Pelikan M215 vs. Pelikan M120

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Bons

Pelikan M215 vs. Pelikan M120

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Guardala controluce, e senza il cappuccio. Se non c'è la finestra si tratta di una P215 con caricamento a cartuccia/converter ma, visto che la stai già usando, non è possibile.
edis
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Impossibile perché l'ho caricata, ma mi pare tutta opaca
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Controluce, senza cappuccio e col pennino verso l'alto in modo che l'inchiostro non copra interamente la finestra.
Se hai preso la "Ring" (quella col fusto ad anelli) la finestra è tutto il tratto compreso tra la sezione e il primo anello.
edis
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Grazie Angelo per la pazienza! L'ho vista!!! Bhe, allora è perfetta
edis
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Lamy e Angelo, voi che pelikan avete?
Lamy

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Ho una Pelikan M200 Smoky Quartz (edizione speciale 2017), una Pelikan M205 e una M150 verde e nera.
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Quattro M205, una M215 e una M405.

Ah, si, dimenticavo... anche una Twist.
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edis ha scritto: mercoledì 17 aprile 2019, 9:43 Pettirosso, non avevo guardato bene, c'è l'aurora 88p. Mi daresti qualche dettaglio in più su questo modello?
Eccomi.
Se hai voglia di leggere un po':
http://www.fountainpennetwork.com/forum ... 8-dynasty/
Per parte mia, ti posso dire:
Rigorosamente e solo nera
Vari tipi di cappuccio (identificano le varie serie, vedi sopra)
Decisamente più pesante rispetto alle Pelikan in plastica/celluloide
Pennino in oro 14k carenato (può piacere o meno)
Grande autonomia della carica di inchiostro
Molto robusta ed efficiente (con una di queste ho fatto tutto il liceo, trattandola... Come si trattavano le penne al liceo :oops: ). Punto debole: la guarnizione in sughero del pistone, ma si sostituisce senza grossi problemi. Meglio accertarsi però, al momento dell'acquisto, che sia in ordine
Grande varietà di pennini disponibili (purtroppo difficili da identificare sull'usato)
Prodotta in milioni di esemplari
Oggetto di design (come poi furono per Aurora la Hastil e la Kona, per Lamy la 2000, ecc.)
Insomma: una di quelle penne DA AVERE
Nota: io ti ho parlato genericamente di "88", ma leggerai nell'articolo che si tratta in realtà di una serie, quindi 88 1a serie, 88K, 88P, 888, 98, Duo Cart...
Esperienza di scrittura? Secondo me ottima, provenendo da un pennino scoperto ci vuole forse qualche riga per abituarsi al carenato.
Ciao! :wave:
Giuseppe.
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Messaggio da francoiacc »

Pettirosso ha scritto: mercoledì 17 aprile 2019, 15:12 Insomma: una di quelle penne DA AVERE
+1
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Grazie Pettirosso! Ho da studiare per stasera! Il pennino carenato e'... quello che spunta appena dal corpo della penna?

Lamy e Angelo, M200 e 205 erano quelle che stavo cercando quando mi sono imbattuta nella M215. M200 e M205 sono decisamente piu' belle secondo me, Olive e Smoky Quartz in particolare. Alla fine ha vinto il peso della M215 perche' la "mia" penna deve essere grossa e si deve sentire.
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Messaggio da Pettirosso »

