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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Sheaffer Stylist
- Rosso Corsa
- Pulsante di Fondo
- Messaggi: 330
- Iscritto il: lunedì 7 maggio 2012, 0:00
- La mia penna preferita: Tutte purchè dotate di pennino
- Misura preferita del pennino: Fine
- FountainPen.it 500 Forum n.: 041
- Arte Italiana FP.IT M: 078
- Fp.it ℵ: 119
- Località: Milano
- Gender:
Sheaffer Stylist
Vorrei dare una breve descrizione di una stilografica non molto appariscente e da molti giudicata brutta. e conseguentemente meritevole delle mie attenzioni .
Si tratta della Sheaffer Stylist, un modello che venne commercializzato tra tra il 1966, appena dopo che l'azienda fu acquisita da una holding, e la fine degli ani 60. Un breve carriera, decisamente.
Non ho trovato molte informazioni su questa stilografica. Non era certo un modello di punta della casa, e la sua caratteristica principale era costituita dal pennino "double face", di forma simmetrica rispetto all'alimentatore posizionato centralmente, che permetteva di scrivere agevolmente in reverse. Che poi reverse non era vista la sostanziale simmetria del pennino, anche se pare che nei due versi lo spessore del tratto fosse differente.
All'epoca della sua prima commercializzazione la Stylist era anche caratterizzata da un nuovo logo inciso sulla clip, una "S" stilizzata che sostituiva lo storico "white dot" simbolo eterno della Sheaffer.
Queste innovazioni ebbero vita breve: dopo un paio d'anni il pennino double face fu sostituito dal più tradizionale Triumph modello corto, e il pallino bianco ricomparve al suo posto tradizionale.
In questa più classica configurazione il modello fu ancora prodotto per un breve periodo, prima di essere eliminato dal catalogo dell'azienda americana.
Insomma non si può dire che questa stilografica sia da annoverare tra i grandi successi della Sheaffer. Un "flop" probabilmente dovuto al design non proprio accattivante: una linea per nulla originale ad eccezione di quella strana clip molto staccata dal cappuccio, forse troppo in relazione al suo spessore.
Forse anche la qualità di scrittura del suo primo pennino, di cui ho letto giudizi discordanti cercando notizie sul web, non fu particolarmente apprezzata.
Nella figura qui sotto potete vedere i due modelli Stylist, quello originale ed il successivo più "regolare". Coerentemente con le abitudini di Sheaffer, almeno per i modelli di fascia medio bassa, furono prodotte numerose varianti con corpo in metallo o in plastica.
La mia stilografica dovrebbe risalire al 1968, é in metallo satinato con un pennino F tipo Triumph in oro 14 ct, dovrebbe quindi trattarsi di una variante un poco più altolocata rispetto alla media di questo modello.
Il caricamento é a cartuccia (tipo Sheaffer) o con una specie di converter a pulsante, non particolarmente pratico. Non so se l'esemplare in mio possesso sia difettoso o se sia una caratteristica generale di questo componente, ma il caricamento a pulsante accumula una quantità di inchiostro nettamente inferiore a quella contenuta in una cartuccia.
Ma non ho fatto molte prove di caricamento a pulsante, forse sono io che non ho abbastanza dimestichezza con questo sistema.
Il peso, circa 20g di cui 7g per il cappuccio, é nella media delle penne in metallo, come le dimensioni: circa 13,9 cm chiusa, con un diametro massimo approssimato di 11,5 mm.
Chi ha mani molto grandi potrebbe non apprezzare un diametro del fusto così ridotto, personalmente ho trovato peso e dimensioni adeguate al mio stile di scrittura.
Ma veniamo appunto alla scrittura, la cosa che di questa penna mi interessava di più. L'avevo infatti acquistata prima di tutto per provare il pennino e paragonarlo a quello dello stesso tipo e dello stesso materiale di una Pen.Co 53 Junior.
Come sapete l'azienda Italiana prese a modello il Triumph (il termine "copiare" lo riservo patriotticamente per i Cinesi...), tanto da subire un'azione legale da parte di Sheaffer.
Devo dire che la prima impressione sul pennino, come per la Pen.Co 53 Junior, é stata di una notevole rigidità, per nulla mitigata dal biondo metallo. Dopo qualche sessione di scrittura abbastanza prolungata, tuttavia, il mio giudizio é migliorato.
La scorrevolezza non é poi male, favorita da un flusso non troppo arido. Certo che non siamo di fronte a un flex... ma in fondo il piacere di scrittura non manca.
Il tratto é classificabile come F Europeo, e il confronto con la Pen.Co 53 Junior la vede prevalere nettamente, almeno per i miei gusti.
Allego qui sotto alcune foto Infine, una semplicissima prova di scrittura che permette un paragone con la Pen.co 53 Junior In definitiva, una stilografica che non seppe conquistare il pubblico, ma che personalmente non giudico poi così brutta esteticamente. Sarà che sono abituato alle stilo C-C (Cinesi - Ciofeche...) .
