Quindi io la penna che mi verrà regalata la userò ogni giorno sperando che non le capiti nulla
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29 novembre 2025 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Quanto da te scritto porterebbe ad affrontare un discorso troppo lungo sull'inciviltà del nostro paese
detto questo io sono dell'idea che determinate cose vanno sfruttate al massimo e non tenute in appositi spazi a prendere la polvere come può avvenire per determinate penne o altri oggetti di simile valore.
Quindi io la penna che mi verrà regalata la userò ogni giorno sperando che non le capiti nulla
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Se di inciviltà si tratta, non è solo italiana, ho fulgidi esempi di penne che non sono rientrate dai miei viaggi all'estero.
Inoltre, più che di inciviltà, io penso che molto abbia a che vedere con la banalizzazione della penna come oggetto.
Per molte persone una penna è qualcosa che si prende, si usa e si abbandona. Del resto, una volta finita la scuola dell'obbligo, si può andare avanti a scrivere per una vita senza dover comprare una penna.
Io conosco fior di personaggi che se hanno bisogno di una penna, agguantano la prima che gli capita a tiro, a volte la usano e la rimettono a posto, a volte se la mettono in tasca, ma non perchè se ne vogliano impossessare, semplicemente perchè anni di biro omaggio hanno completato il lavaggio del cervello: nella loro testa una penna è un oggetto con valore prossimo allo zero, che si prende dove capita e si lascia dove capita, in balia del prossimo utilizzatore.
Probabilmente se a questa gente capitasse in mano una Visconti HS la tratterebbero come una bic pubblicitaria, tanto sono abituati a prendere le penne dove capita ed abbandonarle quando non gli servono più.
Inoltre, più che di inciviltà, io penso che molto abbia a che vedere con la banalizzazione della penna come oggetto.
Per molte persone una penna è qualcosa che si prende, si usa e si abbandona. Del resto, una volta finita la scuola dell'obbligo, si può andare avanti a scrivere per una vita senza dover comprare una penna.
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Probabilmente se a questa gente capitasse in mano una Visconti HS la tratterebbero come una bic pubblicitaria, tanto sono abituati a prendere le penne dove capita ed abbandonarle quando non gli servono più.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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quoto tutte le tue parole ma seguendo il tuo ragionamento non dovrei prendere nulla o meglio prendere che non superino un certo livello e a me questa cosa non piace perchè sono dell'idea che l'acquisto di una determinata cosa lo si fa fatto bene non avrebbe senso spendere 50 euro per una penna ora e poi fra un mese prendere una Visconti per poi lasciare l'altra in un cassetto.Phormula ha scritto:Se di inciviltà si tratta, non è solo italiana, ho fulgidi esempi di penne che non sono rientrate dai miei viaggi all'estero.
Inoltre, più che di inciviltà, io penso che molto abbia a che vedere con la banalizzazione della penna come oggetto.
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La mia provocazione di prima riguarda proprio questo aspetto "che mi porti fino alla fine".patas18 ha scritto: La Penna che sto cercando è qualcosa che mi porti fino alla fine e poi che resti con me come ricordo affettivo durante i lunghi anni lavorativi che mi aspettano
Secondo me la dovresti scegliere "prima" in base alla comodità d'uso, e "poi" in base a fattori estetici.
Bellissima, meravigliosa, eccezionale ma magari per te è troppo pesante/leggera, troppo sottile/grossa, troppo corta/lunga, ti piace tenere il tappo sulla penna mentre scrivi e magari quella che hai scelto è fatta per non averlo e sbilancia il tutto.
Io l'università l'ho fatta tutta con una Nononsense Sheaffer e per di piu' marrone. Proprio anonima.
Quella è la penna che mi ricorda quel periodo. Ma me ne sono accorto solo dopo.
In quel periodo veniva fornita come muletto insieme a una meravigliosa, fantastica, eccezionale, mipiacevaunsacco Imperial con pennino a coda di rondine. Durata 2 settimane. Ancora non so come ho fatto a perderla. Se ci penso ...
Questo per dirti di non fasciarti troppo la testa. Meglio una con cui "ti trovi" che una che "ti piace".
