 14 il corpo senza converter. La Lamy Safari AL pesa 20 grammi, 10 il cappuccio e 10 il corpo senza converter. L’alluminio al tatto è più bello dell’acciao, è vero anche per le Lamy e ancora di più per la Leonardo che è spazzolata. Certo l’acciaio è una lega eccezionale in molti ambiti, dalla chirurgia alla meccanica ma non in cucina, ad esempio. Il caffè fatto nella moka d’acciaio che va sull’induzione è pessimo e la qualità di cottura in alluminio è superiore a quella dell’acciaio per via della distribuzione del calore. L’acciaio è pur sempre una lega mentre l’alluminio è un elemento della tavola periodica degli elementi, duttile, resistente e ottimo conduttore. Ovviamente come resistenza tra l’acciaio e l’alluminio non c’è paragone ma Leonardo non ha fatto economia sul materiale usato, la penna è tornita da barra piena e posso fornire prova empirica che lo spessore dell’Aluminia la rende resistente. La mia ieri è volata dall’isola della cucina, ha sbattuto contro il poggiapiedi di ferro dello sgabello ed è atterrata, era messa in una di quelle bustine di Franklin Christoph senza imbottitura e non ha riportato nessuna ammaccatura. Con un uso quotidiano sulla penna saranno invece visibili i “graffi”, insomma assumerà un aspetto vissuto e questo deve piacere.
Veniamo ora al gruppo scrittura. La mia monta un pennino acciaio di misura EF e si tratterebbe del solito JoWo se non avessi chiesto in fase di ordine (aspettando di più per la spedizione) un nib tuning in cui ho specificato di gradire un leggero feedback. Come era successo un anno fa con la Poliedrica, anche questo JoWo passato per le mani di qualcuno in Leonardo, questo pennino è magnifico e non solo perché non perde un colpo e il flusso è perfetto, ma proprio per la qualità di scrittura e la bellezza (a mio parere) del tratto. Ho comunque fatto un blind test su un’amica che usa stilo senza avere la malattia in forma grave, e dopo aver provato due JoWo EF presi sfusi, usando la Aluminia pensava si trattasse di un altro scrittura.
Il motivo per cui ora attraverso il periodo “JoWo acciaio EF” è che sto scrivendo molto per un lavoro che devo portare a termine e per importare i testi sto usando l’OCR (Optical Character Recognition) e mi sono resa conto che il sistema di riconoscimento dei caratteri lavora molto meglio se uso un pennino rigido, probabilmente anche per via del tratto uniforme, oltre che perché il pennino flessibile o morbido scrive bene se lo si sa usare!E quindi, forse, bene averla presa questa Aluminia!
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(Nel frattempo la penna è stata ribattezzata in Aluminia, non so se gli admin vogliano correggere il titolo )
Ho provato a resistere, perché non ne avevo bisogno ma... a maggio ho fatto il compleanno e la mamma mi ha detto di comprarmi qualcosa perché lei non avrebbe saputo cosa prendermi. Budget € 200. Mi ha praticamente “costretta” a fare questo acquisto!
In più da due mesi a questa parte uso praticamente solo JoWo EF acciaio e poi, una penna in alluminio, per me che sono allergica al nickel, è dovuta. Insomma, non era poi così superflua questa Momento Zero.
È arrivata venerdì ed è bellissima! In foto non rende la sensazione che si ha dal vivo prendendola in mano, a partire dalla bellezza della spazzolatura, passando per il peso, fino ad arrivare alla qualità di scrittura quando la si usa.
Con cappuccio e caricata con il converter di Leonardo pesa 45 grammi, senza cappuccio pesa 29 grammi. Il cappuccio pesa 14 grammi e il corpo, con gruppo scrittura senza converter, pesa 25 grammi. Una Momento Zero in resina carica con converter Leonardo pesa 25 grammi, di cui 8 sono di cappuccio.
