Scribo Piuma Levante, Flex B

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sansenri
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Messaggio da sansenri »

edis ha scritto: martedì 28 marzo 2023, 8:56
sansenri ha scritto: lunedì 27 marzo 2023, 22:00 bentrovata, Rita.
Sempre interessante leggere le tue disamine. Mi spiazzi però, cavoli, la Scribo non la voglio perché la trovo brutta (o perlomeno, bella da chiusa, soprattutto la Feel - e bei materiali - , ma senza cappuccio mi lascia sgomento), ma mi intriga tantissimo il pennino nel quale si dice sia insita l'eredità Omas, e invece... adori la penna e il pennino ti delude!
Ho letto che partivi anche tu dal mio presupposto. Forse l'errore è stato considerare il flex.
Parecchio tempo fa ricordo che parlavo di questi pennini con Tom Westerich di Penboard.de. Tom è sempre stato un grande ammiratore Omas (e ne ha riparate parecchie). Diceva che questi pennini flex sono troppo molli ("come il burro fuso") e troppo diversi dai vecchi Omas.
Facci sapere come va con il nuovo pennino (ma è un vecchio Omas, o prodotto da Scribo?) sono curioso.
Per il resto, giustamente, se per te lo scalino non è un problema, e per me continua ad esserlo, è probabile che aspetterò (forse in eterno) che Scribo cambi design... :wave:
Hai ragione, la Feel è brutta, a maggior ragione per me che sono aracnofobica e il corpo così diviso mi ricorda molto questi animaletti (a seconda della latitudine anche animaloni!!!) che non amo particolarmente. La Piuma in alcune colorazioni, invece, secondo me è proprio bella, altrimenti mai mi sarei ingegnata a trovare un pennino per tenerla!
Sono d'accordo con Tom: il Flex di Scribo non ricorda nemmeno lontanamente la qualità di Omas, ma di nessuna epoca. È proprio "burro fuso", un po' più consistente di Cuki doppia forza ecco, ma somiglia tanto alla carta stagnola.

Il pennino che ho preso è un vecchio Omas, di titanio. Gli ho già fatto il grinding Italic e scrive molto bene. Nessuno dei problemi riscontrati con il pennino Scribo.

Per me lo scalino non è un problema ma un plus dell'ergonomia della penna :)
Mah, per me quella ergonomia "degradante" verso la sezione si può ottenere anche con altre forme senza sbalzi (che almeno permetterebbero di tenerla in modo diverso in base all'utilizzatore... eg. sto pensando alla Stipula Etruria o la Edison Collier). Mi sa che Scribo ne ha fatto un po' un carattere distintivo delle sue penne per cui è dura che in futuro faccia un design diverso, ma Amen (mi va bene che finché non cambiano design, non mi avranno! :) ).

Son curioso però del pennino Omas, dove l'hai pescato ? ;)
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Messaggio da maylota »

riktik ha scritto: martedì 28 marzo 2023, 15:17 se ed in che punto il pennino presenta una centinatura
Ed alla zillionesima discussione sui pennini flessibili, comparve per la prima volta sul forum la parola "centinatura". :D
(avevo cercato con la funzione ricerca qualche tempo fa...senza trovare niente)

Cos'è?
Venceremos.
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Messaggio da balthazar »

maylota ha scritto: martedì 28 marzo 2023, 15:32
riktik ha scritto: martedì 28 marzo 2023, 15:17 se ed in che punto il pennino presenta una centinatura
Ed alla zillionesima discussione sui pennini flessibili, comparve per la prima volta sul forum la parola "centinatura". :D
(avevo cercato con la funzione ricerca qualche tempo fa...senza trovare niente)

