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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?

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Roland
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?

Messaggio da Roland »

Normie ha scritto: lunedì 11 dicembre 2023, 18:35 assolutamente si', quando alla ricerca di pennini fini mi sono imbattuto negli extrafini (inesistenti) delle marche europee

Io sarò sincero, questa fissazione per i pennini ultrasottili nella scrittura corrente non la capisco. Un fine, extrafine europeo (o americano) degno di questo nome lascia un tratto sottile quanto basta per scrivere ampiamente una lettera in stampatello/corsivo dentro un quadrato di 5mm di lato.

Se cercate strumenti di scrittura con tratti da 0.3,0.2 o 0.1mm ci sono le penne tecniche rotring e simili.

Forse dirò una ovvietà ma i tipografi sanno che le lettere troppo anemiche rendono un testo difficile da leggere. Le lettere devono avere una consistenza minima per essere gradevoli da leggere. Fate la prova, se siete studenti prendete 10 pagine A4 di appunti scritti con una penna con tratto da 0.2 mm. Vi verrà il mal di testa a rileggere gli appunti.
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Messaggio da Normie »

Roland ha scritto: mercoledì 3 gennaio 2024, 18:11
Normie ha scritto: lunedì 11 dicembre 2023, 18:35 assolutamente si', quando alla ricerca di pennini fini mi sono imbattuto negli extrafini (inesistenti) delle marche europee

Io sarò sincero, questa fissazione per i pennini ultrasottili nella scrittura corrente non la capisco. Un fine, extrafine europeo (o americano) degno di questo nome lascia un tratto sottile quanto basta per scrivere ampiamente una lettera in stampatello/corsivo dentro un quadrato di 5mm di lato.

Se cercate strumenti di scrittura con tratti da 0.3,0.2 o 0.1mm ci sono le penne tecniche rotring e simili.

Forse dirò una ovvietà ma i tipografi sanno che le lettere troppo anemiche rendono un testo difficile da leggere. Le lettere devono avere una consistenza minima per essere gradevoli da leggere. Fate la prova, se siete studenti prendete 10 pagine A4 di appunti scritti con una penna con tratto da 0.2 mm. Vi verrà il mal di testa a rileggere gli appunti.
Allora in primis vale sempre il de gustibus no ? a me piacciono i needlepoint a qualcun altro i medi a qualcun altro i BBB

in secundis no dissento completamente. Ef moderni di marche europee combinate con inchiostri non secchi e carta "normale" sono completamente inutilizzabili per me

per il resto e' la solita verita' supposta :crazy:
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fufluns
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?

Messaggio da fufluns »

Automedonte ha scritto: mercoledì 3 gennaio 2024, 17:46 Caro Franco, come al solito sei riuscito d esprimere in maniera garbata ed esaustiva il pensiero che accompagna molti di noi ma che non tutti accettano.
La penna, ma vale per molti oggetti, deve piacere non deve solo svolgere un servizio e quindi cercare di stabilire quale sia la migliore è un’utopia o peggio una presunzione.
Tra amici, caro Cesare Augusto, so che condividiamo molti punti di vista e attitudini, anche quando non ce lo diciamo.

E a volte, hai ragione, anche al dire ciò che non é altro se non un parere personale su cose di nulla importanza, si corre il rischio di urtare chi la pensa in modo diverso. Prima di schiacciare il tasto per inviare i messaggi, li rileggo sempre per capire se il tono non risulti, involontariamente, sgarbato. In quel caso, cancello tutto e mi dedico ad altro...

Normie ha scritto: mercoledì 3 gennaio 2024, 20:51 Allora in primis vale sempre il de gustibus no ? a me piacciono i needlepoint a qualcun altro i medi a qualcun altro i BBB
Se c'é una cosa che fa parte della "maturità stilografica" é proprio la scoperta che ogni pennino ha un suo carattere e che serve "per qualcosa" di speciale.

All'inizio tutti siamo stati "tipi da EF" o "tipi da M" o "B" o quant'altro, incastrati nel nostro schema, sino a scoprire che - come nella vita - la varietà é la bellezza della scrittura.

Benvenuta sia la varietà, ovunque la producano!
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?

Messaggio da Roland »

fufluns ha scritto: giovedì 4 gennaio 2024, 3:40


Se c'é una cosa che fa parte della "maturità stilografica" é proprio la scoperta che ogni pennino ha un suo carattere e che serve "per qualcosa" di speciale.

All'inizio tutti siamo stati "tipi da EF" o "tipi da M" o "B" o quant'altro, incastrati nel nostro schema, sino a scoprire che - come nella vita - la varietà é la bellezza della scrittura.

