Montblanc Vs Aurora Vs Pelikan Vs Visconti

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Th3Mask
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Messaggio da Th3Mask »

Poi vorrei fare i miei complimenti a Pelikan per quanto riguarda la qualità dei suoi prodotti, per la sua costanza nel corso degli anni.. per la storia che possiede e per essere arrivata dove oggi si colloca.. Ma personalmente sentirmi dire che "Visconti non ha storia", eh no.. soltanto perché è nata nel 1988? Ok, avrà meno "storia" di Pelikan, di Aurora, sicuramente.. ma rendiamoci conto che rispetto a Visconti, Pelikan e Aurora sono rimasti sempre dove sono, producendo le stesse penne, con gli stessi modelli e gli stessi meccanismi da anni. Non hanno avuto innovazione geniale come l'ha avuta Visconti. Visconti Vanta di design unici e inconfondibili, materiali apprezzati e ricercati, innovazione costante e continua. Pelikan ha fatto quattro penne in croce tutte verdi e uguali, cambia sì qualche materiale e qualche centimetro in più di qua e di la.. qualche colore.. ma sono sempre le stesse.. Aurora cerca innovarsi con Nebulosa.. cambia il materiale ma è pur sempre una 88!
Visconti vanta di prestigio, modello unici ed edizioni limitate e vi garantisco che nei prossimi anni questa casa supererà di gran lunga le altre due se non si fanno una svegliata.. se date uno sguardo a Pelikan e Aurora, le penne diverse dai loro classici intramontabili sembrano penne per bambini.. se guardate Visconti e Montblanc invece vi renderete conto del prestigio che meritano..

Diamo a Cesare quel che è di Cesare..
Andrea_R

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Messaggio da Andrea_R »

Baby's bottom sicuramente, il menisco di inchiostro non tocca la carta, sulle carte meno di qualitò la penna va meglio perchè sono più assorbenti. Mi spiace del problema, purtroppo in Europa credo sia anche difficile trovare un nibmeister per fare la riparazione, come ha detto Siberia sicuramente farla sostituire è la soluzione giusta

@TheMask: per me le Montblanc non sono nè le migliori nè le più esclusive ( ma forse si era capito), direi piuttosto le Nakaya

@Ciro a me chiedere sembra inutile, hai un altro esempio qui con pennino fine, oltretutto non mi aspetto risposte esaurienti da un addetto alla customer care
Kyte
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Messaggio da Kyte »

Th3Mask ha scritto:Pelikan ha fatto quattro penne in croce tutte verdi e uguali, cambia sì qualche materiale e qualche centimetro in più di qua e di la.. qualche colore.. ma sono sempre le stesse
Lo scrivi come se fosse un difetto.
Per me è proprio l'opposto: è un gran pregio. E' quella piacevole sensazione che nulla cambi, che ciò che era fatto in un certo modo durante la nostra giovinezza sia uguale a ciò che abbiamo ora. E se la M200 non è cambiata, allora non siamo cambiati nemmeno noi e se non è invecchiata lei allora non siamo invecchiati neanche noi. Quelli della Pelikan sono dei diavoli del marketing, altroché ;) :lol:
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Messaggio da Th3Mask »

Kyte apprezzo molto la tua opinione, ma sono punti di vista. Tu appunto (e molti altri) lo vedi come un pregio, mentre a parer mio (e molti altri altrettanto) è un difetto! Dipende da quel che uno cerca e vuole! Il mondo è bello perché è vario! Si gusti sono gusti.. a te piace la carne, a me il pesce!
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Messaggio da Kyte »

Massì si scherza.
Anch'io ho penne moderne, penne "vecchie" e penne nuove che sembrano vecchie :D
Però tieni conto che da un punto di vista industriale/aziendale proporre un articolo più o meno identico per tanti anni non è per niente semplice. Tutt'altro, è segno di solidità, di cura dei dettagli, di passione per il proprio lavoro. La stilografica poi è un prodotto un po' sui generis: non è più indispensabile (non lo è più manco la biro, figurarsi la stilo) e quindi segue logiche dove la tradizione è un punto chiave. Alla fine c'è ben poco da inventare nella tecnica, qualcosina nel design, ma tutto sommato è sempre quella roba lì. Dove a mio avviso c'è margine per l'innovazione è negli inchiostri, e nei materiali in generale.
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Messaggio da geko »

Ripesco questo topic perché adesso, a distanza di tempo, posso dire anch'io la mia.
Le penne trattate di seguito sono tutte recenti, un anno circa, tranne due.

