Denominazione dei colori...

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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

AlexO ha scritto: lunedì 2 giugno 2025, 21:37
Linos ha scritto: lunedì 2 giugno 2025, 21:04 Non vediamo i colori allo stesso modo, il nostro cervello elabora i colori in base a quello che vedono i nostri occhi.
Io e te può essere di no.

Ma un blu è blu per quasi tutti, magari con gradazioni leggermente diverse, e (quasi) tutti chiamano blu le lunghezze d'onda intorno a 470nm e le frequenze intorno a 640THz dello spettro visibile.

E per il sensore di un lettore ottico, il mio come quello di un daltonico o un ipovedente, i valori RGB 0,0,255 quelli sono, a prescindere da come denominiamo quel colore.
No, per un daltonico affetto da Tritanopia manca la percezione del blu, quindi vedrebbe un 0,0,255 come se fosse tutto in scala di grigi (resta la percezione della luminosità data dai bastoncelli -valore K del RGBK-, ma manca completamente il recettore B tra i coni).
In realtà, il cono del verde percepisce uno spettro piuttosto largo che va dal giallo/arancio al turchese, quindi quello stesso 0,0,255 sarà ricevuto come, circa, 0,100,255 da ognuno di noi e 0,100,0 dal tritanopico.

Sono d’accordo sul fatto che il cervello di ognuno rappresenti i colori a modo suo. Quello che tutti chiamiamo rosso, nella mia testa può essere visualizzato come un altro visualizza il verde, ma a entrambi è stato insegnato che quello è “rosso” e così lo chiamiamo per convenzione. Sono convinto che sia proprio quello il motivo per cui ad alcuni il rosso piace: sicuramente lo vedono diversamente da come lo vedo, perché come lo vedo io fa proprio schifo! :lol:
Ultima modifica di Koten90 il martedì 3 giugno 2025, 0:25, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da AlexO »

Koten90 ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 0:20
AlexO ha scritto: lunedì 2 giugno 2025, 21:37 [...]

E per il sensore di un lettore ottico, il mio come quello di un daltonico o un ipovedente, i valori RGB 0,0,255 quelli sono, a prescindere da come denominiamo quel colore.
No, per un daltonico affetto da Tritanopia manca la percezione del blu, quindi vedrebbe un 0,0,255 come se fosse tutto in scala di grigi (resta la percezione della luminosità data dai bastoncelli -valore K del RGBK-, ma manca completamente il recettore B tra i coni).
In realtà, il cono del verde percepisce uno spettro piuttosto largo che va dal giallo/arancio al turchese, quindi quello stesso 0,0,255 sarà ricevuto come, circa, 0,100,255 da ognuno di noi e 0,100,0 dal tritanopico
parlavo del sensore...
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Messaggio da Esme »

AlexO ha scritto: lunedì 2 giugno 2025, 21:37 le lunghezze d'onda
Linos ha scritto: lunedì 2 giugno 2025, 22:38 Ogni lunghezza d'onda corrisponde a un colore specifico
Un fisico ci terrebbe a precisare che il magenta, colonna portante del sistema CMYK, non ha nessuna lunghezza d'onda perché non esiste. :)
È il nostro cervello che se lo inventa come "ponte" tra il blu e il rosso, ma dal lato opposto del verde.
(E non va confuso con il fucsia, mi raccomando!)
E in realtà non esistono nemmeno i marroni, che sono rossi o gialli a bassa intensità.
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Messaggio da Koten90 »

AlexO ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 0:23 parlavo del sensore...
Ops, letto male
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Messaggio da Esme »

Linos ha scritto: lunedì 2 giugno 2025, 23:03 Un mese fa cercavo in un conosciuto negozio di Torino un inchiostro color verde rame
Il "vert de gris" è il verderame.
Herbin, ad esempio, ne ha due e secondo me sono molto azzeccati, sia pensando al verderame sulle foglie di rosa (anche a me ricorda mio nonno :)) sia alle macchie sulle statue o sulle vecchie pentole ramate.
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Messaggio da Soulfulcrane »

sansenri ha scritto: lunedì 2 giugno 2025, 22:33 i nomi dei colori sono stati dati dall'uomo in tempi molto antichi ( in modi diversi in base alla propria cultura) semplicemente osservando il mondo che ci circonda. L'azzurro del cielo, il blu del mare, il verde dei prati e delle foreste, il giallo dei campi di grano e del sole, il rosso del fuoco e del proprio sangue, il blu-nero (indaco) della sera, il viola di determinati fiori... (…)
Non per nulla sono stati inventati sistemi di palette di colore come i Pantone (che proprio per la loro capacità di definire sfumature piccolissime di colore, hanno avuto enorme successo in ambito commerciale).
Grazie per questo post serio in tema nomenclatura dei colori. Da una che anche disegna mi si era venuto un colpo :D - E’ vero che dai colori primari si può sviluppare tutta una cartella colori, ma fermarsi a 4 non è possibile proprio :D
Capisco però che il post forse intendeva aprire una querelle sugli inchiostri da scrittura che meritano di essere usati (soprattutto per la presenza del marrone)?
Ma se vogliamo parlare di colore in generale… beh per i non addetti consiglio vivamente il libro Cromorama di Falcinelli che ha una scrittura scorrevole, semplice e per nulla tediosa per capire meglio la teoria del colore e del suo potere. :)
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Messaggio da Linos »