Per quanto mi riguarda, una Leonardo in metallo è possibile solo in modelli con caricamento a cartuccia/converter, un modello a pistone per me sarebbe inutilizzabile perché, pur essendo il pistone di Leonardo in lega leggera, un modello più grande dotato di pistone la sbilancerebbe all’indietro, e uso il condizionale perché sono mie supposizioni. I 29 grammi del corpo penna distribuiti su una lunghezza di 12,7 cm, con una sezione che io trovo molto comoda (se il diametro corpo misura 14 mm, la sezione sarà intorno ai 10 mm) rendono la penna utilizzabile anche per lunghe sessioni, almeno per la grandezza della mia mano e per come tengo io la penna.
Contrariamente a quanto temessi, la penna non scivola. Ha una finitura spazzolata che la rende setosa e piacevole al tatto. Quando è arrivata l'ho subito usata per una lunga sessione di scrittura e non mi sono affatto stancata, anzi il peso è piacevole perché aiuta a stringere meno la penna e a lasciar scorrere il pennino sul foglio. Sul cappuccio c'è l'incisione “LEONARDO ALUMINIA 263/525.” lo ho scelto la versione con le metallerie rodiate, quindi tono su tono, tranne per il fatto che le finiture sono lucide e non spazzolate. Il packaging è molto bello, anche se la mia controscatola è arrivata sporca di inchiostro perche il corriere ha lanciato così bene il collo che si è spaccata una boccetta da 100 ml di Asa Blue, nonostante il pluribal e l’imballaggio a prova di partita baseball, tanto che il pacco grazie allo scotch ha tenuto nonostante il cartone si fosse inzuppato. La prima delle due controscatole è molto bella perché la carta simula la fattura del metallo spazzolato della penna.
Per fare un paragone con le altre penne in metallo che posseggo, la versione in acciaio della Lamy 2000 pesa 45 grammi scarica, 20grammi il cappuccio e 34 corpo e gruppo scrittura. La Lamy Accent pesa 24 grammi, 10 grammi il cappuccio e 14 il corpo senza converter. La Lamy Safari AL pesa 20 grammi, 10 il cappuccio e 10 il corpo senza converter. L’alluminio al tatto è più bello dell’acciao, è vero anche per le Lamy e ancora di più per la Leonardo che è spazzolata. Certo l’acciaio è una lega eccezionale in molti ambiti, dalla chirurgia alla meccanica ma non in cucina, ad esempio. Il caffè fatto nella moka d’acciaio che va sull’induzione è pessimo e la qualità di cottura in alluminio è superiore a quella dell’acciaio per via della distribuzione del calore. L’acciaio è pur sempre una lega mentre l’alluminio è un elemento della tavola periodica degli elementi, duttile, resistente e ottimo conduttore. Ovviamente come resistenza tra l’acciaio e l’alluminio non c’è paragone ma Leonardo non ha fatto economia sul materiale usato, la penna è tornita da barra piena e posso fornire prova empirica che lo spessore dell’Aluminia la rende resistente. La mia ieri è volata dall’isola della cucina, ha sbattuto contro il poggiapiedi di ferro dello sgabello ed è atterrata, era messa in una di quelle bustine di Franklin Christoph senza imbottitura e non ha riportato nessuna ammaccatura. Con un uso quotidiano sulla penna saranno invece visibili i “graffi”, insomma assumerà un aspetto vissuto e questo deve piacere.
Veniamo ora al gruppo scrittura. La mia monta un pennino acciaio di misura EF e si tratterebbe del solito JoWo se non avessi chiesto in fase di ordine (aspettando di più per la spedizione) un nib tuning in cui ho specificato di gradire un leggero feedback. Come era successo un anno fa con la Poliedrica, anche questo JoWo passato per le mani di qualcuno in Leonardo, questo pennino è magnifico e non solo perché non perde un colpo e il flusso è perfetto, ma proprio per la qualità di scrittura e la bellezza (a mio parere) del tratto. Ho comunque fatto un blind test su un’amica che usa stilo senza avere la malattia in forma grave, e dopo aver provato due JoWo EF presi sfusi, usando la Aluminia pensava si trattasse di un altro scrittura.
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bella, leggerò con calma (e poi la vedrò dal vivo...)
Per un attimo ho pensato che la scatola argentata venisse così, di sua natura, con lo sbaffo azzurro nell'angolo!
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anche io sono di Maggio 
Non sto barando né

