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WATERMAN 55 CARDINAL — New York, 1923

Foto e recensioni di Giorgio Fasciolo
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WATERMAN 55 CARDINAL — New York, 1923

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1923-2023
Buon CompleSecolo,
Waterman 55 Cardinal!

1. WC55. Posted pen and box.jpg



* * *

La penna
Le misure
Marca e modello
Il colore rosso CARDINAL

1) Prime penne Waterman in ebanite rosso CARDINAL
2) Prime lever filler (5x) Waterman in ebanite rosso CARDINAL
Periodo di produzione della penna in presentazione
Le iscrizioni del Produttore

1) Il pennino marchiato REG.U.S. PAT.OFF. e le iscrizioni sul fusto
2) Le iscrizioni sulla stilografica in presentazione
Osservazioni
La scatolina
Conclusioni


* * *


La penna
2. WC55. The Pen.jpg
WATERMAN n° 55 CARDINAL in ebanite rossa (RHR), parti metalliche laminate in oro, cappuccio a vite con clip, corretto pennino Waterman #5 <Account> in oro 14 carati, caricamento a levetta, produzione U.S.A. anno 1923.


Le misure
Penna chiusa: 14,1 cm
3. WC55. Capped.jpg
Cappuccio: 6,2 cm
4. WC55. Open 1.jpg
Fusto: 13,6 cm (con pennino sporgente di 2,1 cm)
5. WC55. Open 2.jpg
Penna con cappuccio calzato: 17,7 cm (con pennino sporgente di 2,1 cm)
6. WC55. Posted.jpg
Diametro cappuccio: 13,5 mm
Diametro max fusto: 12,0 mm
Diametro medio all'impugnatura: 10,0 mm
7. WC55. Open 3.jpg
Peso (carica): 23,5 g
Fusto: 16,5 g
Cappuccio: 7 g


Marca e modello
Chi volesse conoscere le straordinarie vicende di questo grandissimo tra i Produttori, potrà fare riferimento al nostro formidabile Wiki:
https://www.fountainpen.it/Waterman
Per il modello con caricamento a levetta 5x si consulti il capitolo
https://www.fountainpen.it/Waterman_5x
in calce al quale sarà anche possibile ammirare gli esemplari generosamente documentati dai Collezionisti.

Si vedano anche le mie recensioni dedicate
• al modello base [WATERMAN n°14 PSF]: http://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=25&t=15288
e a tre esemplari rivestiti
• dalla Casa madre in USA [WATERMAN n° 452 Filigree]:
viewtopic.php?t=15780
• in Italia [WATERMAN n° 52 F.lli Cavaliere]: viewtopic.php?t=10365
• e in Francia [WATERMAN n° 552 ½ décor J]:
viewtopic.php?t=26140

In questa sede gioverà ricordare che il caricamento a levetta fu introdotto da Waterman all’inizio del 1915, divenendo subito il sistema di punta nelle vendite della Casa in quanto pubblicizzabile come modello “automatico”, e che la stilografica di taglia standard che lo montava fu dapprima denominata 12 P.S.F. (Pocket Self Filler), per divenire Waterman’s n° 52 solo dopo il 1917, con la nuova numerazione (in cui le cifre stavano ad indicare il sistema di caricamento a levetta <5> dotato di pennino <2>).
Di questa penna, straordinaria per l’ergonomia, in tutte le sue declinazioni, e per l’eccellenza tecnica assoluta dei pennini, in oltre un ventennio di onoratissimo servizio (1915-1938 ca.) cambiarono i materiali (dopo il debutto con la sola ebanite nera), le decorazioni superficiali, i rivestimenti, ma anche le dimensioni e alla fine persino le forme.
Le varianti di taglia disponibili erano le seguenti:
• 52 regolare/standard
• 52 ½ sottile
• 52 V corta
• 52 ½V sottile e corta
55, 56 e 58.
8. Waterman Catalog 1925, pag.18 (fonte PCA).jpg
Waterman Catalog 1925, pag.18 (fonte PCA)