Al primo posto metto Aurora con la 88 big e la Optima.
Una 88 è vecchia, fine anni ottanta, mai perso un colpo, sempre funzionante tranne che per uno stop in fabbrica, l'anno scorso, per la sostituzione del fondello che s'era rotto all'altezza del perno dello stantuffo.
Un'altra (goldcap) è un po' meno vecchia, fine anni novanta ma è identica all'altra.
Un piacere usarle, sono pantofole.
Le tre Optima (due F e una Flex) sono le mie preferite, belle, fatte bene, mai perso un colpo e con il pennino perfetto per il mio modo di scrivere (tralasciando la Flex che non è flex e che mi ha un po' deluso).
Tutti i pennini hanno sempre fatto il loro lavoro, non grattano, generano un tratto consono alla misura di targa, la meccanica è morbida, il fondello si serra perfettamente e senza giochi o laschi, il cappuccio, una volta avvitato, forma un corpo unico con il fusto e in mano sono belle solide.

Al secondo posto la Pelikan M805
Non ha difetti particolari, sta nella stessa fascia di prezzo delle Aurora, è solida, ha una meccanica invidiabile, una costruzione impeccabile, un'estetica classica e formale ma pur continuando, saltuariamente, ad usarla, passa più tempo - vuota e lavata - in scatola che inchiostrata e in mano.
Ho sbagliato a prenderla con il pennino F, forse dovevo prenderla con l'EF. Così è un innaffiatoio e non è servito a cambiare marca e tipo di inchiostro: odio quel pennino e quell'alimentatore. È solo bella da guardare e tenere in mano, non da usare.

Al terzo posto la MB149 con pennino F.
Gran bella penna, più adatta alla mano grande, con il pennino bello imponente, un piacere guardarla ed usarla.
Due pecche: il cappuccio, quando avvitato, balla e non mi sembra il caso di avvitarlo molto a fondo per farlo stare fermo, temo si danneggi.
L'altra pecca è il perno dello stantuffo che ha un discreto lasco tra la rotazione del fondello e il movimento dello stantuffo.
Me l'ha regalata mia moglie ma dovessi tornare indietro non la ricomprerei, per me non vale nemmeno la metà dei soldi spesi.
Avrei preso una Nakaya ma l'impossibilità di provarle in negozio mi ha fatto desistere.
Certo, ha blasone e le dimensioni le danno una presenza importante, sia quando è in mano, sia quando giace sul tavolo ma le due pecche che ho riscontrato, per me, sono gravi. Potrei anche portarla in assistenza (e probabilmente lo farò dato che è ancora in garanzia) ma da una penna che costa quasi mille euro mi aspetto - e pretendo - un assemblaggio molto migliore, da subito.

Non conosco ancora Visconti per cui passo.

Menziono la Sailor 1911 realo (18K - F) che, pur non rientrando nel tema della discussione, è molto valida. Leggermente superiore nel tratto generato all'Aurora Optima F, purtroppo piccola per la mia mano (con l'Optima sono al limite) e con scarsa capacità di serbatoio.
Per concludere e terminarla con un'indagine che la mancanza di idonei risultati rende quanto mai penosa, dobbiamo dire che, da qualunque parte si esamini la questione, non c'è nulla in comune fra gli asparagi e l'immortalità dell'anima.
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Messaggio da Syrok »

Ho sbagliato a prenderla con il pennino F, forse dovevo prenderla con l'EF. Così è un innaffiatoio e non è servito a cambiare marca e tipo di inchiostro: odio quel pennino e quell'alimentatore. È solo bella da guardare e tenere in mano, non da usare.
Ciao hai provato a cambiare il pennino? Il bello delle Pelikan e questo, non conosco la 805 ma so che hanno pennini intercambiabili di solito e sono a vite per facilitare il compito
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Messaggio da Normie »

geko ha scritto: mercoledì 11 settembre 2019, 19:48 Avrei preso una Nakaya ma l'impossibilità di provarle in negozio mi ha fatto desistere.
uno dei tre rivenditori europei si trova a Zurigo, l'anno scorso hanno anche ospitato la Nakaya clinic
se capiti da quelle parti facci un salto
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Messaggio da geko »