Cos'è?
Forse si riferiva a questo:
Curvatura che il falegname o il fabbro dà a un’asse, a un ferro, alla parte superiore di un mobile, di un telaio, ecc. Di qui le locuz. a centina, arcuato, incurvato: spalliera, cornice a c.; far c., essere arcuato, ricurvo: un’asse che fa c.; dare un po’ di c., incurvare leggermente.
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Messaggio da riktik »

maylota ha scritto: martedì 28 marzo 2023, 15:32
riktik ha scritto: martedì 28 marzo 2023, 15:17 se ed in che punto il pennino presenta una centinatura
Ed alla zillionesima discussione sui pennini flessibili, comparve per la prima volta sul forum la parola "centinatura". :D
(avevo cercato con la funzione ricerca qualche tempo fa...senza trovare niente)
Cos'è?
Non sono un esperto, ma ho avuto modo di vedere come i pennini, non solo quelli flessibili, passano per una serie di lavorazioni, per arrivare da una semplice lamina piatta al pennino finito. La maggior parte di queste lavorazioni sono comuni a tutti i pennini, anche quelli rigidi. Con centinatura, nel caso del pennino e per farla semplice, si intende quella lavorazione per la quale il pennino non presenta il medesimo spessore per la sua intera lunghezza, ma varia. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare è conveniente che la lamina sia più fina non verso la punta dei rebbi ma al loro attacco, dove i rebbi devono flettere (o essere più morbidi). E' una lavorazione "costosa" perché è necessario avere macchine che lavorino in questo senso, un processo di misurazione e controllo, talvolta più passaggi eseguiti manualmente. Molto più semplice avere un pennino dallo spessore uniforme. Ma il pennino, in base alla sua lega, passa anche attraverso più fasi di tempera e modellazione oltre al taglio dei rebbi e alla saldatura della pallina di iridio (et similia). Ad esempio, una cosa apprezzabile (ai miei occhi) è il logo coniato durante la produzione e non foto inciso a pennino ultimato.
Vi sono molte altre lavorazioni interessanti nelle penne stilografiche, come ad esempio l'imbutitura, la realizzazione delle vere, e la loro applicazione sul cappuccio di cui si parla poco, perché normalmente l'utente si concentra più sulle prestazioni di una macchina piuttosto di come viene costruita.
Marco
Io e le stilografiche: https://youtube.com/user/riktik73
Il mio blog dedicato alle stilografiche: https://fountainpendoodles.blogspot.com/
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Messaggio da sansenri »

riktik ha scritto: martedì 28 marzo 2023, 15:17
edis ha scritto: martedì 28 marzo 2023, 8:56 Sono d'accordo con Tom: il Flex di Scribo non ricorda nemmeno lontanamente la qualità di Omas, ma di nessuna epoca. È proprio "burro fuso", un po' più consistente di Cuki doppia forza ecco, ma somiglia tanto alla carta stagnola.
Salve Edis,
si stanno usando affermazioni molto trancianti, come quella che riporto qui sopra.
I pennini veramente flessibili non sono per tutti, specie oggi giorno dove quasi nessuno di noi è stato educato al loro uso [se la quasi totalità dei produttori non desidera proporli al pubblico un motivo c'è] e probabilmente non è il Suo caso, avendo magari Lei ampia esperienza in calligrafia e pennini flessibili, si potrebbe però trattare di un pennino fallato, da qui a generalizzare senza dati precisi il passo mi pare piuttosto lungo.
Sul web vanno praticamente sempre i casi negativi, e molto meno spesso gli utenti soddisfatti.

Senza NESSUN intento polemico, la prego mi creda.