Non sto barando né
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Marco
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Bella Penna, mi tenta parecchio.
Sicuramente visto il lavoro gravoso hai fatto bene a prenderla perché altrimenti non avevi altro con cui scrivere
Sicuramente visto il lavoro gravoso hai fatto bene a prenderla perché altrimenti non avevi altro con cui scrivere

Cesare Augusto
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È un segno

No esatto, mi serviva tantoAutomedonte ha scritto: ↑martedì 3 giugno 2025, 16:03 Sicuramente visto il lavoro gravoso hai fatto bene a prenderla perché altrimenti non avevi altro con cui scrivere![]()

Leonardo Momento Zero Aluminia, Limited Edition
Due domande :
Primo chi è il corriere che ti ha lanciato il pacco con tanta forza da spaccarti una bottiglietta da 80 ml di Asa Blue. Vogliamo il nome.
Secondo : sai se il gruppo scrittura della aluminia si svita e se è compatibile con il gruppo scrittura della Leonardo Supernova Regular?
Primo chi è il corriere che ti ha lanciato il pacco con tanta forza da spaccarti una bottiglietta da 80 ml di Asa Blue. Vogliamo il nome.

Secondo : sai se il gruppo scrittura della aluminia si svita e se è compatibile con il gruppo scrittura della Leonardo Supernova Regular?
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Sul corriere farò un post ad hoc in apposita sezioneRoland ha scritto: ↑martedì 3 giugno 2025, 18:21 Due domande :
Primo chi è il corriere che ti ha lanciato il pacco con tanta forza da spaccarti una bottiglietta da 80 ml di Asa Blue. Vogliamo il nome.![]()
Secondo : sai se il gruppo scrittura della aluminia si svita e se è compatibile con il gruppo scrittura della Leonardo Supernova Regular?

Per quanto riguarda il gruppo scrittura, assolutamente sì, si svita e il pennino è un regolare JoWo #6
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Bene, potrò riciclare il mio pennino la fenice csi f.
Il peso mi ha lasciato un po' basito. Pensavo fosse più leggera. Non ho capito una cosa, la penna è in resina con un rivestimento in alluminio o è tutta fatta in allumino.

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Sulla Momento Zero secondo me il peso non dà problemi, come ho scritto, perché la penna non calzata è corta.Roland ha scritto: ↑martedì 3 giugno 2025, 20:01 Il peso mi ha lasciato un po' basito. Pensavo fosse più leggera. Non ho capito una cosa, la penna è in resina con un rivestimento in alluminio o è tutta fatta in allumino.![]()
È tutta fatta in alluminio, solo il tappo è rivestito di resina.
Ultima modifica di edis il martedì 3 giugno 2025, 21:17, modificato 1 volta in totale.
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E' tutta in alluminio, ma in realtà il peso non lo senti molto (non è mica titanio o ottone).
Comunque visto che ormai abbiamo una auto-percezione di mani di dimensioni giocatore di basket dell'NBA che necessitano di dimensioni king size per essere comodi con una stilografica...non credo che siano una decina di grammi in più che ci affatichino e rendano esausti ?

In realtà la MZ è una delle poche penne che ha dimensioni quasi umane, io peraltro la uso col cappuccio calzato grazie al fatto che il suo interno è interamente rivestito di plastica e quindi non rovina il fusto nemmeno se ci provi apposta - non che mi turbi molto l'idea, io le penne le calzo sempre perchè se sono più pesanti sul dietro aiutano a non calcare troppo, ma è fisima personale.
Venceremos.
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Elegante ...senza dubbio
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provata oggi! quella di Rita
Confermo l'impressione positiva, il materiale è molto bello, la sensazione in mano è tipica dell'alluminio spazzolato, e si scalda subito, quindi non dà la sensazione di freddo di alcune penne in acciaio. La forma tipica della MZ è comoda in mano, non troppo lunga, né corta, ma giusta da poterla tenere in mano, anche senza calzare il cappuccio, e anche il diametro è in quel range da non sentirla né stretta da faticare a stringerla, né così larga da infastidire la presa. A guardarla è proprio bella, lucente. La finitura rodiata la trovo perfetta, in oro il contrasto sarebbe stato secondo me eccessivo.
Certo, un po' di peso si sente, ma è nei limiti accettabili (anche per me che preferisco di gran lunga penne leggere) se non si calza il cappuccio.
Il bilanciamento è quasi giusto, io la sento pendere leggermente indietro, ma poco. Forse si può guadagnare qualcosa usando le cartucce anziché il suo converter che ha la parte posteriore rivestita in metallo.
Bel lavoro il rivestimento interno del cappuccio, anche la chiusura è perfetta.
Bel pennino (almeno, quello di Rita...) un EF in acciaio molto fine (Jowo/Fenice) ma scorrevole, rigido ma non un chiodo, con un po' di pressione c'è una leggera variazione di tratto. Bella accoppiata con il blue-black di Leonardo (che non ho
acci, dovrò rimediare).

