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Come ricarico stilografiche grosse con boccettini stretti

I colori preferiti, le miscele sperimentate, le misture autoprodotte. Tutto sull'inchiostro che utilizzate nella vostra fedelissima stilografica!
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LucaC
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Come ricarico stilografiche grosse con boccettini stretti

Messaggio da LucaC »

Ho sempre avuto problemi nella ricarica ad esempio delle Montblanc 149 con i boccettini Diamine da 30 ml. Ho avuto l' idea di usare un misurino che spesso si trova in coppia con vari insetticidi, ha anche una scala graduata in ml. così da avere anche l' idea di quanto inchiostro si stia caricando. Finalmente posso caricare tranquillamente tutte le penne dalla sezione grossa che non entravano nei Diamine!
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muristenes
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Messaggio da muristenes »

E quello é niente ;)
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Contax1961
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Messaggio da Contax1961 »

LucaC ha scritto:Ho sempre avuto problemi nella ricarica ad esempio delle Montblanc 149 con i boccettini Diamine da 30 ml. Ho avuto l' idea di usare un misurino che spesso si trova in coppia con vari insetticidi, ha anche una scala graduata in ml. così da avere anche l' idea di quanto inchiostro si stia caricando. Finalmente posso caricare tranquillamente tutte le penne dalla sezione grossa che non entravano nei Diamine!

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interessante!! :thumbup:
Riccardo
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sciumbasci
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Messaggio da sciumbasci »

Io travaso tutto nella seconda migliore boccetta mai creata: quella Waterman
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Musicus
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Messaggio da Musicus »

sciumbasci ha scritto:Io travaso tutto nella seconda migliore boccetta mai creata: quella Waterman
Ciao! :thumbup:
E quale sarebbe la prima? :angel:

Giorgio
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ciro
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Messaggio da ciro »

muristenes ha scritto:E quello é niente ;)
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Ti do un consiglio: non inzuppare mai i pennini direttamente nel calamaio.

Ho imparato dalla mia insegnante di calligrafia - alla quale ho dovuto poi dare ragione - che è parecchio dannoso per l'inchiostro questo comportamento.
Primo perché una sezione di esercizi di calligrafia dura quanto meno 20 minuti, in quei 20 minuti in cui il tuo calamaio resta aperto c'è una non trascurabile evaporazione dell'acqua e una molto più pericolosa contaminazione polverosa; l'inchiostro non è fatto per restare aperto così a lungo.
In secondo luogo, specialmente coi pennini flessibili dei quali suppongo sia dotato il tuo speedball c'è il pericolo di raccogliere pezzetti di carta fra i rebbi che indovina che fine fanno...?
Ultimo ma non meno importante la consistenza dell'inchiostro e il suo livello devono restare sempre tali per assicurarsi un buon risultato, dunque conviene ogni tanto allungare qualche goccia d'acqua durante le sessioni prolungate e, se non si ha a disposizione dell'acqua distillata, è tutta (in)sana e (in)pura contaminazione.

Conviene dunque che ti procuri due attrezzi come quelli in foto.
1489394204873996055698.jpg
La pipetta puoi usarla per travasare l'inchiostro nel contenitore da inzuppo e prima ancora per mescolare l'inchiostro nel calamaio. L'inchiostro inutilizzato a fine sessione va eliminato ovviamente.

Se invece non vuoi buttare via niente puoi utilizzare qualcosa del genere.
1489394407905966677014.jpg
Questi contenitori puoi rinchiuderli a fine sessione e svuotarli solo se ci sono problemi con l'inchiostro che contengono. Inoltre la basetta incastra perfetta i contenitori e quindi, con le dovute precauzioni, puoi portarti in giro una selezione di colori.
Io ad esempio, da sinistra verso destra ho: il McCaffery's penman's ink verde, l'Higgins eternal, il Manuscript historical royal places dorato e l'ultima vuota a breve ospiterà il ferrogallico di blotspen.

