Penne cinesi particolari
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Calcola che se penne così fossero prodotte in occidente i prezzi oscillerebbero tra i 90 e i 200 euri...
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Automedonte ha scritto: ↑venerdì 30 maggio 2025, 0:11 Amico mio hai detto la parolina magica, 18 euro contro 600, se non ci fosse qualche differenza bisognerebbe spararsi!!

Delle volte (e non solo per le penne...) scegliamo volutamente di spendere molto di più per avere quel irraggiungibile di più che fa la differenza.

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per una attimo ero rimasto perplesso anch'io dalla pellicola protettiva...Gargaros ha scritto: ↑mercoledì 14 maggio 2025, 20:45Io all'inizio pensavo che il metallo fosse in verità qualche tipo di plastica scrausa, visto che passandoci con un'unghia si producevano delle "sfrisate". Scoprire che invece era una pellicola protettiva per preservare il metallo dalla sua scandalosa lucidatura e liscezza mi ha meravigliato non pocoAutomedonte ha scritto: ↑mercoledì 14 maggio 2025, 11:15 Sì me ne sono accorto dopo qualche giorno, pensavo fosse un difetto ed invece era la pellicola.
Ottima penna la sto usando con piacere![]()
Ebbravi 'sti cinesi che non ne fanno una buona (in teoria... e secondo alcuni)!

L'evoluzione delle cinesi negli ultimi anni è stata molto veloce, le capacità produttive ovviamente le hanno, quello che è stato più difficile forse è stato rendersi conto delle aspettative di qualità dei clienti. Per un buon numero di anni (bazzico penne con assiduità da una decina d'anni), a parte la capacità produttiva di raggiungere una determinata qualità, che hanno raggiunto solo da pochi anni, erano forse convinti che a prezzi bassi molti si sarebbero accontentati di qualità approssimata e non durevole. Questo esiste ancora per alcune marche cinesi, qualche altra marca ha tuttavia scoperto la nicchia di mercato "penne molto migliori qualitativamente, a prezzi più alti", Hong Dian è sicuramente tra queste.
Ovviamente restano diverse altre marche con qualità discutibile (se non per il prezzo bassissimo).
Hanno ancora un po' di strada da fare (la qualità della filettatura interna, fusto-sezione, è ancora molto inferiore a quella di qualsiasi penna occidentale/giapponese, ma si vede - per me a torto - che non considerano necessario al momento migliorarla)
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Approfondento quanto scrivi, vero il pennino è più asciutto quello EF della Graf è più abbondante dell'F della Hongdian ma a me piace così proprio perché essendo penna da "battaglia" che porto in giro ed uso su carta di tutti i generi se fosse abbondante non andrebbe bene, l'importante è che parta sempre al primo colpo e scorre bene cosa che fa egregiamente.sansenri ha scritto: ↑giovedì 29 maggio 2025, 18:51
Il pennino della Hong Dian è un F, si comporta abbastanza bene, non ha incertezze, il flusso è però un pelo avaro (sulla originale è più abbondante).
Il converter è di discreta fattura, tuttavia la plastica è del genere che "attira l'inchiostro" (tensione superficiale elevata), l'inchiostro si ferma sul fondo del converter e bisogna dargli dei colpetti per farlo scendere.
Molto apprezzabile la filettatura precisa tra cappuccio e fusto, quella tra fusto e sezione è più grossolana, tende a grattare e cigolare, per fortuna è presente un o-ring.
Esteticamente è fatta bene e non mostra magagne di alcun tipo.
Nel complesso per 18 euro è davvero un bel risultato.
La filettatura tra fusto e sezione dobbiamo verificarla la prima volta che ci vediamo perché la mia è perfetta, oserei dire meglio di quella della Graf

Il converter per ora non mi ha dato problemi, magari dipende anche dall'inchiostro usato.
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è possibile, la prima carica l'ho fatta con un Pelikan Royal blue, non un inchiostro particolarmente secco o intoppante, ma l'inchiostro restava incollato a fondo converter anche con la penna a pennino in giù...Automedonte ha scritto: ↑venerdì 30 maggio 2025, 11:02sansenri ha scritto: ↑giovedì 29 maggio 2025, 18:51
Il pennino della Hong Dian è un F, si comporta abbastanza bene, non ha incertezze, il flusso è però un pelo avaro (sulla originale è più abbondante).
Il converter è di discreta fattura, tuttavia la plastica è del genere che "attira l'inchiostro" (tensione superficiale elevata), l'inchiostro si ferma sul fondo del converter e bisogna dargli dei colpetti per farlo scendere.
Molto apprezzabile la filettatura precisa tra cappuccio e fusto, quella tra fusto e sezione è più grossolana, tende a grattare e cigolare, per fortuna è presente un o-ring.
Esteticamente è fatta bene e non mostra magagne di alcun tipo.
Nel complesso per 18 euro è davvero un bel risultato.
Il converter per ora non mi ha dato problemi, magari dipende anche dall'inchiostro usato.
alla seconda ricarica, ho usato una miscela di Edelstein Topaz e royal blue (3:1) che è sicuramente più scorrevole e l'inchiostro non si aggrappa più a fondo converter. Hong dian credo sia consapevole del possibile problema, dato che ha volutamente inserito una molletta nel converter per rompere la tensione superficiale.
Può anche darsi che dalla prima alla seconda ricarica il risciacquo con acqua abbia aiutato a ripulire il converter da residui oleosi di produzione.
PS con questo inchiostro più scorrevole anche il flusso della penna è migliorato e ora è più piacevolmente utilizzabile
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Anche la cazzodicanite dovrebbero eliminare. Nell'assemblaggio delle parti continuo a trovare errori grossolani, sebbene nel caso delle HD si tratta di cose davvero minime (alcune confrontabili a certi strafalcioni che ho trovato su penne "raffinate").sansenri ha scritto: ↑venerdì 30 maggio 2025, 10:14 Hanno ancora un po' di strada da fare (la qualità della filettatura interna, fusto-sezione, è ancora molto inferiore a quella di qualsiasi penna occidentale/giapponese, ma si vede - per me a torto - che non considerano necessario al momento migliorarla)
Comunque sulle filettature io avrei da ridire qualche cosa, ma meglio se sto zitto...