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18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29

Piccole scoperte quotidiane...

Recensioni, impressioni sull'uso, discussioni, sul più straordinario strumento di scrittura!
Andrea_R

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Messaggio da Andrea_R »

Phormula ha scritto:Ti dirò, per lo stesso motivo sono anche limitato non solo nel sistema di alimentazione, ma anche nel valore, perchè più di qualcuna delle mie penne è scomparsa in azione (MIA - Missed in Action), rotolata sul pavimento a causa di gente maldestra (KIA - Killed in Action), e non è bello quando a sparire, ad essere dimenticate o a finire rovinate sono penne da qualche centinaio di Euro. Infatti è per questo che ne ho più d'una, e porto quelle meno costose laddove il rischio che non tornino è maggiore.

Il giorno che per lavoro smetterò di fare il piccione viaggiatore, e potrò avere uno scrittoio dal quale vergare le mie note su carta in maniera stanziale, mi comprerò la penna che mi piace di più in assoluto, la Delta Dolce Vita (a pistone). :D
belle sigle sicuramente te le rubo :lol: :lol: :lol: ed ecco che sotto l'uomo in business suit pragmatico quanto le sue cartucce salta fuori un altro pistonofilo, comunque avere una bella penna è come avere una bella auto, la guidi tranquillamente per strada e la curi avendo un valore economico/affettivo, ma chi ti dice che qualche squilibrato non piombi sulla fiancata mentre parcheggi?paradossalmente io quel problema non ce l'ho, le penne di maggior valore che posseggo non mi piaccono e se ne stanno chete chete nel cassetto :)
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

Si, ammetto, sono in una situazione paradossale, non posso diventare schiavo della penna. Una delle situazioni più frequenti che mi capitano è partecipare ad una riunione o ad un tavolo di lavoro che dura una giornata intera. Ogni volta che si fa un coffee break o si interrompe per il pranzo, non è che puoi portare con te tutto, già cellulare e portafogli ti riempiono le tasche della giacca... la penna finisci per lasciarla sul tavolo della riunione e, non vorrei dirlo, ma in tanti anni mi è capitato che un paio abbiano preso il volo, per cui in queste occasioni non porto mai penne di valore oltre i 50 Euro. :(
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Rampa
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Messaggio da Rampa »

In caso di riunioni e di viaggi lavoro il caso è diverso, penso che per i ritmi di oggi sia già un lusso permettersi una penna a cartuccia/converter. Avevo capito male, sulle prime pensavo che si avesse un pregiudizio nei confronti delle penne a pistone, invece è proprio una esigenza legata all'affidabilità. E' anche chiaro che in certe situazioni a rischio le penne possono anche sparire, quindi niente di meglio che una penna economica che si può ricaricare in un attimo. Io fortunatamente mi trovo in una situazione in cui posso gestire al meglio i miei tempi, non ho viaggi e riunioni da fare, al massimo devo andare alle poste per fare una raccomandata e lì una biro che mi venga in soccorso per riempire il modulo copiativo c'è sempre. A pensarci bene, questo non è un paese per vecchi e per vecchie cose, ma sarebbe sbagliato pensare che una penna a pistone sia legata ad epoche passate, anche in questo campo si sono fatti enormi progressi ed i sistemi di caricamento a pistone sono diventati affidabilissimi e precisissimi. Qui nel forum ci sono persone che affrontano coraggiosamente i ritmi frenetici della quotidianità con un paio o più di penne a pistone, io li stimo perchè in qualche modo riescono a far sì che i ritmi si adeguino a loro e non viceversa.
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Pupa
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Messaggio da Pupa »

Non discuto la comodità delle carutcce,
ma la restrizione alle sole cartucce standard..

Una penna, se piace, si compra, indipendentemente dal tipo di caricamento,
e sicuramente non dal modello di attacco della cartuccia/converter...
quello volevo dire..
Se una penna ha un attacco non standard, come le Pilot o le Lamy,
semplicemente compro il converter adatto, la cartuccia adatta ;)
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AeRoberto
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Messaggio da AeRoberto »

Pupa ha scritto:Non discuto la comodità delle carutcce,
ma la restrizione alle sole cartucce standard..

