differenza tra un inchiostro a nanopigmenti e un bulletproof ??

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Messaggio da Peppe »

vorrei sapere qual'è la differenza fra i 2 tipi di inchiostri. chi resiste di più all'acqua? chi è il più indelebile? che reazione chimica avviene in modo tale da renderli indelebili?
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HoodedNib
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Messaggio da HoodedNib »

I pigmenti si depositano tra le fibre della carta, sono talmente sottili che una volta asciugato il mezzo liquido restano incastrate fisicamente nelle fibre, quindi per cancellare devi asportare le suddette fibre (sopratutto se si tratta di nanopigmenti carboniosi).
I Bulletproof reagiscono chimicamente con la carta, o almeno una parte della roba che c'e' dentro lo fa e si trascina dietro la parte colorata. In realta' quali reazioni avvengono esattamente non si sa visto che non si sa l'esatta composizione di quell'inchiostro. Da dichiarazioni di fabbrica e prove indipendenti s'e' visto che una volta legata alla carta e' piu' facile distruggere la carta che l'inchiostro.

All'atto pratico come indelebilita' e resistenza all'acqua e alla candeggina siamo li.
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Messaggio da Peppe »

grazie mille per la risposta, quindi praticamente sono quasi simili... e i ferrogallici invece? sono migliori dei bulletproof?
Peppe
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Messaggio da Peppe »

per favore qualcuno mi risponde?
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Messaggio da vikingo60 »

I ferrogallici resistono, tanto è che molti documenti giunti a noi dall'antichità sono scritti con quegli inchiostri. Ma occorre fare attenzione, perchè oltre a intasare le penne possono provocare fenomeni di corrosione e gravi danni.
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Messaggio da Ottorino »

C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da Stilo80 »

Ottorino ha scritto: mercoledì 5 settembre 2018, 0:15 Ricetta_di_Giambattista_Palatino
Ciao Ottorino, grazie della condivisione. Per gli ignoranti in chimica come il sottoscritto si potrebbe aggiungere:

"solfato di ferro (idrato), FeSO4"

Con riferimento a http://www.archeoagordo.it/23/il%20vetriolo.htm

Che dovrebbe essere la traduzione moderna di vetriolo romano o marziale o copparosa verde.

Le proprietà dell'acqua piovana e la sua composizione non credo siano riconducibili a quelle dell'acqua distillata. Naturalmente "piuttost che niente l'è megl piuttost" e l'acqua piovana si raccoglie con più disturbo di quella distillata, ma volevo sottolinearlo.

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Messaggio da HoodedNib »

Stilo80 ha scritto: mercoledì 5 settembre 2018, 9:01
Ottorino ha scritto: mercoledì 5 settembre 2018, 0:15 Ricetta_di_Giambattista_Palatino
Ciao Ottorino, grazie della condivisione. Per gli ignoranti in chimica come il sottoscritto si potrebbe aggiungere:

"solfato di ferro (idrato), FeSO4"

Con riferimento a http://www.archeoagordo.it/23/il%20vetriolo.htm

Che dovrebbe essere la traduzione moderna di vetriolo romano o marziale o copparosa verde.

Le proprietà dell'acqua piovana e la sua composizione non credo siano riconducibili a quelle dell'acqua distillata. Naturalmente "piuttost che niente l'è megl piuttost" e l'acqua piovana si raccoglie con più disturbo di quella distillata, ma volevo sottolinearlo.

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Considera che ai tempi forse era piu' facile trovae qualche tipo di vino che acqua piovana.
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Messaggio da Stilo80 »

HoodedNib ha scritto: mercoledì 5 settembre 2018, 9:07
Stilo80 ha scritto: mercoledì 5 settembre 2018, 9:01

Ciao Ottorino, grazie della condivisione. Per gli ignoranti in chimica come il sottoscritto si potrebbe aggiungere:

"solfato di ferro (idrato), FeSO4"

Con riferimento a http://www.archeoagordo.it/23/il%20vetriolo.htm

Che dovrebbe essere la traduzione moderna di vetriolo romano o marziale o copparosa verde.

Le proprietà dell'acqua piovana e la sua composizione non credo siano riconducibili a quelle dell'acqua distillata. Naturalmente "piuttost che niente l'è megl piuttost" e l'acqua piovana si raccoglie con più disturbo di quella distillata, ma volevo sottolinearlo.

