Private Reserve Copper Burst - Recensione

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Monet63
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Private Reserve Copper Burst - Recensione

Messaggio da Monet63 »

PROLOGO
Ho acquistato questo inchiostro, ormai parecchio tempo fa, durante una svogliata passeggiata serale nella vicina Reggio Emilia. Tra le varie tinte propostemi dalla gentilissima proprietaria del punto vendita acquistai, all’epoca, il “Black Magic Blue” (già da me recensito in passato) ed il Copper Burst, che avevo promesso di recensire appena possibile. Dato che io ho ritmi a dir poco sudamericani, e prendo tutto con una flemma che a volte sgomenta anche me, lo faccio solo ora.
CONFEZIONAMENTO E PREZZO
Gli inchiostri Private Reserve vengono venduti in spartane boccette cilindriche, con tappo a tenuta, ed imballo di cartone leggero non protettivo. L’etichetta sembra quasi stampata in casa. Sulla boccetta non viene indicata la capacità, che invece è presente sulla confezione di cartoncino. Il prezzo… non ricordo di preciso, ma siamo intorno ai 16/18 euro, almeno dove l’ho acquistato io.
PREPARAZIONE
A differenza di quanto accaduto con il Black Magic Blue, all’apertura della boccetta si ha l’impressione di avere a che fare con un inchiostro come tanti altri. Non ha odore (ben presente, invece, nel blu), non sembra particolarmente pigmentato e dà l’impressione di essere un po’ fiacco, almeno ad una prima e sommaria osservazione. Tuttavia, conoscendo la fama che hanno molti inchiostri americani, ho pensato bene di usare una penna economica ma molto efficace: una Jinhao X750 (pagata una cifra irrisoria nel nostro mercatino), dotata a mio avviso di un ottimo pennino, più o meno di misura M.
UTILIZZO ED IMPRESSIONI
Mi perdonerete se tendo ad usare termini comuni nel mondo della pittura, ma non altrettanto consueti in altre realtà, ma è il solo modo in cui riesco a descrivere colori e tonalità. Siamo di fronte ad un tono quasi identico ad una terra d’ombra naturale genuina, con sottosfumature giallo/ocracee, ma di intonazione diversa rispetto a quanto indicato dal “sample” pubblicato sul sito del produttore, dove sembra che viri al rosso ocra (tono del tutto assente nell’inchiostro). Presenta alcune affinità con determinati tipi di tinte seppia naturali, dalle quali si differenzia perché più brillante.
La saturazione è a livelli alti: non raggiunge il cromatismo aggressivo del Black Magic Blue, ma solo perché (mi sono fatto quest’idea) il colorante usato per la produzione, similmente a quanto accade anche nelle gamme di colori per belle arti, ha una natura più parca e misurata. Ciò non significa che la pigmentazione sia minore: in realtà mi ha dato l’impressione di essere una tinta piuttosto concentrata. Riesce a produrre evidenti e bellissime sfumature (shading) specialmente se usato con pennini adeguati, ma è molto sensibile alla qualità della carta che, in questo caso, è bene che sia elevata e preferibilmente dedicata all’uso con stilografica (Rhodia, Oxford e simili). Usato su carte ordinarie (ma comunque di discreta qualità) tende a “spegnersi”appena, fino - letteralmente - a “morire” su carte di bassa qualità e/o troppo porose, sulle quali produce feathering e bleed through imbarazzanti perdendo, oltretutto, tutto il suo fascino. Non mi è parso un inchiostro problematico da lavare via, e non ho notato macchie o residui sulle superfici del converter. In ogni caso, prima di utilizzarlo in penne demonstrator di valore, consiglierei di eseguire alcuni test in tal senso.
Il flusso mi è parso piuttosto abbondante, e l‘inchiostro meno denso di quelli dello stesso fabbricante. Nondimeno, a mio parere, sono ugualmente presenti sostanze che gli conferiscono una certa pastosità, creando una sorta di family-look con i fratelli della stessa gamma.
Il Copper Burst ha la tendenza, in caso di inutilizzo prolungato della penna in cui è caricato, a non farla ripartire immediatamente; la mia X750 ha sopportato con disinvoltura uno stop di 5 giorni (penna lasciata in orizzontale sulla scrivania) ma, per periodi più lunghi, potrebbe essere necessaria la tipica pucciatina del pennino in acqua, che permette una ripartenza pronta, senza risentire particolarmente della diluizione provvisoria.
Feathering e bleed through, come già accennato, sono assenti su carte di qualità e pensate per l’uso con stilografica; appena visibili - ma ancora accettabili - su carte non pregiatissime ma buone (es. Fabriano Copy 1), evidenti e fastidiosi su carte troppo porose (esempio le risme HP per ufficio). A costo di ripetermi: questo inchiostro perde molto della sua bellezza se usato su carte non all’altezza.
Il tempo di asciugatura si colloca tra i 15 ed i 30 secondi, diciamo una ventina. Non si tratta di un inchiostro dichiaratamente resistente all’acqua, tuttavia ritengo che si comporti egregiamente: a fronte di una diluizione della tinta, lo scritto resta leggibilissimo, anche grazie alla saturazione non esageratamente spinta. Nella mia logica si tratta di un inchiostro semi-resistente. Ritengo non sia adatto ad un uso artistico, allorché lo si voglia acquerellare completamente, in quanto i tratti restano sempre visibili; nessun problema, invece, se quello è l’effetto che si cerca.
CONCLUSIONI
E’ il secondo Private Reserve che riesce a porsi, nei miei confronti, come inchiostro da usare regolarmente. Io amo particolarmente le tonalità brune e questo, pur avendo delle sfumature giallo ocracee con vaghi accenni di verdaccio, incontra perfettamente i miei gusti, per cui non manca mai sul mio scrittoio. Ho trovato piacevolissimo il feedback restituito durante la scrittura e, sempre a titolo di opinione personale, credo che sia particolarmente adatto a pennini medio-fini, ma ovviamente ci sarà chi - invece - lo potrà preferire con un extrafine giapponese. Penso che richieda un flusso piuttosto bagnato per esprimersi al meglio: con flussi molto magri schiarisce eccessivamente, fino a compromettere la leggibilità. Lo vedo adattissimo per usi calligrafici che, ahimé, sono fuori dalla mia portata, in quanto sono un totale incapace.
Secondo me, da avere.
Allegati
Ink.jpg
Ink+penna.jpg
Inkcollo.jpg
scheda cb.jpg
goriot.jpg
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Musicus
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Re: Private Reserve Copper Burst - Recensione

Messaggio da Musicus »

Un gran bel lavoro!! :clap:
Grazie per le utilissime indicazioni e per la raffinata prova di scrittura.

Giorgio
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ciro
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Re: Private Reserve Copper Burst - Recensione

Messaggio da ciro »

Bellissima recensione! Mi piace la prova di scrittura siffatta. :thumbup:

Anche l'inchiostro non sembra male come colore ma i tempi di asciugatura sembrano abbastanza proibitivi...
Ciro
(Io sono per le firme a colori, sapevatelo!)
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- Nonna
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