Formale vs Informale
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- Levetta
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Formale vs Informale
Ciao a tutti.
Ho la fortuna di non avere documenti formali da firmare (se non in digitale), e i miei fogli scritti a mano rimangono interni all'agenzia, nella maggior parte dei casi.
Finché usavo i roller Uniball, i colori con cui scrivevo erano i soliti nero, rosso, verde, azzurro e arancio (con una semantica varia, variegata ed incoerente, ma via...).
Ora mi si è aperto il mondo degli inchiostri, e mi sto sbizzarrendo.
Ma leggendo le varie recensioni, qui e altrove, sto cercando di capire la categoria "formale/informale", che molti di voi citano.
Mi aiutate a definirla meglio?
Cosa rende un inchiostro formale?
E per voi, quali sono i confini del formale?
Quali inchiostri sono formali, quali informali?
Se esce qualcosa di compilato a mano da me, con un bel Diamine Holly o un Herbin Lie de Té, credo faccia quasi "branding"....
(ma io ho pessimo gusto, come dice mia moglie)
Ho la fortuna di non avere documenti formali da firmare (se non in digitale), e i miei fogli scritti a mano rimangono interni all'agenzia, nella maggior parte dei casi.
Finché usavo i roller Uniball, i colori con cui scrivevo erano i soliti nero, rosso, verde, azzurro e arancio (con una semantica varia, variegata ed incoerente, ma via...).
Ora mi si è aperto il mondo degli inchiostri, e mi sto sbizzarrendo.
Ma leggendo le varie recensioni, qui e altrove, sto cercando di capire la categoria "formale/informale", che molti di voi citano.
Mi aiutate a definirla meglio?
Cosa rende un inchiostro formale?
E per voi, quali sono i confini del formale?
Quali inchiostri sono formali, quali informali?
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- stanzarichi
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Per me il formale è legato alla direttiva aziendale (comune ahimé a tutte le AUSL-AOU e simili) di utilizzare sulle cartelle cliniche e simili solo inchiostri nero, blu o blu nero.
Riccardo
Formale vs Informale
Ciò che rende un colore formale o informale è la storia della scrittura. Tradizionalmente il blu-nero è l'inchiostro formale per eccellenza in ambito business, poi vi si è aggiunto il nero. Detto ciò, per legge, potresti firmare un rogito anche in rosa fenicottero purché l'inchiostro sia indelebile. Il fatto che spesso mi venga impedito di usare la stilografica (il pennarello, come lo chiamano alcuni impiegati) o l'inchiostro blu è un altro discorso. Forse il blu è vietato perché è l'unico colore per cui esiste l'apposito cancellino? Ad ogni modo ho una Lamy Logo a sfera che uso per brevissime annotazioni e per firmare i documenti.
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Se scrivi con un inchiostro e al lavoro ti fanno storie, vuol dire che è un'inchiostro informale, se nessuno dice niente vuol dire che è formale.
Questo ovviamente vuol dire che se ti chiami Enzo Ferrari è perfettamente formale anche un'inchiostro viola, se lavori in un posto dove sono tanto pignoli non puoi schiodarti da nero e blu-nero.
Se quello che scrivi, anche al lavoro, è solo per uso interno, e già usavi cose come l'arancione senza che nessuno si lamentasse, credo che tu possa sbizzarrirti senza pietà, magari evitando giusto gialli e altri inchiostri molto chiari che possono essere difficilio da leggere.
Questo ovviamente vuol dire che se ti chiami Enzo Ferrari è perfettamente formale anche un'inchiostro viola, se lavori in un posto dove sono tanto pignoli non puoi schiodarti da nero e blu-nero.
Se quello che scrivi, anche al lavoro, è solo per uso interno, e già usavi cose come l'arancione senza che nessuno si lamentasse, credo che tu possa sbizzarrirti senza pietà, magari evitando giusto gialli e altri inchiostri molto chiari che possono essere difficilio da leggere.
- balthazar
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Potresti anche essere formale ingannando l'occhio disattento di chi ti sta intorno, usando - ad esempio - verdi oscuri o blu/viola molto carichi. Sono colori a mio avviso bellissimi.
- sciumbasci
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In ufficio da me il nero è imperativo per qualsiasi cosa. ogni altro colore è un secco no
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Da me si distingue tra i documenti formali e quelli personali.
Per i primi, va bene qualsiasi colore compreso tra il blu medio e il nero, in pratica quelli standard della biro.
Non serve che l'inchiostro sia indelebile, a meno che non siano contratti o documenti che hanno valore contrattuale.
Per gli appunti personali, uno può fare quello che vuole, io ho una collega che usa il viola e si trova benissimo.
Io tendo ad usare il blu cancellabile, perchè mi piace avere appunti ordinati, a meno che non siano annotazioni casuali.
In alternativa blu-nero, non amo il nero, oppure verde-nero. Chiaramente no turchese.