Opinione personale, ovviamente.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Infatti ho appena chiamato un rivenditore qui in zona per sentire se ha a disposizione i modelli che mi interessano mi ha detto che mi richiama nel pomeriggio e mi fa sapereOttorino ha scritto:La mia provocazione di prima riguarda proprio questo aspetto "che mi porti fino alla fine".patas18 ha scritto: La Penna che sto cercando è qualcosa che mi porti fino alla fine e poi che resti con me come ricordo affettivo durante i lunghi anni lavorativi che mi aspettano
Secondo me la dovresti scegliere "prima" in base alla comodità d'uso, e "poi" in base a fattori estetici.
Bellissima, meravigliosa, eccezionale ma magari per te è troppo pesante/leggera, troppo sottile/grossa, troppo corta/lunga, ti piace tenere il tappo sulla penna mentre scrivi e magari quella che hai scelto è fatta per non averlo e sbilancia il tutto.
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Quella è la penna che mi ricorda quel periodo. Ma me ne sono accorto solo dopo.
In quel periodo veniva fornita come muletto insieme a una meravigliosa, fantastica, eccezionale, mipiacevaunsacco Imperial con pennino a coda di rondine. Durata 2 settimane. Ancora non so come ho fatto a perderla. Se ci penso ...![]()
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Questo per dirti di non fasciarti troppo la testa. Meglio una con cui "ti trovi" che una che "ti piace".
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Dipende dal senso che ognuno attribuisce alla parola "livello".patas18 ha scritto: quoto tutte le tue parole ma seguendo il tuo ragionamento non dovrei prendere nulla o meglio prendere che non superino un certo livello e a me questa cosa non piace perchè sono dell'idea che l'acquisto di una determinata cosa lo si fa fatto bene non avrebbe senso spendere 50 euro per una penna ora e poi fra un mese prendere una Visconti per poi lasciare l'altra in un cassetto.
Se cerchi il livello "qualita di scrittura" le penne da poco spesso non hanno nulla da invidiare (anzi...) a quelle piu' costose.
Fatti un regalo e prova, ad esempio, una Pilot Prera o una Pilot 78G.
Spendi poco e ti rendi conto.
Se poi con "livello" si intende materiali piu' preziosi, caricamenti piu' complessi e via dicendo, allora son d'accordo con te.
Quelle che ti ho suggerito non vanno bene.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Confermo. Non è cattiveria, ne' cupidigia.Phormula ha scritto:Se di inciviltà si tratta, non è solo italiana, ho fulgidi esempi di penne che non sono rientrate dai miei viaggi all'estero.
Inoltre, più che di inciviltà, io penso che molto abbia a che vedere con la banalizzazione della penna come oggetto.
Per molte persone una penna è qualcosa che si prende, si usa e si abbandona. Del resto, una volta finita la scuola dell'obbligo, si può andare avanti a scrivere per una vita senza dover comprare una penna.
Io conosco fior di personaggi che se hanno bisogno di una penna, agguantano la prima che gli capita a tiro, a volte la usano e la rimettono a posto, a volte se la mettono in tasca, ma non perchè se ne vogliano impossessare, semplicemente perchè anni di biro omaggio hanno completato il lavaggio del cervello: nella loro testa una penna è un oggetto con valore prossimo allo zero, che si prende dove capita e si lascia dove capita, in balia del prossimo utilizzatore.
Probabilmente se a questa gente capitasse in mano una Visconti HS la tratterebbero come una bic pubblicitaria, tanto sono abituati a prendere le penne dove capita ed abbandonarle quando non gli servono più.
In un certo periodo al lavoro le penne sparivano.
E' bastato legarle con uno spago a qualcosa d'ingombrante che le sparizioni son fortemente diminuite
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Infatti mi sono espresso male parlavo di qualità di materiali,sistemi di caricamento blasone ecc
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No, se applicassi alla lettera il mio ragionamento, dovrei anch'io lasciar perdere le stilografiche e passare alle biro pubblicitarie, a cui posso accedere in grande quantità, ad esempio ogni volta che soggiorno in un albergo o partecipo ad un convegno. Invece ho scelto di usare la stilografica. Il mio ragionamento non è "non prendere niente", prendi qualcosa che riesci a gestire senza diventarne schiavo.
Nel mio caso, nel barattolo sulla scrivania in ufficio tengo un paio di stilografiche scolastiche. Sono alla mercè di tutti, anche quando non ci sono, e non lascerei niente di maggior valore.