Benvenuta sia la varietà, ovunque la producano!
Sono d'accordo in parte. Io facevo notare una cosa diversa e cioe come oggi sia molto evidente il "disprezzo" verso i pennini fini ed extrafini di produzione europea /americana quasi fossero pennini difettosi a confronto di quelli giapponesi /cinesi/coreani. Quest'ultimi essendo presi come standard universale di paragone di ciò che è considerato fine o no e quindi utile per prendere appunti scientifici etc...
Ora le stilografiche giapponesi si vendevano anche ai tempi in cui andavo a scuola e all'università (qualche decennio fa) e non vedevo nei miei colleghi che usavano la stilografica per scrivere appunti di fisica /chimica /matematica la mania per gli EF/F giapponesi. Un fine europeo andava bene.
Quindi secondo me c'è un altro fattore in gioco in questi ultimi anni (e su questo si può essere d'accordo o meno) la presenza delle piattaforme social e gli influencer o trendsetters con la conseguenza di indurre un fenomeno di emulazione molto forte che in epoca pre-social non esisteva con questa forza dirompente.
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Mi alllineo al messaggio di Funflus…
Le perplessità sulle stilografiche sono cadute quando ho capito di non chiedere qualcosa che le stilo non possono dare…
Per quello ci sono le Bic.
Per il piacere di staccare dal lavoro e scrivere una lettera d’amore, un messaggio che descrive il mio stato d’animo, allora slow-write… e vado con la poesia e la gestualità che contraddistingue la nostra passione.
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Roland ha scritto: giovedì 4 gennaio 2024, 7:46
Sono d'accordo in parte. Io facevo notare una cosa diversa e cioe come oggi sia molto evidente il "disprezzo" verso i pennini fini ed extrafini di produzione europea /americana quasi fossero pennini difettosi a confronto di quelli giapponesi /cinesi/coreani. Quest'ultimi essendo presi come standard universale di paragone di ciò che è considerato fine o no e quindi utile per prendere appunti scientifici etc...
Ora le stilografiche giapponesi si vendevano anche ai tempi in cui andavo a scuola e all'università (qualche decennio fa) e non vedevo nei miei colleghi che usavano la stilografica per scrivere appunti di fisica /chimica /matematica la mania per gli EF/F giapponesi. Un fine europeo andava bene.
Quindi secondo me c'è un altro fattore in gioco in questi ultimi anni (e su questo si può essere d'accordo o meno) la presenza delle piattaforme social e gli influencer o trendsetters con la conseguenza di indurre un fenomeno di emulazione molto forte che in epoca pre-social non esisteva con questa forza dirompente.
Sicuramente il web ha aperto gli orizzonti creando trend inimmaginabili. Mica sapevo io cos'era un pennino Falcon. La Pilot, per quel che ne sapevo, faceva penne biro in plastica alle quali preferivo le Bic per il tratto meno fine.
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Koten90
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Roland ha scritto: giovedì 4 gennaio 2024, 7:46 …come oggi sia molto evidente il "disprezzo" verso i pennini fini ed extrafini di produzione europea /americana quasi fossero pennini difettosi a confronto di quelli giapponesi /cinesi/coreani. Quest'ultimi essendo presi come standard universale di paragone di ciò che è considerato fine o no e quindi utile per prendere appunti scientifici etc...
Ora le stilografiche giapponesi si vendevano anche ai tempi in cui andavo a scuola e all'università (qualche decennio fa) e non vedevo nei miei colleghi che usavano la stilografica per scrivere appunti di fisica /chimica /matematica la mania per gli EF/F giapponesi. Un fine europeo andava bene.
Quindi secondo me c'è un altro fattore in gioco in questi ultimi anni (e su questo si può essere d'accordo o meno) la presenza delle piattaforme social e gli influencer o trendsetters con la conseguenza di indurre un fenomeno di emulazione molto forte che in epoca pre-social non esisteva con questa forza dirompente.
Dipende sempre da come uno scrive. Nel mio caso, non avendo conoscenza delle proprietà delle stilografiche, ho scritto un mare di appunti durante l’università con le penne dalla punta più fine che riuscissi a trovare (0,2-0,3mm). Avevo la malsana abitudine di scrivere senza saltare nessun quadretto e, nei 5mm di altezza, riuscivo a far stare anche eventuali aggiunte.
Molti EF occidentali non sarebbero stati all’altezza, forse tutti, così come alcuni F Pilot. Considerando che, già così, in 3 anni ho scritto quasi 2500 fogli di appunti… ho riempito lo scatolone che contiene le 5 risme da 500 fogli.
Il cruccio mi viene quando EF e F sono praticamente identici al M; poi compri il B e ti arriva EF

Ben venga se tu, scrivendo più grande, non hai bisogno di certi tratti; anche io adesso (12 anni dopo) preferisco un tratto più grande, con variazione di tratto, e tenere più spazio tra le righe. Non ho più la necessità di infittire a tal punto il testo e la vista non è più così buona.