Esme ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 0:32
Linos ha scritto: lunedì 2 giugno 2025, 23:03 Un mese fa cercavo in un conosciuto negozio di Torino un inchiostro color verde rame
Il "vert de gris" è il verderame.
Herbin, ad esempio, ne ha due e secondo me sono molto azzeccati, sia pensando al verderame sulle foglie di rosa (anche a me ricorda mio nonno :)) sia alle macchie sulle statue o sulle vecchie pentole ramate.
Grazie, credo di averlo visto, tornerò a rivederlo in una bella giornata di sole, quel giorno pioveva. :P

Ho cercato il vert de gris in rete, e per per quello che ricordo e ho in mente, non ha nulla che mi faccia ricordare in verderame, la mia idea è un colore a metà tra l'azzurro e il verde, un'idea più azzurro che verde.
Allegati
3b9727f4e659aa6411d9bdea65e9a106.jpg
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Ultima modifica di Linos il martedì 3 giugno 2025, 13:00, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da sansenri »

Soulfulcrane ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 7:50
sansenri ha scritto: lunedì 2 giugno 2025, 22:33 i nomi dei colori sono stati dati dall'uomo in tempi molto antichi ( in modi diversi in base alla propria cultura) semplicemente osservando il mondo che ci circonda. L'azzurro del cielo, il blu del mare, il verde dei prati e delle foreste, il giallo dei campi di grano e del sole, il rosso del fuoco e del proprio sangue, il blu-nero (indaco) della sera, il viola di determinati fiori... (…)
Non per nulla sono stati inventati sistemi di palette di colore come i Pantone (che proprio per la loro capacità di definire sfumature piccolissime di colore, hanno avuto enorme successo in ambito commerciale).
Grazie per questo post serio in tema nomenclatura dei colori. Da una che anche disegna mi si era venuto un colpo :D - E’ vero che dai colori primari si può sviluppare tutta una cartella colori, ma fermarsi a 4 non è possibile proprio :D
Capisco però che il post forse intendeva aprire una querelle sugli inchiostri da scrittura che meritano di essere usati (soprattutto per la presenza del marrone)?
Ma se vogliamo parlare di colore in generale… beh per i non addetti consiglio vivamente il libro Cromorama di Falcinelli che ha una scrittura scorrevole, semplice e per nulla tediosa per capire meglio la teoria del colore e del suo potere. :)
certo, quello che volevo comunque far notare anche nell'uso degli inchiostri è che non è che esista un modo definito universalmente per regolarsi con i nomi dei colori, ne sono stati dati mille, a volte diversi per lo stesso colore, perché affibbiati da due culture diverse che quel colore lo identificano in base a qualcosa di tipico nel proprio ambiente. In questo senso non sorprendono denominazioni differenti, e comunque lecite e utili, perché le sfumature che l'occhio percepisce sono moltissime.
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Messaggio da vitomeuli »

Dare un nome ai colori e osservare oggetti colorati stando insieme nello stesso luogo ha abbastanza senso, perché c'è una buona dose di oggettività grazie al fatto di osservare lo stesso oggetto con la stessa luce nello stesso momento.
Rimane la soggettività della percezione dei propri occhi, non condivisibile tra persone diverse: ognuno ha la sua retina, diversa da quella degli altri, e non può estrarre e condividere ciò che la propria retina ha recepito. E ognuno ha il proprio modo di interpretare i colori, incastonato nel proprio cervello, e anche questo non è condivisibile.
Ma almeno, stando nello stesso luogo, osservando lo stesso oggetto sotto la stessa luce, un bel po' di cause di variabilità le ho eliminate.

Molto più difficile invece condividere, e discutere sui colori, per riproduzioni (foto, video, colori generati da un computer).
Per esempio se cerco l'inchiostro di un certo colore e qualcuno fa le foto del suo scritto con un certo inchiostro, la foto viene diversa in base alla luce sotto cui stava il foglio, in base al bilanciamento del bianco della macchina fotografica, e lo schermo del computer riproduce i colori ogni schermo in modo diverso. Quindi la stessa foto a casa mia dà un effetto, a casa tua ne dà un altro. E gente con schermi calibrati e sensori calibrati ce ne sono pochi (fotografi professionisti? chi con i colori ci lavora).