Se spariscono, 10-15 Euro e ho risolto il problema. Nel caso di utilizzo itinerante, veder sparire o rotolare sul pavimento e schiantarsi di punta (o peggio vedere qualcuno che ci mette un piede sopra) una penna da 50 Euro è qualcosa con cui so che riesco a convivere. Non ci godo, ma so di riuscire a sopportare la cosa senza troppi patemi (ne ho la riprova perchè è successo più volte, purtroppo, e a volte nella maniera più stupida, tipo il vicino che per prendere un foglio ti sposta il blocco con sopra la penna e tu assisti involontario al disastro, come uno che sta seduto in cima alla montagna e vede due treni che si scontrano nella valle..).
Se succede, maledico me stesso, cerco un negozio e me ne compro un'altra.
So che questo è il mio limite, limite che ho alzato nel tempo, acquistando qualche penna oltre la soglia dei 50 Euro e utilizzando le penne più costose nelle situazioni di minor rischio.
Non esiste il giusto e lo sbagliato, ognuno di noi ha la sue personale relazione con le sue cose. Io non mi sentirei tranquillo nell'usare in certi ambienti una penna da 300 Euro, finirei per preoccuparmi più della penna che di quel che ci devo fare (scriverci). Invece di godermela, finirei per complicarmi la vita.
Ma questo sono solo io con i miei limiti, non ti devi sentire condizionato nelle tue scelte. Anzi, da questo punto di vista ti ammiro, io non riuscirei a sopportare l'idea di vedere una Visconti HS che rotola per terra e si schianta sul pavimento per colpa di un compagno maldestro, senza fare una piega. Mi è dispiaciuto quando è successo ad una Rotring Newton, ma alla fine mi era costata 29 Euro, e me ne sono comprata un'altra.
Nel mio caso, nel barattolo sulla scrivania in ufficio tengo un paio di stilografiche scolastiche. Sono alla mercè di tutti, anche quando non ci sono, e non lascerei niente di maggior valore.
Se spariscono, 10-15 Euro e ho risolto il problema. Nel caso di utilizzo itinerante, veder sparire o rotolare sul pavimento e schiantarsi di punta (o peggio vedere qualcuno che ci mette un piede sopra) una penna da 50 Euro è qualcosa con cui so che riesco a convivere. Non ci godo, ma so di riuscire a sopportare la cosa senza troppi patemi (ne ho la riprova perchè è successo più volte, purtroppo, e a volte nella maniera più stupida, tipo il vicino che per prendere un foglio ti sposta il blocco con sopra la penna e tu assisti involontario al disastro, come uno che sta seduto in cima alla montagna e vede due treni che si scontrano nella valle..).
Se succede, maledico me stesso, cerco un negozio e me ne compro un'altra.
So che questo è il mio limite, limite che ho alzato nel tempo, acquistando qualche penna oltre la soglia dei 50 Euro e utilizzando le penne più costose nelle situazioni di minor rischio.
Non esiste il giusto e lo sbagliato, ognuno di noi ha la sue personale relazione con le sue cose. Io non mi sentirei tranquillo nell'usare in certi ambienti una penna da 300 Euro, finirei per preoccuparmi più della penna che di quel che ci devo fare (scriverci). Invece di godermela, finirei per complicarmi la vita.
Ma questo sono solo io con i miei limiti, non ti devi sentire condizionato nelle tue scelte. Anzi, da questo punto di vista ti ammiro, io non riuscirei a sopportare l'idea di vedere una Visconti HS che rotola per terra e si schianta sul pavimento per colpa di un compagno maldestro, senza fare una piega. Mi è dispiaciuto quando è successo ad una Rotring Newton, ma alla fine mi era costata 29 Euro, e me ne sono comprata un'altra.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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In questo senso allora meglio la HS delle altre proposte nel thread in celluloide, almeno non rischi che si sbricioliPhormula ha scritto: non riuscirei a sopportare l'idea di vedere una Visconti HS che rotola per terra e si schianta sul pavimento ...
Lo dico perchè mi è successo: scena che qualche anno fa sarebbe stata da Benny Hill show, oggi andrebbe diretta su Youtube. Io sovrappensiero+una porta a vetri lavata particolarmente bene=impatto dolorosissimo e penna che schizza via dal taschino della giacca a velocità Mach 2 per rotolare molti metri più avanti.
