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Conway Stewart "Dandy".

Le recensioni: impressioni d'uso e valutazioni direttamente dagli utenti
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Medicus
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Messaggio da Medicus »

Arrivata circa una settimana fa, per errore, al posto della Waterman Hemisphere, devo dire che nel cambio ci ho guadagnato.
Dopo molti bagni con acqua, anche tiepida, e sotto pressione, l' alimentatore si è sbloccato o meglio disincrostato, perchè ho avuto un po' paura a smontare il gruppo pennino, qualche manovra sbadata e addio Dandy. Stavo , comunque per farlo, quando casualmente soffiando sul gruppo è uscita aria : Eureka!
Per contro non è stato difficoltoso sfilare il gruppo pennino dal fusto.
Il sacco , era cristallizzato e a pezzettini.
Quindi , la penna ,andava risaccata, con un sacco 16, operazione non difficoltosa.
Una volta di più si ringrazia il Reparto Tecnico e il wiki.
Dopo una sessione di lucidatura, questa signorina inglese, è tornata a splendere, ma senza dubbio qualcuno di voi sa fare di meglio.
Prodotta dal 1933 al 1942 in una infinità di modelli (con clip e senza, con bande al cappuccio e senza, marmorizzata e non e con colori uniformi ) è una penna a levetta, piccola, leggera e maneggevole e volendo inserire il cappuccio all' estremità diventa una penna "importante".
E' lunga 11 cm da chiusa, 10.3 aperta e 5.1 cm il cappuccio.
IL cappuccio è a vite ed ha una banda dorata all' estremità del cappuccio che è senza clip.
Il pennino , semirigido è in oro 14 carati dal taglio fine con scrittura un po' ruvida, ma senza impuntamenti.
La levetta, dorata, si aziona in modo morbido e fluido, ed ha stampigliate le iniziali CS all' estremità; non so quanto inchiostro succhi, ma non tantissimo, tipico del metodo di carica.
Sul corpo c'è scritto "The "Dandy" pen, Conway Stewart London, n° 720"
In scrittura, come detto, è un po' ruvida ma senza impuntamenti e cambiando l' inclinazione , più verticale, diventa più liscia.
Il flusso non è eccezionale ma comunque sufficiente, complice forse l' inchiostro o il conduttore.
Il bilanciamento , essendo piccola, non è che si possa valutare; col cappuccio inserito è comunque sempre leggera e abbastanza ben bilanciata.
Volendo approfondire la storia della Conway Stewart :
http://www.fountainpen.it/Conway_Stewart
E poi un sito per la classificazione dei modelli :
http://jonathandonahaye.conwaystewart.info/index.html
Va da se , scusate per le foto e alla prossima.
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Messaggio da Musicus »

Ben fatto, Medicus!! :thumbup:
Visto il forse eccessivo understatement estetico della penna, però, non credo che lui l'avrebbe adottata...
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:lol:
;)
Giorgio
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Conway Stewart "Dandy".

Messaggio da muristenes »

Proprio bella! :thumbup:
In simpatia: certo che, essendo Medicus, tieni fede allo stereotipo circa la grafia che contraddistingue gli iscritti al tuo ordine professionale! :lol:
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Messaggio da Irishtales »

:lol: ...dovresti vedere il mio medico cosa riesce a fare!!!

Complimenti per come hai messo a posto la penna, sono proprio felice che sia rimasta e te! :thumbup:
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
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Medicus
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Messaggio da Medicus »

Innanzitutto ringrazio e poi volevo chiedere solidarietà , perchè è iniziata la tortura di San R...... :evil: non riesco nemmeno a scriverlo.
Non penso proprio che Wilde, il dandy per eccellenza, avrebbe adottato la Conwey, più una laminata , penso.
A proposito della mia scarygrafia, adesso è molto migliorata (grazie anche alle stilo), dovevate vedere quella degli inizi. Addirittura, giuro che succedeva così, non riuscivano, talvolta a decifrarla nemmeno i farmacisti, che notoriamente in questo sono degli specialisti; ma la cosa buffa , giuro di nuovo, mi trovavo in difficoltà anche io ( e qui che cavolo ho scritto?):oops: :sick:
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Messaggio da Medicus »

Irishtales ha scritto: Complimenti per come hai messo a posto la penna, sono proprio felice che sia rimasta e te! :thumbup:
Ti ringrazio è stata una mezza odissea, perchè non ne voleva sapere di disincrostarsi, poi....puff.
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Messaggio da Orlandoemme »

E quindi per questa penna ci vuole il mb Honorè de Balzac: turquoise dandy si chiama per l'appunto!
Bellissima penna complimenti
O.
Orlando
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Medicus
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Messaggio da Medicus »

:thumbup: La sua bellezza vera sta nel fatto che risale agli anni trenta.
Ma ci avete mai pensato, ovviamente con la fantasia, alle cose che questa (o altre penne d' epoca) ha scritto ? in che mani è passata?, i viaggi che può aver fatto? e le cose che ha visto? E non lo sapremo mai.
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Messaggio da piccardi »

Medicus ha scritto: Ma ci avete mai pensato, ovviamente con la fantasia, alle cose che questa (o altre penne d' epoca) ha scritto ? in che mani è passata?, i viaggi che può aver fatto? e le cose che ha visto? E non lo sapremo mai.
I sintomi della malattia sono evidenti, la diagnosi non da scampo, ormai il contagio è finale, ed il paziente inguaribile...

Complimenti per la penna, e per averla saputa rimettere in pista, da come descrivi la scrittura è probabile che il suo proprietario la usasse più verticale rispetto a come la usi tu. Ma se continui ad usarla molto probabilmente migliorerà.