Per dovere di completezza va ricordato che, per un certo tempo, Waterman aveva reso disponibile la versione corta <V> anche su alcuni dei modelli di taglia superiore (54, 55 e 56), e che esisteva una altrettanto rara taglia inferiore alla 52 (la 51 V) destinata però solo alla vendita extra USA (export).
Le taglie maggiori sono ben descritte (!) da una pubblicità francese degli anni Venti: se la 52 è “standard”, la 54 è “grande”, la 55 “più grande”, la 56 è “molto grande” e la 58 “gigante”… :mrgreen:


Il colore rosso CARDINAL
La tipologia di ebanite rossa prodotta dalla Waterman fu denominata dal marketing aziendale CARDINAL, ma tale nome commerciale, essendo considerato all’inizio del Novecento “di uso comune”, non poté essere depositato e protetto, e fu perciò impiegato anche da altre Compagnie in ambito stilografico, anche in seguito all’utilizzo da parte del colosso di New York (ad es. dalla Eclipse nel 1926).
Nelle pubblicità Waterman’s si parla anche solo di colore “red” (che fosse ebanite era scontato, non essendo ancora giunto il tempo della celluloide che segnò nel giro di un lustro la fine della gomma vulcanizzata/hard rubber): in realtà, si tratta di un arancione!


A questo punto, però, sorgono spontanee un paio di domande fondamentali sull’impiego del CARDINAL RED:
1) quando era stata introdotta questa tonalità di ebanite sulle penne Waterman?
[La domanda non paia oziosa perché ho trovato la risposta soltanto in un articolo di George Kovalenko segnalato da David Nishimura];
2) quando fu introdotto il colore rosso sulle lever filler (serie 5x) della Waterman?
[La domanda non paia oziosa perché la risposta l’ho dovuta trovare da solo].

1) Prime penne Waterman in ebanite rosso CARDINAL
Il colore Cardinal fu per la prima volta impiegato per le eyedropper Waterman nel febbraio del 1907. Ovviamente (ho controllato personalmente sui quotidiani nordamericani), non era mai stato menzionato precedentemente. Arrivò solo un poco dopo il colore melange “mottled” (nero&rosso screziato) che lo aveva anticipato di soli tre mesi: d’altronde, il rosso ce lo dovevano sicuramente avere “in casa”, poiché ci voleva metà Cardinal e metà Nero per fare il “mottled”… ;)
9. Walden’s Stationer, Feb. 1907 (fonte George Kovalenko, Fountain Pen History, Hand & Pen).jpg
Walden’s Stationer, Feb. 1907 (fonte George Kovalenko, Fountain Pen History, Hand & Pen)

Come si apprende dall’inserzione, la variante Cardinal fu promossa come «da usare particolarmente con l’inchiostro rosso». Poi, comprensibilmente, presero a fare penne eyedropper rosse di tutte le grandezze e ricchezze (con rivestimenti filigree in argento, principalmente), per cui chi le acquistava dava loro “da bere” l’inchiostro che voleva… 8-)
Sulle safety/rientranti, modello introdotto successivamente, la prima notizia del colore rosso che ho potuto rinvenire personalmente è, invece, esattamente di un paio di anni dopo, febbraio 1909.
10. The American Stationer, 1909.02.13.jpg



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2) Prime lever filler (5x) Waterman in ebanite rosso CARDINAL
Oltre ad aver consultato la stampa quotidiana dell’epoca (come di consueto, grazie al mio abbonamento), questa volta ho anche vagliato tutti i numeri dell’American Stationer (la rivista di informazioni e pubblicità sulla Cartoleria” più prestigiosa degli U.S.A. all’epoca) resi disponibili in rete solo di recente da Hathitrust.org, finché ho trovato la prova inoppugnabile dell’introduzione del colore nel settembre 1923:
11. The American Stationer, Vol. XCIII. No.9, New York and Chicago, September 1, 1923, Pag.17 (fonte Hathitrust.org).jpg
The American Stationer, Vol. XCIII. No.9, New York and Chicago, September 1, 1923, Pag.17 (fonte Hathitrust.org)

E non prima.