Il fatto che i social facciano conoscere pennini diversi e permettano alle persone di avere più scelta non mi pare un male, anzi. Non è che il mercato si stia spostando verso gli EF lasciando scoperto il lato dei BB, Pilot propone 14 pennini diversi sulla 742, dal EF al Signature.
Che poi si creino dei trend e i produttori usino i social per fomentare la (per me, non certo per loro) assurda tattica delle infinite edizioni limitate è il solito mal-utilizzo delle piattaforme che ha creato la figura dell’influencer.
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DRJEKILL ha scritto: giovedì 4 gennaio 2024, 7:59 Mi alllineo al messaggio di Funflus…
Le perplessità sulle stilografiche sono cadute quando ho capito di non chiedere qualcosa che le stilo non possono dare…


D'accordissimo

Per quello ci sono le Bic.


Eh no, manco morto :twisted: . Anche l'occhio vuole la sua parte e se non posso usare una bella stilografica tiro fuori una bella penna a biro (si si esistono) e o una bella roller. :mrgreen:
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Messaggio da Hiver77 »

fufluns ha scritto: mercoledì 3 gennaio 2024, 15:43 Le mie perplessitá - molte delle quali vedo rispecchiate nelle risposte date sinora alla domanda iniziale - sono terminate quando ho pacificamente accettato il fatto che le penne stilografiche non mi servono. Non le uso per il lavoro, ma spesso contro il lavoro, perché mi diverto a cincischiare e scrivere gli articoli sulla carta, ma poi devo comunque copiarli nel computer e avrei fatto prima (e forse meglio) a farlo direttamente lì. Non le porto fuori con me se non in rarissime occasioni, nelle quale vanno comunque nascoste in portapenne rinchiusi nelle mie borse di lavoro. Non ne faccio ostentazione alcuna, ragion per cui non compiono neppure alcuna funzione di status. Semplicemente, rappresentano un piccolo piacere personale.
[...]
DRJEKILL ha scritto: giovedì 4 gennaio 2024, 7:59 Mi alllineo al messaggio di Funflus…
Le perplessità sulle stilografiche sono cadute quando ho capito di non chiedere qualcosa che le stilo non possono dare…
...
Per il piacere di staccare dal lavoro e scrivere una lettera d’amore, un messaggio che descrive il mio stato d’animo, allora slow-write… e vado con la poesia e la gestualità che contraddistingue la nostra passione.
Anch'io con il tempo, e un po' di impicci pratici nella vita, sono tornata alle penne biro per questioni pratiche, quando sono in giro e devo fare in fretta (orrore! :o ): l'appunto al volo - da scrivere solo ogni tanto -non è amico delle stilografiche.
Non solo, le mie stilo preferite, le mie "principesse", non vanno in giro in borsa, ma stanno a casa, nella loro custodia, ed escono a rotazione una alla volta, per riempire pagine di ricordi o per essere usate solo comunque in casa.
Anch'io spesso scrivo a mano cose che potrei compilare direttamente a computer, un po' per il piacere della scrittura manuale (pur con la mia grafia stile "zampaccia di gallina"), un po' per il piacere di scrivere con la stilografica.
Comunque il gesto della scrittura manuale mi riempie di soddisfazione, mooolta di più che il semplice digitare sulla tastiera... la foresta Amazzonica vorrà perdonarmi, spero. ;)
PS però quando correggo le verifiche dei miei studenti con la stilografica (anche solo la platinum preppy per intenderci) il tempo passa più veloce e il compito risulta decisamente meno tedioso. :mrgreen:
Chiara

"Una grande scoperta risolve un grande problema, ma nella soluzione di qualsiasi problema c'è un pizzico di scoperta."
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Messaggio da fufluns »

Roland ha scritto: giovedì 4 gennaio 2024, 7:46
fufluns ha scritto: giovedì 4 gennaio 2024, 3:40
Se c'é una cosa che fa parte della "maturità stilografica" é proprio la scoperta che ogni pennino ha un suo carattere e che serve "per qualcosa" di speciale.

All'inizio tutti siamo stati "tipi da EF" o "tipi da M" o "B" o quant'altro, incastrati nel nostro schema, sino a scoprire che - come nella vita - la varietà é la bellezza della scrittura.

