Lus Atomica
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Ciao a tutti, ho comprato questa penna su una bancarella. L'ho pulita e lavata adesso vorrei metterci un acartuccia d'inchiostro.
Quale può essere compatibile????
Grazie ragazzi
Ciao
P.S. l'immagine è un po sfuocata.
Quale può essere compatibile????
Grazie ragazzi
Ciao
P.S. l'immagine è un po sfuocata.
- maxpop 55
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Devi vedere all'intero della sezione l'attacco della cartuccia e i regoli.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
Lus Atomica
Non conosco la penna in oggetto ma, non essendo un' Auroraparkerlamyeccetera, al 99,99% andranno benissimo le cartucce standard (Pelikan) e se poi non dovessero andare bene le ricicli sicuramente con un'altra penna.
Ciao
Ciao
- maxpop 55
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L'importante è non insistere ed inserire delicatamente.
Nel caso che l'attacco è più grande, con una cartuccia con l'imboccatura più piccola corri il rischio di rompere il beccuccio che fora la cartuccia.
Nel caso che l'attacco è più grande, con una cartuccia con l'imboccatura più piccola corri il rischio di rompere il beccuccio che fora la cartuccia.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
- zoniale
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Fermi tutti! Ecco come è fatta la cartuccia di una Lus Atomica:
E - per la cronaca - questa penna con questa cartuccia - io l'ho venduta ormai tempo fa.
Temo che occorra proprio andare alla ricerca dell'originale!
E - per la cronaca - questa penna con questa cartuccia - io l'ho venduta ormai tempo fa.
Michele
Lus Atomica
E ti pareva: proprio quello 0,01% di eccetera doveva capitare.
Mi scuso e mi cospargo il capo di cenere.
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Zoniale allora sta cartuccia dove la trovo??
- zoniale
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Ebay? Mercatini? Petizione sul forum (c'è un argomento per la ricerca di parti)? Firenze pen show?
Tutto previo pellegrinaggio ad un santuario della tua zona.
Ma quello che mi chiedo è se valga davvero la pena. La Lus non è una penna che mi fa sbrodolare...
Tutto previo pellegrinaggio ad un santuario della tua zona.
Ma quello che mi chiedo è se valga davvero la pena. La Lus non è una penna che mi fa sbrodolare...
Michele
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Dato il costo limitato, e la forma della cartuccia, mi chiedo se non possa andar bene la online a doppio ingresso:
Magari potresti provare a cercare queste mentre intraprendi la, sicuramente più lunga e tortuosa, ricerca dell'originale!
- ricart
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Ho (avevo,perchè si è spappolata la filettatura) una LUS ATOMICA e l'ho smontata per farti vedere i particolari
mandi da Ricart
il pennino con l'alimentatore in plastica
l'alimentatore con la sua cartuccia
e il particolare della cartuccia
il pennino con le scritte DAUER - FEDER - 3
il confronto con una cartuccia universale
e l'eventuale inserimento,non ho insistito perchè il foro è più stretto
forse con una fresa riesci ad allargarlo e inserirlo meglio,la cartuccia entra senza problemi nel corpo della penna
Spero di esserti stato utilemandi da Ricart
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- Snorkel
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Grazie Ricart sei il number one.
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- Snorkel
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Lus Atomica
Ciao Mikeomas
Ho visto questo tuo post di poco più di un anno fa
Anche io ho sistemato una Lus Atomica da poco.
Non so se ti interessa ancora perchè dicevi di avere spanato la filettatura, a proposito hai risolto?
Comunque la cartuccia pelikan 4001 nella mia ci va alla perfezione!
La cosa che mi interessava era il fatto che la mia e la tua sono diverse, come se ci fossero diverse serie di Lus Atomica.
Il fusto è uguale ma il tappo è diverso: il mio è a righe, mentre il tuo ha anche un disegno a rombi.
E quella di Zoniale è diversa dalle nostre.
Hai qualche informazione-datazione sulla tua? La mia dovrebbe essere anteriore al1960 più o meno, ma non so altro.
Anche l'alimentatore sotto il pennino è diverso: da te è trasparente e da me è nero.
ecco duefoto della mia:
Ho visto questo tuo post di poco più di un anno fa
Anche io ho sistemato una Lus Atomica da poco.
Non so se ti interessa ancora perchè dicevi di avere spanato la filettatura, a proposito hai risolto?
Comunque la cartuccia pelikan 4001 nella mia ci va alla perfezione!
La cosa che mi interessava era il fatto che la mia e la tua sono diverse, come se ci fossero diverse serie di Lus Atomica.
