DISEGNO ORNATO

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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

Mr. Jones, si faccia coraggio ed avanzi un'ipotesi meno banale della mia.... 8-)
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
SJONES81
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Messaggio da SJONES81 »

Irishtales ha scritto:Mr. Jones, si faccia coraggio ed avanzi un'ipotesi meno banale della mia.... 8-)
Dato per scontato che io non trovi la tua ipotesi banale, ti pare che possa proprio io trovarne una acuta e particolare?
Più che una ipotesi, io posso avanzare qualche frase di circostanza... :D
Va be', se proprio volete vedermi recitare la parte dello studente indisciplinato e incostante che non ha studiato a modo la lezione e se ne torna a posto con un bel N.C. ...

Proverò a barcamenarmi in questo esercizio adoperando un'po di logica casereccia e qualche nozione tecnico-scientifica spicciola. Al Liceo funzionava!

Analisi del problema:
Abbiamo quattro immagini digitali:
due foto (nazioni01,nazioni02) e due disegni digitalizzati (disegno01,disegno02). E fin qui...
( sguardo virtuale al professore sperando che annuisca col capo virtuale)
nazioni01,nazioni02 sono, più o meno, in scala di grigio; (già vacillo, sto sudando...)
disegno01 corrisponde a nazioni01 ; disegno02 corrisponde a nazioni02; (qui mi rilasso un po', recupero le forze per il momento della verità)
disegno01,disegno02 sono incompiuti, ma il Prof. ha iniziato a lavorarci in scala di grigio;
In disegno01, in disegno02 il Prof. ha disegnato le sagome, ha campito le prime ombreggiature a tratti, ha campito lo sfondo dall'alto verso il basso e poi si è fermato in prossimità dei contorni delle figure in primo piano (e mo' so'...quesiti)
Quesito: Come preseguireste?
Risposta:
Partiamo vaghi: si potrrebbe proseguire continuando ad inchiostrare dall'alto verso il basso per ragioni prettamente funzionali.
(troppo vago) :D c'ho provato!
Come diceva Irishtales, qualcosa deve accadere sulla variazione di colore.Non può essere un caso il fatto che in entrambi i disegni sia stato campito a pennello solo lo sfondo. Non è ancora il momento di procedere con altre campiture al tratto poichè , col passaggio successivo del pennello umido delle campiture a pennello, si farebbe un bell'inguacchio. Direi che si potrebbe procedere per velature di colore in progressione per dare vita al gioco di ombre sul volto. Utilizzerei colori molto tenui, bassa saturazione per non staccare troppo...dopo l'asciugatura, le campiture al tratto... poi decolorazione e rifiniture
Poi... poi... poi...
scusi Prof., ieri non ho potuto studiare. :)

P.S. :non trattandosi di elaborati che devono restituire lo stato di conservazione delle opere, glielo rifacciamo il naso a queste nazioni? :) Parlando per un attimo seriamente, come ci si potrebbe comportare, in questo caso particolare, nei confronti dei segni e della patina del tempo? Potrebbe sembrare banale come domanda, ma non credo che la risposta sia poi tanto scontata.
Saluti.
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Lafountain
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Messaggio da Lafountain »

SJONES81 ha scritto: Parlando per un attimo seriamente, come ci si potrebbe comportare, in questo caso particolare, nei confronti dei segni e della patina del tempo? Potrebbe sembrare banale come domanda, ma non credo che la risposta sia poi tanto scontata.Saluti.
Ciao Emmanuele!

Complimenti per la tua spassosissima risposta (là dove,riuscendoci appieno, hai voluto essere divertente), ma ancor più complimenti (quando hai affrontato la cosa "parlando per un attimo seriamente") per aver centrato perfettamente uno dei due punti oggetto della domanda sul come procedere e perché per portare volontariamente i disegni finiti a differenziarsi, per alcuni aspetti, dai modelli fotografici.

E' un punto che riguarda il disegno n° 2. Poiché il mio scopo, nell'eseguire questo lavoro, è quello di rappresentare al meglio il bel tema dell'immagine nazioni02, farò a meno di inserire elementi di disturbo entrando più o meno meticolosamente nei dettagli della devastante azione del tempo (e della trascuratezza umana) sul modello. Sto facendo disegno ornato sul tema Art Nouveau, dopotutto, e non un lavoro di documentazione del precario stato di conservazione di particolari decorativi della stazione centrale di Praga.
Non farò ricostruzione, ma delle lesioni mi limiterò o a dare una traccia molto sommaria e non finita, oppure interromperò il disegno in corrispondenza di esse.
Faresti così anche tu? E se no, Perché?

