La scrittura a mano fa bene

[ASTROLUX]

La scrittura a mano fa bene, lo dice pure il National Geographic:
https://www.nationalgeographic.it/perch ... wtab-it-it

[Silvia1974]

Lo dice anche il mio calendario

[lillolix]

Scrivere per diletto, io lo trovo rilassante

[MatteoQ]

Anche scrivere in dialetto è solitamente rilassante!

[sansenri]

che faccia bene è ormai indubbio, ma magari si dimentica che siccome "è un ottimo esercizio per il cervello" non lo è solo per i giovani allievi che imparano a scrivere, ma lo è anche per i diversamente giovani, che il cervello hanno bisogno di mantenerlo attivo il più a lungo possibile!

[bord75]

Io ci trovo davvero un aspetto quasi taumaturgico. Scrivere a mano fà si che i pensieri fluiscano lasciando spazio mentale per altri futuri ragionamenti, escono ma non vanno persi, rimane la sensazione di averli sempre con se, ma senza che occupino risorse di memoria.

[Gargaros]

La neuroscenza lo dice da anni ormai. Eppure il devasto dei cerebri giovanili prosegue, visto che le istituzioni non fanno niente (o fanno troppo poco) per arginare l'apocalisse neuronale. Leggevo qualche tempo fa che persino l'uso del corsivo sta morendo, e chi scrive a mano lo fa in maiuscolo. In USA la situazione poi è tragica, ma quello è un paese sulla cui cultura non c'era molto da scommettere fin da subito...

[novainvicta]

Qui ne abbiamo discusso tempo addietro :
viewtopic.php?t=27119

[Koten90]

La neuroscenza lo dice da anni ormai. Eppure il devasto dei cerebri giovanili prosegue, visto che le istituzioni non fanno niente (o fanno troppo poco) per arginare l'apocalisse neuronale. Leggevo qualche tempo fa che persino l'uso del corsivo sta morendo, e chi scrive a mano lo fa in maiuscolo. In USA la situazione poi è tragica, ma quello è un paese sulla cui cultura non c'era molto da scommettere fin da subito...

Ormai sono passati quasi 17 anni da quando, all’inizio della 5ª liceo scientifico, comunicarono alla mia classe che non sarebbe stato valutato un tema di maturità scritto in stampatello maiuscolo. La comunicazione scatenò il panico tra i miei compagni (giustamente, visto che fino ad allora ogni verifica era stata valutata senza problemi nei 7 anni precedenti) che organizzarono una spedizione punitiva nei confronti del professore di italiano, che li indirizzò al ministero della pubblica istruzione, così come fece il preside la sera seguente.
Fior di notai e avvocati della Busto Arsizio bene intentarono una sorta di class action nei confronti dell’allora ministro Fioroni, neoinsediato, per difendere il diritto di scrivere in stampatello maiuscolo dei figli inetti. Spero che, almeno per dimostrare un po’ di coerenza, anche le lettere al ministro siano state scritte in stampatello maiuscolo
Arrivarono addirittura a marciare su Roma per ottenere udienza.

Che mondo di merda…

[MatteoQ]

Da uno degli articoli collegati a quello del National Geographic, guardate un po' cosa è saltato fuori…

[Esme]

La comunicazione scatenò il panico tra i miei compagni

Nonostante tutto posso capirli.
Non ha senso chiedere certe cose dall'oggi al domani, oltretutto con il carico di studio di una quinta.
I docenti di italiano di mio figlio hanno iniziato dalla prima, chiedendo il corsivo. In realtà accettano anche lo stampato, l'importante è che non sia maiuscolo e sia leggibile.

[Koten90]

Nonostante tutto posso capirli.
Non ha senso chiedere certe cose dall'oggi al domani, oltretutto con il carico di studio di una quinta.
I docenti di italiano di mio figlio hanno iniziato dalla prima, chiedendo il corsivo. In realtà accettano anche lo stampato, l'importante è che non sia maiuscolo e sia leggibile.

Come darti torto? Infatti la mia frase aveva l’inciso subito dopo:

La comunicazione scatenò il panico tra i miei compagni (giustamente, visto che fino ad allora ogni verifica era stata valutata senza problemi nei 7 anni precedenti)

Certo è che, se uno prende appunti, arriva un certo punto in cui lo stampatello maiuscolo ti fa perdere tempo. Se arrivi a 18 anni senza accorgertene è perché di appunti ne hai presi pochi. No?