Poi ho due stilografiche caricate una con un rosso e l'altra con il verde, entrambe pennino EF, che vengono usate al posto della penna a sfera rossa o verde per fare annotazioni o correggere le bozze dei documenti.
Per i primi, va bene qualsiasi colore compreso tra il blu medio e il nero, in pratica quelli standard della biro.
Non serve che l'inchiostro sia indelebile, a meno che non siano contratti o documenti che hanno valore contrattuale.
Per gli appunti personali, uno può fare quello che vuole, io ho una collega che usa il viola e si trova benissimo.
Io tendo ad usare il blu cancellabile, perchè mi piace avere appunti ordinati, a meno che non siano annotazioni casuali.
In alternativa blu-nero, non amo il nero, oppure verde-nero. Chiaramente no turchese.
Poi ho due stilografiche caricate una con un rosso e l'altra con il verde, entrambe pennino EF, che vengono usate al posto della penna a sfera rossa o verde per fare annotazioni o correggere le bozze dei documenti.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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- Levetta
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Grazie
Io sono "il capo", quindi nessuno si lamenta.
Ed ai clienti si spediscono solo documenti digitali, quindi non ho standard a cui aderire.
Da quanto capisco, però, il "formale" è per i più una questione di colore, non di "caratteristiche" dell'inchiostro.
Il water -resistant, o persistent, è richiesto esplicitamente da qualche norma ?
mc
Io sono "il capo", quindi nessuno si lamenta.
Ed ai clienti si spediscono solo documenti digitali, quindi non ho standard a cui aderire.
Da quanto capisco, però, il "formale" è per i più una questione di colore, non di "caratteristiche" dell'inchiostro.
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- stanzarichi
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Argomento a lungo dibattuto, ti segnalo un po’ di vecchie discussionimcanta ha scritto: ↑mercoledì 11 novembre 2020, 17:54 Grazie
Io sono "il capo", quindi nessuno si lamenta.
Ed ai clienti si spediscono solo documenti digitali, quindi non ho standard a cui aderire.
Da quanto capisco, però, il "formale" è per i più una questione di colore, non di "caratteristiche" dell'inchiostro.
Il water -resistant, o persistent, è richiesto esplicitamente da qualche norma ?
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https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=3477
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Riccardo
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stanzarichi ha scritto: ↑mercoledì 11 novembre 2020, 18:28Argomento a lungo dibattuto, ti segnalo un po’ di vecchie discussionimcanta ha scritto: ↑mercoledì 11 novembre 2020, 17:54 Grazie
Io sono "il capo", quindi nessuno si lamenta.
Ed ai clienti si spediscono solo documenti digitali, quindi non ho standard a cui aderire.
Da quanto capisco, però, il "formale" è per i più una questione di colore, non di "caratteristiche" dell'inchiostro.
Il water -resistant, o persistent, è richiesto esplicitamente da qualche norma ?
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Grazie mille.
Aggiunte al Kindle, per la lettura della sera
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Io mi formalizzo da solo
Da buon libero professionista posso fare come voglio ma solitamente uso blu, nero o grigio scuro per le cose di lavoro, verde, ruggine o marrone per quelle personali su agende e quaderni vari.
Da buon libero professionista posso fare come voglio ma solitamente uso blu, nero o grigio scuro per le cose di lavoro, verde, ruggine o marrone per quelle personali su agende e quaderni vari.
Cesare Augusto
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Aaaaaaah!, che meraviglia di discussione!
Allora, da libera professionista posso dirti che mi sono confrontata con varie questioni. In linea generale, io tengo sempre una penna caricata con il nero (o un blu-nero, o un verde-nero molto scuro, con componente nera preponderante), un blu (tutte le sfumature del blu, dal turchese brillante al teal, al blu con sheen) e un colore squillante (rosso, viola brillante, fucsia, arancione) per le correzioni personali. Poi almeno un'altra con un inchiostro fancy per le note personali, gli appunti, le cose che tengo solo per me: un viola, un verde, un marrone, un seppia, qualcosa con gli shimmers (come l'ormai arcinoto - agli amici del CSM - inchiostro cinese dell'Anno della Scimmia ).
Nessuno mi ha mai rotto le scatole per l'uso del nero e/o del blu: semmai, ho avuto interessanti scambi con il prof che assisto all'Università perché lui ritiene che il colore più elegante per la stilografica, il marchio del Vero Uomo Chic, sia il blu-nero.
Per un periodo ho lavorato con una collega di Busto Arsizio la quale - tra le molte scorrettezze professionali e deontologiche che non sto a elencare - aveva anche la pretesa che io scrivessi solo con il nero, perché il blu non era sufficientemente professionale. Terrei a sottolineare, comunque, che non terrei in considerazione la sua opinione in argomento: anche non pagare i collaboratori e non formare minimamente i praticanti fino a ridursi a imbottire i libretti di irregolarità varie, a mio modesto avviso, sono condotte per nulla professionali.
Detto questo, fa' come ti senti meglio!
