Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale

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fufluns
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Montegrappa Extra Otto Shiny Lines: recensione della mia penna di Natale

Messaggio da fufluns »

Nel frattempo, ho continuato a giocare con la mia Extra Otto e a sperimentare con un nuovo inchiostro.

Avevo letto diverse recensioni dello Stone Grey di Graf von Faber-Castell, quasi tutte (per non dire tutte) piuttosto negative ... Ma avevo l'impressione che quel grigio neutro, insaturo, grigio chiaro, potesse davvero piacermi. Quindi, fedele al motto di famiglia, "ubi omnes ego non" (dove tutti, non io; se a nessuno piace, deve piacere a me...), ho visitato una boutique di Faber-Castell e ho comprato una bottiglia di inchiostro grigio!

Devo confessare che la bottiglia degli inchiostri di Faber-Castell mi piace moltissimo. E' elegantemente semplice, e oltre modo stabile sulla scrivania. Con i suoi 70 ml di inchiostro, facendo un po' di conti, risulta persino essere un inchiostro piuttosto economico. Il Verde Oliva é diventato l'inchiostro di default della mia Montegrappa Extra Black Bamboo, e il Deep Sea Green vive ormai quasi permanentemente nella mia Montblanc Solitaire 146 Pinstripe. Nella boutique ho messo il dito nell'Hazelnut Brown, m'é sembrato bellissimo, e non ho resistito a portarne a casa una boccetta... Ma torniamo allo Stone Grey...

Mi piace. Mi piace molto. Lo ho provato con la mia Extra Otto su carta di colore crema chiaro (Fabriano Ingres) e su un foglio bianco piuttosto brillante (Fabriano Grifo), entrambe carte vergate. L'inchiostro si comporta splendidamente!

Montegrappa Extra Otto and Stone Grey (1) ©FP.jpg
Montegrappa Extra Otto and Stone Grey (2) ©FP.jpg

Come potete vedere, non è la sfumatura esatta del grigio della Extra Otto. Il grigio della penna è un po' più bluastro, un po' più verdastro ... Se volete il tono esatto, dovete usare il Diamine Grey, che sembra estrarre il colore direttamente dal corpo della Shiny Lines. Ma non sempre si vuole avere il tono esatto ...
 
Ecco un confronto diretto tra il Diamine (a sinistra) e il Graf von Faber-Castell (a destra). Mi piacciono entrambi, ma per le prossime settimane continuerò a giocare con lo Stone Grey...

Montegrappa Extra Otto and Stone Grey (3) ©FP.jpg
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maxpop 55
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Messaggio da maxpop 55 »

Ottima recensione di una penna molto bella, anche se devo dire la verità le sezioni in metallo le trovo un po fredde e scivolose, ma è una sensazione mia, non per questo se mi capita una della bellezza di questa Montegrappa non la prendo.
Ci hai mostrato due magnifici inchiostri, molto belli entrambi, sembrano fatti proprio per questa penna, anche se le mie preferenze vanno al Diamine Grey.
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Messaggio da maxpop 55 »

colex ha scritto: lunedì 14 gennaio 2019, 23:16 ..............
................................
................ Di fatto, è un semplice converter nascosto e che non può essere sostituito, di minor pregio di un sistema di caricamento a pistone e, che regala una riserva di carica minima ed oltremodo ridicola, in particolare se si sceglie un pennino in una misura più "assetata" maggiore del fine! :thumbdown:
Pienamente d'accordo con te, la comodità del converter sta nel fatto che se ha qualche problema con pochi euro lo sostituisci con uno nuovo, mentre se lo si ingloba nel fusto devi solo mandarlo alla casa madre con una spesa non indifferente per la sostituzione.
Cosa che può capitare facilmente vista l'economicità dei materiali e della fattura di un converter.
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Messaggio da colex »

