principiante e penne vintage

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codibugnolo
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Messaggio da codibugnolo »

A forza di leggere i post del Forum, mi sto gravemente ammalando anch'io di stilografite, malattia cronica che non prevede guarigione, ma solo una riduzione del danno con nuove acquisizioni/somministrazioni :D. Ho deciso coraggiosamente di affrontare il mio destino e cominciare ad acquistare qualche penna vintage, ad esempio tra quelle che ogni tanto fanno bella mostra di se nella nostra sezione mercatino. Ma ho qualche remora, perchè se è vero che si acquista un oggetto per la sua bellezza, ma nel caso di una stilografica è importante, almeno per me, anche il piacere di usarla e riusarla con una semplice periodica cura e manutenzione.
Ma quelle stupende penne con caricamento a levetta o a bottone cui è stato cambiato il sacchetto e vengono vendute revisionate e pronte all'uso, hanno bisogno in seguito di nuovi interventi del genere?
Perchè io proprio non mi sentirei in grado di farlo e sarei costretto a deviare sui più semplici e recenti sistemi a cartuccia/converter o al massimo a stantuffo :oops:
Se invece mi rassicurate cercherò di cogliere al volo la prima occasione.
Che ne dite?
Grazie


Giorgio
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maxpop 55
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Messaggio da maxpop 55 »

A parte che scambiare un sacchetto è la cosa più semplice del mondo, comunque una volta cambiato stai a posto per anni, se poi il sacchetto è di materiale siliconico non necessita la sostituzione per decenni.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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codibugnolo
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Messaggio da codibugnolo »

maxpop 55 ha scritto: martedì 11 giugno 2019, 15:30 A parte che scambiare un sacchetto è la cosa più semplice del mondo, comunque una volta cambiato stai a posto per anni, se poi il sacchetto è di materiale siliconico non necessita la sostituzione per decenni.
Grazie Max,
sulla prima parte della tua risposta io per me non ci scommetterei troppo, ma non è detto che prima o poi non mi cimenti, sulla seconda invece, se tu mi rassicuri, mi lancio in qualche acquisto, peccato perchè avevo visto passare un paio di cose già vendute che mi sarebbero piaciute, ma ne passeranno altre...
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rolex hunter
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Messaggio da rolex hunter »

Il caricamento a stantuffo usualmente è molto meno semplice da riparare, rispetto alla sostituzione di un gommino (penne a leva o a pulsante di fondo).

Comunque valuta, nel tuo futuro, la possibilità di imparare a sostituire i "gommini"; le informazioni le trovi sul wiki o chiedendo sul forum, per i materiali stesso discorso (se poi vai ad un penshow ti verrà facile trovarli)....

Vale la pena provarci, davvero.

Dopo aver sostituito il primo serbatoio sentirai la penna più "tua" :thumbup:
Giorgio

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Messaggio da maxpop 55 »

codibugnolo ha scritto: martedì 11 giugno 2019, 15:37
Grazie Max,
sulla prima parte della tua risposta io per me non ci scommetterei troppo, ma non è detto che prima o poi non mi cimenti, sulla seconda invece, se tu mi rassicuri, mi lancio in qualche acquisto, peccato perchè avevo visto passare un paio di cose già vendute che mi sarebbero piaciute, ma ne passeranno altre...
Provaci, è molto semplice. ;)
Se vuoi adottare una "nonnetta" e non avere delle sorprese, assicurati che sia stata revisionata e sostituito il sacchetto. :wave:
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Messaggio da sussak »

A favore delle vecchie penne, parlo di quelle fra il 1920 ed il 1950, sta oltre alla saggezza costruttiva (quello che non c'è non si rompe) che consente sempre una manutenzione semplice, anche la bellezza dei materiali e soprattutto la magnifica duttilità dei pennini, che consentono la massima espressione personale nella modulazione della grafia.
Le penne moderne, sia quelle economiche che le edizioni limitate carissime, scelto il tipo di punta, dal XF sino al B, scrivono tutte uniformemente nello stesso identico modo; quelle vintage no, consentono a seconda della pressione di passare dal fine al medio, modificando così la grafica del testo secondo l'abilità, la personalità e la disposizione di spirito di chi scrive (spero non in stampatello come i miei nipoti con la Bic).
Basta provare con due di tipologia diversa per rendersene subito conto.
In una stilografica il pennino è come la testa in una persona.
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Messaggio da Ottorino »

..... ma poi stai pronto a sbrodolamenti nel tappo e altre amenità.
Consiglio pienamente ignorabile: comincia con una parker 51 aerometric, o comunque con una penna dei tardi '40 primi '50 e oltre. Alimentatori con collettori più che dignitosi
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da sussak »

..... ma poi stai pronto a sbrodolamenti nel tappo e altre amenità.

