Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29

prova di rilaccatura

Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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Esme
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La penna di partenza è una anonima con pennino IPG, la classica "ispirata" a Montblanc o Sailor (per non fare torto a nessuno).
Una penna su cui poter sperimentare senza patemi, quindi.
Questa è una foto che avevo fatto al volo per vedere se risalivo al produttore.
Penna in origine
Penna in origine
La laccatura sul fusto, diversamente da quella sul cappuccio, era sottilissima.
Dopo pochissimo tempo di utilizzo da parte di mio figlio, si è sfaldata in un punto rivelando l'ottone sottostante.
Non ho fatto la foto del danno, perché come al solito sono partita in quarta con i lavori... 😅

Ho voluto provare a rilaccarla, come esperimento.
Il fucsia particolare sono riuscita a trovarlo tra gli smalti per unghie.
Ho scelto di procedere senza rimuovere lo strato originario, ma interponendo uno strato bianco per evitare che la zona danneggiata trapelasse.
Probabilmente a causa nella natura dello smalto, non è stato facile raggiungere un buon livello di uniformità. Sono servite tre mani, con carteggiatura tra una mano e l"altra.
primo strato bianco
primo strato bianco
terzo strato bianco lucidato
terzo strato bianco lucidato
Successivamente sono passata allo smalto del colore scelto. Anche in questo caso ci sono volute tre mani con carteggiatura accurata tra una e l'altra.
Il risultato finale è stato peró soddisfacente, anche se mostra delle leggere variazioni di colore (non visibili in foto).
terzo strato fucsia lucidato
terzo strato fucsia lucidato
Questa smaltatura è peró facilmente intaccabile, quindi serviva uno strato di finitura che indurisse la superficie.
Ho deciso di provare a usare il cianoacrilato, che permette di avere una superficie resistente e ben lucidabile.
Sono serviti due strati con carteggiatura.

La laccatura così ottenuta ha un aspetto più solido e interessante di quella originale.
Al tatto è più calda e morbida, meno scivolosa. Ha anche una buona profondità, mentre quella originale era decisamente piatta.
finitura con cianoacrilato lucidata
finitura con cianoacrilato lucidata
aspetto finale
aspetto finale
Una annotazione necessaria.
Il cianoacrilato scioglie lo smalto, o quantomeno lo smalto che ho usato.
Metre lo stendevo, in un paio di punti ho probabilmente fatto troppa pressione e il risultato è che è riaffiorato lo strato bianco, variegando quello rosa. In foto non si riesce a vedere, ma dal vivo è evidente.
Ovviamente mi ha infastidito l'aver rovinato un po' il lavoro proprio alla fine, ma sono imperfezioni che ritengo accettabili.
In una penna monocolore potrebbe anzi essere una tecnica da applicare apposta: due strati contrastanti che vengono poi lavorati per produrre variegature.
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Ottorino
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Messaggio da Ottorino »

Pennello o spruzzo ?
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da Esme »

Pennello e bastoncino.
A usare lo spruzzo probabilmente il risultato sarebbe più uniforme e richiederebbe meno carteggiatura.
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Messaggio da nello56 »

ottime info Grazie!
Come dice Ottorino :"Te tu sei una Lucignola!" :lol:
Nello
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Messaggio da Esme »

Lucignola!
Bellissimo. 🙂
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Messaggio da Automedonte »

Mi sa che hai speso più di smalto del prezzo della penna :D

Però complimenti per l’idea :clap:
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Messaggio da Esme »

Ma sai che ho visto in vendita in negozio una penna identica (colori diversi) a 39€?
Questi smalti invece costano relativamente poco, 2€ circa a boccettina, e ne ho usata una quantità infinitesima.

Mi sa che ho speso di più in carta abrasiva! 🙂
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Messaggio da sansenri »

carina, la soddisfazione comunque sta nell'esperienza! sulla prossima probabilmente sai come evitare gli inconvenienti.
Ma spiegami un attimo la pennellatura con il cianoacrilato, non ti si incolla il pennello mentre vai, su una superficie così ampia?
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Messaggio da Esme »

Nel dare la risposta in modo veloce non ho specificato a sufficienza. 🙂

Pennellino per gli smalti, quello in dotazione, più un bastoncino in legno (il semplice stuzzicadenti o il bastoncino da spiedino, levigati) per il ritocco o per lisciare.
Per il cianoacrilato, direttamente da boccettina, poi stendo con il bastoncino.
Tanto poi la carteggiatura fine tra una mano e l'altra va fatta per forza.

