Che OMAS EXTRA è ?

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Che OMAS EXTRA è ?

Messaggio da Polemarco »

Vorrei sapere la tipologia di questa OMAS EXTRA e quali siano stati gli anni di produzione, nonchè delle gioie e dei dolori di questa penna.
Lo so che sto abusando della vostra conoscenza e della vostra pazienza.
Vi ringrazio anticipatamente
Dovrebbe essere quella che su Wiki del foro è indicata con: "la nuova forma affusolata a forma di sigaro denominata Ogiva. Questa versione era caratterizzata da una clip rettangolare liscia e da una singola veretta sul cappuccio. Sul corpo era riportata l'incisione Omas Extra a caratteri corsivi, eventualmente posta (sul modello di dimensioni maggiori) sopra ad una riga con la citazione del brevetto ("brev. 445846-464162"). Venne ristilizzata anche la versione faccettata, con una nuova clip sfaccettata ed una unica veretta liscia sul fondo del cappuccio.
Le nuove penne vennero prodotte sempre nelle tre dimensioni grande, media e piccola, identificate rispettivamente, per la versione tonda, dai numeri 557/S, 556/S e 555/S e per la versione faccettata dai numeri 557/F, 556/F e 555/F. In seguito la iscrizione corsiva venne sostituita da una dicitura in stampatello, con lo stesso stile della Extra Lucens, con la scritta Omas seguita dal numero del modello (uno dei precedenti) e dal riferimento al brevetto (brevetto 445846).
".
Nella mia la scritta OMAS EXTRA è in corsivo; Il BREV. indicato è 445846 - 464162.
Quindi dovrebbe essere una OMAS EXTRA OGIVA 557/S o 556/S o 555/S; ma quale è delle tre ?
Sapete dirmi le rispettive dimensioni ?.
Dalla lettura che precede e, in particolare, dal passo: " Sul corpo era riportata l'incisione Omas Extra a caratteri corsivi, eventualmente posta (sul modello di dimensioni maggiori) sopra ad una riga con la citazione del brevetto ("brev. 445846-464162").", dovrebbe essere la 557/S
leggo anche: "Nel 1948, in conseguenza dell'introduzione della 361 venne effettuata una completa revisione stilistica, la versioni lisce passarono ad una forma ogivale"
Devo pensare che per le scritte sul fusto questa 55?/S sia della prima serie della revisione stilistica e quindi del 1948, ma quale è l'anno ad quem ? (quello del cambio della scritta da corsivo a stampatello e con l'indicazione del numero)
Sbaglio ?
Il pennino è estremamente flessibile.
Gioie e dolori ? (non la ho mai usata, anche se risulta già inchiostrata)
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Messaggio da maxpop 55 »

La 557 era la più grande circa 14 cm., poi c'era la 556 la media intorno ai 13 cm. e la piccola 555 circa 11/12 cm
Le precedenti degli anni '50 avevano solo la scritta EXTRA senza riportare il numero anche se erano prodotte in più taglie, erano leggermente diverse come misure dalla serie 5..
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da Polemarco »

maxpop 55 ha scritto:La 557 era la più grande circa 14 cm., poi c'era la 556 la media intorno ai 13 cm. e la piccola 555 circa 11/12 cm
Le precedenti degli anni '50 avevano solo la scritta EXTRA senza riportare il numero anche se erano prodotte in più taglie, erano leggermente diverse come misure dalla serie 5..
Ho cercato di fare un poco di chiarezza.