Syrok ha scritto: domenica 15 settembre 2019, 18:49 Ciao hai provato a cambiare il pennino? Il bello delle Pelikan e questo ...
Sì, l'avevo pensato ma la cifra richiesta è di circa due terzi del valore della penna.
A questo punto preferisco prenderne una nuova.
Per concludere e terminarla con un'indagine che la mancanza di idonei risultati rende quanto mai penosa, dobbiamo dire che, da qualunque parte si esamini la questione, non c'è nulla in comune fra gli asparagi e l'immortalità dell'anima.
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Messaggio da geko »

Normie ha scritto: domenica 15 settembre 2019, 19:05
geko ha scritto: mercoledì 11 settembre 2019, 19:48 Avrei preso una Nakaya ...
uno dei tre rivenditori europei si trova a Zurigo ...
Grazie per l'informazione.
Per concludere e terminarla con un'indagine che la mancanza di idonei risultati rende quanto mai penosa, dobbiamo dire che, da qualunque parte si esamini la questione, non c'è nulla in comune fra gli asparagi e l'immortalità dell'anima.
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Messaggio da diridolfof »

Kyte ha scritto: martedì 18 aprile 2017, 9:20
Th3Mask ha scritto:Pelikan ha fatto quattro penne in croce tutte verdi e uguali, cambia sì qualche materiale e qualche centimetro in più di qua e di la.. qualche colore.. ma sono sempre le stesse
Lo scrivi come se fosse un difetto.
Per me è proprio l'opposto: è un gran pregio. E' quella piacevole sensazione che nulla cambi, che ciò che era fatto in un certo modo durante la nostra giovinezza sia uguale a ciò che abbiamo ora. E se la M200 non è cambiata, allora non siamo cambiati nemmeno noi e se non è invecchiata lei allora non siamo invecchiati neanche noi. Quelli della Pelikan sono dei diavoli del marketing, altroché ;) :lol:
Consentitemi di intervenire, a distanza di tempo, sul punto.

La scelta fra innovazione e tradizione è una scelta di marketing strategico. Si tratta proprio di visioni diverse del mercato. Ognuno si sceglie il suo. Alcuni scelgono di entrare nella nicchia dei consumatori che cercano innovazione. Altri scelgono di curare la nicchia di chi cerca sicurezza. Vale per le penne come per ogni altro mercato.

Però ciò che non va bene è il prezzo associato a prodotti "conservativi". Il costo iniziale di ricerca e sviluppo è stato ammortizzato, il posizionamento sul mercato è già avvenuto, l'immagine si cura da sè, o meglio la curano i clienti stessi, i costi di innovazione sono circoscritti. Dunque ci si attenderebbe un prezzo di uscita più contenuto. Dopo decenni di permanenza di un prodotto sul mercato, il costo per giungere fino al consumatore tende a stabilizzarsi verso il basso. Certo, se il prodotto si vende, è fisiologico che il prezzo si tenga alto, ma i margini elevati che ne derivano di solito servono alle case per finanziare ulteriore ricerca finalizzata a nuovi modelli e prodotti. Ma se una casa tende a replicare sempre lo stesso prodotto con la variante di qualche "centimetro" e di qualche colore, allora il consumatore farebbe bene a riflettere sul rapporto prezzo/valore di ciò che compra.

Ma, come sempre, ciò che conta è il desiderio. Ad un corso di qualche anno fa mi fecero un esempio proprio sulle penne. Esistono penne che riescono a scrivere nelle condizioni più estreme, anche sott'acqua (e in acqua di mare); scrivono sempre, resistono a lungo e costano pochi euro. E ci sono le MB che se le porti sott'acqua di mare non scrivono manco per nulla e le hai già candidate a morire di corrosione; costano uno sproposito. Non vi è dubbio che razionalmente le prime siano superiori alle MB sia per tecnica che per prezzo. Eppure non si conosce anima che passi giornate a guardare nelle vetrine, desiderandole, le prime; anzi non si conosce vetrina in cui siano esposte. Mentre per MB si è disposti a lasciare un bel pezzo di stipendio, che magari si sottrae a qualcosa da fare con la famiglia. Porta una persona in cartoleria e mettile davanti la prima penna ed una MB; dille che può scegliere di portar via quella che vuole gratis et amore Dei. Ebbene senza alcun dubbio nessuno sceglierà la prima penna, che pure è tecnicamente superiore.