Benvenuta sia la varietà, ovunque la producano!
Sono d'accordo in parte. Io facevo notare una cosa diversa e cioe come oggi sia molto evidente il "disprezzo" verso i pennini fini ed extrafini di produzione europea /americana quasi fossero pennini difettosi a confronto di quelli giapponesi /cinesi/coreani. Quest'ultimi essendo presi come standard universale di paragone di ciò che è considerato fine o no e quindi utile per prendere appunti scientifici etc...
Ora le stilografiche giapponesi si vendevano anche ai tempi in cui andavo a scuola e all'università (qualche decennio fa) e non vedevo nei miei colleghi che usavano la stilografica per scrivere appunti di fisica /chimica /matematica la mania per gli EF/F giapponesi. Un fine europeo andava bene.
Quindi secondo me c'è un altro fattore in gioco in questi ultimi anni (e su questo si può essere d'accordo o meno) la presenza delle piattaforme social e gli influencer o trendsetters con la conseguenza di indurre un fenomeno di emulazione molto forte che in epoca pre-social non esisteva con questa forza dirompente.
Credo che lei abbia ragione, indicando come una certa propaganda avversa ai pennini fini ed extrafini di produzione europea /americana, paragonati a quelli giapponesi, tenda a influenzare il piccolo mercato degli appassionati di scrittura, che però sono pochi. Per la stragrande maggioranza dei clienti normali di penne stilografiche (pochini anch'essi, temo), un pennino qualsivoglia va bene, e per questa ragione i medi (soprattutto) e i fini la fanno da padroni nei negozi.

Questa insipienza permette a molti produttori di continuare con quella che io non definirei come un "difetto" in sé, ma una assoluta incostanza nelle prestazioni dei loro pennini, puramente in termini di tratto. É davvero curioso che fabbriche con l'esperienza di Montblanc - per fare un esempio sonoro -, che offrono un'amplissima gamma di punte con tratti differenti, mettano con frequenza sul fusto della penna uno sticker che ne indica la gradazione che sembra essere scelto a caso. Lei, o io, potremmo comprare una Montblanc con punta "F" e ritrovarci tra le mani un pennino abbondantemente medio (non in termini giapponesi, ma proprio per l'uso che se ne potrebbe fare); o un extra-fine che scrive davvero grosso (però se avessimo voluto un pennino fine abbondante non avremmo scelto un extra-fine...). Dico questo per esperienza diretta.

Credo che, più che la "misura" del pennino occidentale, quello che spinge molti utenti a preferire i modelli orientali sia la cura molto maggiore che nel paese del Sol levante (almeno) pongono nella produzione e corretta designazione dei pennini. A volte dà l'impressione che dalle nostre parti, invece, della penna conti solo l'involucro piuttosto che il "cuore" del sistema: il pennino che scrive.

Glie lo scrive uno - io - che non ha neppure una penna giapponese, ma che in parte capisce le ragioni del trend.
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Messaggio da Koten90 »

fufluns ha scritto: giovedì 4 gennaio 2024, 14:28 Credo che, più che la "misura" del pennino occidentale, quello che spinge molti utenti a preferire i modelli orientali sia la cura molto maggiore che nel paese del Sol levante (almeno) pongono nella produzione e corretta designazione dei pennini. A volte dà l'impressione che dalle nostre parti, invece, della penna conti solo l'involucro piuttosto che il "cuore" del sistema: il pennino che scrive.
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Messaggio da fufluns »

Hiver77 ha scritto: giovedì 4 gennaio 2024, 12:08
Anch'io con il tempo, e un po' di impicci pratici nella vita, sono tornata alle penne biro per questioni pratiche, quando sono in giro e devo fare in fretta (orrore! :o ): l'appunto al volo - da scrivere solo ogni tanto -non è amico delle stilografiche.
Non solo, le mie stilo preferite, le mie "principesse", non vanno in giro in borsa, ma stanno a casa, nella loro custodia, ed escono a rotazione una alla volta, per riempire pagine di ricordi o per essere usate solo comunque in casa.
Anch'io spesso scrivo a mano cose che potrei compilare direttamente a computer, un po' per il piacere della scrittura manuale (pur con la mia grafia stile "zampaccia di gallina"), un po' per il piacere di scrivere con la stilografica.
Comunque il gesto della scrittura manuale mi riempie di soddisfazione, mooolta di più che il semplice digitare sulla tastiera... la foresta Amazzonica vorrà perdonarmi, spero. ;)
PS però quando correggo le verifiche dei miei studenti con la stilografica (anche solo la platinum preppy per intenderci) il tempo passa più veloce e il compito risulta decisamente meno tedioso. :mrgreen:
É proprio così, Chiara!

Una penna stilografica é fare la pace con se stessi per un momento, nel lavoro e nelle altre cose della vita. Un attimo dedicato al piacere, anche se si sta comunque sbrigando un compito (come correggere i compiti). Questo il computer - a meno forse che uno sia un vero nerd dell'informatica - non lo sa dare...

Per questa ragione, almeno qui, su un forum dedicato alle penne, siamo testimoni di tanti approcci differenti alla stessa cosa: perché é una questione di piacere, e ognuno ha il suo modo di arrivarvi.
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