Dal WIKI del forum

Dalla Voce OMAS
1)
Nel 1948 venne realizzata quella che è forse la più significativa invenzione nel mondo della stilografica italiana, il modello 361. Nata in risposta al successo della Parker 51, l'originalità della penna sta nella posizione centrale del pennino, montato sull'asse della penna, schermato da un guscio di copertura curvo conico aperto su un lato dal quale emerge il pennino. In questo modo a seconda del lato da cui si usa della penna il pennino può essere completamente coperto, e bloccato dal guscio, ottenendo una scrittura rigida, o completamente aperto e libero di piegarsi, consentendo una scrittura flessibile. Un sistema di gradazione del tratto molto funzionale, tanto che si narra che la stessa Parker tentò più volte di acquisire il brevetto (nº US-2565667) dalla OMAS.
L'introduzione della 361 portò ad una serie di novità anche sul piano stilistico oltre che su quello tecnico, per la sua produzione vennero infatti adottate delle nuove linee di forma ogivale, inoltre si passò ad una singola veretta sul cappuccio ed al meccanismo di caricamento a stantuffo che venne utilizzato per tutta la produzione eccettuata la Extra Lucensche rimase con lo stantuffo tuffante, la clip a freccia ed i tre anellini sul cappuccio, restando in produzione, sia pure senza pennino bicolore, nel solo colore nero e nelle dimensioni grande e media per tutti gli anni '50.
Sono inoltre da segnalare, introdotti all'incirca nel 1950 e mantenuti in produzione per brevissimo tempo, i modelli 351 e 352, penne rarissime ed introvabili, di forma faccettata, ma con caricamento a stantuffo, il cui corpo era realizzato incollando alternativamente sezioni di celluloide trasparente e colorata, così da ottenere uno straordinario risultato di serbatoio trasparente a sezioni alternate.
Nello stesso periodo le forme ogivali della 361 vennero adottate anche per gli altri modelli: venne realizzata la Lucens Ogiva e nuove versioni ogivali della vecchia Extra(denominate 555/S, 556/S e 557/S) costruite in celluloide con finestra trasparente rossa o gialla, e presenti anche nelle varianti con cappuccio metallico. Le forme sfaccettate vennero comunque mantenute, sia per la 361 che per la nuova serie delle Extra con i modelli denominati 555/F, 556/F e 557/F.

Dalla cronologia Omas della voce anzidetta
2)

1946
l'azienda rinnova il modello Extra, sostituito dai nuovi modelli a stantuffo 555, 556 e 557

1948
l'azienda ristilizza le 55x con nuove versioni ogivali (55x/S) e faccettate (55x/F)


Dalla voce OMAS 55X
3)
Le prime versioni a stantuffo vennero prodotte in tre misure, grande, media e piccola, in seguito identificate rispettivamente dai numeri 557, 556 e 555. Le penne erano di forma cilindrica liscia, dotate di clip a rotellina e con una decorazione con tre sottili anellini sul cappuccio. Il corpo riportava la dicitura Omas Extra incisa a caratteri corsivi.
Con la seconda ristilizzazione seguita all'introduzione della Omas 361 la forma classica della versione liscia venne abbandonata per la nuova forma affusolata a forma di sigaro denominata Ogiva. Questa versione era caratterizzata da una clip rettangolare liscia e da una singola veretta sul cappuccio. Sul corpo era riportata l'incisione Omas Extra a caratteri corsivi, eventualmente posta (sul modello di dimensioni maggiori) sopra ad una riga con la citazione del brevetto ("brev. 445846-464162"). Venne ristilizzata anche la versione faccettata, con una nuova clip sfaccettata ed una unica veretta liscia sul fondo del cappuccio.
Le nuove penne vennero prodotte sempre nelle tre dimensioni grande, media e piccola, identificate rispettivamente, per la versione tonda, dai numeri 557/S, 556/S e 555/S e per la versione faccettata dai numeri 557/F, 556/F e 555/F. In seguito la iscrizione corsiva venne sostituita da una dicitura in stampatello, con lo stesso stile della Extra Lucens, con la scritta Omas seguita dal numero del modello (uno dei precedenti) e dal riferimento al brevetto (brevetto 445846).

Dalla cronologia OMAS 55X
4)
1946 l'azienda rinnova il modello Extra, sostituito dai nuovi modelli a stantuffo 555, 556 e 557
1948 l'azienda ristilizza le 55x con nuove versioni ogivali (55x/S) e faccettate (55x/F)

Considerazioni del sottoscritto

Dalla lettura dei passi è lecito arguire che i modelli 555, 556 e 557
1) Subiscono una prima ristilizzazione nel 1946 con l’utilizzazione di un caricamento a stantuffo;
2) Una seconda ristilizzazione nel 1948 con utilizzo di una versione ogivale (a sigaro) caratterizzata dalla incisione sul corpo della scritta OMAS EXTRA in corsivo che nel modello di dimensioni maggiori (è quella mia) si pone sopra l’indicazione del brevetto ("brev. 445846-464162"). Nelle altre 555/S e 556/S non c’è l’indicazione del brevetto;
3) Una terza versione (una sorta di versione 2.1, diremmo oggi, versione delle quale sconosco l’anno di nascita) che si differenzia dalla seconda esclusivamente per la dicitura OMAS EXTRA in stampatello seguita dal numero del modello (555/S, 556/S e 557/S) che non compare nella seconda versione e dal riferimento al brevetto (brevetto 445846) ma Wiki non cita il secondo numero 464162, presente nella seconda versione

