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18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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Slim anni 80: Pelikan Signum P570
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- Iscritto il: lunedì 7 maggio 2012, 0:00
- La mia penna preferita: Tutte purchè dotate di pennino
- Misura preferita del pennino: Fine
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- Arte Italiana FP.IT M: 078
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Slim anni 80: Pelikan Signum P570
Provo a scrivere due commenti su un'altra stilografica anni 80 di cui sono venuto recentemente in possesso: la Pelikan Signum P570.
La Signum é il risultato della decisione di Pelikan sul finire degli anni 70 di entrare sul mercato delle stilografiche "moderne".
A mio parere lo stile della Signum rappresenta al meglio la necessità di un'azienda leader nel suo mercato di seguire una moda, uno stile che però non fa parte della propria filosofia, della propria "anima".
La Pelikan in quell'occasione volle disegnare e produrre una stilografica innovativa mantenendola al contempo nei confini di un'ortodossia ferrea. Ad un'analisi superficiale si potrebbe pensare ad un'evidente contraddizione, ma non é così.
Il progetto fu affidato alla scuola di design di Ulma, fondata dopo la Seconda Guerra Mondiale e orientata ad uno stile semplice che esaltasse la funzionalità e praticità degli oggetti, secondo un'impostazione stilistica coerente con la più antica e famosa scuola di Bauhaus.
La Signum ha uno stile essenziale, assolutamente aderente alla modernità anni 80 ma privo di ogni originalità. Un semplice cilindro sottile in acciaio (in alcuni modelli verniciato, nel mio caso in nero), una clip essenziale e squadrata, due anelli metallici sulla coda del fusto e in cima al cappuccio dove viene posto il simbolo del pellicano in argento su fondo nero. E' questa l'unica indicazione della paternità della penna, a parte la scritta PELIKAN incisa alla base del cappuccio. Se non si trattasse di una Pelikan si potrebbe definire la Signum una stilografica anonima, priva di alcun carattere, assolutamente non interessante.
Ma la Signum é una Pelikan, e di conseguenza va considerata con maggiore attenzione, e rispetto.
Prima di tutto la qualità complessiva mi pare piuttosto elevata.
Dopo un'attenta pulizia non ho notato nel mio esemplare, una P570 in acciaio verniciato di nero, particolari difetti conseguenti agli anni di utilizzo. Solo un leggero schiarimento del colore in due piccole zone alla base del cappuccio, dovuto evidentemente alla perdita di intensità della verniciatura in quei punti, dove si può appena intravvedere l'acciaio sottostante. Ma non si tratta ne di scrostature ne di totale perdita del colore, direi che sia più un segno di uso abbastanza intensivo che un vero difetto.
Inoltre, tenuto conto che in questo specifico modello (P570) sulla superficie di fusto e cappuccio sono incisi numerosissimi anelli sottili mi sarei aspettato altre irregolarità ben più evidenti nella verniciatura,invece di fatto assenti.
Il meccanismo di chiusura a scatto é stato sicuramente usato per lunghi periodi, e pur non avendo la durezza tipica delle stilografiche nuove assicura comunque una buona tenuta.
Tutte le parti cromate, dalla clip agli anellini che terminano cappuccio e fusto, sono ancora in condizioni sostanzialmente perfette, così come il fondo fusto nero e il top del cappuccio, sempre nero con il logo Pelikan (mi scuso per le foto di scarsa qualità, quelli che potete interpretare come imperfezioni agli anelli sono solo effetti di luce. Il fotografo é davvero scarso...).
Le proporzioni (circa 140 mm chiusa per un diametro di 9,8 mm scarsi) corrispondono ad una stilografica particolarmente sottile, come dicevo sopra nella piena ortodossia dello stile anni 80.
Ma sono soprattutto le qualità di scrittura che mi hanno impressionato.
Il sistema di caricamento é a cartuccia, il fusto ne può contenere due come nel caso delle mitiche scolastiche Pelikano. Le cartucce sono ovviamente quella standard. Non so se sia disponibile anche un converter, il mio esemplare non ne era dotato.
L'alimentatore fa egregiamente il suo lavoro, permettendo all'inchiostro di fluire verso il pennino in modo regolare, assolutamente non arido secondo la buona tradizione Pelikan ma senza arrivare ad un'abbondanza eccessiva.
Ho voluto provare la scrittura con un inchiostro che a mio parere non é di grande qualità, un Hero Black di provenienza Cinese, ormai attempato e per tale ragione diluito con una piccola quantità di acqua distillata.
