PauperPen - una penna stilografica origami

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Massimo59
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PauperPen - una penna stilografica origami

Messaggio da Massimo59 »

:o :o :o un genio!!! :clap: :clap:
kircher
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PauperPen - una penna stilografica origami

Messaggio da kircher »

Davvero una bella idea!
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PauperPen - una penna stilografica origami

Messaggio da MrkLch »

efreddi ha scritto: mercoledì 19 dicembre 2018, 8:08 Semplice e geniale, grazie per aver condiviso!

Ciao
grazie efreddi per avermi aiutato a farmi un'idea più precisa su come funzionano le cartucce di inchiostro :thumbup:
diegok54 ha scritto: mercoledì 19 dicembre 2018, 12:40 Mi aggiungo ai complimenti.
Ho inserito la pagina nei segnalibri, appena avrò un po' più di calma, mi cimenterò nell'impresa.

Grazie ancora e... Buon Natale
Massimo59 ha scritto: mercoledì 19 dicembre 2018, 14:26 :o un genio!!! :clap: :clap:
esagerato :lol:
kircher ha scritto: mercoledì 19 dicembre 2018, 16:30 Davvero una bella idea!
vi ringrazio delle parole di apprezzamento e posto la macro al modello con il pennino WoodTongue. E' il secondo dei tre pennini che può montare una PauperPen. Si tratta di un pennino a punta mozza. Il pennino si innesta su un segmento di stuzzicadenti fessurato con un taglierino.
Lemo PauperPen with WoodTongue nib - macro.jpg
Pennino WoodTongue
03.png
Schema di piegatura, taglio e preparazione del pennino WoodTongue
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Messaggio da rbocchuzz »

Complimenti per l'idea, il risultato è bellissimo, sono veramente ammirato.
Credo di aver letto in passato qualche tuo post in cui facevi domande sulla capillarità, un bellissimo esempio di come la genialità unita all'informazione produce ottimi risultati.

Rinaldo
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Messaggio da Siberia »

Grazie mille, davvero grazie, e complimenti! :clap: :clap:
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Messaggio da MrkLch »

rbocchuzz ha scritto: giovedì 20 dicembre 2018, 20:55 Complimenti per l'idea, il risultato è bellissimo, sono veramente ammirato.
Credo di aver letto in passato qualche tuo post in cui facevi domande sulla capillarità, un bellissimo esempio di come la genialità unita all'informazione produce ottimi risultati.

Rinaldo
il tuo post sulla fisica delle cartucce e i fenomeni di capillarità in risposta ad una mia batteria di domande è stato per me esauriente e chiarificatore. Decisamente straordinario! I tuoi chiarimenti sono stati essenziali e mi hanno appassionato. Ti ringrazio moltissimo Rinaldo.
Quando mi sono imbattuto nel fenomeno di questa portentosa capillarità del pennino MagicThorn, il più semplice da ottenere e il più versatile della PauperPen, che avviene grazie alla "stiratura" del pennino sino a ridurre a frazioni di millimetro la distanza tra le due alette, sono rimasto colpito e affascinato. Ho dovuto approfondire questo fenomeno: la capillarità tra lastre parallele e non, la legge di Jurin.
Questo profilo si è accompagnato sin da subito al piacere di scegliermi le lattine più colorate ed evocative per le mie prove. Ti posto questa che è una delle più belle. Si tratta di una lattina della nota bibita che trovai abbandonata su un muretto. Mi colpì il fatto che celebrava il trentennale del videogioco Street Fighter. Ecco cosa è diventata in pochi minuti ;)

SF - PauperPen 1.jpg
Lattina che celebra il 30. anniversario del videogioco Street Fighter


SF - PauperPen 2.jpg
Preparazione delle strisce di lamina per piegare una PauperPen

SF - PauperPen 3.jpg
SF - PauperPen con pennino MagicThorn

SF - PauperPen 4.jpg
SF- PauperPen

SF - PauperPen 5.jpg
Prova di scrittura

02.png
Pennino MagicThorn - schemi di piegatura e taglio
Si tratta del pennino più veloce da creare e il più versatile da usare. Va usato di piatto e non di taglio. E' il primo pennino della PauperPen.
Ultima modifica di MrkLch il venerdì 21 dicembre 2018, 0:00, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da MrkLch »