[MatteoQ]

Ho l'impressione che anche gli appunti stiano cambiando "nella forma e nel colore" (cit.). Fino alla fine delle superiori e forse il mio primo anno di università, il professore, o il docente, scriveva alla lavagna tutta la dimostrazione e gli studenti, o allievi, ricopiavano ordinatamente sul proprio quaderno ed eventualmente aggiungevano note personali di chiarimento.
Oggigiorno il docente ti dà le slide prima della lezione, quindi hai direttamente i suoi appunti; gli esami sono basati sulle slide del docente e su quanto da lui illustrato in classe e i libri restano in biblioteca a produrre muffe sopraffine.
Inoltre, un conto è "copiare" quanto viene scritto da un docente sulla lavagna e tutt'altro conto è riuscire a stare al tempo di un docente che proietta le slide. Già copiare i lucidi mi metteva in crisi, perché il docente tipicamente illustrava più velocemente gli argomenti.

[OT]
Una cosa che non mi è mai "andata giù" dell'università (ho frequentato ingegneria civile) è che solamente per poche materie ho avuto la possibilità di leggermi integralmente un libro di testo e stanno sulle dita di una mano le materie dove ho approfondito gli argomenti su più di un libro. Mancanza di volontà? Direi proprio di no. Terzo anno, primo semestre, il mercoledì avevo 9 ore di lezione con 1 ora di pausa pranzo (di cui buoni 30' almeno in coda in mensa) e gli altri giorni viaggiavano con non meno di 6 ore, tranne forse il venerdì pomeriggio. Tra sistemare gli appunti, memorizzare, etc. il tempo di approfondire sui libri era estremamente ridotto, volendo restare il più possibile in corso.
Però, non vorrei andare OT rispetto all'argomento.
[/OT]

[Esme]

Se arrivi a 18 anni senza accorgertene è perché di appunti ne hai presi pochi. No?

Decisamente.
Tu hai molti anni in meno di me, quindi non so se era già iniziata l'era delle famigerate "schede".
Adesso non ci sono nemmeno più le slide che ricordava Matteo (odiose!), ci sono le lim.
Alcuni docenti di mio figlio salvano ciò che hanno scritto e condividono su classroom. Cosa che ha una sua utilità innegabile, ma che porta molti ragazzi a non scrivere nulla, nemmeno gli esercizi, "tanto poi li recupero".
E non c'è nemmeno bisogno del mitico diario, tanto i compiti sono sul registro elettronico.

In questo modo non devono scapicollarsi con la scrittura veloce, e il corsivo non è più così necessario.

[mastrogigino]

Se arrivi a 18 anni senza accorgertene è perché di appunti ne hai presi pochi. No?

Decisamente.
Tu hai molti anni in meno di me, quindi non so se era già iniziata l'era delle famigerate "schede".
Adesso non ci sono nemmeno più le slide che ricordava Matteo (odiose!), ci sono le lim.
Alcuni docenti di mio figlio salvano ciò che hanno scritto e condividono su classroom. Cosa che ha una sua utilità innegabile, ma che porta molti ragazzi a non scrivere nulla, nemmeno gli esercizi, "tanto poi li recupero".
E non c'è nemmeno bisogno del mitico diario, tanto i compiti sono sul registro elettronico.

In questo modo non devono scapicollarsi con la scrittura veloce, e il corsivo non è più così necessario.

Sicuramente ha dei vantaggi rispetto al metodo "amanuense francescano" , tuttavia anche la "old school" aveva, a fronte della innegabile fatica , dei lati positivi:

All'università io cercavo di scrivere tutto il possibile andando come un forsennato, usavo solo la matita meccanica , ovviamente scrivendo con grafia da zampa di avvoltoio del neghev con la congestione.

Poi tornato a casa ricopiavo tutto in "bella " con la biro, in stampatello cercando di tradurre i geroglifici che avevo tracciato in giornata.

Doppia fatica e tanti crampi al polso destro.

Però quando davo gli esami studiavo risparmiavo il 75% del tempo perché gran parte delle cose me le ricordavo già e i concetti/ le perplessità le avevo già sviscerate nella fase di trascrizione/traduzione degli appunti.

Il metodo "Adso da Melk" a me è servito sebbene abbia spesso lamentato "fa freddo nello scriptorium, il pollice mi duole..."