edis ha scritto: mercoledì 17 aprile 2019, 16:53 Grazie Pettirosso! Ho da studiare per stasera! Il pennino carenato e'... quello che spunta appena dal corpo della penna?
Esatto, proprio quello, diffuso su larga scala per la prima volta da Parker con la 51.
Visto che ti dedichi allo studio:
https://www.fountainpen.it/Parker_51
http://www.fountainpen.it/Aurora_88
N.B.: L'unica cosa che accomuna Parker 51 e Aurora 88 è la carenatura del pennino, per il resto sono penne profondamente diverse.
Se ti piace una penna che "si sente in mano", la 88 dovrebbe fare al caso tuo.
Se poi vuoi esagerare con una penna "di peso": Jinhao 159 (disponibile in vari colori al prezzo di circa 5/6 € spedita, se la prendi in Cina).
Non scrive poi neppure male (per quello che costa), e può anche venire efficacemente usata come arma di difesa personale :lol:
In versione nera, chiusa, posata su una scrivania con la clip seminascosta, scimmiotta un po' la Montblanc 149. Ovviamente, appena ti avvicini, anche prima di prenderla in mano, l'incantesimo svanisce :D
Ciao, buone letture! :wave:
Giuseppe.
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Come arma di difesa personale credo che la Faber Castell E-Motion pure black richieda davvero il porto d'armi.
Sulla roba di produzione Cinese ho ancora molti pregiudizi (nulla di politico, nulla di nazionalista), solitamente controllo prima di acquistare qualsiasi cosa che NON sia "made in china" proprio perche' non mi piace il fatto che copino tutto e che la dislocazione della filiera produttiva in Cina per molte aziende abbia significato un taglio dei costi a scapito della qualita'.
Ho un rapporto "particolare" anche con la roba usata, ma questo dipende dalla suggestione di chi lavora molto con l'immaginazione (e inventa storie) e con la numerosita' degli oggetti che posseggo, per cui per ora due penne nell'astuccio in attesa della M1000 stanno gia' mettendo a dura prova la mia capacita' adattativa!
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Beh, quella della Jinhao era chiaramente una provocazione; anche se va detto che, da un'annetto a questa parte, in Cina/Taiwan sono stati lanciati modelli con materiali e tecnica più che accettabili: insomma, stanno imparando.
Piuttosto, richiamerei la tua attenzione sulla larghezza del tratto adatto alla tua scrittura: questo mi pare un parametro molto importante.
Hai scritto che ti trovi bene con la Pelikan tratto M: se dovessi orientarti su una 88 tieni presente che la quasi totalità di quelle che potresti trovare in vendita ha un tratto MOLTO più fine.
Ciao. :wave:
Giuseppe.
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Buongiorno Pettirosso, immagino che stiano migliorando, ma infatti il mio è un pregiudizio.

Per quanto riguarda il pennino, M acciaio e F oro, Pelikan, sono figlia di un'epoca moderna che ha perso la bellezza della scrittura modulare. Il tratto si deve vedere, forte come un pennarello. Ma la domanda è: quando le penne sono passata dal tratto a zampa di aracnide al tratto Pen? E perché?
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Beh, direi che la larghezza del tratto preferito dipende essenzialmente da due fattori:
* Il proprio tipo di scrittura (minuta o più grande)
* Che cosa devi scrivere (prova a scrivere formule matematiche con frazioni, apici e pedici o a fare schizzi tecnici con un M Pelikan...)
Poi ci sono anche altri fattori, quali il tipo di inchiostro e la carta utilizzata (inchiostri più o meno fluidi, carta più o meno porosa).
Io, ad esempio, non sono un tecnico, ma ho una scrittura piuttosto minuta, quindi non riesco a scrivere con un M Pelikan (al massimo lo uso per una firma); di Pelikan posso usare un F o un EF; il mio tratto ideale è l'F (o anche l'M) Aurora, che è più stretto.
Se vuoi un tratto tipo pennarello ti conviene restare sulle tedesche (Pelikan, Montblanc, Faber Castell, Lamy, Online, Kaweco), o anche su Parker e Waterman (la produzione attuale, però, qualitativamente non è un gran che, con una sola splendida eccezione di qualche decennio fa: Waterman Edson), sempre tratto M.
Escludi a priori le giapponesi (Sailor, Pilot, Platinum): ottime ma, quelle sì, con tratto sottile come un capello.
Se vuoi divertirti un po' vai qui:
https://www.gouletpens.com/pages/nib-nook
Non ci sono certo tutte le penne attualmente in produzione, ma un campionario abbastanza vasto.
Non penso si possa fare una distinzione storica: ora come allora esistevano tratti più fini e più larghi, a seconda delle esigenze.
Anzi, un tempo esistevano anche i veri pennini flessibili (variando la pressione esercitata variava significativamente la larghezza del tratto) ed i pennini per uso copie carbone, oggi scomparsi.
Buona giornata! :wave:
Giuseppe.
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