Ecco la "Bibbia stilografica" giapponese!
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Ecco la "Bibbia stilografica" giapponese!
Scherzi a parte, si tratta del libro 万年筆バイブルman'nenhitsu baiburu, edito nel 2019. Il titolo è traducibile come "Bibbia stilografica" oppure "Bibbia della/e penna/e stilografica/he". Come spiegato nell'introduzione, il fantomatico autore Ito Michikaze non è una persona reale, bensì un personaggio dietro cui si cela un gruppo di dipendenti di uno storico negozio di cancelleria del quartiere di Ginza, a Tokyo. Il libro è dichiaratamente rivolto a chi si avvicina per la prima volta al mondo delle stilografiche, e contiene le informazioni di base per orientarsi. Chiaramente è pensato per un pubblico giapponese, dunque gli autori non esitano a consigliare come prima penna una giapponese che sia di uno dei tre grandi marchi: Sailor, Pilot, Platinum (e dopo qualche anno che scrivo in giapponese con le stilografiche personalmente mi trovo d'accordo con loro).
Per dare un'idea dei contenuti, riporto i contenuti dell'indice (più che una traduzione dei titoli dei capitoli faccio un sunto di quello che contengono)
- Guida alla scelta propria stilografica (canali di acquisto, misure e materiali dei pennini, sistema di caricamento...)
- Guida alla scelta degli inchiostri (accoppiamento pennino-inchiostro, colori, base di pigmento vs. base di colorante, tensione superficiale, ph...)
- Struttura della penna stilografica (viene fatta prima una panoramica più generale e poi ogni componente viene esaminato nel dettaglio)
- Panoramica dei principali Paesi produttori e carrellata dei principali marchi
- Appendice finale con storia dell'evoluzione della stilografica e pubblicità d'archivio (giusto 3).
In conclusione, ritengo sia un libro ben fatto, con molte immagini a supporto delle spiegazioni: ci sono schemi per comprendere i fenomeni di capillarità e di tensione superficiale, degli "esplosi" di penne Pilot (nello specifico la Custom 74 e la Heritage 92) per mostrare ogni singola parte, gli schemi dei sistemi di caricamento ecc. Contiene poi un interessante punto di vista giapponese sulle penne italiane, detto pesando molto bene le parole, il cui succo è più o meno: "sono molto belle, ma occhio che non sempre scrivono bene".
Purtroppo a che mi risulti è solo in giapponese, dunque bisogna conoscerlo e anche bene, dato che ci sono molti termini specifici decisamente non comuni nella lingua di tutti i giorni.
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Peccato per la lingua, sembra interessante.Enbi ha scritto: ↑mercoledì 3 maggio 2023, 0:00 Mannenhitsu_Baiburu.jpeg
Buonasera. L'idea di presentare questo libro mi è venuta quando, tempo fa, ho letto un messaggio in questa sezione dove si diceva riguardo ai libri sulle stilografiche che "non esistono bibbie"; in quel momento mi sono voltato verso il mio scaffale e ho pensato: "e invece c'è" .
Scherzi a parte, si tratta del libro 万年筆バイブルman'nenhitsu baiburu, edito nel 2019. Il titolo è traducibile come "Bibbia stilografica" oppure "Bibbia della/e penna/e stilografica/he". Come spiegato nell'introduzione, il fantomatico autore Ito Michikaze non è una persona reale, bensì un personaggio dietro cui si cela un gruppo di dipendenti di uno storico negozio di cancelleria del quartiere di Ginza, a Tokyo. Il libro è dichiaratamente rivolto a chi si avvicina per la prima volta al mondo delle stilografiche, e contiene le informazioni di base per orientarsi. Chiaramente è pensato per un pubblico giapponese, dunque gli autori non esitano a consigliare come prima penna una giapponese che sia di uno dei tre grandi marchi: Sailor, Pilot, Platinum (e dopo qualche anno che scrivo in giapponese con le stilografiche personalmente mi trovo d'accordo con loro).