Un abbraccio,
Ciro
(Io sono per le firme a colori, sapevatelo!)
“La vita è come una fresella, s'è troppo dura sponzala.”
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sciumbasci
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Messaggio da sciumbasci »

Musicus ha scritto: Ciao! :thumbup:
E quale sarebbe la prima? :angel:

Giorgio
Akkerman, replica della (prima?) bottiglia di inchiostro di Waterman
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muristenes
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Messaggio da muristenes »

ciro ha scritto: Ti do un consiglio: non inzuppare mai i pennini direttamente nel calamaio.
Ciao Ciro, molto interessante! :thumbup: Sapevo della possibile contaminazione degli inchiostri, ma la ritenevo una fisima di noi stilomaniaci: non mi sono mai preoccupato particolarmente ma dopo la tua accurata spiegazione ci presterò più attenzione. Immagino che quella boccetta di Edelstein sia irrimediabilmente compromessa: dentro ci sono finiti i peggiori pennini recuperabili dai mercatini :lol:

Grazie :wave:
Ps: bella postazione!
sciumbasci ha scritto: Akkerman, replica della (prima?) bottiglia di inchiostro di Waterman
:o
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Musicus
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Messaggio da Musicus »

sciumbasci ha scritto:
Musicus ha scritto: Ciao! :thumbup:
E quale sarebbe la prima? :angel:

Giorgio
Akkerman, replica della (prima?) bottiglia di inchiostro di Waterman
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Prima boccetta direi proprio di no: per i primi 40 anni circa la Waterman ha utilizzato il tipo che si vede in questo Catalogo (presunto) del 1892.
0001.jpg
Sicuramente, tra il 1925 ed il 1928 abbiamo il prototipo ripreso dalla Akkerman che giustamente tu apprezzi.
0001 (1).jpg
Come puoi vedere, il Catalogo del 1928 la presenta come idea nuovissima.
:thumbup:

Giorgio
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Messaggio da MaPe »

sciumbasci ha scritto:
Musicus ha scritto: Ciao! :thumbup:
E quale sarebbe la prima? :angel:

Giorgio
Akkerman, replica della (prima?) bottiglia di inchiostro di Waterman
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Altre boccette molte comode sono quelle della Sailor Jentle ink, Lamy T52. Anche il calamaio Visconti non è male se lo si lascia dentro la sua confezione esterna, il modello vecchio in vetro dicono che sia migliore. Altro calamaio molto interessante quello della TWSBI, il DIamond 50.
Allegati
Sailor
Sailor
Sailor
Sailor
Lamy
Lamy
Visconti
Visconti
TWSBI
TWSBI
twsbi diamond 50.jpg (91.51 KiB) Visto 2406 volte
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Messaggio da Marco17 »

Adoro questo forum...

:clap:
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stanzarichi
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Messaggio da stanzarichi »

Il Sailor da qualche noia con la 149: una parte di alimentatore pesca aria quando si ricarica
Riccardo
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piccardi
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Messaggio da piccardi »

In assoluto la migliore di quelle provate finora (praticamente tutte tranno la Caran D'ache, che è inefficiente anche solo a guardarla) resta la prima boccetta Visconti in vetro a calice da 88 cc, non la ciof... la pallida imitazione plasticosa attuale che non sta manco in piedi da sola.

Questo perché concentra più di tutte le altre l'inchiostro nel fusto cilindrico dove lo si recupera al massimo dell'efficienza, e lo fa senza dover fare nessuna acrobazia.

La Akkerman è "curiosa" per il giochino della pallina, ma l'inchiostro sopra non ci resta mai completamente (una parte scivola sempre prima della pallina), e da sotto non lo levi di certo. Alla fine dei giochi io la trovo solo pittoresca, come calamaio, considerato il collo lungo e la pallina che resta sporgente sul fondo, è pessima.

Ed il gioco del ribaltare la boccetta per usare l'inserto a V (usato da twisbi e sailor) si dimostra altrettanto inefficace (più o meno di quanto tempo uno vuole perdere in equlibrismi idrodinamici per farci finire il residuo di inchiostro) quando la boccetta è agli sgoccioli. Il vecchio ink-well della Sheaffer è molto, ma molto più semplice ed efficace.

Non sono ancora arrivato alla fine della unica boccetta Lamy che ho, che parrebbe sulla strada giusta per il posto d'onore, per cui su di lei il giudizio è sospeso. Ma di tutte le restanti alla fine la Waterman classica, con la sua capacità di adagiarsi su un fianco, è quella che mi ha dato più soddisfazione.

Simone
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