Ed il colore sulla carta cambia pure nel tempo: appena scritto e ancora umido l'inchiostro ha un colore, appena asciugato ne ha un altro, dopo una settimana ne ha un altro ancora.

Per cui ha senso fare confronti se sullo stesso foglio di carta metto prove di inchiostri diversi e faccio una foto unica: allora si può più o meno capire come varia un colore rispetto ad un altro.

In generale, discutere di colori è un casino :-)
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Messaggio da Simy »

Ci sono due modi in cui personalmente descrivo i colori: un modo tecnico e un modo popolare.

Esempio: Lilla

Descrizione tecnica: viola (colore secondario) neutro/caldo/freddo (a seconda di quanta componente blu o rossa ha) chiaro. Potrei aggiungere un commento sulla desaturazione, se fosse più o meno "sporco", ovvero grigiastro o con toni marroni.

Descrizione popolare: lilla

La prima serve per identificare il colore sulla ruota dei colori, la seconda serve per abbreviare quando si parla di quello specifico colore o non se ne esce più.

Il turchese è un blu freddo medio, per esempio. Con la ruota dei colori davanti, basta guardare il blu e spostarsi verso il giallo.
Il pervinca è un blu caldo medio. Con la ruota dei colori davanti, basta guardare il blu e spostarsi verso il rosso.

La descrizione tecnica è meno frantendibile di quella popolare. Trovo che nel descrivere un inchiostro sia utile. Poi, quando scrivo recensioni, non possomettere la descrizione tecnica completa ogni volta in cui nomino il colore, quindi va bene quello popolare o il nome dato dal produttore (o entrambi, per alternare).
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Messaggio da Polemarco »

I greci definivano i colori usando coordinate diverse dalle nostre, che non distinguevano tra colori simili. Melas, ad esempio (nero), era anche il termine che indicava il sangue: dunque, rosso scuro. Xantos (il colore dei capelli di Menelao e altri eroi) significava sia biondo, sia rosso, sia fulvo.

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Messaggio da Esme »

Polemarco ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 14:42sia fulvo
Infatti il termine fulvo viene usato per la criniera del leone, che a ben vedere non è né bionda né rossa.
Però poi è usato anche per capigliature rosso mogano, e non ci si capisce più nulla.
Un paio di settimane fa una mia amica mi ha fatto vedere un articolo di quelli da leggere in spiaggia, con foto di donne definite rosse: a parte una "fulva", le altre erano tutte bionde... :lol:
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Messaggio da AlexO »

Linos ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 8:09 [...]
Ho cercato il vert de gris in rete, e per per quello che ricordo e ho in mente, non ha nulla che mi faccia ricordare in verderame, la mia idea è un colore a metà tra l'azzurro e il verde, un'idea più azzurro che verde.
Questa recensione del J. Herbin Vert de gris, propone anche una tavola con una serie di colori "simili", qualcuno dei quali sembra più vicino alla tua descrizione (a metà tra l'azzurro e il verde, un'idea più azzurro che verde):

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Messaggio da Esme »

Linos ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 8:09 Ho cercato il vert de gris in rete, e per per quello che ricordo e ho in mente, non ha nulla che mi faccia ricordare in verderame, la mia idea è un colore a metà tra l'azzurro e il verde, un'idea più azzurro che verde.
Ah ecco, vedi, io invece lo associo proprio a un colore grigio verde, con solo una sfumatura di azzurro. Il classico ossido di rame polveroso.

C'è da dire che come molti Herbin a quanto pare si differenzia molto da lotto a lotto. Il mio sembra essere più chiaro di quello che hanno mostrato altri.
E sicuramente varia parecchio a seconda della penna, ma anche nella stessa penna!
Lo sto usando da mesi perché mi piace davvero molto, ma basta poco per farlo sembrare un inchiostro differente.

PS: avevo scritto che Herbin ne produce due, perché ero convinta che producesse anche il "verdigris". Evidentemente mi confondo con il R&K.
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Messaggio da Linos »

AlexO ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 18:11
Linos ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 8:09 [...]
Ho cercato il vert de gris in rete, e per per quello che ricordo e ho in mente, non ha nulla che mi faccia ricordare in verderame, la mia idea è un colore a metà tra l'azzurro e il verde, un'idea più azzurro che verde.
Questa recensione del J. Herbin Vert de gris, propone anche una tavola con una serie di colori "simili", qualcuno dei quali sembra più vicino alla tua descrizione (a metà tra l'azzurro e il verde, un'idea più azzurro che verde):



Magari può essere utile...
Grazie, Iroshizuku ku-jaku e l'Edelstein aqua marine, al mio occhio sono simili al mio Pelikan Turchese, sono comunque le due tonalita che preferisco. :thumbup:
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