Per dare un'idea dei contenuti, riporto i contenuti dell'indice (più che una traduzione dei titoli dei capitoli faccio un sunto di quello che contengono)
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In conclusione, ritengo sia un libro ben fatto, con molte immagini a supporto delle spiegazioni: ci sono schemi per comprendere i fenomeni di capillarità e di tensione superficiale, degli "esplosi" di penne Pilot (nello specifico la Custom 74 e la Heritage 92) per mostrare ogni singola parte, gli schemi dei sistemi di caricamento ecc. Contiene poi un interessante punto di vista giapponese sulle penne italiane, detto pesando molto bene le parole, il cui succo è più o meno: "sono molto belle, ma occhio che non sempre scrivono bene".
Purtroppo a che mi risulti è solo in giapponese, dunque bisogna conoscerlo e anche bene, dato che ci sono molti termini specifici decisamente non comuni nella lingua di tutti i giorni.
Alfredo
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Edizione italiana curata da Enbi in uscita il…?
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Pare molto iteressante questa pubblicazione, spero davvero ne pubblichino un'edizione tradotta!
Luca
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Comunque riporto per completezza i marchi elencati nell'ultima sezione del libro, nell'ordine in cui sono presentati (ad ogni marchio è associato un titolo, di cui riporto una sommaria traduzione poiché ritengo rispecchino l'opinione degli autori su ogni marchio):
- travolgente senso di stabilità e sicurezza: Pilot
- puntare sulla tecnica di artigianato: Sailor
- apprendimento dal passato e spirito di sfida: Platinum
- il re del mondo stilografico: Parker
- raffinata eleganza francese: Waterman
- il brand che ha raggiunto la "vetta più elevata": Montblanc
- l'arte risiede nei dettagli: Pelikan
- ricerca di bellezza funzionale: Lamy
- la dignità della famiglia di un conte: Faber Castell
- il meglio del design del prodotto: Porche Design
- trasformare il metallo nel "bello": S.T. DuPont
- delicato ma anche vivido: Caran d'Ache
- armonia di funzionalità e design: Aurora
- l'avventuriero del design italiano: Visconti
- il gioiello degli strumenti di scrittura: Montegrappa
Che dire, ci sono molti grandi o piccoli assenti a questa rassegna, ma credo si giustifichi con ciò che è più diffuso nel mercato stilografico giapponese, e che il libro non si occupa del mondo delle vintage. Bazzicando su siti di negozi giapponesi noto comunque che anche recenti marchi italiani, uno su tutti Leonardo, stanno prendendo piede in Giappone.
- travolgente senso di stabilità e sicurezza: Pilot
- puntare sulla tecnica di artigianato: Sailor
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- l'arte risiede nei dettagli: Pelikan
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Che dire, ci sono molti grandi o piccoli assenti a questa rassegna, ma credo si giustifichi con ciò che è più diffuso nel mercato stilografico giapponese, e che il libro non si occupa del mondo delle vintage. Bazzicando su siti di negozi giapponesi noto comunque che anche recenti marchi italiani, uno su tutti Leonardo, stanno prendendo piede in Giappone.
- Esme
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Interessanti i titoli.
Alcuni credo siano in accordo con quanto emerge anche nel nostro forum, altri aprirebbero forse dibattiti accesi.
Porche, DuPont e forse anche Caran d'Ache sono marchi che in questo forum italiano si incontrano molto poco.
Mi piace che ci sia un gatto su quella copertina dalla grafica peculiare (che a me richiama Totoro).
Alcuni credo siano in accordo con quanto emerge anche nel nostro forum, altri aprirebbero forse dibattiti accesi.
Porche, DuPont e forse anche Caran d'Ache sono marchi che in questo forum italiano si incontrano molto poco.
Mi piace che ci sia un gatto su quella copertina dalla grafica peculiare (che a me richiama Totoro).
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Sarò più entusiasta di incoraggiare il pensiero fuori dagli schemi quando ci saranno prove di un pensiero all'interno di essi." [sir Terry Pratchett]
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Eh sì, personalmente non avevo mai sentito parlare di DuPont prima di andare in Giappone . Il gatto è il simbolo della Métier, collana della Kodansha (importante casa editrice giapponese) dedicata a arte e scienza.