In particolare, Vi è una cosa che mi ha colpito nei Suoi messaggi, ovvero che la flessibilità sarebbe stata raggiunta attraverso un'eccessivo assottigliamento della lamina il che renderebbe il pennino stesso troppo delicato ed inutilizzabile. Quindi un possibile difetto di progettazione, il che escluderebbe il difetto di fabbricazione di cui sopra e permetterebbe la generalizzazione.
Ora vorrei capire se è un'impressione personale o se è un dato concreto. Non dispongo del pennino in oggetto per verificarlo, ma se ha la possibilità, potrebbe indicarci se ed in che punto il pennino presenta una centinatura? Potrebbe misurare lo spessore della lamina del pennino all'altezza dei rebbi e dell'innesto? Così da poterlo confrontare con un pennino OMAS vintage flessibile, sotto questo particolare aspetto?
Non sarebbe una prova decisiva, avendo l'elasticità del metallo non solo relazione con il proprio spessore, ma con la composizione della lega dello stesso, dalla sua geometria e dal processo di tempera. Potrebbe però essere un indizio.

grazie

Marco
Gentile Marco,
rispondo per la parte che ho tirato in ballo io, solo per spiegare che la definizione "burro fuso" è stata data, unicamente in modo colorito e discorsivo, in una breve corrispondenza tra me e Tom Westerich di Penboard, alcuni anni fa, e solo a confronto diretto con i pennini originari Omas, in occasione di una riparazione ad una Omas che Tom aveva eseguito per me. In tal senso, se il riferimento per me in quella circostanza era la flessibilità tipica degli Omas flessibili (che non tutti gli Omas lo sono ugualmente), secondo Tom, i flessibili moderni di Scribo non corrispondevano a tali caratteristiche, essendo (secondo sua descrizione, io non ne ho mai provato uno) molto più cedevoli e meno pronti al ritorno (spring-back).
(quella di Edis mi è sembrata una definizione altrettanto scherzosa, per farsi intendere nel suo giudizio...)
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fufluns
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Messaggio da fufluns »

Cara Rita, brava per aver scritto la rassegna di una penna Scribo, con le tue impressioni dirette e personali e un tuo giudizio basato sulla esperienza reale di una utente. Spesso dobbiamo accontentarci di qualche "sentito dire" che davvero non aiuta a capire se una penna va bene o male o così-così.

Ti ringrazio anche per la tua inedita dichiarazione di apprezzamento funzionale ed estetico dello scalino della Piuma, che per la prima volta sento definire come un "valore aggiunto" nel design di una penna. Mi é parso sinora che solo esistessero due bandi, quello di chi apertamente osteggia lo scalino e quello di chi, prosaicamente, lo ignora. Hai aggiunto una "terza e rarissima via", quella di chi apprezza lo scalino... Io sono del primo gruppo, e non necessariamente per ragioni funzionali - ti confesso che posso scrivere con qualsiasi cosa, quasi con qualsiasi forma - , ma fermamente per ragioni estetiche: non posso accettare che un un cilindro, un fuso, un sigaro, si strozzi alla metà come se fosse passato per un malefico temperamatite. Proprio non mi piace, ma é affar mio. Non compro le penne con scalino prominente e lascio che chi le apprezza - o le tollera - se le compri e le gusti in santa pace. Come Allah, possiamo apprendere ad amare la "varietà meravigliosa" piuttosto che sforzarci per ridurla ai nostri gusti ristretti...

E ha ragione maylota: ci ripetiamo zillioni di volte, su tutto, ma di più sui pennini flessibili. Un pennino "morbido" si flette, ma non é un flessibile, perché non ritorna prontamente: gli manca elasticità. Credo che molta della "flessibilità" morbida si ottenga con la geometria (inclusa la centinatura, che é geometria tri-dimensionale), ma la maggior parte della elasticità deriva dalle caratteristiche della lega e della temperatura del metallo. Se questi elementi non sono bilanciati, non si ottiene un pennino flessibile, ma uno rigido o uno morbido.