Il fusto è uguale ma il tappo è diverso: il mio è a righe, mentre il tuo ha anche un disegno a rombi.
E quella di Zoniale è diversa dalle nostre.
Hai qualche informazione-datazione sulla tua? La mia dovrebbe essere anteriore al1960 più o meno, ma non so altro.
Anche l'alimentatore sotto il pennino è diverso: da te è trasparente e da me è nero.
ecco duefoto della mia:
- A Casirati
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Lus Atomica
Torno su questo argomento per chiedere se sia possibile stabilire di quale materiale fosse costituita la cartuccia della LUS Atomica.
Grazie in anticipo !
Grazie in anticipo !
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Lus Atomica
Mi collego a quanto scambiato nella rubrica "Ultimo acquisto" riportando di seguito gli ultimi passaggi:
"effebi56 ha scritto: ↑
A Casirati ha scritto: ↑
Grazie per il tuo contributo, davvero interessante. Come l'alimenti?
Quando ho preso la penna non mi è riuscito di trovare il modo di smontare il gruppo scrittura, anche in considerazione della profondità a cui è alloggiato il collettore a cui va collegata la cartuccia. Io utilizzo un converter che mi è stato fornito con la penna, ma se tu hai dei suggerimenti su cartucce che stai utilizzando che ben si adattano te ne sarei grato dato che non sempre riesco a rifornire il converter con quantità di inchiostro che garantiscano una soddisfacente autonomia.
L'inchiostro che da subito ho adottato è Pelikan 4001 Brilliant Black che mi da soddisfazione normalmente ed in particolare su questa Atomica 1 rendendo il pennino vellutato nella stesura al punto da poter essere impiegato senza alcuna pressione sulla sezione.
Nel mio modo di intendere la scrittura stilografica questa caratteristica genera fra me e lo strumento che impiego un rapporto che senza esagerare definirei affettivo, in questo caso suffragata dalla storia di come è nata la produzione LUS che già tu conosci."
È stato proprio a seguito della lettura di questa discussione dedicata a Lus Atomica che, visti i risultati di Ricart non ho avuto il coraggio di avventurarmi nel tentativo di smontare e pulire il gruppo scrittura.
Tuttavia sono riuscito ad avviare la penna evitando di sezionarla.
Non avendo avuto modo di vedere fisicamente una cartuccia originale dell'Atomica 1,non ho la minima idea del materiale di cui poteva essere costituita.
Provando a fare un esercizio di fantasia, essendo LUS un'azienda inizialmente artigianale a conduzione familiare, immagino si sia rifatta ad esperienze percorse da altre aziende già presenti ed affermate sul mercato, come per esempio Aurora che con ogni probabilità appaltava la costruzione delle cartucce che equipaggiavano le prime penne che adottavano questa soluzione ad aziende specializzate nello stampaggio di materie plastiche. Nello specifico un materiale che veniva ampiamente impiegato e promosso nelle campagne pubblicitarie per versatilità e resistenza era in quegli anni il Moplen, che ipotizzo possa aver costituito l'involucro contenente l'inchiostro delle prime penne alimentate a cartucce.
"effebi56 ha scritto: ↑
A Casirati ha scritto: ↑
Grazie per il tuo contributo, davvero interessante. Come l'alimenti?
Quando ho preso la penna non mi è riuscito di trovare il modo di smontare il gruppo scrittura, anche in considerazione della profondità a cui è alloggiato il collettore a cui va collegata la cartuccia. Io utilizzo un converter che mi è stato fornito con la penna, ma se tu hai dei suggerimenti su cartucce che stai utilizzando che ben si adattano te ne sarei grato dato che non sempre riesco a rifornire il converter con quantità di inchiostro che garantiscano una soddisfacente autonomia.
L'inchiostro che da subito ho adottato è Pelikan 4001 Brilliant Black che mi da soddisfazione normalmente ed in particolare su questa Atomica 1 rendendo il pennino vellutato nella stesura al punto da poter essere impiegato senza alcuna pressione sulla sezione.
Nel mio modo di intendere la scrittura stilografica questa caratteristica genera fra me e lo strumento che impiego un rapporto che senza esagerare definirei affettivo, in questo caso suffragata dalla storia di come è nata la produzione LUS che già tu conosci."
È stato proprio a seguito della lettura di questa discussione dedicata a Lus Atomica che, visti i risultati di Ricart non ho avuto il coraggio di avventurarmi nel tentativo di smontare e pulire il gruppo scrittura.
Tuttavia sono riuscito ad avviare la penna evitando di sezionarla.
