Pelikan 500 strisce nere. Un viaggio nella Germania del 1950

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Mightyspank
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Pelikan 500 strisce nere. Un viaggio nella Germania del 1950

Messaggio da Mightyspank »

Siamo negli anni '50. La Germania sta faticosamente uscendo dagli anni di guerra, fra divisioni e nuove speranze.
Il primo governo federale viene formato il 20 settembre 1949, da Konrad Adenauer (1876-1969) della CDU.
Konrad Adenauer sigla un trattato (con una stilografica da identificare)
Konrad Adenauer sigla un trattato (con una stilografica da identificare)
Sono gli anni di Alberto Ascari che trionfa su una Ferrari 500 (un numero che ricorre) al Gran Premio del Nürburgring.
Alberto Ascari al Nürburgring 1952
Alberto Ascari al Nürburgring 1952
La crescita economica della Repubblica Federale nel 1950 si aggira intorno a uno stupefacente 8%.
La borghesia avanza e manifesta nuova esigenze di modernità, come dimostrano l'abbigliamento, le auto e le case.
Deutschland zwischen
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Wolkswagen minibus 1950
Wolkswagen minibus 1950
Mobili in noce di metà '900
Mobili in noce di metà '900
Nel 1950 nasce la Pelikan per antonomasia: il modello 400, ancora oggi ripreso nelle varie declinazioni dalla umile 150 alla maestosa M1000.
Come riporta la stessa Pelikan sul suo sito: “Nel 1950 fu lanciata la stilografica Pelikan 400. Il fusto verde/nero divenne il simbolo delle stilografiche Pelikan e lo è tuttora.
Lo stesso fu per il fermaglio a forma di becco di pellicano, progettato durante la guerra. Inoltre furono disegnate alcune varianti con fusti in colore marrone-tartaruga o a righe verde/nero. I modelli della serie 500 avevano un cappuccio in oro doublé e impugnatura abbinata.”
La nuova Pelikan 400
La nuova Pelikan 400
1950-sidebar-M400.jpg (25 KiB) Visto 2460 volte
Perciò la serie 500, di cui fra poco andremo a parlare è una versione lussuosa della 400.
Ultima modifica di Mightyspank il domenica 27 maggio 2018, 23:32, modificato 1 volta in totale.
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Mightyspank
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Messaggio da Mightyspank »

E ora qualche dettaglio sulla nostra penna.

La scritta impressa sul cappuccio “DOUBLÉ L” significa “Rivestimento in oro su ottone del cappuccio e del fondello che aziona il pistone”.
Le misure sono le seguenti:

Massa 17,1 g
Lunghezza 126 mm
Fusto 102 mm
Cappuccio 55 mm
Diametro 12 mm
Capacità 2,0 ml

Ne esistevano sei versioni, una più bella dell'altra: a strisce marrone tartaruga, a strisce nere, tartaruga chiara, a strisce verde mare, a strisce grigie, nera-oro.
Estratto del catalogo 1953 con i prezzi
Estratto del catalogo 1953 con i prezzi
Quella che vado a presentarvi è la versione a strisce nere, dal prezzo all'epoca di 38 DM, contro i 25 della serie normale.
Il pennino è in oro 585/1000 a 14 carati, ancora privo del logo Pelikan, nella misura media, come riportato sul fusto (in realtà si comporta come un medio fine).
L'alimentatore è del vecchio tipo, in ebanite, con quattro alette parallele al pennino stesso.
È una penna, classica, elegante, resa interessante dalle strisce che lasciano intravedere il contenuto del fusto, ben bilanciata e, soprattutto che scrive benissimo.
L'ho trovata su un mercatino, portata a casa, sciacquato il pennino sotto l'acqua corrente e, caricata con inchiostro 4001 Blue Royal ha ricominciato a scrivere senza alcuna incertezza dopo oltre 13 lustri dalla sua fabbricazione!
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500_01.jpg
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Messaggio da Mightyspank »

Il famoso fermaglio a becco di pellicano
Il famoso fermaglio a becco di pellicano
Fondello.jpg
pellicano.jpg
Particolare del pennino in oro 14 carati, vecchio modello
Particolare del pennino in oro 14 carati, vecchio modello
Nella prova scrittura la penna si dimostra piacevolissima da usare, precisa e rapida a scorrere sul foglio, con in più un tocco di flessibilità che non guasta mai.
Prova scrittura.jpg
A qualcuno può non piacere, o comunque trovarla "noiosa", visto che è da quasi settant'anni sul mercato sotto svariate forme, ma è innegabile che Pelikan abbia realizzato con la 400 un'icona della scrittura del Novecento.
Sono contento di averla scovata del tutto casualmente, in una umile bancarella, dentro una scatolina Pelikan degli anni '70.
Chissà quante storie avrebbe da raccontare...
Per un po' starà con me e oggi condivide con voi queste immagini.