Periodo di produzione della penna in presentazione
La scelta di ritornare a produrre penne “rosse” fu verosimilmente la risposta della Waterman al trionfo della Parker “Duofold”: ci vollero circa due anni per predisporre una contromisura altrettanto colorata rispetto alla Duofold (ma secondo questa pubblicità tanto significativa quanto isolata i mesi per i primi test/sondaggi di mercato iniziarono ben un semestre prima).
12. The_Daily_Illini_Tue__Feb_13__1923.jpg
The_Daily_Illini_Tue__Feb_13__1923

Tuttavia, la battaglia per il “total red” (sempre arancione era ;) ) sulle penne top di gamma vedeva Waterman in netto ritardo ed in svantaggio rispetto a Parker, poiché la Duofold aveva nel contrasto tra una grande superficie rossa e parti pur piccole ma nere la sua carta vincente…
13. WC55 vs PARKER DUOFOLD JR. HR.jpg
Parker Duofold Jr. HR vs Waterman 55 Cardinal

Per questo in casa Waterman tra le due nuove nate “colorate” puntarono subito più energie a pubblicizzare le versioni “mottled” (ancora rosso&nero come nel decennio precedente, ma ora in una nuova versione con orientamento longitudinale delle striature – a ricordare le venature del legno, da cui il termine “woodgrain”, coniato però dai collezionisti – in luogo dell’originario miscuglio casuale di nero&rosso) che avevano come caratteristica (che alla Duofold in effetti mancava) di essere tutte diverse tra loro: «Il processo del “mottling” produce disegni che non sono duplicati tra loro. Quella che voi sceglierete sarà così individuale e personale da essere facilmente identificabile, come le impronte digitali».
Cosa che non si poteva certo affermare per le Cardinal “monocolori”…

Curiosamente, le prime Cardinal a levetta furono promosse sulla stampa quotidiana non negli USA bensì in Canada, con una diffusa campagna a ridosso del Natale 1923, abbinando con sicura efficacia il rosso e oro tipico del Natale con il colore rosso della nazione.
14. The_Ottawa_Citizen_Tue__Dec_18__1923.jpg
The_Ottawa_Citizen_Tue__Dec_18__1923

Sarà solo a metà del 1924 con l’introduzione della lip-band o lip-guard (banda ripiegata di rinforzo metallico “salva-labbro”), contraddistinta numericamente dal prefisso 018, decisamente più proporzionata rispetto a quella sfoggiata dalle Duofold Deluxe, che anche la penna rossa CARDINAL potrà essere pubblicizzata ovunque senza timore di apparire una mera “rincorsa” alla moda “rosseggiante” del momento.
15. Chicago_Tribune_Thu__Jun_5__1924_.jpg
Chicago_Tribune_Thu__Jun_5__1924

Negli USA già dopo la metà del 1924 non si troveranno più pubblicità con le penne senza lip-band (!), e sul Catalogo generale del 1925 le penne come quella oggi in presentazione non risultano nemmeno più disponibili. Questo potrebbe legittimamente far ritenere che la finestra temporale della produzione sia stata inferiore all’anno di tempo, e spiegherebbe la notevole scarsità di penne senza il lip-band rispetto a quelle che la banda sul labbro del cappuccio invece ce l’hanno.
Anche in Francia adottarono quasi immediatamente la novità della lip-guard, e il modello così configurato (denominato spécial ) rimase un cavallo di battaglia della Casa per molti anni.
16. 1924-12-Waterman-5x-Set.jpg
1924-12-Waterman-5x-Set (dal WIKI)