C'è ancora un altra cosa però, che riguarda principalmente il disegno n° 1 e più limitatamente quello n° 2, che porterà i disegni a differire volontariamente dai modelli fotografici.

Di cosa potrebbe trattarsi?

Ti do "un aiutino": riguarda gli inevitabili limiti di un modo fotografico nei quali la nostra Daniela (pur così brillantemente) ha operato per questi suoi scatti.

Cordialità Emmanuele, e complimenti ancora.
Si dovrebbe parlare solo quando si è certi di migliorare il silenzio. (Mio padre)
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Messaggio da SJONES81 »

Lafountain ha scritto: Complimenti per la tua spassosissima risposta.
Grazie, ammiro gli insegnanti che, con serenità, hanno il buon cuore di non infierire sullo studente scapestrato … :D
Lafountain ha scritto: Non farò ricostruzione, ma delle lesioni mi limiterò o a dare una traccia molto sommaria e non finita, oppure interromperò il disegno in corrispondenza di esse. Faresti così anche tu? E se no, Perché?

Sì, sono profondamente d'accordo con la tua scelta e vi spiego perché:
la rappresentazione del tempo è un tema che mi ha sempre affascinato.
Ora, si tratta di adoperare al meglio la lama dell'intelletto, le proprie capacità critiche, per discernere ciò che vogliamo raccontare del tempo e ciò che non ci interessa.
I materiali, le tecniche, lo stile, la figura, ci forniscono una immagine cristallizzata del momento storico in cui venne realizzata l'opera (questo potrebbe essere il tempo-tema oggetto principale della tua rappresentazione). Le lesioni, le lacune, la patina, sono segni del tempo trascorso da allora ad oggi e ci raccontano come la natura e l’uomo si sono relazionati a tale oggetto.
Rappresentare fedelmente i segni del tempo produrrebbe un’accentuazione sul "tempo trascorso" rispetto al tema centrale della rappresentazione (disegno ornato sul tema Art Nouveau)che non è coerente.
Negare totalmente tali segni potrebbe restituircirci in maniera convincente l’unità dell’opera, ma svuoterebbe l’immagine di molti significati che, secondo la mia opinione, andrebbero raccontati. Non è il principio di verità che deve guidarci nella scelta, ma le potenzialità semantiche di quei segni. E’ Come se quest’opera fosse passata, dalle mani dell’ autore, al laboratorio del tempo che passa… giungendo a noi, che vogliamo raccontarla secondo la nostra ottica ai nostri contemporanei e a chi verrà dopo di noi. Come riportare tutto questo processo?
Direi che la strada da te intrapresa è mi pare dettata dalla necessità di suggerire una certa istanza storica dell’opera, senza voler compromettere l’unità e la leggibilitàdella stessa… Dal mio punto di vista, è un approccio decisamente opportuno!
Scusate il ragionamento un po' macchinoso.
Lafountain ha scritto: C'è ancora un altra cosa però, che riguarda principalmente il disegno n° 1 e più limitatamente quello n° 2, che porterà i disegni a differire volontariamente dai modelli fotografici. Di cosa potrebbe trattarsi? Ti do "un aiutino": riguarda gli inevitabili limiti di un modo fotografico nei quali la nostra Daniela (pur così brillantemente) ha operato per questi suoi scatti.
La cosa ha a che fare con la direzione centrale e la diffusione della luce?

Saluti.
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Messaggio da Irishtales »

E' coinvolgente l'accento “filosofico-metodologico” che avete intrapreso!
Il Circolo sta diventando una fucina culturale di livello e spessore :P
Per necessità di chiarezza e completezza dell'informazione, tengo solo a precisare che in fotografia, la restituzione dell'architettura (dell'arte ad essa applicata, in questo caso) specie se a fini tecnico-scientifici, deve necessariamente rispettare delle regole che rendono antitetico l'approccio fotografico al soggetto rispetto a quello su cui si basa l'interpretazione.
Da qui la scelta del punto di ripresa, finalizzata a rispettare la vocazione alla simmetria delle opere e la necessità di avvalersi di una condizione di luce omogenea e diffusa.
Avete presente la differenza fra foto-tessera per un documento e ritratto da incorniciare? Eccola! ;)
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Messaggio da Lafountain »