Ho come visto la scena al rallentatore, ogni impatto sull'asfalto era una crepa che mi si formava nel cuore. La prendo in mano, nemmeno un graffio
Comunque è vero, con penne costose si rischia di diventarne schiavi con la conseguenza che si alterano le abitudini in funzione dell'oggetto piuttosto che l'inverso, e non è sano.
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Credo però che le tue "disavventure" dipendano proprio dal poco valore delle penne che usi....io porto sempre con me le penne nel portapenne, sia durante la pausa caffè che durante qualsiasi altro spostamento anche se brevePhormula ha scritto:Nel corso degli anni ho perso/rovinato troppe penne per fare un ragionamento simile.patas18 ha scritto: Come già detto questo sarà un regalo e quindi non mi va di prendere una penna da battaglia e una per le occasioni speciali ne prendo una che mi accompagni tutti i giorni
L'ultima è stata una Pelikan Pura, lasciata sul tavolo di una riunione durante un coffee break e scomparsa nel nulla.
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Io invece ho visto una Kaweco Student cadere di punta e rimbalzare verso l'alto di una ventina di centimetri, come una palla.Rogozin ha scritto: Ho come visto la scena al rallentatore, ogni impatto sull'asfalto era una crepa che mi si formava nel cuore. La prendo in mano, nemmeno un graffio(oppure sono morto in quell'istante e tutto ciò che è successo dopo me lo sto solo immaginando).
Per effetto della botta il pennino era rientrato completamente dentro l'alimentatore
In quel caso però la colpa è stata mia, ho preso in mano il blocco note chiuso, dimenticandomi che dentro c'era la penna (senza cappuccio), che ovviamente ha scelto la libertà (e il suicidio).
No, io prendo il portafogli e il cellulare, dovessi mettere la penna nel portapenne e prenderla con me ogni volta che mi chiedono di uscire da una riunione o questa si interrompe per una pausa, scivolerei nel paranoico e mi ritroverei le tasche gonfie di oggetti come i pantaloncini di Eta-beta. Preferisco abbassare un po' il livello (mantenendo la qualità di scrittura) e avere un pensiero in meno.rembrandt54 ha scritto:Phormula ha scritto: Credo però che le tue "disavventure" dipendano proprio dal poco valore delle penne che usi....io porto sempre con me le penne nel portapenne, sia durante la pausa caffè che durante qualsiasi altro spostamento anche se breve
L'importante è star bene con sè stessi, sapere che gli incidenti fanno parte della vita e sapere di poterli in qualche modo gestire senza piangerci sopra.
Dopo tutto, l'acquisto di una nuova penna serve a far girare l'economia.
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Ringrazio tutti per le numerose risposte come detto provvederò a provare le varie penne per poi decidere se vale la pena prenderle oppure optare per qualcosa di minore ma che possa essere usato tutti i giorni.
Poi ovvio essendo un regalo non decido io
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Parole sante !!!!!!Phormula ha scritto: L'importante è star bene con sè stessi, sapere che gli incidenti fanno parte della vita e sapere di poterli in qualche modo gestire senza piangerci sopra.
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Potresti fare una cosa, farti regalare una pennache ti piace veramente e che usi a casa (per ricopiare gli appunti, fare schemi e ripassare le lezioni) e per gli esami (come penna portafortuna, che non guasta maipatas18 ha scritto:Ringrazio tutti per le numerose risposte come detto provvederò a provare le varie penne per poi decidere se vale la pena prenderle oppure optare per qualcosa di minore ma che possa essere usato tutti i giorni.
Poi ovvio essendo un regalo non decido io
Sicuramente la situazione di un esame è meno caotica di quella di una lezione e il rischio di dimenticarla o vederla cadere per colpa di altri è molto minore.
Nè corri il rischio che qualcuno si prenda la tua penna perchè gli serve e si dimentichi di restituirtela.
Per le lezioni, situazione più caotica ed a maggior rischio (anche furto), ti prendi una penna più economica ma sempre di tuo gusto, che sai di poter sacrificare senza troppi patemi se dovesse capitare un malaugurato incidente. Se non sbaglio, Visconti stessa ha un modello relativamente economico.
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