Perché? Semplice: perché c'è il desiderio . L'advertising crea una alone di desiderabilità per la MB. Quella persona in cartoleria ha il desiderio della MB, di certo non ha il desiderio di portarsi a casa l'altra. Ma è una scelta irrazionale, ossia qualcuno ha saputo manipolare il nostro istinto irrazionale, che prevale sempre nelle scelte, orientandolo.

L'esempio fatto al corso sulla MB, non calza a pennello, lo so. MB è una casa che fa tanta ricerca e sviluppo. Quanto meno nell'ambito stilistico. E quindi è inevitabile che i costi si riversino sui prodotti finali. Ma l'ho riportato per rappresentare che se siamo disposti a spendere un bel pezzo di stipendio (nel mio caso quasi tutto...) per una M1000 non è solo per il valore dell'oggetto in sè, ma perché noi lo desideriamo.

E qui allargo il discorso. Gli stilografi, quali noi siamo, sono l'esempio più chiaro di prevalenza dell'istinto e dell'irrazionalità. Perché, diciamocelo, di strumenti di scrittura tecnicamente superiori alla stilo ce ne sono, ed anche più comodi ed economici. Le usiamo perché ci piacciono, ossia perché soddisfano un nostro istinto. E per questo siamo disposti a macchiare dita, vestiti, suppellettili, mobili ed a sorbirci le rampogne di chi ha la sfortuna di vivere con noi. Ma dunque, se così è, ossia se noi cediamo volentieri ai nostri istinti, per appagarli, ha davvero senso fare la classifica "definitiva" della superiorità tecnica delle varie case? E qui mi fermo, lasciando a chi ha avuto la pazienza di leggermi, l'espressione di opinioni.
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Messaggio da Monet63 »

diridolfof ha scritto: lunedì 16 settembre 2019, 10:26 Ma se una casa tende a replicare sempre lo stesso prodotto con la variante di qualche "centimetro" e di qualche colore, allora il consumatore farebbe bene a riflettere sul rapporto prezzo/valore di ciò che compra.
E' che a me queste riflessioni interessano poco. Io con la penna ci scrivo: se sono disposto a cedere una parte del mio denaro per una penna, questa deve scrivere, e deve farlo bene.
diridolfof ha scritto: lunedì 16 settembre 2019, 10:26 Porta una persona in cartoleria e mettile davanti la prima penna ed una MB; dille che può scegliere di portar via quella che vuole gratis et amore Dei. Ebbene senza alcun dubbio nessuno sceglierà la prima penna, che pure è tecnicamente superiore.
Tralasciando la superiorità tecnica di una Shuttle Pen, porterei gratuitamente via una Montblanc solo perché il mercato le assegna un prezzo superiore, e quindi il mio "guadagno - per così dire - sarebbe superiore. Tuttavia, pagando, io che le penne (anche le biro) le uso continuamente e non ho problemi a spendere il denaro necessario per una MontBlanc, non avrei dubbi: prenderei una o più Shuttle Pen, proprio come ho fatto in passato.
diridolfof ha scritto: lunedì 16 settembre 2019, 10:26 L'advertising crea una alone di desiderabilità per la MB.
Mi ha sempre affascinato questa cosa; personalmente sono impermeabile alla pubblicità, prendo ciò che mi piace e che ritengo adeguato. Alcune pubblicità sgradevoli, o stupide (io odio la stupidità in ogni sua forma), o troppo invasive, o troppo frequenti, etc, possono indurmi (come è già successo in due o tre casi) a non comprare mai più il prodotto, rivolgendomi alle alternative presenti. In buona sostanza, la pubblicità, a me, non crea aloni di desiderabilità.
diridolfof ha scritto: lunedì 16 settembre 2019, 10:26 Perché, diciamocelo, di strumenti di scrittura tecnicamente superiori alla stilo ce ne sono, ed anche più comodi ed economici.
Scrivo (e disegno) moltissimo, anche con i roller gel e con le biro (meglio se con inchiostri più piacevoli, come Schneider ViscoGlide, Parker Quink Flow e Schmidt Easy Flow). La scelta della penna dipende in gran parte dalla carta: ad esempio con i Moleskine uso sempre e solo la biro e la matita, o al massimo un gel denso (quindi non le Pilot G2 per intenderci), mentre con i taccuini Oxford, o Fabriano EcoQua, o Rhodia, o altri simili, assolutamente la stilografica. Personalmente credo che la stilo sia superiore a qualsiasi altro strumento che uso o, quantomeno, lo sia per me. Certo mi piacciono anche, ma non è condizione sufficiente per farmela comprare.
diridolfof ha scritto: lunedì 16 settembre 2019, 10:26 Ma dunque, se così è, ossia se noi cediamo volentieri ai nostri istinti, per appagarli, ha davvero senso fare la classifica "definitiva" della superiorità tecnica delle varie case? E qui mi fermo, lasciando a chi ha avuto la pazienza di leggermi, l'espressione di opinioni.
Non ho mai amato le classifiche. Tutto ciò che posso dire, e dico, riguarda quello che per me va bene e quello che invece non va bene.
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Messaggio da piccardi »