Il colore del Diamine è perfetto per la stilo ma, preferisco i Pilot e, nello specifico, il Pilot Iroshizuku Fuyu-syogun (grigio)

https://www.gouletpens.com/collections/ ... 4757319723

Con i Diamine non mi sono mai trovato bene, sono economici in tutti i sensi e rendono il pennino poco scorrevole... A differenza dei Pilot.
Poi, se ne cerchi uno indelebile, ci sono i tantissimi colori della Noodler's di cui faccio uso quotidiano.
pen: Aurora*Delta*Kaweco*LAMY*Montblanc*Leonardo*OMAS*Parker*Pelikan*Pilot*Sheaffer*Stipula*TWSBI*Visconti*Waterman

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Messaggio da colex »

maxpop 55 ha scritto: mercoledì 16 gennaio 2019, 10:21
colex ha scritto: lunedì 14 gennaio 2019, 23:16 ..............
................................
................ Di fatto, è un semplice converter nascosto e che non può essere sostituito, di minor pregio di un sistema di caricamento a pistone e, che regala una riserva di carica minima ed oltremodo ridicola, in particolare se si sceglie un pennino in una misura più "assetata" maggiore del fine! :thumbdown:
Pienamente d'accordo con te, la comodità del converter sta nel fatto che se ha qualche problema con pochi euro lo sostituisci con uno nuovo, mentre se lo si ingloba nel fusto devi solo mandarlo alla casa madre con una spesa non indifferente per la sostituzione.
Cosa che può capitare facilmente vista l'economicità dei materiali e della fattura di un converter.
:clap:




... Tanto per far capire di cosa stiamo parlando, questa è la mia Delta "Dolce Vita" demonstrator che monta lo stesso "captive converter" presente nella Montegrappa.

Immagine

Come spiegato da maxpop essendo il converter bloccato all'interno, si ottengono tutti gli svantaggi di un converter e nessuno dei suoi vantaggi.

Questo è un difetto, a mio avviso piuttosto fastidioso, in particolare se non si usa la stilo "in casa" per avere sempre a portata di mano una boccetta d'inchiostro.
(Per la cronaca, il sito Web di Montegrappa informa che la versione di questa penna - come tutte le Extra - ha il caricamento a pistone e non converter/pistone, dimenticando la prima parola e lasciando solo la seconda. Visto il costo mi sarei aspettato da Montegrappa una maggiore "trasparenza", ad esser buoni).
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Messaggio da Stormwolfie »

Chissà qual'è il "fine" di creare questa complicazione... per il resto sono d'accordo con Max sulle sezioni in metallo, per una penna così bella sinceramente mi aspetterei l'uso dello stesso materiale. Ma se la scelta è questa evidentemente vogliono risparmiare sulla sezione che realizzata in metallo puo' essere applicata su tutti i fusti.
Complimenti a Flufluns per l'esempio e la grafia, ogni volta mi stupisce la tua eleganza di tratto.
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Messaggio da maxpop 55 »

In effetti se cerco una penna "moderna" evito tutte quelle col converter "inglobato nel fusto" ho molte Delta che trovo ottime penne, ma come detto prendo quelle a cartucce a cui si può applicare il converter come la Dolce vita il classico della Delta o modelli con carica con levetta laterale.
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Messaggio da fufluns »

Seppur con converter occulto...

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Messaggio da francoiacc »

Il discorso del sistema di caricamento a mio parere su questa penna non è estremamente rilevante, funziona e non è complicato caricarla due volte a giorno. Non ho mai pensato di andare in giro con una penna del genere, se dovesse succedere non sarebbe per qualche giorno e per nulla di più di una riunione ed un paio di firme. Sono comunque d'accordo sulla cattiva informazione da parte di Montegrappa. Capisco che se dovesse rompersi non la ripari facilmente, ma ho già avuto modo di sperimentare l'assistenza Montegrappa e funziona molto bene. Si è vero può chiudere come è successo con Delta e OMAS, ma non mi piace fasciarmi la testa prima di essersela rotta. Se non fosse per il costo abbastanza importante non avrei remore a prendere anche le altre due, sono di una bellezza mozzafiato le Otto!
La settimana scorsa ho preso una boccetta del nuovo Lamy Crystal grigio, appena torno a casa lo provo. :wave:
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Messaggio da francoiacc »

... per inciso ero ironico sul caricarla due volte al giorno :eh:
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Messaggio da fufluns »

francoiacc ha scritto: mercoledì 16 gennaio 2019, 19:11 Se non fosse per il costo abbastanza importante non avrei remore a prendere anche le altre due, sono di una bellezza mozzafiato le Otto!
Non ci pensiamo neppure! Non ci dobbiamo pensare per nulla! Togliamoci le Otto dalla testa!

