Piccola storia dell'inchiostro.

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ASTROLUX
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Messaggio da ASTROLUX »

Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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Massimo59
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Messaggio da Massimo59 »

Interessantissimo, grazie
diegok54
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Messaggio da diegok54 »

Molto interessante l’articolo che hai segnalato e anche l’intero sito, che ho esplorato e salvato tra i preferiti.
Grazie anche da parte mia
Igorscripta
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Messaggio da Igorscripta »

Mi aggiungo ai ringraziamenti!
MiraB
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Messaggio da MiraB »

Grazie! Una lettura interessante!
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efreddi
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Messaggio da efreddi »

Grazie per la segnalazione, e' una lettura interessante che stimola all'approfondimento.
Credo che all'inizio dell'articolo ci si confonda un po' tra cenere e pezzi di carbonella che rimangono dalla combustione. La prima e' praticamente la parte non volatiche che resta della combustione. La seconda, quella utile alla scrittura, e' legno parzialmente combusto e composto praticamente da Carbonio, gia' usato persino nella Preistoria per disegnare sulle pareti delle caverne. Il metodo classico di produzione del carbone e' proprio quello di fare una combustione coperta. Il nerofumo e' poi il residuo carbonioso lasciato dal fumo come spiegato piu' avanti nell'articolo.
In piu' aggiungerei una questione importante: l'inchiostro si e' evoluto secondo l'uso e il supporto su cui veniva posto. In Europa si scriveva su pergamena, un materiale compatto e poco recettivo agli inchiostri fatti da sospensioni di particelle carboniose, si adatta bene invece all'inchiostro ferrogallico. Si pensi che nel Medioevo si scrivevano documenti importanti (contratti, atti notarili, bolle, etc...) su pergamena, l'inchiostro di china era facilmente asportabile... sulla pergamena l'inchiostro ferrogallico dava garanzie di durata e non falsificabilita'.

Ciao
Elia
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diegok54
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Messaggio da diegok54 »

e grazie anche a @efreddi per l'utile e interessante precisazione
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