La mia penna dovrebbe essere una 557/ S (in effetti è lunga 14 cm e la scritta OMAS EXTRA, in corsivo, sovrasta l'indicazione dei due brevetti) della seconda ristilizzazione (ogivale), in celluloide con finestra trasparente gialla.
L'anno di produzione si situa dal 1948 (data della seconda ristilizzazione) alla data della terza versione (di cui sconosco l'anno).
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Messaggio da maxpop 55 »

Tu hai chiesto qualche info, se vuoi sapere di più oltre quello che trovi su wiki devi acquistare "OMAS, LA STORIA DI UNA GRANDE CASA ITALIANA E DELL'INTERA SUA PRODUZIONE", l' autore è Dolcini.
Oppure "OMAS COLLECTOR'S LIMITED EDITION BOOK Handcrafted Masterpieces" però è in inglese
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Messaggio da Polemarco »

maxpop 55 ha scritto:Tu hai chiesto qualche info, se vuoi sapere di più oltre quello che trovi su wiki devi acquistare "OMAS, LA STORIA DI UNA GRANDE CASA ITALIANA E DELL'INTERA SUA PRODUZIONE", l' autore è Dolcini.
Oppure "OMAS COLLECTOR'S LIMITED EDITION BOOK Handcrafted Masterpieces" però è in inglese
Ti ringrazio per le ulteriori e preziose informazioni

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Messaggio da sanpei »

Secondo me essendo lunga 14 cm d itarra di una 556,
la 557 è lunga 14.5/14.8 cm circa ed è decisamente "fat"
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Messaggio da Polemarco »

sanpei ha scritto:Secondo me essendo lunga 14 cm d itarra di una 556,
la 557 è lunga 14.5/14.8 cm circa ed è decisamente "fat"
Ringrazio anche Sanpei.
Ho misurato la penna con il calibro: cm 14.
Il referente che mi aveva spinto a pensare alla 557/S è questo passo di Fountainpen. it Wiki:

"Con la seconda ristilizzazione seguita all'introduzione della Omas 361 la forma classica della versione liscia venne abbandonata per la nuova forma affusolata a forma di sigaro denominata Ogiva. Questa versione era caratterizzata da una clip rettangolare liscia e da una singola veretta sul cappuccio. Sul corpo era riportata l'incisione Omas Extra a caratteri corsivi, eventualmente posta (sul modello di dimensioni maggiori) sopra ad una riga con la citazione del brevetto ("brev. 445846-464162"). Venne ristilizzata anche la versione faccettata, con una nuova clip sfaccettata ed una unica veretta liscia sul fondo del cappuccio."

Nella mia ci sono entrambi i numeri di brevetto sotto la scritta OMAS EXTRA: ecco perché avevo pensato che fosse la maggiore e quindi la 557/S.

Ovviamente dinanzi alla precisazione di Sanpei non insisto. Mi limito a riportare il testo.

Probabilmente la doppia indicazione: Omas Extra a caratteri corsivi, eventualmente posta (sul modello di dimensioni maggiori) sopra ad una riga con la citazione del brevetto ("brev. 445846-464162")è presente anche sulle 556/S
[/color]
In ogni caso, è un vero piacere confrontarmi (per me che sono un neofita, confrontarmi è una parola grossa) con voi.

I testi sopra indicatimi non sono facilmente raggiungibili.

Polemarco
Ultima modifica di Polemarco il lunedì 24 luglio 2017, 17:53, modificato 7 volte in totale.
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Messaggio da sanpei »

Immagine di confronto per far capire meglio:
556 => 14 Cm
557 => 14.8 Cm

Immagine

PS sanpei not sampei ;)
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Messaggio da Polemarco »

[quote="sanpei"]Immagine di confronto per far capire meglio:
556 => 14 Cm
557 => 14.8 Cm

Grazie Sanpei (nel frattempo avevo corretto il mio ultimo messaggio)

Polemarco

P.S. Mistero risolto:
Tra le penne di Sanpei c'è "Omas Extra 556/S Maroon GF Cap" dove compare la scritta Omas Extra in corsivo sopra l'indicazione del doppio brevetto.