Anche con questo propellente non esattamente nobile, la mia Signum si comporta egregiamente regalando una scrittura scorrevole e morbida.
Una piacevolissima sensazione di leggera, quasi impercettibile resistenza del pennino che permette un controllo senza nulla togliere alla scorrevolezza. Definirei questa sensazione come scrittura "attutita", o "vellutata". A mio parere un pennino davvero particolare.
Ecco una semplice prova di scrittura. E' da sottolineare come il pennino 14 ct. della mia P570, pur non potendosi certo definire rigido, non ha certo doti di flessibilità. Navigando per internet alla ricerca di informazioni interessanti sulla Signum ho anche trovato dei cenni ad un pennino 14 ct. flex che ha equipaggiato alcuni esemplari. Vi lascio immaginare la descrizione che il fortunato possessore di uno di questi esemplari ha dato della scrittura con questo pennino....
Arrivato alla sintesi finale, non posso che esprimere un giudizio estremamente positivo su questa stilografica anni 80, a prima vista così anonima.
Come volevasi dimostrare, una Pelikan non é MAI una penna anonima. Anche un modello che non ne rispecchia appieno la filosofia ha comunque caratteristiche tali da definirne un profilo particolare che lo distinguono chiaramente dal resto della truppa.
La Signum non fa eccezione a questa regola.
Ciao, alla prossima!
La Signum é il risultato della decisione di Pelikan sul finire degli anni 70 di entrare sul mercato delle stilografiche "moderne".
A mio parere lo stile della Signum rappresenta al meglio la necessità di un'azienda leader nel suo mercato di seguire una moda, uno stile che però non fa parte della propria filosofia, della propria "anima".
La Pelikan in quell'occasione volle disegnare e produrre una stilografica innovativa mantenendola al contempo nei confini di un'ortodossia ferrea. Ad un'analisi superficiale si potrebbe pensare ad un'evidente contraddizione, ma non é così.
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La Signum ha uno stile essenziale, assolutamente aderente alla modernità anni 80 ma privo di ogni originalità. Un semplice cilindro sottile in acciaio (in alcuni modelli verniciato, nel mio caso in nero), una clip essenziale e squadrata, due anelli metallici sulla coda del fusto e in cima al cappuccio dove viene posto il simbolo del pellicano in argento su fondo nero. E' questa l'unica indicazione della paternità della penna, a parte la scritta PELIKAN incisa alla base del cappuccio. Se non si trattasse di una Pelikan si potrebbe definire la Signum una stilografica anonima, priva di alcun carattere, assolutamente non interessante.
Ma la Signum é una Pelikan, e di conseguenza va considerata con maggiore attenzione, e rispetto.
Prima di tutto la qualità complessiva mi pare piuttosto elevata.
Dopo un'attenta pulizia non ho notato nel mio esemplare, una P570 in acciaio verniciato di nero, particolari difetti conseguenti agli anni di utilizzo. Solo un leggero schiarimento del colore in due piccole zone alla base del cappuccio, dovuto evidentemente alla perdita di intensità della verniciatura in quei punti, dove si può appena intravvedere l'acciaio sottostante. Ma non si tratta ne di scrostature ne di totale perdita del colore, direi che sia più un segno di uso abbastanza intensivo che un vero difetto.
Inoltre, tenuto conto che in questo specifico modello (P570) sulla superficie di fusto e cappuccio sono incisi numerosissimi anelli sottili mi sarei aspettato altre irregolarità ben più evidenti nella verniciatura,invece di fatto assenti.
Il meccanismo di chiusura a scatto é stato sicuramente usato per lunghi periodi, e pur non avendo la durezza tipica delle stilografiche nuove assicura comunque una buona tenuta.
Tutte le parti cromate, dalla clip agli anellini che terminano cappuccio e fusto, sono ancora in condizioni sostanzialmente perfette, così come il fondo fusto nero e il top del cappuccio, sempre nero con il logo Pelikan (mi scuso per le foto di scarsa qualità, quelli che potete interpretare come imperfezioni agli anelli sono solo effetti di luce. Il fotografo é davvero scarso...).
Le proporzioni (circa 140 mm chiusa per un diametro di 9,8 mm scarsi) corrispondono ad una stilografica particolarmente sottile, come dicevo sopra nella piena ortodossia dello stile anni 80.