In altre nazioni, tuttavia, dove le novità giungevano con un ritardo più o meno grande (magari per smaltire gli stock di invenduto sul mercato USA), oppure dove gli acquirenti si dimostravano più “conservatori”, si possono rinvenire anche dopo il 1924 alcune pubblicità che propongono la 5x Cardinal senza banda salva-labbro, e ciò fino almeno a tutto il 1925:
• così in Germania (penne addirittura senza clip-cap!) in questa brochure del dicembre 1925 archiviata sul Wiki (che mostrerò in seguito come allegato),
https://www.fountainpen.it/File:1925-12 ... re-p02.jpg
• in Inghilterra su una notevolissima “carta assorbente” pubblicitaria (purtroppo senza data, né fonte), da cui ricaviamo l’ipotesi che le prime Cardinal (quelle senza lip-band) non siano state prodotte anche in CANADA (il che avrebbe dovuto risultare impresso sul pennino)
17. Waterman's blotter - UK.jpg
• e sempre in Inghilterra su questa Ad con musicisti come testimonial che oggi [@Simone] conferisco al WIKI.
18. WATERMAN - N° 56 Mottled, Cardinal and Black chased - 1925.10.29 (data sul retro del foglio)..jpg
WATERMAN - N° 56 Mottled, Cardinal and Black chased - 1925.10.29 (data sul retro del foglio)

Concludendo, la finestra temporale per la vendita della mia penna è a mio giudizio
- negli USA e in Canada: autunno 1923/estate 1924
- in Europa: seconda metà 1924/inizio 1926.



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Le iscrizioni del Produttore
Se l’introduzione del colore ha così ricevuto una risposta precisa, dalla pagina di catalogo contenuta nella rivista di cartoleria mostrata precedentemente si possono estrapolare ulteriori informazioni, altrettanto importanti ai fini della ricostruzione storica della produzione Waterman.

1) Il pennino marchiato REG. U.S. PAT. OFF. e le iscrizioni sul fusto
Grazie all’osservazione della pubblicità (Ads), personalmente avevo sempre ritenuto che sui pennini il passaggio dall’iscrizione
IDEAL / New York
a quella
REG. U.S. / PAT. OFF.
= “Registered with the United States Patent Office
ovvero il Marchio Registrato (® registered trademark)
fosse avvenuto soltanto a metà del 1924, seppure gradualmente, come dimostra la compresenza delle due stampigliature nella Ad seguente.
19. 1924-06-Waterman-5x.jpg
dal WIKI

@Simone: la data esatta ci è confermata da questa inserzione su quotidiano.
20. The_Boston_Globe_Thu__Jun_19__1924_.jpg
The_Boston_Globe_Thu__Jun_19__1924

Ma la nuova fonte finalmente disponibile dimostra che sicuramente a settembre 1923 i “nuovi” pennini Waterman erano già pronti per essere montati; ed anche in questo caso (a maggior ragione, trattandosi della prima apparizione della nuova stampigliatura) sono presenti entrambe le iscrizioni, come ho qui sotto evidenziato.
21. The American Stationer, Vol. XCIII. No.9, New York and Chicago, September 1, 1923, Pag.17 (fonte Hathitrust.org) - NIB DETAIL.jpg

La mia ipotesi è che le nuove penne Cardinal e Mottled (la nuova versione del “mottled”, il cosiddetto “woodgrain”) avessero ricevuto da subito il nuovo pennino. Dal confronto con la pagina seguente dell’inserzione sulla rivista di cartoleria (che non allego) si vede come Waterman avesse deciso di montare i pennini con la nuova iscrizione sulle (nuove) penne a levetta (PSF), solo su alcune delle safeties (almeno all’inizio), ma non sulle più “vecchie” eyedropper.