Ecco appunto...le mie Parker 51 le ho passate a mia moglie, che invece di passare il tempo con la settimana enigmistica o il manuale per le torte, si è iscritta ad un corso propedeutico di cinese. Di stilo vintage ne ho più di una trentina e nessuna perde. In russo si chiamerebbe disinformatzia. :D
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Messaggio da Ottorino »

Oppure diverso comportamento del proprietario o della penna.

Ad es.

Parker 21. Scrivi, scrivi, scrivi ....blaat ...goccia d'inchiostro che salta fuori dal nulla.
Due esemplari, stesso problema. Per me stop.

Aurora 88 , sempre tappi pieni d'inchiostro, a meno di trucchi del mestiere

Doric e skyline idem come sopra.

Di penne anziane che non ebrodolano nel tappo rammento solo le Parker 51 e le sheaffer a pennino conico o posteriori.

Soprattutto se le confronti con le penne dopo gli anni '60, dove il collettore a piatti era diventato comune grazie allo stampaggio delle resine plastiche.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da maxpop 55 »

Ottime le Lamy anni 50/60. sono a stantuffo e non cacciano inchiostro neanche a pregarle in chicchinese, scrivono sempre e bene.
Hanno un particolare alimentatore che gli permette di viaggiare carica in aereo senza problemi
Allegati
Questo è il famoso alimentatore Lamy
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Messaggio da piccardi »

sussak ha scritto: martedì 11 giugno 2019, 19:03Di stilo vintage ne ho più di una trentina e nessuna perde. In russo si chiamerebbe disinformatzia. :D
Tu non giri in motorino per le strade piene di buche di Firenze... Diciamo che una penna degli anni 20/30 non è troppo abituata agli sbatacchiamenti della vita "moderna". Poi le cose variano da penna a penna, comunque devo dire che il problema non si pone per nulla per le safety, peccato non siano proprio le mie preferite...


Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
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Messaggio da sussak »

Caro Simone, il mio mezzo preferito sono le scarpe ed il metrò, poi a Milano non ci sono buche, ma qualcosa di più subdolo: il pavè.
Mia moglie si tiene cara una vecchia Panda, ma, a forza di dover percorrere la ripa del naviglio grande, abbiamo dovuto far sostituire i supporti del motore, che sullo sconnesso si erano spaccati.

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Messaggio da HoodedNib »

maxpop 55 ha scritto: martedì 11 giugno 2019, 20:11 Ottime le Lamy anni 50/60. sono a stantuffo e non cacciano inchiostro neanche a pregarle in chicchinese, scrivono sempre e bene.
Hanno un particolare alimentatore che gli permette di viaggiare carica in aereo senza problemi
Mi pare sia abbastanza simile alle Lamy moderne
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Messaggio da maxpop 55 »

HoodedNib ha scritto: mercoledì 12 giugno 2019, 11:04
maxpop 55 ha scritto: martedì 11 giugno 2019, 20:11 Ottime le Lamy anni 50/60. sono a stantuffo e non cacciano inchiostro neanche a pregarle in chicchinese, scrivono sempre e bene.
Hanno un particolare alimentatore che gli permette di viaggiare carica in aereo senza problemi
Mi pare sia abbastanza simile alle Lamy moderne
Non ho mai smontato una Lamy di recente produzione, però credo che la casa che ha studiato un ottima linea di alimentatori, oggi, nonostante siano passati più di 50 anni non sono obsoleti, ma ancora sulla cresta dell'onda e non vedo perchè dovrebbe cambiarli.
Li trovo molto simili come funzioni a quelli della 88, 98 ed Auretta.
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Messaggio da HoodedNib »

maxpop 55 ha scritto: mercoledì 12 giugno 2019, 11:49
HoodedNib ha scritto: mercoledì 12 giugno 2019, 11:04

Mi pare sia abbastanza simile alle Lamy moderne
Non ho mai smontato una Lamy di recente produzione, però credo che la casa che ha studiato un ottima linea di alimentatori, oggi, nonostante siano passati più di 50 anni non sono obsoleti, ma ancora sulla cresta dell'onda e non vedo perchè dovrebbe cambiarli.
Li trovo molto simili come funzioni a quelli della 88, 98 ed Auretta.
Io invece ne ho smontati due recenti (Safari e 2000), non mi sembrano identici tra di loro e identici a quello ma i tre si somigliano molto
“Ankh-Morpork had dallied with many forms of government and had ended up with that form of democracy known as One Man, One Vote. The Patrician was the Man; he had the Vote.”
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