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Breve recensione Pen.Co 53

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ghostrider
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Breve recensione Pen.Co 53

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La penna che sto per recensire è una Pen.Co 53, top di gamma di quel che era la produzione Pen.Co, un'azienda di Sandrigo fallità nel lontano 1957. Il modello 53 fu lanciato per tentare di risollevare le sorti dell'azienda, non riuscendo tuttavia a sortire gli effetti sperati.

La penna si presenta con un fusto in celluloide marrone scuro, pennino conico a vite in oro 14K con punta in iridio e con scritto Pen.Co 585, tappo con lavorazione Roller Gold 18K e innesto a vite.

Il caricamento dell'inchiostro è a stantuffo; il serbatoio contiene l'eqivalente di due cartucce Pelikan TP/6.

Nonostante le precarie condizioni in cui versava la penna, attualmente scrive divinamente, con un flusso abbondante e un tratto sottilissimo. Il pennino inoltre è molto flessibile e consente con una lieve pressione di aumentare la dimensione del tratto.

Gli unici difetti che ho riscontrato sono:
Trafilaggio nella zona di giunzione pennino-alimentatore: la penna ha un pennino conico che si avvita all'alimentatore; la zona in cui questi due elementi si congiungono entra spessissimo in contatto con le dita, trasferendo sugli stessi enormi quantità di inchiostro. Il problema è stato provvisoriamente risolto coprendo la suddetta zona con un sottile gommino; adesso il tappo si inserisce con una lieve pressione, ma in compenso non macchia più.

Elevata sensibilità ai movimenti bruschi: basta un piccolo movimento brusco per far rilasciare dall'alimentatore notevoli quantità di inchiostro.

Per il resto è bellissimo vedere come una penna scriva egregiamente a distanza di 60 anni ed è altrettanto bellissimo scrivere con uno strumento di scrittura che ha visto 3 generazioni (e speriamo ne veda altrettante :) ).

PS: Le foto sono reperite da internet.
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piccardi
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Re: Breve recensione Pen.Co 53

Messaggio da piccardi »

ghostrider ha scritto: La penna che sto per recensire è una Pen.Co 53, top di gamma di quel che era la produzione Pen.Co, un'azienda di Sandrigo fallità nel lontano 1957. Il modello 53 fu lanciato per tentare di risollevare le sorti dell'azienda, non riuscendo tuttavia a sortire gli effetti sperati.

La penna si presenta con un fusto in celluloide marrone scuro, pennino conico a vite in oro 14K con punta in iridio e con scritto Pen.Co 585, tappo con lavorazione Roller Gold 18K e innesto a vite.

Il caricamento dell'inchiostro è a stantuffo; il serbatoio contiene l'eqivalente di due cartucce Pelikan TP/6.
L'azienda era la Fratelli Rossi Vicenza, nata nel 1926 e nota prima dell'anteguerra per il marchio Caesar. Credo che le prime versioni avessero un caricamento in stile Vacumatic (almeno dallo schema in questa pubblicità). Trovi qualche informazione sul wiki (anche come Pen-Co), ma se hai qualche notizia in più sarebbe la benvenuta, su questa azienda ho pochissimi dati.
ghostrider ha scritto: Nonostante le precarie condizioni in cui versava la penna, attualmente scrive divinamente, con un flusso abbondante e un tratto sottilissimo. Il pennino inoltre è molto flessibile e consente con una lieve pressione di aumentare la dimensione del tratto.

Gli unici difetti che ho riscontrato sono:
Trafilaggio nella zona di giunzione pennino-alimentatore: la penna ha un pennino conico che si avvita all'alimentatore; la zona in cui questi due elementi si congiungono entra spessissimo in contatto con le dita, trasferendo sugli stessi enormi quantità di inchiostro. Il problema è stato provvisoriamente risolto coprendo la suddetta zona con un sottile gommino; adesso il tappo si inserisce con una lieve pressione, ma in compenso non macchia più.
Le antiche sono un po' in difficoltà con alcuni inchiostri superfluidi di oggi... per il problema della perdita potresti provare questa ricetta di Ottorino per un ottimo sigillante, le sue Triumph (le Sheaffer du cui la Penco 53 è una imitazione, per non dire una copia spudorata, tanto che si narra abbiano avuto rimostranze dal rivenditore italiano) le ha curate con quello per un problema simile.

Ciao
Simone
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Re: Breve recensione Pen.Co 53

Messaggio da ghostrider »

Simone prima che ne entrassi in possesso non sapevo nemmeno io dell'esistenza di questa azienda, e le uniche informazioni le ho trovate sul wiki del sito; adesso grazie a te ho saputo che il sistema di caricamento è vacumatic ;) . Anzi già che sono vorrei fare una domanda perché ho dei dubbi riguardo al funzionamento del meccanismo nella penna. Praticamente qualche giorno fa avevo la penna parzialmente carica e decisi di caricarla del tutto, solo che mentre facevo questa operazione iniziò a uscire inchiostro dalla parte superiore; è normale o no questo fatto?

Per quanto riguarda il flusso abbondante non mi crea alcun fastidio, anzi è bellissimo vedere questo filo di inchiostro depositato sulla carta che lentamente si asciuga e contribuisce a schiarire il Blu-Royal del Pelikan 4001 :)

Per il fatto del pennino grazie per l'info, cerco la discussione nel forum e faccio una prova ;)

Un'ultima domanda, quanto potrebbe essere il suo valore?

Domenico
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Re: Breve recensione Pen.Co 53

Messaggio da piccardi »

Beh dallo schema della pubblicità non sembra esattamente un Vacumatic, ma quasi un Ink-Vue a pulsante invece che a leva (in realtà mi sa che la Rheingold della Soennecken sia alla fine molto più simile).

Ma sottigliezze realizzative a parte principio di base resta comunque lo stesso, un gommino per pompare compresso da un meccanismo ed un corpo/serbatoio con dentro uno sfiatatoio. Ma quella delle foto che hai pubblicate sembrano essere più simile ad una siringa rovesciata per cui mi sa che usarono meccanismi diversi.

Comunque se la tua perde da sopra c'è qualcosa che non va, ma senza metterci le mani sopra penso sia difficile giudicare. Per il valore non saprei proprio dirti, è un po' al di fuori dei miei interessi collezionistici.

Simone
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Re: Breve recensione Pen.Co 53

Messaggio da ghostrider »

Capito... Molto probabilmente sarà il gommino ingottato che non è più a tenuta, in fondo sono sempre 60 anni; per fortuna che almeno riesce ad aspirare l'inchiostro.
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