A questo punto si dovrebbe anche accertare:
A) • se la scritta del Marchio Registrato
REG. U.S. / PAT. OFF.
fosse o meno contestualmente presente anche sul fusto della penna;
22. WC55. 2 Barrel inscriptions 1.jpg
B) • se la seconda stampigliatura, quella ortogonale vicina al fondello, che contiene anche il Paese di produzione (Made in USA), fosse anch’essa già presente, oppure sia stata introdotta solo nel 1927 come alcuni commentatori sostengono in rete.

L’accertamento di queste caratteristiche non può essere utilmente condotto sulle pubblicità, poiché le penne a levetta erano sempre mostrate col cappuccio calzato e con la levetta frontale, ed è dunque impossibile apprendere quando comparvero le “nuove iscrizioni” in quanto entrambe le stampigliature erano sempre localizzate all’opposto sul fusto! E, comunque, la più piccola stampigliatura ortogonale sarebbe stata sempre coperta dal labbro del cappuccio calzato.
La teoria della comparsa della seconda scritta soltanto nel 1927 può però subito essere come minimo decisamente ridimensionata da una brochure tedesca (archiviata nel nostro formidabile Wiki :thumbup: ), che è sicuramente del dicembre 1925, in cui si vedono almeno sulle rientranti entrambe le scritte (longitudinale e ortogonale).
23. 1925-12-Waterman-Brochure-p02.jpg
dal Wiki

Personalmente, tuttavia, dall’osservazione dei numerosi esemplari documentati in rete non ho rinvenuto una sola Cardinal a levetta con la stampigliatura precedente… Tutto ciò considerato, e concludo, la mia ipotesi è che alla nuova stampigliatura apposta sul pennino la Waterman fece corrispondere da subito sui nuovi modelli anche la nuova “doppia” stampigliatura sul fusto.
E ciò sino a prova del contrario. :thumbup:

2) Le iscrizioni sulla stilografica in presentazione
Le iscrizioni principali col Nome del Produttore (oltre a quella presente sul pennino, di cui daremo conto in seguito) sono due e si trovano entrambe posizionate sul fusto all’opposto della levetta di caricamento:
24. WC55. 2 Barrel inscriptions 2.jpg
• Il nome del Produttore [stampigliatura longitudinale] nella parte mediana del fusto, su 3 righe:
25. WC55. Barrel inscription 1.jpg
WATERMAN’S
REG.U.S. (globo IDEAL) PAT.OFF.
FOUNTAIN PEN


• Il nome del Produttore [stampigliatura ortogonale] e l’indicazione di provenienza/il Paese di produzione (USA) nella parte bassa del fusto, su tre righe, più o meno della stessa “larghezza della precedente e sotto di essa:
26. WC55. Barrel inscription 2.jpg
WATERMAN’S
REG.U.S. PAT.OFF.
MADE IN U.S.A.


• il numero del modello
55
27. WC55. Blind cap number 55.jpg
stampigliato sulla faccia inferiore del fusto (blind cap/fondello);

• il globo IDEAL sulla levetta di caricamento;
• il globo IDEAL sul fermaglio (CLIP-CAP).
28. WC55. Lever filler 1.jpg