diridolfof ha scritto: lunedì 16 settembre 2019, 10:26 Perché, diciamocelo, di strumenti di scrittura tecnicamente superiori alla stilo ce ne sono, ed anche più comodi ed economici.
Mah, francamente io non ne vedo, almeno non per la mia scrittura.

Certo, il fatto che una penna possa scrivere sott'acqua non lo considero poi un gran vantaggio: e francamente questo o scrivere in assenza di gravità mi pare più una trovata pubblicitaria che una reale migliore funzionalità d'uso (io non scrivo sott'acqua, e non mi capita di andare in orbita) . Non sono casi in cui una persona comune scrive, e comunque ci riuscirebbe anche una comune matita, senza andare ad invocare tecnologie sofisticate...

Nella mia personale per scrivere su carta (posto che non sia una schifezza come quella delle moleskine, che comunque basta evitare, cosa che faccio dalla prima volta che ho ne ho provata una) ancora qualcosa di più comodo di una stilografica non l'ho trovato (ed una preppy francamente mi pare assai economica).

La Shuttle Pen (se è quella la penna che indicavi) l'ho provata, l'ho trovata (per la posizione di scrittura) scomoda come un qualunque roller.

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Messaggio da Ottorino »

diridolfof ha scritto: lunedì 16 settembre 2019, 10:26 Ma dunque, se così è, ossia se noi cediamo volentieri ai nostri istinti, per appagarli, ha davvero senso fare la classifica "definitiva" della superiorità tecnica delle varie case? E qui mi fermo, lasciando a chi ha avuto la pazienza di leggermi, l'espressione di opinioni.
Credo anche io di essere immune alla pubblicità e come Monet63 reagisco a certe insistenze.
Pero' non ci giurerei sulla mia completa refrattarietà.

Alla "superiorità tecnica" non ci credo proprio, non certo in una tecnolgia matura/fradicia come la stilografica. Sarà che ci metto mano volentieri, ma io vedo solo esemplari difettosi o buoni o (raramente) ottimi.
Non mi soffermo sulla marca anche se si possono fare delle generalizzazioni
La "superiorità tecnica" mi sembra che sia un argomento finalizzato a rassicurare o illudere l'utente.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da ASTROLUX »

Ottorino ha scritto: martedì 17 settembre 2019, 15:51
diridolfof ha scritto: lunedì 16 settembre 2019, 10:26 Ma dunque, se così è, ossia se noi cediamo volentieri ai nostri istinti, per appagarli, ha davvero senso fare la classifica "definitiva" della superiorità tecnica delle varie case? E qui mi fermo, lasciando a chi ha avuto la pazienza di leggermi, l'espressione di opinioni.
Credo anche io di essere immune alla pubblicità e come Monet63 reagisco a certe insistenze.
Pero' non ci giurerei sulla mia completa refrattarietà.

Alla "superiorità tecnica" non ci credo proprio, non certo in una tecnolgia matura/fradicia come la stilografica. Sarà che ci metto mano volentieri, ma io vedo solo esemplari difettosi o buoni o (raramente) ottimi.
Non mi soffermo sulla marca anche se si possono fare delle generalizzazioni
La "superiorità tecnica" mi sembra che sia un argomento finalizzato a rassicurare o illudere l'utente.
Hai ragione Ottorino, l'immunità totale alla pubblicità è una chimera...al massimo possiamo essere più o meno resilienti ad essa. :lol:
Il confronto qualitativo andrebbe fatto sui modelli e non sulle case produttrici, errori ne fanno tutti e non tutte le ciambelle riescono col buco.
Tuttavia a mio avviso, una aspetto importante, nella valutazione dei produttori, è l'assitenza postvendita ed una garanzia "forte" sui prodotti.
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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