Ma sono soprattutto le qualità di scrittura che mi hanno impressionato.
Il sistema di caricamento é a cartuccia, il fusto ne può contenere due come nel caso delle mitiche scolastiche Pelikano. Le cartucce sono ovviamente quella standard. Non so se sia disponibile anche un converter, il mio esemplare non ne era dotato.
L'alimentatore fa egregiamente il suo lavoro, permettendo all'inchiostro di fluire verso il pennino in modo regolare, assolutamente non arido secondo la buona tradizione Pelikan ma senza arrivare ad un'abbondanza eccessiva.
Ho voluto provare la scrittura con un inchiostro che a mio parere non é di grande qualità, un Hero Black di provenienza Cinese, ormai attempato e per tale ragione diluito con una piccola quantità di acqua distillata.
Anche con questo propellente non esattamente nobile, la mia Signum si comporta egregiamente regalando una scrittura scorrevole e morbida.
Una piacevolissima sensazione di leggera, quasi impercettibile resistenza del pennino che permette un controllo senza nulla togliere alla scorrevolezza. Definirei questa sensazione come scrittura "attutita", o "vellutata". A mio parere un pennino davvero particolare.
Ecco una semplice prova di scrittura. E' da sottolineare come il pennino 14 ct. della mia P570, pur non potendosi certo definire rigido, non ha certo doti di flessibilità. Navigando per internet alla ricerca di informazioni interessanti sulla Signum ho anche trovato dei cenni ad un pennino 14 ct. flex che ha equipaggiato alcuni esemplari. Vi lascio immaginare la descrizione che il fortunato possessore di uno di questi esemplari ha dato della scrittura con questo pennino....
Arrivato alla sintesi finale, non posso che esprimere un giudizio estremamente positivo su questa stilografica anni 80, a prima vista così anonima.
Come volevasi dimostrare, una Pelikan non é MAI una penna anonima. Anche un modello che non ne rispecchia appieno la filosofia ha comunque caratteristiche tali da definirne un profilo particolare che lo distinguono chiaramente dal resto della truppa.
La Signum non fa eccezione a questa regola.
Ciao, alla prossima!
Mauro
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... hai messo inchiostro di china nella Signum?
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Non so che composizione abbia lo Hero Black, trattasi di inchiostro per stilografiche di provenienza Cinese.
L'ho utilizzato abbastanza spesso in passato senza particolari problemi, recentemente mi sembrava troppo denso e l'ho leggermente diluito.
Sicuramente non é un inchiostro eccelso, volevo appunto provare la Signum con un inchiostro scarsino come questo. Ho comunque verificato in passato che le stilo utilizzate con questo inchiostro si potessero pulire perfettamente e senza rischio di danni...
Devo dire che la Signum continua a comportarsi egregiamente, anche su sessioni di scrittura prolungata.
Gran pennino.
Ciao
L'ho utilizzato abbastanza spesso in passato senza particolari problemi, recentemente mi sembrava troppo denso e l'ho leggermente diluito.
Sicuramente non é un inchiostro eccelso, volevo appunto provare la Signum con un inchiostro scarsino come questo. Ho comunque verificato in passato che le stilo utilizzate con questo inchiostro si potessero pulire perfettamente e senza rischio di danni...
Devo dire che la Signum continua a comportarsi egregiamente, anche su sessioni di scrittura prolungata.
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Ciao
Mauro
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Ok.
Se è per stilografiche, e quindi NON di china, per quanto scadente non può far danni.
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L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Ne ho una simile anche io.
Ho qualche difficoltà a catalogarla per un paio di motivi che ora spiego, ma il pennino di questa penna dà gusto, molto più di quanto mi aspettassi.
Si tratta di una Signum in "Duritan" nero con pennino in oro bianco 585 e trim color acciaio, mentre le Duritan nere avrebbero dovuto essere o dorata con pennino in oro giallo (P640) o con tutto acciaio, incluso il pennino (P620).
Si tratta di una penna trovata in un cassetto sul lavoro da mia moglie e di incerta provenienza. L'altra stranezza consiste nel fatto che la penna è stata costruita solo fino al 1985. Ma l'azienda è presente in Europa solo dal 1989 e, in particolare, ha adottato quel logo in Europa solo 6 o 7 anni più tardi.
Ho qualche difficoltà a catalogarla per un paio di motivi che ora spiego, ma il pennino di questa penna dà gusto, molto più di quanto mi aspettassi.