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Osservazioni
Mentre il cappuccio è un cilindro perfetto, il fusto lo è, comprensibilmente, soltanto nella sezione mediana; infatti, alle estremità:
- dalla parte del fondello digrada in un tronco di cono negli ultimi 2 cm;
- dalla parte del gruppo scrittura si restringe progressivamente sino al pennino.
Il punto esatto in cui iniziano i restringimenti coincide da un lato con il punto di avvitamento del cappuccio (reso visibile sull’esemplare in presentazione dal colore più scuro della porzione di fusto non esposta in passato alla luce solare a penna chiusa) e dall’altro con il punto di massima inserzione possibile del cappuccio stesso sulla coda,
29. WC55. Cap and barrel - Copia.jpg
per calzare il cappuccio che ha il labbro impercettibilmente conico, onde garantire la solidità a tutta prova dell’incastro (per separare le parti effettuare una piccola torsione nel tirare).
30. WC55. Cap lip detail.jpg
Il cappuccio si avvita per poco meno di un giro su una filettatura a ben 4 principi; 4 sono anche i fori di aerazione, ricavati esattamente a mezza altezza, ed equidistanti tra loro (distribuiti ogni 90° sulla circonferenza).
La clip non è stata montata tenendo conto della simmetria e risulta anti esteticamente sovrapporsi parzialmente ad uno dei fori (ma me ne farò una ragione).
Nella Ad estratta dalla rivista di cartoleria allegata precedentemente, il fermaglio della n°52 mottled/woodgrain sulla destra della Cardinal red sembrerebbe proprio essere punzonato 18 K. FILLED come sulla penna in presentazione:
31. WC55. Cap.jpg
questa era una delle possibili iscrizioni supplementari sul Clip-Cap (oltre a o in luogo dei brevetti), come le decisamente più comuni “Sterling” (argento massiccio) e “14k” (oro massiccio).
La parte sommitale del cappuccio è significativamente bombata, e la stondatura è ripresa anche dal fondello a calotta.
32. WC55. Cap top and blind cap.jpg
Il caricamento è a levetta di tipo Waterman, contenuto all’interno di una scatolina metallica (lever box). Il globo “Ideal” funge da paletta di cortesia per il sollevamento della levetta, che è assicurata contro azionamenti accidentali da uno scatto di sicurezza (click!) nella propria sede.
Il pennino è un Waterman degli anni Venti (del Novecento ;) ), e non teme confronti di alcun genere...
33. WC55. Nib point ACCOUNT 2.jpg
L’iscrizione (come si può apprezzare nell'ultima immagine di questa sezione) recita
ACCOUNT
WATERMAN’S
REG. U.S.
PAT. OFF.
5
MADE IN USA
La sua caratteristica principale è di essere un pennino “speciale” (SPECIAL POINT), nel senso di “specializzato”, come risulta già dal Catalogo precedente del 1919 (ma ancora con la stampigliatura IDEAL – New York),
34. Waterman Catalog 1919, pag.52 (fonte PCA).jpg
Waterman Catalog 1919, pag.52 (fonte PCA)

e da quello successivo del 1925
35. Waterman Catalog 1925, pag.58 (fonte PCA).jpg
Waterman Catalog 1925 (fonte PCA)
(entrambi liberamente consultabili grazie ai Pen Collectors of America - PCA, anche se con un “buco” di cinque anni tondi :o che speriamo potrà essere colmato da nuove acquisizioni).

Il pennino ACCOUNT (questa è comunque l’iscrizione) era un
«Accounting, special fine point»
e anche
«un fine accuratamente appuntito»,
e poteva essere acquistato con il sovrapprezzo di 50 cents.

A cosa servisse il pennino, quindi, è il Produttore stesso ad indicarlo, espressamente, dopo aver predicato «a ciascuna professione il suo pennino»: il destinatario/utilizzatore ideale era per Waterman un “Accountant” (contabile), e il settore d’elezione quello della “Accounting” (contabilità).
Due anni dopo, 1927, con l’introduzione del codice dei colori sulle penne di fascia alta, il pennino ricevette il colore PURPLE (viola) e venne definito anche “rigido” oltre che “fine”.
36. Waterman-Nib-Colors-1927.jpg
La punta è dunque un F (direi solo poco più abbondante di un EF)
37. WC55. Nib point ACCOUNT 1.jpg
preciso (e a questo punto vorrei anche vedere :D ) ma estremamente scorrevole (senza impuntature di sorta) e, come dichiarato solo successivamente però, non flessibile.
L’alimentatore, il mitico spoon-feed, è in ebanite rosso-arancio come il resto della penna, e mostra una faccia inferiore levigata a specchio… 8-)
38. WC55. Nib and feeder x3.jpg