Simone
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Messaggio da Steve »

Medicus ha scritto::thumbup: La sua bellezza vera sta nel fatto che risale agli anni trenta.
Ma ci avete mai pensato, ovviamente con la fantasia, alle cose che questa (o altre penne d' epoca) ha scritto ? in che mani è passata?, i viaggi che può aver fatto? e le cose che ha visto? E non lo sapremo mai.
Finalmente un nuovo appassionato delle Conway Stewart (vedi mia ri-presentazione...). Per quanto riguarda la frase sopra, l'ho pensata spesso, soprattutto quando acquistai la prima Parker Duofold "storica" (degli anni '20) che ha un cognome impresso sul cappuccio. Chi era? Cosa faceva? Ho tentato qualche ricerca ma niente, è un cognome (che ora non ricordo) piuttosto comune in Usa.

Al contrario, qualche anno fa ebbi una bella occasione per una Pelikan 100 degli anni '30, messa bene. Ma mi si è messo in testa il tarlo che potesse essere stata magari di qualche gerarca nazista e usata per firmare chissà cosa di terribile. Non sono riuscito a prenderla...

Stefano
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Messaggio da ciaps »

Bellissima, mi piace da matti! Non avevo mai sentito parlare di questa marca, sono proprio un novellino! Poi ti faccio i miei complimenti per essere riuscito a sistemarla per conto tuo senza rivolgerti a nessuno specialista, so che per molti esperti del forum queste riparazioni sono ordinaria amministrazione ma ti assicuro che per molti (me compreso) sembrano interventi da sapiente artigiano!
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Messaggio da A Casirati »

Ecco un'altra penna che, nella sua sobrietà, sarebbe piaciuta a tanti uomini inglesi dotati di gusto raffinato. In molte foto d'epoca si notano stilografiche a levetta (molto pratiche) completamente nere, con pochi fronzoli. Maschie ed eleganti.
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piccardi ha scritto: I sintomi della malattia sono evidenti, la diagnosi non da scampo, ormai il contagio è finale, ed il paziente inguaribile...
Complimenti per la penna, e per averla saputa rimettere in pista, da come descrivi la scrittura è probabile che il suo proprietario la usasse più verticale rispetto a come la usi tu. Ma se continui ad usarla molto probabilmente migliorerà.
Simone
Grazie per i complimenti e per il consiglio,non ci avevo pensato. In realtà il " punto di non ritorno " della malattia è stato raggiunto da un pezzo e sono già bello che fritto....e si continua a friggere.
Steve ha scritto:
Medicus ha scritto::thumbup: La sua bellezza vera sta nel fatto che risale agli anni trenta.
Ma ci avete mai pensato, ovviamente con la fantasia, alle cose che questa (o altre penne d' epoca) ha scritto ? in che mani è passata?, i viaggi che può aver fatto? e le cose che ha visto? E non lo sapremo mai.
Finalmente un nuovo appassionato delle Conway Stewart (vedi mia ri-presentazione...). Per quanto riguarda la frase sopra, l'ho pensata spesso, soprattutto quando acquistai la prima Parker Duofold "storica" (degli anni '20) che ha un cognome impresso sul cappuccio. Chi era? Cosa faceva? Ho tentato qualche ricerca ma niente, è un cognome (che ora non ricordo) piuttosto comune in Usa.

Al contrario, qualche anno fa ebbi una bella occasione per una Pelikan 100 degli anni '30, messa bene. Ma mi si è messo in testa il tarlo che potesse essere stata magari di qualche gerarca nazista e usata per firmare chissà cosa di terribile. Non sono riuscito a prenderla...

Stefano
Le Conway Stewart sono davvero carine ; ne ho un'altra, una 75, e una 15 che va rimessa a posto , per bene , dal punto di vista estetico.
Il vissuto delle penne è davvero interessante, purtroppo solo fantasia : mi è successo una prima volta con una Mentmore Supreme del "22 (?), anziana signora inglese, poi con altre come una Artus Favorit del "40 che chissà perchè ho immaginato, anche io ,appartenesse ad un ufficiale nazista e quindi non oso pensare a cosa possa aver scritto o firmato ( ma mica è detto che, deve essere stata venduta nel 40-45); così come la Pelikan 100, non è detto che sia stata venduta in quegli anni o che sia arrivata nelle mani "sbagliate".
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ciaps ha scritto:Bellissima, mi piace da matti! Non avevo mai sentito parlare di questa marca, sono proprio un novellino! Poi ti faccio i miei complimenti per essere riuscito a sistemarla per conto tuo senza rivolgerti a nessuno specialista, so che per molti esperti del forum queste riparazioni sono ordinaria amministrazione ma ti assicuro che per molti (me compreso) sembrano interventi da sapiente artigiano!
Grazie , ma non è molto complesso riparare una penna a levetta: quì c'è "gente" che fa cose che noi umani nemmeno immaginiamo.
A Casirati ha scritto:Ecco un'altra penna che, nella sua sobrietà, sarebbe piaciuta a tanti uomini inglesi dotati di gusto raffinato. In molte foto d'epoca si notano stilografiche a levetta (molto pratiche) completamente nere, con pochi fronzoli. Maschie ed eleganti.
Come per altre cose , anche per le penne penso che la cosa migliore sia la sobrietà, anche se qualche "abbellimento" quà e la non mi dispiace. Il massimo dell' "abbellimento", secondo me sono le laminate, e , accidenti, se sono belle.
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