Si tratta di una Signum in "Duritan" nero con pennino in oro bianco 585 e trim color acciaio, mentre le Duritan nere avrebbero dovuto essere o dorata con pennino in oro giallo (P640) o con tutto acciaio, incluso il pennino (P620).
Si tratta di una penna trovata in un cassetto sul lavoro da mia moglie e di incerta provenienza. L'altra stranezza consiste nel fatto che la penna è stata costruita solo fino al 1985. Ma l'azienda è presente in Europa solo dal 1989 e, in particolare, ha adottato quel logo in Europa solo 6 o 7 anni più tardi.
Michele
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Ciao Michele,zoniale ha scritto: ↑martedì 12 dicembre 2017, 16:57 Ne ho una simile anche io.
Ho qualche difficoltà a catalogarla per un paio di motivi che ora spiego, ma il pennino di questa penna dà gusto, molto più di quanto mi aspettassi.
Si tratta di una Signum in "Duritan" nero con pennino in oro bianco 585 e trim color acciaio, mentre le Duritan nere avrebbero dovuto essere o dorata con pennino in oro giallo (P640) o con tutto acciaio, incluso il pennino (P620).
.......
le indicazioni che hai scritto sono compatibili con le mie, probabilmente abbiamo consultato la stessa fonte, Pelikan collectibles
Probabilmente oltre ai modelli indicati su questo sito ci sono diverse varianti, ottenute combinando le stilo con diversi tipi di pennino. La tua potrebbe essere una 620 impreziosita con un pennino in oro bianco.
Anche la mia, che ho catalogato come una 570, ha un pennino 14 ct. che non mi sembra in oro bianco. É molto strano e credo si tratti di illusione ottica, ma sembrerebbe in oro bianco.. placcato in oro giallo (??? ).
In effetti la Pelikan non ha mai brillato per la semplicità di sigle e modelli. E qui devo dire che il sito Pelikan collectibles dà una grande mano....
In ogni caso, ad di là dei modelli sembra proprio che i pennini della Signum siano davvero notevoli. Almeno quelli 14 ct.
Dopo alcune sessioni di scrittura più estese sempre con il mio povero inchiostro China Hero black confermo sensazioni di scrittura davvero ottime!
Ciao
Mauro
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Vista ieri una in acciaio al mercatino, devo dire che mi ha fatto pensare alla Hastil.
È comunque una penna interessante e ora mi incuriosirebbe provarne le doti di scrittura.
Si sa che Mauro scova sempre le Pelikan più inconsuete.
L'amo è lanciato...
È comunque una penna interessante e ora mi incuriosirebbe provarne le doti di scrittura.
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- Placo
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Io ho una particolare predilezione per le stilografiche "sottili" e questa mi sembra stupenda. Spero di poterla provare presto.
«Ma solo le parole resistono
all’efferatezza delle stagioni».
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- ricart
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Salve,se vi piacciono le penne sottili ecco un'altra Pelikan,la P381 con pennino 14 kt gradazione F. L'alimentazione è con cartucce ma può ospitare anche un converter (provato con il Visconti).
Mandi- ricart
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Chiedo scusa ma non riesco a capire dove sbaglio,in anteprima le vedo, vi rimando le foto
di nuovo saluti- Placo
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Davvero belle, complimenti!
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Trattavasi di Pelikan Signum P520, con pennino in acciaio:Mightyspank ha scritto: ↑lunedì 4 giugno 2018, 9:56 Vista ieri una in acciaio al mercatino, devo dire che mi ha fatto pensare alla Hastil.
.....
foto dal sito pmauction.net
(il prezzo indicato su quel sito mi pare alquanto elevato.. )
Mai provato questo pennino in acciao, quello 14 ct scrive veramente bene (anche se non so se tu apprezzeresti, é flex quanto un pennino acciao Rotring, non so se mi spiego.... ).
Per quanto riguarda il design, la Signum a me piace molto esteticamente, ma la Hastil é un'altra cosa....
Ciao
Mauro
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Qui facciamo un salto di una decina di anni ed entriamo nei 90.
La serie New Classic, di cui il modello P381 fa parte, ripropone il design slim con dei particolari che richiamano alle Pelikan più ortodosse, come il pennino (molto bello!) e la clip. Un mix abbastanza audace, ma che regala risultati estetici a mio parere molto validi.
Bellissimo esemplare, complimenti!!
Ciao
Mauro