Una Omas Milord Grigioperla e un nuovo ex-libris

Cosa si può fare con la stilografica? Scrivere e... disegnare e ... dipingere!
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fufluns
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Una Omas Milord Grigioperla e un nuovo ex-libris

Messaggio da fufluns »

Qualche tempo fa, nella prima parte di un argomento dedicato alla “Ricerca di un flex” (https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=8&t=16786) e del quale ancora non ho scritto le parti che seguono, ho presentato la mia Omas Milord in celluloide grigioperla, procuratami dal fantastico Paolo della Zona900: la mia prima penna appositamente ricercata per il suo pennino flessibile.


Omas Milord grigioperla Una penna elegante (1).jpg

La penna scrive benissimo, e sa fare di tutto:

Omas Milord Grigioperla sa fare questo ©FP.jpg

Ma, in casa nostra, non c’é penna che abbia diritto a un suo posto nella scatola delle meraviglie se non si é guadagnata la pagnotta facendo qualcosa che la renda speciale per il fatto di averla realizzata, unica per averla fatta nel migliore dei modi, e “giustificata” per aver dimostrato di essere capace di fare qualcosa che altre sue simili non sanno fare altrettanto bene.

Milord Grigioperla l’abbiamo messa al lavoro per disegnare il nuovo ex-libris di famiglia.

Riprendo qui alcune cose che avevo scritto in un argomento a suo tempo iniziato da ciro, dedicato al tema degli ex-libris (https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=16&t=16519). [ciro, se ci sei batti un colpo…]

"Nella sua forma più comune, l'ex-libris é una etichetta o un timbro, ornati di un motto e di uno stemma, che compie la funzione di un emblema. Nella sua accezione moderna, almeno da quando Andrea Alciato lo canonizzò del suo Emblematum Liber del 1531, l'emblema é infatti una figura simbolica, con frequenza composto da un'immagine e da un motto, che può essere anche in versi o un commento in prosa. A sua volta, l'emblema della cultura rinascimentale si rifà alla cultura araldica degli stemmi e dei loro motti.

Lo stemma, l'emblema e l'ex-libris hanno in comune una certa forma di "linguaggio", tanto nella figura come nella parola, in certo modo studiati per dire e nascondere allo stesso tempo. Cosí l'umanista rinascimentale interpretava l'emblematica (e l'araldica), come un linguaggio che dicesse ai pochi adepti e nascondesse ai più.

Negli ultimi due anni ho disegnato gli ex-libris di mio padre e delle mie due figlie. Nel caso di mia figlia Margherita, fu lei stessa a scrivere un motto che divenne scusa per l'emblema e poi per l'ex-libris. Anche nel caso di Carlotta e di Giorgio, tanto le figure come i motti degli ex-libris sono carichi di significati personali riferiti alle persone e alle loro storie di vita".

I tre ex-libris potete vederli qui: https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... 9&start=30

Ora alla bella Milord Grigioperla toccava il lavoro di disegnare il nostro usando un motto che mi é stato sempre caro, forse in origine del pittore greco Apelle: nulla dies sine linea. La figura l’avevo già adocchiata da tempo in un’opera straordinaria del drammaturgo tedesco Gabriel Rollenhagen (1583–1619), Selectorum emblematum centuria secunda, pubblicato a Utrecht nel 1613. L’emblema numero 24 rappresentava una mano che, uscendo dalle nubi verso il chiarore del sole, impugnava una penna d’oca e tracciava una linea. Io dovevo solo sostituire la mano dell'emblema con un “ritratto” della mia mano, la penna d'oca con una penna stilografica… e aggiungere la scritta dell’ex-libris di famiglia.

Ed ecco qui come la Omas Milord Grigioperla si é conquistata il suo diritto di far parte del gruppo seletto delle stilografiche di casa:

Ex libris Pupulin-Salas ©FP.jpg

Il pennino flessibile é bellissimo per disegnare. Qui l’ho impiegato con un inchiostro grigio di Diamine, un colore scuro e neutro che mi piace molto in questa penna perché ne riprende le sfumature di “non colore”.
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HoodedNib
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Messaggio da HoodedNib »

Quell'ex-libris e' una delle opere d'arte piu' belle che ho visto recentemente e non sto scherzando!
E quella penna (e il "manico" che la usa) e' eccezionale! Complimenti vivissimi!
“Ankh-Morpork had dallied with many forms of government and had ended up with that form of democracy known as One Man, One Vote. The Patrician was the Man; he had the Vote.”
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Una Omas Milord Grigioperla e un nuovo ex-libris

Messaggio da edo68 »

La penna è bella, ma la mano che la usa è notevole

Buona giornata

Edo
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maxpop 55
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Messaggio da maxpop 55 »

Che dire, grande penna, ma lo è ancor di più tra le tue mani. :clap: :clap:
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da SirVaco »