Per quanto alcuni tra noi possano dissentire, io trovo molto più adatto alla calligrafia appuntita un pennino meno flessibile ma più elastico di quanto lo sia un pennino morbido con poca elasticità. Gli stessi pennini Omas dei quali discorriamo con frequenza non erano tutti ugualmente flessibili, ma per lo più erano squisitamente elastici. Per i miei gusti di scrittura, non solo calligrafica ma anche quotidiana, i pennini "morbidi" sono tra quelli che preferisco meno.
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fufluns ha scritto: martedì 28 marzo 2023, 17:46 Cara Rita, brava per aver scritto la rassegna di una penna Scribo, con le tue impressioni dirette e personali e un tuo giudizio basato sulla esperienza reale di una utente. Spesso dobbiamo accontentarci di qualche "sentito dire" che davvero non aiuta a capire se una penna va bene o male o così-così.
Caro Fufluns, ciao e grazie tante per l'apprezzamento, sono molto contenta che il messaggio sia passato per quello che era: ho voluto scrivere le mie impressioni ed essere il più chiara possibile. La mia era la recensione di un utente, e quindi era pensata per altri utenti, magari interessati all'acquisto.
fufluns ha scritto: martedì 28 marzo 2023, 17:46 Ti ringrazio anche per la tua inedita dichiarazione di apprezzamento funzionale ed estetico dello scalino della Piuma, che per la prima volta sento definire come un "valore aggiunto" nel design di una penna. Mi é parso sinora che solo esistessero due bandi, quello di chi apertamente osteggia lo scalino e quello di chi, prosaicamente, lo ignora. Hai aggiunto una "terza e rarissima via", quella di chi apprezza lo scalino... Io sono del primo gruppo, e non necessariamente per ragioni funzionali - ti confesso che posso scrivere con qualsiasi cosa, quasi con qualsiasi forma - , ma fermamente per ragioni estetiche: non posso accettare che un un cilindro, un fuso, un sigaro, si strozzi alla metà come se fosse passato per un malefico temperamatite. Proprio non mi piace, ma é affar mio. Non compro le penne con scalino prominente e lascio che chi le apprezza - o le tollera - se le compri e le gusti in santa pace. Come Allah, possiamo apprendere ad amare la "varietà meravigliosa" piuttosto che sforzarci per ridurla ai nostri gusti ristretti...
Totalmente d'accordo sul non ridurre quello che ci piace, o che non ci piace, ad una crociata contro chi non è in linea con il nostro gusto. La Scribo Piuma dal punto di vista estetico mi piace molto. Poi si può discutere se valga il suo prezzo, e la mia risposta è no. Costa almeno il doppio di quello che vale a mio avviso, ed è inevitabile perché Scribo fa produrre corpo e pennino da terze parti e fa 3000 penne all'anno. Il risultato della mancanza di integrazione verticale e di economia di scala è il prezzo altissimo per rientrare nei costi.

fufluns ha scritto: martedì 28 marzo 2023, 17:46 E ha ragione maylota: ci ripetiamo zillioni di volte, su tutto, ma di più sui pennini flessibili. Un pennino "morbido" si flette, ma non é un flessibile, perché non ritorna prontamente: gli manca elasticità. Credo che molta della "flessibilità" morbida si ottenga con la geometria (inclusa la centinatura, che é geometria tri-dimensionale), ma la maggior parte della elasticità deriva dalle caratteristiche della lega e della temperatura del metallo. Se questi elementi non sono bilanciati, non si ottiene un pennino flessibile, ma uno rigido o uno morbido.

Per quanto alcuni tra noi possano dissentire, io trovo molto più adatto alla calligrafia appuntita un pennino meno flessibile ma più elastico di quanto lo sia un pennino morbido con poca elasticità. Gli stessi pennini Omas dei quali discorriamo con frequenza non erano tutti ugualmente flessibili, ma per lo più erano squisitamente elastici. Per i miei gusti di scrittura, non solo calligrafica ma anche quotidiana, i pennini "morbidi" sono tra quelli che preferisco meno.
Anche io sono d'accordo con Maylota che mi ha strappato pure una sonora risata per come ha reagito all'uso della parola "centinatura".
I pennini morbidi non piacciono nemmeno a me, mentre apprezzo gli elastici per la scrittura quotidiana.
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