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E ora, alla caricaaa!
39. WC55 lever filler.jpg
Prova di scrittura.
40. WC55. Writing sample.jpg


La scatolina
Peso (vuota): 121 g
L: 18,2 cm / l: 5,4 cm / H: 2,1 cm
41. WC55. French box 1924 - 1.jpg
Ho acquistato la 55 Cardinal da un commerciante di Parigi. Pur essendo la penna interamente di origine statunitense, le informazioni sulla sua origine fornitemi dal venditore mi hanno fatto propendere per la scelta di una scatolina francese per custodirla adeguatamente: ho così cercato di procurarmene una che fosse ovviamente corretta temporalmente, ma se possibile anche cromaticamente “affine” alla stilografica.
Sono stato decisamente fortunato.
42. WC55. French box 1924 - 2 capped.jpg
La scatolina è del tipo “piatto” (più precisamente, con coperchio leggermente bombato e fondo piatto), con estremità semicircolari e senza pulsante di apertura, che cominciò ad essere proposto in Francia nel 1924, sostituendosi per i nuovi modelli di stilografiche Waterman alle precedenti scatoline “rettangolari”; come si evince dal peso di tutto rispetto sopra riportato, la struttura è estremamente compatta e solida, e le sue cerniere a molla (dall’efficienza di vere e proprie tagliole) sono in metallo ferroso.
È purtroppo facile trovare queste (funzionali oltre che eleganti) scatoline con l’interno danneggiato o addirittura mancante (perché irrimediabilmente rovinato da macchie di inchiostro), e dunque non in grado di accogliere adeguatamente una stilografica di pregio. In questo caso ho dovuto soltanto provvedere a ricostruire il “letto” in cui si adagia la penna: mi è bastato sagomare un cartone robusto, ricavare una scanalatura centrale adeguata, procurarmi lo scampolo di vellutino che fosse in pendant con il colore dell’esterno (secondo l’uso delle più raffinate scatoline dell’epoca), e ricoprire il tutto con il tessuto in modo duraturo (quest’ultima operazione con l’aiuto di un’amica sarta appassionata di penne :mrgreen: ).
Mentre il vellutino in tinta unita rappresenta il comune rivestimento esterno di questa tipologia di scatole, è la decorazione superficiale ad essere piuttosto inusuale: su un fondo color arancio/albicocca (cangiante quando il vello viene accarezzato in un verso o nell’altro)
43. WC55. French box 1924 - 4 capped 2.jpg

si apprezza un decoro floreale stilizzato, ricamato in lucida seta verde.
44. WC55. French box 1924 - 5 Embroidery detail.jpg
Il raso bianco avorio che riveste l’interno del coperchio è marchiato
PORTE PLUME
IDÉAL
WATERMAN


e accompagnato dal motto
CÉLÈBRE DANS LE MONDE ENTIER
45. WC55. French box 1924 - 3 posted.jpg
comune per le scatoline francesi prodotte dal Rappresentante francese Jules Fagard che contenevano solo prodotti Waterman non in abbinamento con le matite JiF.
Tale iscrizione era la versione, o meglio l’adattamento, transalpino dell’originale americano, ma anche inglese,
WATERMAN’S
IDEAL
FOUNTAIN PEN


con il claim
MAKES ITS WAY ALL AROUND THE WORLD

di cui la versione francese manteneva inalterato soltanto il disegno centrale, che raffigura l’orbe terracqueo attorno a cui la penna Waterman traccia diuturna il suo segno universale.


Conclusioni
La penna è grande ma non grossa, colorata ma non chiassosa, essenziale ma non minimalista…
Semplicemente incantevole (charming - charmant).