Allora, da libera professionista posso dirti che mi sono confrontata con varie questioni. In linea generale, io tengo sempre una penna caricata con il nero (o un blu-nero, o un verde-nero molto scuro, con componente nera preponderante), un blu (tutte le sfumature del blu, dal turchese brillante al teal, al blu con sheen) e un colore squillante (rosso, viola brillante, fucsia, arancione) per le correzioni personali. Poi almeno un'altra con un inchiostro fancy per le note personali, gli appunti, le cose che tengo solo per me: un viola, un verde, un marrone, un seppia, qualcosa con gli shimmers (come l'ormai arcinoto - agli amici del CSM - inchiostro cinese dell'Anno della Scimmia ).
Nessuno mi ha mai rotto le scatole per l'uso del nero e/o del blu: semmai, ho avuto interessanti scambi con il prof che assisto all'Università perché lui ritiene che il colore più elegante per la stilografica, il marchio del Vero Uomo Chic, sia il blu-nero.
Per un periodo ho lavorato con una collega di Busto Arsizio la quale - tra le molte scorrettezze professionali e deontologiche che non sto a elencare - aveva anche la pretesa che io scrivessi solo con il nero, perché il blu non era sufficientemente professionale. Terrei a sottolineare, comunque, che non terrei in considerazione la sua opinione in argomento: anche non pagare i collaboratori e non formare minimamente i praticanti fino a ridursi a imbottire i libretti di irregolarità varie, a mio modesto avviso, sono condotte per nulla professionali.
Detto questo, fa' come ti senti meglio!
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A me è accaduto qualcosa di simile che ha segnato la mia vita professionale.Rodelinda ha scritto: ↑giovedì 12 novembre 2020, 18:48 Aaaaaaah!, che meraviglia di discussione!
Allora, da libera professionista posso dirti che mi sono confrontata con varie questioni. In linea generale, io tengo sempre una penna caricata con il nero (o un blu-nero, o un verde-nero molto scuro, con componente nera preponderante), un blu (tutte le sfumature del blu, dal turchese brillante al teal, al blu con sheen) e un colore squillante (rosso, viola brillante, fucsia, arancione) per le correzioni personali. Poi almeno un'altra con un inchiostro fancy per le note personali, gli appunti, le cose che tengo solo per me: un viola, un verde, un marrone, un seppia, qualcosa con gli shimmers (come l'ormai arcinoto - agli amici del CSM - inchiostro cinese dell'Anno della Scimmia ).
Nessuno mi ha mai rotto le scatole per l'uso del nero e/o del blu: semmai, ho avuto interessanti scambi con il prof che assisto all'Università perché lui ritiene che il colore più elegante per la stilografica, il marchio del Vero Uomo Chic, sia il blu-nero.
Per un periodo ho lavorato con una collega di Busto Arsizio la quale - tra le molte scorrettezze professionali e deontologiche che non sto a elencare - aveva anche la pretesa che io scrivessi solo con il nero, perché il blu non era sufficientemente professionale. Terrei a sottolineare, comunque, che non terrei in considerazione la sua opinione in argomento: anche non pagare i collaboratori e non formare minimamente i praticanti fino a ridursi a imbottire i libretti di irregolarità varie, a mio modesto avviso, sono condotte per nulla professionali.
Detto questo, fa' come ti senti meglio!
Modifico lo scenario per ragioni di discrezione.
Immaginate che il primario di un reparto con competenza regionale vada in pensione.
Da noi la regola è che il dirigente medico più anziano svolga le funzioni del primario (ma dovrebbe essere una regola comune) sino alla nomina del nuovo.
Immaginate che come dirigente medico più giovane mi spetti la predisposizione di un atto che deve firmare il primario facente funzione.
Immaginate che prenda la prima penna presente sul tavolo, intorno al quale siamo seduti in tre, e cominci a redigere l'atto.
Immaginate che la penna (in realtà era un pennarello) scriva in VERDE.
Immaginate che, perfettamente consapevole che il colore dell'inchiostro non incide sull'efficacia dell'atto, stenda due o tre righe prima che il primario facente funzione (molto più anziano di me) mi dica: "ma che fai scrivi in verde?".
Immaginate che, con un sorriso sulle labbra, io dica al primario facente funzione "nessun problema, lo riscrivo" e prenda altra penna, stavolta dopo essermi assicurato che l'inchiostro sia nero.
Immaginate che nello scrivere io pensi: "se non divento primario io, questo mi ammazza".
Tutto è avvenuto circa cinque anni fa e da circa cinque anni scrivo non solo con il verde ma anche con inchiostro color melanzana !
- Automedonte
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Non sono laureato in medicina.Automedonte ha scritto: ↑giovedì 12 novembre 2020, 21:38 Tutta questa spataffiata per dirci che sei diventato primario
E ovviamente non sono mai stato un dirigente medico nè sono diventato un primario.
Hai confuso il livello denotativo con quello connotativo.
Ma è mia la colpa.
Cordialità