Grazie!
Considera che ai tempi forse era piu' facile trovae qualche tipo di vino che acqua piovana.
Non saprei, comunque soluzione idroalcolica Vs acqua e varie sospensioni. Bisognerebbe farlo in entrambi i modi ed osservare quale ha più potere estrattivo sulla galla.
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Messaggio da drepic »

vorrei buttare la famosa " pietrina" in quanto a durabilità
i documenti antichi sono rimasti non solo grazie al ferrogallico ( che aveva una composizione diversa ) ma anche alla carta "super premium" dell'epoca : la pergamena. poi seguita dalla carta "di stracci di lino e cotone"
quello che sarebbe interessante è capire , sui 100 anni per esempio, quale sarebbe la reazione e conservazione dei vari ink ( ferrog, bullet e pigment ) con le moderne carte commerciali anch'esse "chimiche".
ho personalmente consultato archivi parrocchiali e vescovili con libri del 1400 in buono stato anche se non conservati perfettamente. dubito fortemente una simile durata sulle normali carte commerciali
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Messaggio da ASTROLUX »

drepic ha scritto: sabato 3 aprile 2021, 12:44 vorrei buttare la famosa " pietrina" in quanto a durabilità
i documenti antichi sono rimasti non solo grazie al ferrogallico ( che aveva una composizione diversa ) ma anche alla carta "super premium" dell'epoca : la pergamena. poi seguita dalla carta "di stracci di lino e cotone"
quello che sarebbe interessante è capire , sui 100 anni per esempio, quale sarebbe la reazione e conservazione dei vari ink ( ferrog, bullet e pigment ) con le moderne carte commerciali anch'esse "chimiche".
ho personalmente consultato archivi parrocchiali e vescovili con libri del 1400 in buono stato anche se non conservati perfettamente. dubito fortemente una simile durata sulle normali carte commerciali
Lo scibile per la posterità è conservato in forma digitale. Comunque in ogni caso sono reperibili ed ancora ben conservati quaderni e cartoline degli anni 20.(fai una veloce ricerca in rete...) o nelle "cartacce" del forum viewtopic.php?t=7994&start=435
Quindi, il secolo d'età lo hanno retto bene.
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Messaggio da Monet63 »

drepic ha scritto: sabato 3 aprile 2021, 12:44 quello che sarebbe interessante è capire , sui 100 anni per esempio, quale sarebbe la reazione e conservazione dei vari ink ( ferrog, bullet e pigment ) con le moderne carte commerciali anch'esse "chimiche".
La formulazione della carta, se non si considerano gli sbiancanti, non è che sia poi cambiata granché. Oggi esistono moltissime carte di qualità, prodotte con gli stessi ingredienti di secoli fa, non necessariamente costose, che non usano additivi chimici, ma i soliti ingredienti storici (stracci di lino o cotone, una colla, acqua). E' evidente che se devo fare una fotocopia mi interessa poco la conservazione nei secoli dei secoli; se, invece, voglio garanzie di conservazione, mi rivolgerò a determinati prodotti, e a quel punto avrò solo l'imbarazzo della scelta.
A 100 anni ci arrivano, comunque, anche carte da poco: io ne posseggo varie, anche più vecchie, da scrittura, disegno, scolastiche, premium, e tutte sono in condizioni da decente a ottima.
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Messaggio da kircher »

La carta settecentesca - carta di stracci menzionata sopra - non sta reggendo benissimo il contatto con gli inchiostri ferrogallici.
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Messaggio da Monet63 »

kircher ha scritto: sabato 3 aprile 2021, 14:37 La carta settecentesca - carta di stracci menzionata sopra - non sta reggendo benissimo il contatto con gli inchiostri ferrogallici.
Beh, bisogna però fare dei distinguo; ad esempio, nel caso dei ferrogallici (parlo dei ferrogallici veri, non quelli per stilografica la cui base ferrogallica è piuttosto limitata) è importante la grammatura e la mano della carta su cui vengono usati. Una carta con grammatura e/o mano più basse sarà ovviamente più problematica in tal senso rispetto a una con valori maggiori.
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Messaggio da kircher »

Monet63 ha scritto: sabato 3 aprile 2021, 16:48
kircher ha scritto: sabato 3 aprile 2021, 14:37 La carta settecentesca - carta di stracci menzionata sopra - non sta reggendo benissimo il contatto con gli inchiostri ferrogallici.
Beh, bisogna però fare dei distinguo; ad esempio, nel caso dei ferrogallici (parlo dei ferrogallici veri, non quelli per stilografica la cui base ferrogallica è piuttosto limitata) è importante la grammatura e la mano della carta su cui vengono usati. Una carta con grammatura e/o mano più basse sarà ovviamente più problematica in tal senso rispetto a una con valori maggiori.
:wave:
Confesso di non sapere cosa sia la mano della carta. Sono solo rimasto molto impressionato dagli effetti dell'ossidazione dell'inchiostro sulla carta.
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