La lettura dell’oggetto, in tinta unita, è guidata dalle linee di forza generate dai due elementi funzionali dorati che si stagliano sulla superficie:
• a penna chiusa, fermaglio e levetta (lunghi ca. 3 cm, ed entrambi dotati di una terminazione “circolare”) si allineano a cospicua distanza, confermandosi l’un l’altro, producendo un effetto di stasi;
• mentre con lo strumento in assetto di scrittura i due elementi giustapposti si affrontano in aperta dicotomia, non potendo però impedire che lo sguardo precipiti alla punta del pennino, per la forza irresistibile della rastrematura dell'insieme...
46. WC55. The Pen dynamic.jpg


Come Musicus non posso non accomiatarmi con uno scatto dedicato ai miei colleghi che furono i testimoni delle superlative prestazioni delle penne Waterman di un secolo fa…
47. WC55 on AD 1925.jpg



Grazie per l’attenzione! :thumbup:

Giorgio
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IMPECCABILE!
(Tutto maiuscolo... volutamente!)
maicol69
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Messaggio da maicol69 »

Grazie infinite, ancora una volta, per questo ulteriore saggio, analitico e documentato come sempre!
:clap: :clap: :clap:
Bokeh
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Messaggio da Bokeh »

Che bella! Sia la penna che la presentazione, congratulazioni :clap:
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Messaggio da lukogene »

che meraviglia!!!

davvero molti complimenti per questo "reportage dal passato" molto molto esaustivo

Super!

ps ragione numero 38756423 per cui questo forum è un luogo molto speciale della rete
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Messaggio da francoiacc »

Cosa dire se non "magistrale", sia la penna che la tua presentazione :clap:
Riguardo ai codici colori introdotti da Waterman tempo fa travai molto interessante questo articolo dove si parla del mitico White Nib:

https://fountainpenhistory.blogspot.com ... s.html?m=1
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Messaggio da Musicus »

Pensuser ha scritto: lunedì 27 marzo 2023, 18:29 IMPECCABILE!
(Tutto maiuscolo... volutamente!)
Gentilissimo! Ti ringrazio, Pensuser. :thumbup:

maicol69 ha scritto: lunedì 27 marzo 2023, 18:34 Grazie infinite, ancora una volta, per questo ulteriore saggio, analitico e documentato come sempre!
:clap:
Ciao, Maicol. Grazie a te per l'apprezzamento molto gradito!

:wave:

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Messaggio da Musicus »

Bokeh ha scritto: lunedì 27 marzo 2023, 20:10 Che bella! Sia la penna che la presentazione, congratulazioni :clap:
Grazie del commento, Marco! :thumbup:
lukogene ha scritto: lunedì 27 marzo 2023, 20:51 che meraviglia!!!

davvero molti complimenti per questo "reportage dal passato" molto molto esaustivo

Super!
...
Grazie anche a te, Lukogene!!

:wave:

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Messaggio da Musicus »

francoiacc ha scritto: lunedì 27 marzo 2023, 21:21 Cosa dire se non "magistrale", sia la penna che la tua presentazione :clap:
...
Caro Francesco, grazie per il commento lusinghiero! ;)
francoiacc ha scritto: lunedì 27 marzo 2023, 21:21 ...
Riguardo ai codici colori introdotti da Waterman tempo fa travai molto interessante questo articolo dove si parla del mitico White Nib:

https://fountainpenhistory.blogspot.com ... s.html?m=1
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Grazie, già lo conoscevo: George Kovalenko (avrai senz'altro notato che l'ho citato nella recensione) è un ricercatore e divulgatore molto serio e preparato. E generoso nel condividere. È sempre istruttivo e piacevole leggerlo.

:wave:

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Messaggio da Tribbo »

Penna stupenda descritta con incredibile forza espressiva e profondità .. sembra veramente di sedersi ed assistere ad uno spettacolo

Grazie per questi saggi
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Messaggio da JohnDT10 »

Bellissima presentazione!
La tua conclusione identifica perfettamente questa meraviglia: Charmant!!
Grazie :clap:
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Renato.
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