Un saluto a tutti, Pelikanisti e non :wave:
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alfredop
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Messaggio da alfredop »

Bellissima, fortunatamente non devo invidiarti perché ne una anch'io.

Alfredo
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Syrok
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Messaggio da Syrok »

Io invece ti invidio perché anche io ho delle Pelikan 200 e 150 più piccole ma che scrivono benissimo.
Una curiosità visto che sul fusto reca la scritta M e il pennino dici che è più un MF non è che per caso sia stato cambiato o subito dopo l'acquisto perché magari il proprietario non si trovava bene con il tratto o magari successivamente a seguito di una rottura dello stesso?
Il fatto che fosse in una scatola anni '70 potrebbe dare ragione alla mia tesi.
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Messaggio da Mightyspank »

Guarda, penso che sia la penna che ha trovato me.
Quando l'ho vista ho pensato a una Pelikan più recente È, vista la cifra bassa, non sono neanche stato a pensarci. Vedrai che qualche bella Pelikan vintage prima o poi ti troverà :)
Quanto al Pennino, visto che già dal 1952 furono introdotti quelli con il logo rotondo, propendo per il fatto che all'epoca le gradazioni erano un pelo più fini e corrispondenti a quello che ci aspetteremmo da un F o da un M. Oggi sono più "sbrodolosi".
Comunque l'apporto di inchiostro è perfetto e la scrittura un piacere, accresciuto dalla discreta flessibilità.
Ciao, buona giornata
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Messaggio da LucaC »

Un ritrovamento davvero fortunato! È una delle Pelikan che preferisco per la sua indiscussa eleganza, complimenti!
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Messaggio da maxpop 55 »

alfredop ha scritto: domenica 27 maggio 2018, 23:54 Bellissima, fortunatamente non devo invidiarti perché ne una anch'io.

Alfredo
Io lo invidio perchè non è tra le mie Pelikan. :cry: :cry:
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da marilua »

Bella bella la versione nera, sana invidia :lol:
Il mondo Pelikan è infinito davvero
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Placo
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Messaggio da Placo »

Ahimè non posso sperare in ritrovamenti simili! :lol:
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Messaggio da Mightyspank »

marilua ha scritto: lunedì 28 maggio 2018, 10:44 Bella bella la versione nera, sana invidia :lol:
Il mondo Pelikan è infinito davvero
:) purtroppo le foto non rendono il sottile gioco delle strisce che rende molto più intrigante e movimentata la penna. Certo la verde mare mi piacerebbe... :roll: chissà prima o poi
Placo ha scritto: lunedì 28 maggio 2018, 11:47 Ahimè non posso sperare in ritrovamenti simili! :lol:
Io non la cercavo, poi l'occasione si è presentata.
Sono le penne che ci trovano! :lol:
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Messaggio da Placo »

Mightyspank ha scritto: lunedì 28 maggio 2018, 13:34
Io non la cercavo, poi l'occasione si è presentata.
Sono le penne che ci trovano! :lol:
Posso dire che neanche mi cercano? :lol:
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Messaggio da Rosso Corsa »

...Io lo invidio perchè so quanto l’ha pagata. Babbo Natale avrebbe sicuramente chiesto di più.....

Mi consola il fatto che la BELLISSIMA Pelikan sia finita in ottime mani, e che il nuovo proprietario l’abbia descritta in modo EGREGIO.

Tra l’altro, ho apprezzato la foto di “Ciccio” Ascari, che con la sua Rossa spesso dava la paga a tutti, compresi i tedeschi con tutti i loro miracoli economici.
Qui vado OT, ma fatemi dire che sia in ambito stilografico che in quello delle corse automobilistiche la competizione con i “cari” cugini teutonici é sempre accesa anche se non sempre ad armi pari. Ma cavoli, sulle piste li abbiamo battuti in passato, e nonostante tutto LI BATTEREMO ANCORA. FORZA FERRARI!!!! :thumbup:

Ciao :wave:
Mauro
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Mauro ti ho fatto vedere la mia Hastil Ferrari in lacca rossa, retaggio degli anni di scuola?
Credo ti piacerebbe ;)
Grazie del gradito apprezzamento, un saluto!
Cex71
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Messaggio da Cex71 »

Complimenti, bellissima!
Io ne ho alcune, ma nessuna in versione lusso come questa (ovvero tutte 400 senza il cappuccio dorato e non 500), che spero di possedere un giorno, e sono penne di indubbia eleganza, si distinguono anche dopo molti anni. Non credo sia un caso che la Pelikan abbia mantenuto quasi inalterata la forma nei vari decenni.
I pennini di quelle "vintage" sono indubbiamente con un tratto più sottile di quelli attuali, veri innaffiatoi.
Complimenti ancora
Cesare
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