Siberia ha scritto: giovedì 20 dicembre 2018, 23:01 Grazie mille, davvero grazie, e complimenti! :clap: :clap:
ti ringrazio :thumbup:
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Messaggio da rbocchuzz »

Sono semplicemente sconcertato!
Quando ho letto che mi ringraziavi delle risposte che ti avevo dato.
Come avrai notato non sono una presenza fissa del forum, per cui ho dovuto cercare quel post.
Avevo completamente dimenticato di aver risposto alle tue domande sul funzionamento delle cartucce.
Rileggendo i farneticamenti che ho scritto all'epoca, mi sto ancora chiedendo come possano averti aiutato a trovare una soluzione così brillante al punto di averti permesso di realizzare una penna che io per primo ti invidio.
Faccio per la prima volta una confessione sono un ingegnere chimico, e ogni volta che qualcuno parla di problemi di viscosità o altri problemi fluodinamici mi appassiono, ma sempre ricordando che sono qui per condividere il piacere della scrittura e non per fare lezioni di idraulica.
Ti confesso che il problema che avevi posto aveva una specificità che io non ho mai incontrato nei miei studi, e nemmeno nel mio lavoro.
Rileggendo il quesito che hai posto ai fisici, e che spero abbiano trovato la relazione che tu cercavi, e cercando nei ricordi forse facendo un po' calcoli e sfruttando la cosiddetta "bagnabilità" forse potrei trovare qualcosa, anche se ormai i ricordi sono molto arrugginiti.
Devo provare a chiedere a una mia amica che si occupa di catalizzatori, forse ha incontrato il problema.
Grazie a te che mi hai fatto ricordare un post che ho scritto sorridendo, ma che sono felice ti abbia spinto ad andare oltre realizzare queste originalissime penne.
Un saluto, e auguri.
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Messaggio da MrkLch »

rbocchuzz ha scritto: venerdì 21 dicembre 2018, 23:39 mi sto ancora chiedendo come possano averti aiutato a trovare una soluzione così brillante al punto di averti permesso di realizzare una penna
Quando ho aperto la discussione sulla fisica delle cartucce avevo già la penna bella e pronta con le sue caratteristiche già definite: doppia torsione per fusto e cappuccio (sfruttando la malleabilità dell'alluminio) e set di pennini (tutti e tre funzionanti attraverso una piega!) Nell'uso però si verificava di tanto in tanto questo problema: l'attacco della cartuccia formava una goccia di inchiostro che si ingrossava sino a minacciare la fuoriuscita. Questo fenomeno mi aveva scoraggiato. Dapprima ho capovolto una cartuccia d'inchiostro dopo averne abbattuto la membrana per vedere se il gocciolamento avveniva anche in assenza di pennino e ho constatato che questo non succedeva mai. Benché rimanesse capovolta per ore e ore non c'era la minima traccia della formazione di una goccia d'inchiostro che minacciasse la fuoriuscita. Ho pensato allora che il problema potesse essere la bagnabilità della superficie esterna del pennino, che in qualche modo producesse l'effetto di addensare liquido all'altezza del foro d'attacco della cartuccia. Anche questa ipotesi dovetti abbandonarla per il fatto che il fenomeno non si produceva sempre ma solo occasionalmente. A quel punto risolsi con certezza che il problema non poteva che essere una deformazione della larghezza del foro causata dall'inserimento del pennino metallico. Di qui il quesito centrale che ho postato in quel topic: che misura deve avere il diametro del foro di una cartuccia per impedire all'inchiostro in essa contenuto di sgocciolarne fuori? Credevo di poter chiarire e risolvere questo problema. A questo punto mi sono arrivate le vostre risposte, il confronto attraverso le vostre esperienze e conoscenze, il richiamo anche ad aprire gli occhi e a considerare i fenomeni da un punto di vista pratico. In breve non solo ho realizzato che ero andato in fissa su una questione tutto sommato di poco conto (grazie Maruska!) ma ho trovato ottimi spunti per cambiare prospettiva e prendere in considerazione altri elementi.