Comunque mi interesserebbe avere anche il vostro parere in merito.
Almeno nella versione che ho provato, con pennino tipo Triumph corto F 14 kt, non posso nemmeno criticare troppo la qualità di scrittura, anzi.
Insomma, sarò sicuramente di bocca buona, ma io promuovo anche questa penna sfortunata.
Alla prossima, ciao!
Si tratta della Sheaffer Stylist, un modello che venne commercializzato tra tra il 1966, appena dopo che l'azienda fu acquisita da una holding, e la fine degli ani 60. Un breve carriera, decisamente.
Non ho trovato molte informazioni su questa stilografica. Non era certo un modello di punta della casa, e la sua caratteristica principale era costituita dal pennino "double face", di forma simmetrica rispetto all'alimentatore posizionato centralmente, che permetteva di scrivere agevolmente in reverse. Che poi reverse non era vista la sostanziale simmetria del pennino, anche se pare che nei due versi lo spessore del tratto fosse differente.
All'epoca della sua prima commercializzazione la Stylist era anche caratterizzata da un nuovo logo inciso sulla clip, una "S" stilizzata che sostituiva lo storico "white dot" simbolo eterno della Sheaffer.
Queste innovazioni ebbero vita breve: dopo un paio d'anni il pennino double face fu sostituito dal più tradizionale Triumph modello corto, e il pallino bianco ricomparve al suo posto tradizionale.
In questa più classica configurazione il modello fu ancora prodotto per un breve periodo, prima di essere eliminato dal catalogo dell'azienda americana.
Insomma non si può dire che questa stilografica sia da annoverare tra i grandi successi della Sheaffer. Un "flop" probabilmente dovuto al design non proprio accattivante: una linea per nulla originale ad eccezione di quella strana clip molto staccata dal cappuccio, forse troppo in relazione al suo spessore.
Forse anche la qualità di scrittura del suo primo pennino, di cui ho letto giudizi discordanti cercando notizie sul web, non fu particolarmente apprezzata.
Nella figura qui sotto potete vedere i due modelli Stylist, quello originale ed il successivo più "regolare". Coerentemente con le abitudini di Sheaffer, almeno per i modelli di fascia medio bassa, furono prodotte numerose varianti con corpo in metallo o in plastica.
La mia stilografica dovrebbe risalire al 1968, é in metallo satinato con un pennino F tipo Triumph in oro 14 ct, dovrebbe quindi trattarsi di una variante un poco più altolocata rispetto alla media di questo modello.
Il caricamento é a cartuccia (tipo Sheaffer) o con una specie di converter a pulsante, non particolarmente pratico. Non so se l'esemplare in mio possesso sia difettoso o se sia una caratteristica generale di questo componente, ma il caricamento a pulsante accumula una quantità di inchiostro nettamente inferiore a quella contenuta in una cartuccia.
Ma non ho fatto molte prove di caricamento a pulsante, forse sono io che non ho abbastanza dimestichezza con questo sistema.
Il peso, circa 20g di cui 7g per il cappuccio, é nella media delle penne in metallo, come le dimensioni: circa 13,9 cm chiusa, con un diametro massimo approssimato di 11,5 mm.
Chi ha mani molto grandi potrebbe non apprezzare un diametro del fusto così ridotto, personalmente ho trovato peso e dimensioni adeguate al mio stile di scrittura.
Ma veniamo appunto alla scrittura, la cosa che di questa penna mi interessava di più. L'avevo infatti acquistata prima di tutto per provare il pennino e paragonarlo a quello dello stesso tipo e dello stesso materiale di una Pen.Co 53 Junior.
Come sapete l'azienda Italiana prese a modello il Triumph (il termine "copiare" lo riservo patriotticamente per i Cinesi...), tanto da subire un'azione legale da parte di Sheaffer.
Devo dire che la prima impressione sul pennino, come per la Pen.Co 53 Junior, é stata di una notevole rigidità, per nulla mitigata dal biondo metallo. Dopo qualche sessione di scrittura abbastanza prolungata, tuttavia, il mio giudizio é migliorato.
La scorrevolezza non é poi male, favorita da un flusso non troppo arido. Certo che non siamo di fronte a un flex... ma in fondo il piacere di scrittura non manca.
Il tratto é classificabile come F Europeo, e il confronto con la Pen.Co 53 Junior la vede prevalere nettamente, almeno per i miei gusti.
Allego qui sotto alcune foto Infine, una semplicissima prova di scrittura che permette un paragone con la Pen.co 53 Junior In definitiva, una stilografica che non seppe conquistare il pubblico, ma che personalmente non giudico poi così brutta esteticamente. Sarà che sono abituato alle stilo C-C (Cinesi - Ciofeche...) .