Una penna, se piace, si compra, indipendentemente dal tipo di caricamento,
e sicuramente non dal modello di attacco della cartuccia/converter...
quello volevo dire..
Se una penna ha un attacco non standard, come le Pilot o le Lamy,
semplicemente compro il converter adatto, la cartuccia adatta ;)
Io lo capisco, quando viaggio mi dovrei portare dietro le cartucce Sailor (due tipi), quelle Lamy e quelle Pilot (e da poco anche quelle Parker). Finisco sempre per lasciare le Pilot a casa e mi porto solo le due Sailor e la Lamy. Usare cartucce internazionali ti permette di avere un pacco per colore e basta. Oltre al fatto che se malauguratamente hai bisogno di un pacco nuovo solitamente le trovi dappertutto, mentre valle a trovare le cartucce Sailor nel supermercato. Certo, viaggiando in Germania converrebbero le Lamy (le cartucce le trovi anche nelle buste di patatine).
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

Al di là del discorso sui viaggi (ho appena finito di preparare il trolley per Bruxelles, Markiaro Gaiola al seguito...), il principale svantaggio delle cartucce proprietarie è che i produttori hanno una scelta limitata di inchiostri e che, come ha scritto AeRoberto, non si trovano ovunque (o si trovano a prezzi esosi, qui a Milano sono arrivato a pagare 5 Euro per una scatola di cartucce Lamy :shock: . Le cartucce cosiddette "internazioneli" hanno il vantaggio di andar bene per un sacco di penne, non si è vincolati al marchio, e ci sono produttori come Diamine o Monteverde che offrono una ampia gamma di inchiostri anche in cartuccia.

Oggi per curiosità ho fatto il conto della quantità di inchiostri che ho in casa, sono oltre 20 combinazioni di colori e marchi (Diamine, Kaweco, Pelikan, Lamy, Rotring, Herbin, Visconti, ...) tra cartucce internazionali corte, internazionali lunghe e Lamy proprietarie. Calcolando una media di 5 scatole per tipo (ma di qualcuno, difficile da scovare o che devo farmi spedire dall'estero, ne ho anche una decina), praticamente ho due scatole in cantina e una scatola più piccola, nel cassetto della scrivania. Pur apprezzando le penne Aurora, l'idea di avere a che fare con un altro tipo di cartucce non mi esaltava. Adesso che so di poter usare il blue-black Lamy, che a me piace tantissimo, ho avuto un motivo per rispolverare una vecchia Aurora Marco Polo (inutilizzata da decenni) e forse comprerò un paio di penne di questo marchio.
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Pupa
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Messaggio da Pupa »

oh beh, ma allora da quello che dite,
mi sono convinta ancora di più che sia meglio la penna a serbatoio, o con converter.. :roll:
ogni penna ha il suo converter, e posso usare lo stesso inchiostro su tutte... :mrgreen:

a me sembra più comodo e semplice, a questo punto, portarmi in viaggio 1 boccettina di inchisotro..
e che sarà mai... :lol:
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

Pupa ha scritto:...a me sembra più comodo e semplice, a questo punto, portarmi in viaggio 1 boccettina di inchisotro..
e che sarà mai... :lol:
Se non viaggi in aereo e hai il tempo per lavare e ricaricare una penna che ha fatto i capricci durante il viaggio senza che questo ti crei problemi, decisamente si.
E' sicuramente il sistema più economico come costo e semplice dal punto di vista della gestione delle penne stilografiche, perchè con una sola boccetta puoi ricaricare le penne a pistone/converter di qualsiasi marca. ;)
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Messaggio da Andrea C »

Phormula ha scritto:Si, ammetto, sono in una situazione paradossale, non posso diventare schiavo della penna. Una delle situazioni più frequenti che mi capitano è partecipare ad una riunione o ad un tavolo di lavoro che dura una giornata intera. Ogni volta che si fa un coffee break o si interrompe per il pranzo, non è che puoi portare con te tutto, già cellulare e portafogli ti riempiono le tasche della giacca... la penna finisci per lasciarla sul tavolo della riunione e, non vorrei dirlo, ma in tanti anni mi è capitato che un paio abbiano preso il volo, per cui in queste occasioni non porto mai penne di valore oltre i 50 Euro. :(
Il tuo punto di vista è perfettamente comprensibile e condivisibile.
Anche io uso penne a pistone, o pulsante, o siringa, per il gusto degli oggetti antichi, o puro romanticismo, o per il piacere di giocare con l'oggetto.
Ma le cartucce sono il massimo della praticità. E comunque hanno il loro fascino.
A livello pratico, se ne fossi costretto dal mio lavoro, è ovvio che userei anche io solo cartucce.
_______________________________________________________ Andrea
frontista
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Messaggio da frontista »

Riesumo questa discussione, da cartucciaio incallito quale sono, per porgervi una domanda:è una mia impressione o le cartucce più piccole garantiscono una miglior scrittura e meno "vuoti di pressione "o false partenze?
Mi spiego meglio: ho sempre avuto l'impressione che il converter garantisca una scrittura piu generosa e fluida rispetto alla cartuccia(a parità di inchiostrò).
Inoltre, mi sembra di notare, per esempio con le cartucce pelikan 4001 (royal blue), che le cartucce king size comportino una fluidità e scorrevolezza inferiore alle sorelle di taglia regular.
Sbaglio o qualcun altro ha avuto la stessa impressione?
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