Confermo l'impressione positiva, il materiale è molto bello, la sensazione in mano è tipica dell'alluminio spazzolato, e si scalda subito, quindi non dà la sensazione di freddo di alcune penne in acciaio. La forma tipica della MZ è comoda in mano, non troppo lunga, né corta, ma giusta da poterla tenere in mano, anche senza calzare il cappuccio, e anche il diametro è in quel range da non sentirla né stretta da faticare a stringerla, né così larga da infastidire la presa. A guardarla è proprio bella, lucente. La finitura rodiata la trovo perfetta, in oro il contrasto sarebbe stato secondo me eccessivo.
Certo, un po' di peso si sente, ma è nei limiti accettabili (anche per me che preferisco di gran lunga penne leggere) se non si calza il cappuccio.
Il bilanciamento è quasi giusto, io la sento pendere leggermente indietro, ma poco. Forse si può guadagnare qualcosa usando le cartucce anziché il suo converter che ha la parte posteriore rivestita in metallo.
Bel lavoro il rivestimento interno del cappuccio, anche la chiusura è perfetta.
Bel pennino (almeno, quello di Rita...) un EF in acciaio molto fine (Jowo/Fenice) ma scorrevole, rigido ma non un chiodo, con un po' di pressione c'è una leggera variazione di tratto. Bella accoppiata con il blue-black di Leonardo (che non ho

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Grazie della dettagliata recensione, molto apprezzata.
L’avevo anche ordinata perché ero convinto della sua bellezza, avevo cercato anche il peso su diversi siti che però, purtroppo, lo riportano sbagliato. Dato che amo le penne più leggere, ho deciso di cambiare l’ordine in una in resina. Esteticamente è una bella penna, almeno secondo me. Anche io avrei scelto le finiture argentate.
L’avevo anche ordinata perché ero convinto della sua bellezza, avevo cercato anche il peso su diversi siti che però, purtroppo, lo riportano sbagliato. Dato che amo le penne più leggere, ho deciso di cambiare l’ordine in una in resina. Esteticamente è una bella penna, almeno secondo me. Anche io avrei scelto le finiture argentate.
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La MZ è una bella penna, una sorta di entry level delle penne serie, da avere comunque anche non in alluminio
.
La Aluminia, che ho provato ieri, come diceva Rita:
"Con cappuccio e caricata con il converter di Leonardo pesa 45 grammi,
senza cappuccio pesa 29 grammi.
Il cappuccio pesa 14 grammi
e il corpo, con gruppo scrittura senza converter, pesa 25 grammi."
Quindi senza cappuccio è al limite dei 30g, che per me è il limite di peso accettabile per una stilo, ma il converter con quella parte in metallo (bello, per carità) aggiunge 4g di peso, che si posizionano verso la parte posteriore.
Già solo togliendo il converter si scende a 25g, ampiamente gestibile, avevo pensato infatti che, a parte usare la cartuccia, volendo mantenere il converter, si potrebbe prenderne uno standard della Leonardo - che non ha la parte metallica ma è filettato - sicuramente riducendo il peso e migliorando anche il bilanciamento.
(questo se fossi io, so che a molti altri un peso maggiore non disturba)

La Aluminia, che ho provato ieri, come diceva Rita:
"Con cappuccio e caricata con il converter di Leonardo pesa 45 grammi,
senza cappuccio pesa 29 grammi.
Il cappuccio pesa 14 grammi
e il corpo, con gruppo scrittura senza converter, pesa 25 grammi."
Quindi senza cappuccio è al limite dei 30g, che per me è il limite di peso accettabile per una stilo, ma il converter con quella parte in metallo (bello, per carità) aggiunge 4g di peso, che si posizionano verso la parte posteriore.
Già solo togliendo il converter si scende a 25g, ampiamente gestibile, avevo pensato infatti che, a parte usare la cartuccia, volendo mantenere il converter, si potrebbe prenderne uno standard della Leonardo - che non ha la parte metallica ma è filettato - sicuramente riducendo il peso e migliorando anche il bilanciamento.
(questo se fossi io, so che a molti altri un peso maggiore non disturba)
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Qualcuno mi può dire se il converter si può adoperare senza svitare la sezione ma solo svitando il fondello ?