Nella tua risposta avevo letto questa importante indicazione

" Cosa succede se l’inchiostro tende a seguire la forza di gravita? Il volume dell’aria nella cartuccia aumenta di conseguenza la pressione all’interno della cartuccia diminuisce e sarà minore della pressione atmosferica. A questo punto avremo un nuovo equilibrio, per cui se il peso dell’inchiostro è inferiore alla differenza di pressione tra interno e esterno, il liquido non fluisce attraverso il foro. Se il foro ha un diametro piccolo e aggiungiamo anche un po’ di forze deboli, leggi tensione superficiale, ecco che l’inchiostro resta nella cartuccia senza fluire dal foro alla base della caruccia. ".

Mi si è accesa la lampadina: il problema non è il foro ma il volume dell'aria all'interno della cartuccia. Ecco perché il fenomeno si realizzava sempre dopo un po' di tempo che avevo utilizzato la penna, diciamo quando la cartuccia iniziava a riempiersi d'aria. Ecco infatti cosa succedeva: quando ponevo la penna in posizione di scrittura, la cartuccia si girava e l'inchiostro riempiva 2 terzi della cartuccia (la parte che insiste sul foro d'attacco della cartuccia) e l'aria la parte restante. Le dita della mano trasmettevano il proprio calore alla cartuccia attraverso la sottilissima lamina d'alluminio (metallo che conduce bene il calore) e quindi l'aria all'interno della cartuccia si scaldava. Aumentando la temperatura, aumentava anche il volume dell'aria che spingeva l'inchiostro oltre il foro della cartuccia su cui era fissato il pennino (legge di Charles o prima legge di Gay-Lussac o legge dell'isobara). Tutto qui. Era evidente sin dall'inizio ma non lo ho afferrato da subito (senza la comprensione di questo fenomeno grazie al tuo post e alle discussioni nel forum, avrei mollato tutto!).

In particolare la PauperPen è sensibile a questo fenomeno: è una delle penne più sottili che ci sono e il fusto di alluminio poggia direttamente sull'involucro della cartuccia. L'inconveniente si risolve così: quando si utilizza la PauperPen bisogna impugnarla con pennino rivolto verso l'alto per 10 secondi in questa maniera:

PauperPen in hand.jpg

Si trasmette così il calore delle dita all'aria contenuta nella cartuccia. Poi si può capovolgere la penna portandola in posizione di scrittura senza temere fenomeni di gocciolamento.
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Messaggio da scossa »

Grazie per la condivisione e per le chiarissime informazioni.
Cordialità.

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Messaggio da MrkLch »

scossa ha scritto: domenica 23 dicembre 2018, 10:47 Grazie per la condivisione e per le chiarissime informazioni.
Ti ringrazio. Una delle caratteristiche di questa penna è di essere tanto customizzabile quanto "trasparente" in ciò che la riguarda. Da questo punto di vista la considero quasi "educativa": permette di comprendere anche al profano come funzionano le penne stilografiche più blasonate. Conoscere a fondo lo strumento. Inoltre il fenomeno della capillarità iperbolica (qualcuno storcerà il naso per questa definizione, ma bisogna provare per credere: vedere una linguetta di metallo così sottile che scrive lascia stupefatti) così come la trovata della doppia torsione della striscia di alluminio per dargli una forma perfettamente cilindrica, consentono una infinità di variazioni. Per esempio si può caricare la PauperPen con le cartucce per la sferografica ottenendo questo:

PauperPen roller 1.jpg
PauperPen roller 5.jpg
PauperPen roller 6.jpg

Chiaramente i tre pennini ricavati dalla piegatura di una piccola superficie di lamina d'alluminio sono mooolto più interessanti ;)
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Messaggio da Miata »

I miei infiniti complimenti a MrkLch per la manualità e creatività! Ti stimo, fratello :lol:

Spero di trovare il tempo per cimentarmi anche io nella costruzione diu na PauperPen con la lattina della mia birra preferita :clap:
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Messaggio da Helin »

Davvero geniale, appena mi finiscono gli esami provo a farne una di sicuro! Complimenti!
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Messaggio da Arenaldiel »

Sembra un gioiellino!
Grazie della condivisione...non vedo l'ora di provarla :)
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Messaggio da Irishtales »

Geniale è l'aggettivo più usato, scorrendo questi messaggi, e devo dire il più azzeccato!
Complimenti, brillante idea e strabiliante realizzazione :clap:
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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