La domanda è: la doppia indicazione vale anche per le 555/S ?
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Messaggio da DavideM »

Buongiorno a tutti !
mi inserisco in questo post perchè mi interessa avere il parere di chi è più esperto di me (praticamente ... tutti voi) in merito al modello esatto di questa Omas Extra. E' di un mio amico, vorrebbe venderla, e direi che il primo passo consiste nell'identificarne correttamente il modello esatto.
Come potete vedere ha la veretta con la greca solo sul cappuccio (e non anche sull'impugnatura). Il pennino, però, sembra della serie "Arte Italiana"..
E' lunga, senza cappuccio, 13 cm.
Grazie fin d'ora a chi vorrà darmi una mano !
ciao e buona giornata
Davide
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Messaggio da DavideM »

DavideM ha scritto: martedì 2 ottobre 2018, 11:07 Grazie fin d'ora a chi vorrà darmi una mano !
Qualche idea, anyone ?
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Messaggio da piccardi »

DavideM ha scritto: giovedì 4 ottobre 2018, 19:01 Qualche idea, anyone ?
Io nessuna, è una di quelle moderne, e non le conosco.

Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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Messaggio da maylota »

Polemarco ha scritto: domenica 23 luglio 2017, 16:51
maxpop 55 ha scritto:La 557 era la più grande circa 14 cm., poi c'era la 556 la media intorno ai 13 cm. e la piccola 555 circa 11/12 cm
Le precedenti degli anni '50 avevano solo la scritta EXTRA senza riportare il numero anche se erano prodotte in più taglie, erano leggermente diverse come misure dalla serie 5..
Ho cercato di fare un poco di chiarezza.

Dal WIKI del forum

Dalla Voce OMAS
1)
Nel 1948 venne realizzata quella che è forse la più significativa invenzione nel mondo della stilografica italiana, il modello 361. Nata in risposta al successo della Parker 51, l'originalità della penna sta nella posizione centrale del pennino, montato sull'asse della penna, schermato da un guscio di copertura curvo conico aperto su un lato dal quale emerge il pennino. In questo modo a seconda del lato da cui si usa della penna il pennino può essere completamente coperto, e bloccato dal guscio, ottenendo una scrittura rigida, o completamente aperto e libero di piegarsi, consentendo una scrittura flessibile. Un sistema di gradazione del tratto molto funzionale, tanto che si narra che la stessa Parker tentò più volte di acquisire il brevetto (nº US-2565667) dalla OMAS.
L'introduzione della 361 portò ad una serie di novità anche sul piano stilistico oltre che su quello tecnico, per la sua produzione vennero infatti adottate delle nuove linee di forma ogivale, inoltre si passò ad una singola veretta sul cappuccio ed al meccanismo di caricamento a stantuffo che venne utilizzato per tutta la produzione eccettuata la Extra Lucensche rimase con lo stantuffo tuffante, la clip a freccia ed i tre anellini sul cappuccio, restando in produzione, sia pure senza pennino bicolore, nel solo colore nero e nelle dimensioni grande e media per tutti gli anni '50.
Sono inoltre da segnalare, introdotti all'incirca nel 1950 e mantenuti in produzione per brevissimo tempo, i modelli 351 e 352, penne rarissime ed introvabili, di forma faccettata, ma con caricamento a stantuffo, il cui corpo era realizzato incollando alternativamente sezioni di celluloide trasparente e colorata, così da ottenere uno straordinario risultato di serbatoio trasparente a sezioni alternate.
Nello stesso periodo le forme ogivali della 361 vennero adottate anche per gli altri modelli: venne realizzata la Lucens Ogiva e nuove versioni ogivali della vecchia Extra(denominate 555/S, 556/S e 557/S) costruite in celluloide con finestra trasparente rossa o gialla, e presenti anche nelle varianti con cappuccio metallico. Le forme sfaccettate vennero comunque mantenute, sia per la 361 che per la nuova serie delle Extra con i modelli denominati 555/F, 556/F e 557/F.

Dalla cronologia Omas della voce anzidetta
2)

1946
l'azienda rinnova il modello Extra, sostituito dai nuovi modelli a stantuffo 555, 556 e 557

1948
l'azienda ristilizza le 55x con nuove versioni ogivali (55x/S) e faccettate (55x/F)