È vero, l'ho fatto per fare esperienza e capire come destreggiarmi.
Sono soddisfatta del risultato perché comunque per i miei gusti la penna così ci ha guadagnato, nonostante i piccoli difetti (la laccatura originaria era veramente poverissima e si notava).
Avevo già un paio di penne che ho intenzione di personalizzare con la laccatura, ma era necessario prima sperimentare.
In realtà avevo già fatto un piccolo intervento di personalizzazione, e secondo me è venuto bene, ma su un'area della penna molto più limitata.
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Messaggio da sansenri »

be' brava, con il cianoacrilato io ho sempre timore di fare immani pasticci... :o
mentre stendi, la penna la appoggi in qualche modo o la tieni a mano?
(scusa, non riesco ad immaginare... :) )
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Messaggio da Esme »

Sì, per un lavoro come questo la devo tenere in mano.
Non è comodissimo, ma è il modo che mi permette di lavorare meglio (e più velocemente).

Con una penna come questa, con il codolo che non andava revisionato, si può anche appoggiare sezione e fondello su due bassi sostegni e ruotarla via via.

Io con il cianoacrilato vado abbastanza d'accordo. L'importante è avere tutto il set di carte abrasive... 😅
Ho molto più il terrore ad usare il calore, ad esempio.
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Messaggio da Ottorino »

Il cianoacrilato è diluibile nell'acetone. Fa presa più tardi. Bisogna vedere lo smalto sotto come sopporta l'acetone
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Messaggio da maylota »

Esme ha scritto: domenica 21 gennaio 2024, 17:39
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Visto che il contagio si subisce e non si sceglie, non è che potresti passare alla fase due e dopo aver sottratto a tuo figlio un'altra penna rovinata provare a copiare la laccatura urushi?

Ho letto una lunga lagna in un blog asiatico sul fatto che ormai in mezzo mondo ci sono persone che si reinventano laccatori urushi (manco fosse una scienza infusa su base geografica). Qualcuno anche abbastanza famoso c'è anche in Europa e non mi spiacerebbe leggere delle gradevoli istruzioni passo passo come queste sul tema. Chi lo sa, magari.... 8-)

(Sono OT, lo so. Comunque complimenti per la prova)
Venceremos.
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Messaggio da Esme »

Ottorino ha scritto: lunedì 22 gennaio 2024, 19:22 Bisogna vedere lo smalto sotto come sopporta l'acetone
È il classico smalto per unghie, l'acetone è tra le sostanze che lo rimuovono, anche se oramai non mi pare sia più impiegato per questo.
Il cianoacrilato che ho usato, di una notissima marca, è molto liquido, sembra quasi acqua; vero è che lo tengo in frigo, ma le altre versioni che normalmente uso sono più corpose.

maylota ha scritto: lunedì 22 gennaio 2024, 19:44 non è che potresti passare alla fase due e dopo aver sottratto a tuo figlio un'altra penna rovinata provare a copiare la laccatura urushi?
Ulteriore disclaimer: se mi legge un maestro laccatore urushi maki-e mi invia uno stormo di yokai a tormentarmi.

Comunque.
Il poggia penne che c'è sotto la penna l'ho laccato e decorato con una tecnica vagamente ispirata a quello, ma con materiali molto più occidentali. 🙂
Non mi ricordo con esattezza, ma ci sono almeno dieci strati, e i fiorellini sono disposti su strati differenti così come le scaglie irridescenti.
In foto non si percepisce , ma dal vivo la profondità e il "galleggiamento" sono piuttosto evidenti.

Mentre terminavo la penna, ho avuto un raptus passeggero e ho pensato di decorare pure lei. Ma è già piuttosto particolare di suo, meglio non esagerare!

Sul fatto che fuori dall'Asia si copi questa tecnica: non è certo una novità moderna. 🙂
La laccatura (cinese o giapponese che sia) si copia almeno dalla fine del 1700, il periodo in cui inizió a diffondersi lo stile "chinoiserie".
Il découpage deriva dall'evoluzione della tecnica della lacca veneziana, tecnica usata per decorazioni a ispirazione orientale.
Forse è comunque appropriazione culturale, non sono un'antropologa e quindi non so valutare, però credo che se questa arte viene utilizzata in modo sincero, cioè non per fare falsi o scimmiottamenti, sia comunque apprezzabile.
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