Non avendo avuto modo di vedere fisicamente una cartuccia originale dell'Atomica 1,non ho la minima idea del materiale di cui poteva essere costituita.
Provando a fare un esercizio di fantasia, essendo LUS un'azienda inizialmente artigianale a conduzione familiare, immagino si sia rifatta ad esperienze percorse da altre aziende già presenti ed affermate sul mercato, come per esempio Aurora che con ogni probabilità appaltava la costruzione delle cartucce che equipaggiavano le prime penne che adottavano questa soluzione ad aziende specializzate nello stampaggio di materie plastiche. Nello specifico un materiale che veniva ampiamente impiegato e promosso nelle campagne pubblicitarie per versatilità e resistenza era in quegli anni il Moplen, che ipotizzo possa aver costituito l'involucro contenente l'inchiostro delle prime penne alimentate a cartucce.
Le cose che il bambino ama rimangono nel regno del cuore fino alla vecchiaia.
La cosa più bella della vita è che la nostra anima rimanga ad aleggiare nei luoghi dove una volta giocavamo.
La cosa più bella della vita è che la nostra anima rimanga ad aleggiare nei luoghi dove una volta giocavamo.
- A Casirati
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Grazie per il tuo contributo, molto interessante.effebi56 ha scritto: ↑giovedì 13 luglio 2023, 22:56 Mi collego a quanto scambiato nella rubrica "Ultimo acquisto" riportando di seguito gli ultimi passaggi:
"effebi56 ha scritto: ↑
A Casirati ha scritto: ↑
Grazie per il tuo contributo, davvero interessante. Come l'alimenti?
Quando ho preso la penna non mi è riuscito di trovare il modo di smontare il gruppo scrittura, anche in considerazione della profondità a cui è alloggiato il collettore a cui va collegata la cartuccia. Io utilizzo un converter che mi è stato fornito con la penna, ma se tu hai dei suggerimenti su cartucce che stai utilizzando che ben si adattano te ne sarei grato dato che non sempre riesco a rifornire il converter con quantità di inchiostro che garantiscano una soddisfacente autonomia.
L'inchiostro che da subito ho adottato è Pelikan 4001 Brilliant Black che mi da soddisfazione normalmente ed in particolare su questa Atomica 1 rendendo il pennino vellutato nella stesura al punto da poter essere impiegato senza alcuna pressione sulla sezione.
Nel mio modo di intendere la scrittura stilografica questa caratteristica genera fra me e lo strumento che impiego un rapporto che senza esagerare definirei affettivo, in questo caso suffragata dalla storia di come è nata la produzione LUS che già tu conosci."
È stato proprio a seguito della lettura di questa discussione dedicata a Lus Atomica che, visti i risultati di Ricart non ho avuto il coraggio di avventurarmi nel tentativo di smontare e pulire il gruppo scrittura.
Tuttavia sono riuscito ad avviare la penna evitando di sezionarla.
Non avendo avuto modo di vedere fisicamente una cartuccia originale dell'Atomica 1,non ho la minima idea del materiale di cui poteva essere costituita.
Provando a fare un esercizio di fantasia, essendo LUS un'azienda inizialmente artigianale a conduzione familiare, immagino si sia rifatta ad esperienze percorse da altre aziende già presenti ed affermate sul mercato, come per esempio Aurora che con ogni probabilità appaltava la costruzione delle cartucce che equipaggiavano le prime penne che adottavano questa soluzione ad aziende specializzate nello stampaggio di materie plastiche. Nello specifico un materiale che veniva ampiamente impiegato e promosso nelle campagne pubblicitarie per versatilità e resistenza era in quegli anni il Moplen, che ipotizzo possa aver costituito l'involucro contenente l'inchiostro delle prime penne alimentate a cartucce.
Nel suo articolo dedicato alla LUS (https://newpentrace.net/articleGA02.html), Giovanni Abrate parla di cartucce in polistirene. La cosa mi sembra strana, anche perché le istruzioni per il caricamento della Atomica n°1 specificavano d'inserire la cartuccia e poi di "premere la parte molle della cartuccia onde fare uscire una goccia d'inchiostro": mentre il polipropilene è adatto ad una tal manovra, per le sue caratteristiche, il polistirene non lo è, perché rimane piuttosto rigido. Concordo dunque con te, in assenza d'elementi più precisi: è probabile che LUS si sia allineata alla pratica introdotta da Aurora grazie alla collaborazione con il premio Nobel Giulio Natta, ed abbia adottato il polipropilene.
Alberto Casirati
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"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)