SJONES81 ha scritto:La cosa ha a che fare con la direzione centrale e la diffusione della luce?
Irishtales ha scritto:Per necessità di chiarezza e completezza dell'informazione, tengo solo a precisare che la restituzione dell'architettura (dell'arte ad essa applicata, in questo caso) specie se a fini tecnico-scientifici, deve necessariamente rispettare delle regole che rendono antitetico l'approccio al soggetto rispetto a quello su cui si basa l'interpretazione.
Da qui, nel caso delle fotografie, la scelta del punto di ripresa, finalizzato a rispettare la vocazione alla simmetria delle opere e la necessità di avvalersi di una condizione di luce omogenea e diffusa.
Avete presente la differenza fra foto-tessera per un documento e ritratto da incorniciare? Eccola!
Questa volta all'intuizione di Emmanuele si accompagna l'illuminante spiegazione di Daniela su un'arte in cui è Maestra.

Ed eccolo il secondo punto. L'illuminazione omogenea e diffusa della luce diurna in cui sono state scattate le fotografie di architettura, dalle quali io ho poi arbitrariamente ritagliato nazioni01 e nazioni02 da utilizzare come modelli per i miei disegni di Ornato, non è la più adatta per essere riprodotta in un disegno di tal fatta, dove il risalto di ogni particolare è affidato al gioco delle ombre proprie e delle ombre portate, e la temutissima quanto aborrita "piattezza dell'insieme" viene evitata con la frantumazione chiaroscurale del soggetto in una serie di piani che ne esaltino la sensazione di profondità.
In effetti all'inizio non l'avevo neppure notata, poi, mentre copiavo nazioni01, mi sono reso conto che esiste una corona di foglie che fa cornice ai lati del volto della nazione rappresentata. Vederla e decidere di darle gran risalto rispetto alle foglie di fondo attribuendole una luminosità da primo piano è stato un tutt'uno. Oltretutto i rametti di foglie che la compongono si dipartono dai fazzoletti che legano le trecce, facenti parte anch'essi del primo piano. Un'anticipazione (esagerata) dell'effetto finale per ciò che riguarda il loro risalto rispetto a quelle di fondo, è ben leggibile nel Disegno n° 1, non a caso interrotto proprio in corrispondenza della linea di confine tra i due diversi piani chiaroscurali.

Per ciò che riguarda nazioni02 tutto è molto semplice: si tratta di alleggerire una zona d'ombra in corrispondenza dell'occhio di destra del volto rappresentato.

Augurandomi di trovarvi d'accordo su tutto questo,
nell'attesa di ricevere la vostra benedizione e gli auguri di buon lavoro (figurarsi la frittata se adesso sbagliassi qualcosa),
mando ad entrambi i miei più cordiali saluti.
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Messaggio da Irishtales »

Buon lavoro!!! :P
Non vedo l'ora di ammirare i risultati... La raffinatezza congenita dell'Art Nouveau interpretata da chi con tanta maestria riesce ad esaltare la poesia e la bellezza del soggetto, rende l'impazienza particolarmente insistente... ;)
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Irishtales ha scritto:Buon lavoro!!! :P
Non vedo l'ora di ammirare i risultati... La raffinatezza congenita dell'Art Nouveau interpretata da chi con tanta maestria riesce ad esaltare la poesia e la bellezza del soggetto, rende l'impazienza particolarmente insistente... ;)
Ciao Daniela!!!
Che giornata!!!
Uffaaaaaaaaaaaa!!!

Ti abbraccio
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Messaggio da Irishtales »

Marco, vedi quanto ti facciamo lavorare!? 8-)
Scherzo, ma davvero sono curiosissima di vedere cosa riesce a tirar fuori dal cilindro il nostro Mago degli Inchiostri! 8-)
Un abbraccio e di nuovo buon lavoro...
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Lafountain ha scritto: Augurandomi di trovarvi d'accordo su tutto questo,
nell'attesa di ricevere la vostra benedizione e gli auguri di buon lavoro (figurarsi la frittata se adesso sbagliassi qualcosa),
mando ad entrambi i miei più cordiali saluti.

Dal basso,ti benedico ed auguro buon lavoro! :P
Certo dell'ottimo risultato,
ti rivolgo anch'io i miei più cordiali saluti,
Emmanuele.
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Bravissimo!

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