Tutto molto bello!
Bello l'ex libris, stupenda la penna, ed aggiungerei ottima qualità delle foto!
Complimenti!
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Messaggio da efreddi »

Caro Franco, ci delizi sempre con le tue bellissime realizzazioni: certamente la penna dev'esserne all'altezza, ma e' la mano che ce la porta. Complimenti!
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alfredop
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Messaggio da alfredop »

efreddi ha scritto: venerdì 6 luglio 2018, 11:54 Caro Franco, ci delizi sempre con le tue bellissime realizzazioni: certamente la penna dev'esserne all'altezza, ma e' la mano che ce la porta. Complimenti!
Infatti, pur rispettando la bellissima OMAS, io do il 99.5% del merito alla mano ed il resto alla penna, se Franco non è d'accordo lo invito a inviarmi la penna cosi vediamo se i miei risultati sono simili :lol:

Alfredo
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fufluns
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Messaggio da fufluns »

Un sentito grazie di cuore a tutti per le gentili parole su questo lavoro.

Sono d'accordo con tutti voi che una mano felice aiuta in questo genere di cose. Però, labor omnia vincit!

Lo dico seriamente, perché spero che qualcuno mi prenda sul serio e faccia la prova. Fare un disegno con la penna (o con le penne) é un processo lento, pacifico, gustoso.

1. Si sceglie un soggetto o, insomma, si tira fuori un'idea di qualche cosa da disegnare. Senza fretta.
2. Si cerca sui libri e in internet per trovare delle immagini che facciano al caso. Senza fretta. Io a volte ci metto settimane, guardando e sbirciando ogni tanto qua e là. Ci sono libri che aiutano, libri con disegni, come le edizioni antiche di simboli, emblemi, ecc. Mentre uno mette su una biblioteca personale di questi disegni, Internet é impagabile.
3. Si cerca un foglio di carta delle dimensioni appropriate all'idea. Questa fase é fantastica. Bianco, avorio, grigio, verde chiaro o quant'altro. Ruvido, liscio, vergato... Più o meno spessa... Senza fretta.
4. Ci si prepara spiritualmente. Senza fretta. É una tappa che può durare settimane, nelle quali pare che non succeda nulla, ma durante la quale in realtà uno va maturando la determinazione per eseguire la sua opera.
5. Si disegna con la matita. Quando si sbaglia (sempre si sbaglia) si cancella con la gomma. Se uno davvero non é gran che con la matita, si stampa il disegno che ha trovato con una stampante, si modifica alla bisogna, e si ricalca con la matita. Per farlo ci si può appoggiare a una finestra. I più attrezzati avranno un piano luminoso, come quello che si usava per valutare le diapositive (che non esistono più). Si disegna senza fretta. Nessuno ci insegue, nessuno ci paga per questo. É una fortuna poterlo fare senza pressioni...
6. Si guarda il disegno, per qualche giorno, senza fretta. Lo si apprezza. Ci si compiace. Lo si corregge qua e lá. Nel frattempo si passa alla fase 7.
7. Si scelgono la penna e l'inchiostro. Loro sono tutti lì che aspettano. Tutti vorrebbero essere scelti, eletti per compiere l'opera. Quale scusa migliore per scorrere le penne tra le dita, buttare giù qualche riga premendo i pennini un po' di più e un po' di meno, lavare un paio di penne e cambiare gli inchiostri per trovare il tono adatto all'idea? Quanto si é stufi di cincischiare con le penne si é maturi per passare alla fase 8.
8) Adagio, senza fretta, si ripassano le linee tracciate con la matita. Se ne aggiunge qualcuna qua e là. Si vedono degli esempi in rete o sui libri per vedere come sono state risolte certe cose, interpretati certi dettagli. Senza fretta. Un poco alla volta, un po' al giorno. Nessuno sa che stiamo realizzando l'opera, nessuno ci spinge a finire presto...
9) La si contempla con soddisfazione. Non é perfetta. Non é mai perfetta. Ci sono sempre errori. Spesso ci sono un sacco di errori. Ma é fatta. Questo é piú importante di qualsiasi errore. La si contempla per vari giorni. Si vedono gli errori, si potranno evitare la prossima volta. Ma intanto l'opera é lí, davanti ai propri occhi, il frutto della propria mano e volontà, e per utensili solo una matita una penna!
10) Si fanno alcune fotografie. Con una buona fotocamera o con il telefono. Qualsiasi foto é migliore che nessuna foto. Nella fotografia si mette, orgogliosamente, la penna che ha fatto il lavoro.
11) Si apre un argomento su fountainpen.it e si rendono partecipi gli altri mattacchioni della prodezza...
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Syrok
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Messaggio da Syrok »

Mi viene solo una parola per descrivere il mio stupore nel vedere questa meraviglia, MIN..... ehm meglio fermarsi non vorrei essere volgare.
Già disegnare normalmente è un impresa titanica per me figuriamoci a farlo con le penne stilografiche.