... Quali altri colori ti piacciono?
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Messaggio da francoiacc »

Nel caso sono disponibile a raccattare in ordine:
1. malachite green
2. Zebra

Tra le extra "base" non avrei dubbi a prendere la rossa, la adoro.

:wave:
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Messaggio da alfredop »

Delta aveva risolto brillantemente il problema del converter occulto nella prima penna dedicata del forum (soluzione poi riproposta nella Dolcevita Federico). Il converter è infatti azionabile smontando il fondello, ma la sezione si può svitare ed il converter può essere sostituito da una cartuccia. Probabilmente la stessa cosa si può fare con questa Montegrappa (il converter sarà lo stesso e sarà prodotto da una terza parte), bisogna solo vedere quanto è tenace il collante usato per fissare la sezione (che sarà quasi sicuramente avvitata). Insomma non mi dispererei neanche se Montegrappa dovesse chiudere (speriamo di no :D).
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Messaggio da fufluns »

colex ha scritto: mercoledì 16 gennaio 2019, 10:28 Il colore del Diamine è perfetto per la stilo ma, preferisco i Pilot e, nello specifico, il Pilot Iroshizuku Fuyu-syogun (grigio)

https://www.gouletpens.com/collections/ ... 4757319723

Con i Diamine non mi sono mai trovato bene, sono economici in tutti i sensi e rendono il pennino poco scorrevole... A differenza dei Pilot.
Poi, se ne cerchi uno indelebile, ci sono i tantissimi colori della Noodler's di cui faccio uso quotidiano.
Grazie, colex, per il consiglio dell'inchiostro Pilot Iroshizuku Fuyu-syogun. Sono andato a dargli un'occhiata in Internet ed é un inchiostro di un bel grigio, chiaro, diverso dagli altri che ho. Qui dove vivo non vendono gli inchiostri Pilot, ma al primo giro in qualche paese più fornito certamente seguirò il tuo suggerimento.

Non ho capito però perché trovi gli inchiostri Diamine "economici in tutti i sensi". Io ne ho alcuni che uso con frequenza, addirittura sono diventati classici per alcune delle mie penne, e almeno per me scrivono bene:

I miei Diamine scrivono bene.jpg
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Messaggio da fufluns »

alfredop ha scritto: mercoledì 16 gennaio 2019, 23:17 Delta aveva risolto brillantemente il problema del converter occulto nella prima penna dedicata del forum (soluzione poi riproposta nella Dolcevita Federico). Il converter è infatti azionabile smontando il fondello, ma la sezione si può svitare ed il converter può essere sostituito da una cartuccia. Probabilmente la stessa cosa si può fare con questa Montegrappa (il converter sarà lo stesso e sarà prodotto da una terza parte), bisogna solo vedere quanto è tenace il collante usato per fissare la sezione (che sarà quasi sicuramente avvitata). Insomma non mi dispererei neanche se Montegrappa dovesse chiudere (speriamo di no :D).
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Montegrappa usò lo stesso sistema al quale alludi nella capostipite delle sue Extra moderne, la Classica del 1999. Anche in questa penna il converter dedicato poteva essere azionato svitando il fondello della penna, oppure vi si poteva accedere direttamente (per rimuoverlo, pulirlo, sostituirlo...) svitando invece la sezione. Sono d'accordo sul fatto che fosse un buon sistema.

A favore del "converter incorporato" spendo due parole della mia esperienza. Ho cinque penne Montegrappa Extra (una Extra, tre Extra 1930 e una Extra Otto), alcune da vari anni, altre da poco tempo, ma non ho mai avuto problemi con il converter interno. E' meno capiente di alcune penne a pistone, ma a me piace cambiare inchiostro con frequenza e non mi rappresenta un problema.
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