Comunque mi interesserebbe avere anche il vostro parere in merito.
Almeno nella versione che ho provato, con pennino tipo Triumph corto F 14 kt, non posso nemmeno criticare troppo la qualità di scrittura, anzi.
Insomma, sarò sicuramente di bocca buona, ma io promuovo anche questa penna sfortunata.
Alla prossima, ciao!
Mauro
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Sheaffer Stylist
Sarà che ormai le Sheaffer mi piacciono un po' tutte, ma questa Stylist non mi dispiace per niente! Ad essere sincero, quel design i suoi 50 anni se li porta davvero bene.
Le qualità del pennino che equipaggia il tuo esemplare sono state spese intere pagine. Posso solo dire che appare "incongruo" su una penna dallo stile così moderno, ma come hai ben evidenziato, si tratta di un ripiego.
PS: la clip mi piace davvero!
Le qualità del pennino che equipaggia il tuo esemplare sono state spese intere pagine. Posso solo dire che appare "incongruo" su una penna dallo stile così moderno, ma come hai ben evidenziato, si tratta di un ripiego.
PS: la clip mi piace davvero!
Giovanni Paolo
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Io qualche tempo fa sono riuscito a trovarne una con il pennino double, che ho identificato solo grazie ad un gentile utente del forum. E' del primo tipo, tutta dorata in versione "millerighe", con la S sulla clip, made in Australia. La clip è particolare perché premendo verso la cima del cappuccio si alza la parte finale della clip (per inserirla nel taschino) a molla, molto comodo come metodo. Devo dire che l'ho utilizzata per un po' con ottime impressioni. Posso anche confermare che il tratto è diverso (F e M) sui due lati del pennino, e peraltro si nota anche ad occhio nudo la dimensione diversa dello stesso pennino a seconda del lato.
Un po' semplice ma gradevole e, soprattutto, scrive bene!
Un po' semplice ma gradevole e, soprattutto, scrive bene!
Cesare
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Hai ragione su questa discrepanza tra pennino Triumph e stile moderno della penna, non avevo notato questo contrasto, abbastanza evidente!G P M P ha scritto:?......
Le qualità del pennino che equipaggia il tuo esemplare sono state spese intere pagine. Posso solo dire che appare "incongruo" su una penna dallo stile così moderno, ma come hai ben evidenziato, si tratta di un ripiego.
.....
Esagerato!Andrea_R ha scritto:bellissima recensione
Grazie Andrea.
Avevo dimenticato di descrivere il possibile utilizzo della molla della clip, che ne giustifica la forma singolare.Cex71 ha scritto:Io qualche tempo fa sono riuscito a trovarne una con il pennino double, che ho identificato solo grazie ad un gentile utente del forum. E' del primo tipo, tutta dorata in versione "millerighe", con la S sulla clip, made in Australia. La clip è particolare perché premendo verso la cima del cappuccio si alza la parte finale della clip (per inserirla nel taschino) a molla, molto comodo come metodo. Devo dire che l'ho utilizzata per un po' con ottime impressioni. Posso anche confermare che il tratto è diverso (F e M) sui due lati del pennino, e peraltro si nota anche ad occhio nudo la dimensione diversa dello stesso pennino a seconda del lato.
Un po' semplice ma gradevole e, soprattutto, scrive bene!
Per quanto riguarda la qualità di scrittura di questo pennino "double face", ho letto molti giudizi positivi come il tuo, ma anche qualche (rara) critica.
Ciao
Mauro
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Grazie per questa bella ed accurata presentazione
Luigi
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Sheaffer Stylist
Piacevole recensione, spiritosa, con belle foto, su un tema fuori degli schemi. Complimenti.
Ho letto con piacere.
Grazie, e ringraziano anche le penne trascurate.
Michele
Ho letto con piacere.
Grazie, e ringraziano anche le penne trascurate.
Michele
- Rosso Corsa
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Rosso Corsa ha scritto:Grazie a voi per le belle parole, tanto gradite quanto immeritate
Ciao
Parole Sante.... soprattutto il finale
ps
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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- Rosso Corsa
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Su consiglio dell'amico Fabrizio, che mi vuole tanto bene e infatti mi massacra ad ogni post , aggiungo un paio di foto di raffronto tra la Stylist e la Penco, le cui scritture ho messo a raffronto nella breve recensione.
Ciao Mauro
- solstizio71
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Posto il mio set
Marcello
"La verità è tutto ciò che si riesce a far credere" (cit.)
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- solstizio71
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...le altre due foto che volevo caricare.
La mia esperienza col pennino da 14 carati è molto soddisfacente. Trovo la scrittura molto piacevole e scorrevole.
La mia esperienza col pennino da 14 carati è molto soddisfacente. Trovo la scrittura molto piacevole e scorrevole.
Marcello
"La verità è tutto ciò che si riesce a far credere" (cit.)
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