Comunque veramente complimenti sia per l'exlibris che per le foto
Alcune volte vinci, tutte le altre volte impari
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Messaggio da maxpop 55 »

fufluns ha scritto: venerdì 6 luglio 2018, 22:25 Un sentito grazie di cuore a tutti per le gentili parole su questo lavoro.

Sono d'accordo con tutti voi che una mano felice aiuta in questo genere di cose. Però, labor omnia vincit!

Lo dico seriamente, perché spero che qualcuno mi prenda sul serio e faccia la prova. Fare un disegno con la penna (o con le penne) é un processo lento, pacifico, gustoso.

1. Si sceglie un soggetto o, insomma, si tira fuori un'idea di qualche cosa da disegnare. Senza fretta.
2. Si cerca sui libri e in internet per trovare delle immagini che facciano al caso. Senza fretta. Io a volte ci metto settimane, guardando e sbirciando ogni tanto qua e là. Ci sono libri che aiutano, libri con disegni, come le edizioni antiche di simboli, emblemi, ecc. Mentre uno mette su una biblioteca personale di questi disegni, Internet é impagabile.
3. Si cerca un foglio di carta delle dimensioni appropriate all'idea. Questa fase é fantastica. Bianco, avorio, grigio, verde chiaro o quant'altro. Ruvido, liscio, vergato... Più o meno spessa... Senza fretta.
4. Ci si prepara spiritualmente. Senza fretta. É una tappa che può durare settimane, nelle quali pare che non succeda nulla, ma durante la quale in realtà uno va maturando la determinazione per eseguire la sua opera.
5. Si disegna con la matita. Quando si sbaglia (sempre si sbaglia) si cancella con la gomma. Se uno davvero non é gran che con la matita, si stampa il disegno che ha trovato con una stampante, si modifica alla bisogna, e si ricalca con la matita. Per farlo ci si può appoggiare a una finestra. I più attrezzati avranno un piano luminoso, come quello che si usava per valutare le diapositive (che non esistono più). Si disegna senza fretta. Nessuno ci insegue, nessuno ci paga per questo. É una fortuna poterlo fare senza pressioni...
6. Si guarda il disegno, per qualche giorno, senza fretta. Lo si apprezza. Ci si compiace. Lo si corregge qua e lá. Nel frattempo si passa alla fase 7.
7. Si scelgono la penna e l'inchiostro. Loro sono tutti lì che aspettano. Tutti vorrebbero essere scelti, eletti per compiere l'opera. Quale scusa migliore per scorrere le penne tra le dita, buttare giù qualche riga premendo i pennini un po' di più e un po' di meno, lavare un paio di penne e cambiare gli inchiostri per trovare il tono adatto all'idea? Quanto si é stufi di cincischiare con le penne si é maturi per passare alla fase 8.
8) Adagio, senza fretta, si ripassano le linee tracciate con la matita. Se ne aggiunge qualcuna qua e là. Si vedono degli esempi in rete o sui libri per vedere come sono state risolte certe cose, interpretati certi dettagli. Senza fretta. Un poco alla volta, un po' al giorno. Nessuno sa che stiamo realizzando l'opera, nessuno ci spinge a finire presto...
9) La si contempla con soddisfazione. Non é perfetta. Non é mai perfetta. Ci sono sempre errori. Spesso ci sono un sacco di errori. Ma é fatta. Questo é piú importante di qualsiasi errore. La si contempla per vari giorni. Si vedono gli errori, si potranno evitare la prossima volta. Ma intanto l'opera é lí, davanti ai propri occhi, il frutto della propria mano e volontà, e per utensili solo una matita una penna!
10) Si fanno alcune fotografie. Con una buona fotocamera o con il telefono. Qualsiasi foto é migliore che nessuna foto. Nella fotografia si mette, orgogliosamente, la penna che ha fatto il lavoro.
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Grazie per gli ottimi consigli, prima o poi mi piacerebbe provare e quando lo farò i tuoi consigli saranno estremamente utili. :clap:
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Messaggio da kircher »

Mi piacciono moltissimo questi ex libris in stile tardorinascimentale
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Messaggio da HoodedNib »

Per il poco pochissimo che io disegno come passatempo e nient'altro devo dire che i suggerimenti di Franco sono tutti piu' che veri e utili. A volte non funziona, l'opera vuole venir fuori nel minor tempo possibile ma, credo come tutte le regole, esistono le eccezioni ma non e' questo il caso, come ci conferma Franco. :clap:
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Messaggio da solstizio71 »

La bellezza è nella mano che muove la penna che ne rappresenta il mezzo.
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Messaggio da ClaBluReale »

Splendido ex libris e preziosi consigli. Grazie mille!
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Messaggio da domenicop »

Complimenti per l'opera d'arte, per la penna e per il modo in cui l'hai, infine, fotografata. Grazie, anche, per le ottime parole che hai speso per raccontarci come poter tirare fuori un lavoro da un'idea.

Domenico
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