Dalla voce OMAS 55X
3)
Le prime versioni a stantuffo vennero prodotte in tre misure, grande, media e piccola, in seguito identificate rispettivamente dai numeri 557, 556 e 555. Le penne erano di forma cilindrica liscia, dotate di clip a rotellina e con una decorazione con tre sottili anellini sul cappuccio. Il corpo riportava la dicitura Omas Extra incisa a caratteri corsivi.
Con la seconda ristilizzazione seguita all'introduzione della Omas 361 la forma classica della versione liscia venne abbandonata per la nuova forma affusolata a forma di sigaro denominata Ogiva. Questa versione era caratterizzata da una clip rettangolare liscia e da una singola veretta sul cappuccio. Sul corpo era riportata l'incisione Omas Extra a caratteri corsivi, eventualmente posta (sul modello di dimensioni maggiori) sopra ad una riga con la citazione del brevetto ("brev. 445846-464162"). Venne ristilizzata anche la versione faccettata, con una nuova clip sfaccettata ed una unica veretta liscia sul fondo del cappuccio.
Le nuove penne vennero prodotte sempre nelle tre dimensioni grande, media e piccola, identificate rispettivamente, per la versione tonda, dai numeri 557/S, 556/S e 555/S e per la versione faccettata dai numeri 557/F, 556/F e 555/F. In seguito la iscrizione corsiva venne sostituita da una dicitura in stampatello, con lo stesso stile della Extra Lucens, con la scritta Omas seguita dal numero del modello (uno dei precedenti) e dal riferimento al brevetto (brevetto 445846).

Dalla cronologia OMAS 55X
4)
1946 l'azienda rinnova il modello Extra, sostituito dai nuovi modelli a stantuffo 555, 556 e 557
1948 l'azienda ristilizza le 55x con nuove versioni ogivali (55x/S) e faccettate (55x/F)

Considerazioni del sottoscritto

Dalla lettura dei passi è lecito arguire che i modelli 555, 556 e 557
1) Subiscono una prima ristilizzazione nel 1946 con l’utilizzazione di un caricamento a stantuffo;
2) Una seconda ristilizzazione nel 1948 con utilizzo di una versione ogivale (a sigaro) caratterizzata dalla incisione sul corpo della scritta OMAS EXTRA in corsivo che nel modello di dimensioni maggiori (è quella mia) si pone sopra l’indicazione del brevetto ("brev. 445846-464162"). Nelle altre 555/S e 556/S non c’è l’indicazione del brevetto;
3) Una terza versione (una sorta di versione 2.1, diremmo oggi, versione delle quale sconosco l’anno di nascita) che si differenzia dalla seconda esclusivamente per la dicitura OMAS EXTRA in stampatello seguita dal numero del modello (555/S, 556/S e 557/S) che non compare nella seconda versione e dal riferimento al brevetto (brevetto 445846) ma Wiki non cita il secondo numero 464162, presente nella seconda versione

La mia penna dovrebbe essere una 557/ S (in effetti è lunga 14 cm e la scritta OMAS EXTRA, in corsivo, sovrasta l'indicazione dei due brevetti) della seconda ristilizzazione (ogivale), in celluloide con finestra trasparente gialla.
L'anno di produzione si situa dal 1948 (data della seconda ristilizzazione) alla data della terza versione (di cui sconosco l'anno).
Polemarco
Riesumo questo vecchio thread con la lunghissima citazione del post di Polemarco, perchè oggi mi sono imbattuto in una 555/S e non vedevo l'ora di verificare sul forum di che periodo fosse.

Però adesso sono perso perchè siete tutti concordi nel dire che nei modelli post 1948 c'è l'indicazione Omas Extra (in corsivo o stampatello) seguita dal brevetto.
Invece la mia dice solo OMAS 555/S Brevetto 445846 (il brevetto su due righe).
A quale versione può appartenere? A quella ogivale del 1948 ma in versione "2.1" e senza "Extra" perchè sulla piccola 555/S "non ci stava"?

Ho anche pensato ad una versione ancora successiva ma poi sul cappuccio trovo il logo di "Corrado Accossano Roma", che mi sembra sia stato attivo negli anni 30 e 40 e quindi la penna in teoria non dovrebbe essere degli anni 50...

In ogni caso, a prescindere dall'anno, è uno dei più bei pennini supeflex che abbia incontrato il che mi rende molto felice (anche se non lo so usare)
Venceremos.
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Messaggio da kircher »

E nemmeno una foto?
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Messaggio da maylota »

kircher ha scritto: sabato 24 aprile 2021, 22:27 E nemmeno una foto?
Ci ho provato, ma purtroppo non credo che la farina della pizza fosse l'idea migliore per far risaltare le scritte :oops:
IMG_2357.jpg
IMG_2358.jpg
IMG_2359.jpg
Venceremos.
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