lamy 2000 piccola delusione

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Lotus56
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Messaggio da Lotus56 »

Perdonatemi forse non sono stato chiaro
Quando acquistiamo una cosa in questo caso un bene voluttuario ,anche l'occhio vuole la sua parte specialmente su costi così elevato,nello specifico vedersi arrivare una penna in una confezione di cartone anonimo,grezzo,brutto niente a che vedere per esempio una confezione tipo quella della Aleph del forum pure di carta ma almeno un po' di stile italiano è già qualcosa.
Meglio non metterla nella controscatola la sola scatola della Lamy va meglio.Sono anche d'accordo che alcune scatole di altre marche sono sproporzionate e sono poco pratiche ma facciamo tante discusdioni sulla estetiche delle penne perché non farle anche come vengono presentate?
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Messaggio da maxpop 55 »

Lotus56 ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 11:26 Perdonatemi forse non sono stato chiaro
Quando acquistiamo una cosa in questo caso un bene voluttuario ,anche l'occhio vuole la sua parte specialmente su costi così elevato,nello specifico vedersi arrivare una penna in una confezione di cartone anonimo,grezzo,brutto niente a che vedere per esempio una confezione tipo quella della Aleph del forum pure di carta ma almeno un po' di stile italiano è già qualcosa.
Meglio non metterla nella controscatola la sola scatola della Lamy va meglio.Sono anche d'accordo che alcune scatole di altre marche sono sproporzionate e sono poco pratiche ma facciamo tante discusdioni sulla estetiche delle penne perché non farle anche come vengono presentate?
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Luigi
Che dirti Luigi, la controscatola serve per non far rovinare l'astuccio che contiene la penna e che come hai detto non è male.
Quando ti arriva basta buttare la controscatola ed hai risolto.
La cosa più importante è che la penna è di tuo gradimento, immagina un meraviglioso astuccio in pelle con l'interno in raso e nell'interno una penna che è uno schifo, questo si che è grave.
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Messaggio da HoodedNib »

Se dobbiamo parlare di scatole ti do ragione sulla controscatola ma e' anche vero che lo scopo principale della controscatola e' proteggere la scatola vera e propria, protezione meccanica, non bellezza. Infatti spesso e volentieri le controscatole sono di cartoncino piuttosto semplice.

Quanto alla scatola vera e propria e' perfettamente in linea e coerente con lo stile Lamy, se hai avuto o visto altre Lamy ti vengono fornite con quello stile ed e' per quello che le compri. Anche all'interno, quel portapenne "scalettato" e' coerente con lo standard Lamy, quando ci sono hanno sempre quella forma (magari non quel materiale). Devo dire mi piace poco ma e' utilitaristico, la penna li dentro non si muove, non si rovina, non salta via nemmeno se la scatola la lanci e cade, cosa che non sono sicuro di poter dire di molte altre scatole di penne.

Si poteva fare meglio? Si poteva, ma se avessero usato un altro stile non sarebbe stata una scatoletta Lamy magari materiali un po' migliori ma non colori e disegni. E' chiaro guardando tutto il suo range di penne che le Lamy sono utilitaristiche anche quando sono pensate per l'eleganza, sono penne da usare e lavorano piu' sulle penne (Che appunto DEVI usare) che sulle scatole.

Poi se vogliamo dire anche la Platinum spesso e volentieri ti manda scatoline di plastica anche per le penne abbastanza prestigiose, voglio dire non e' solo la Lamy che fa cosi' e non credo nessuno metta in dubbio il valore della penna.
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Messaggio da analogico »

Bons ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 11:25 Ci sono penne che paghi 200 Euro e la confezione incide per 2 Euro. :D
Ci sono penne che paghi 200 Euro e la confezione incide per 40 Euro. :o
E' vero, ma vuol dire poco.
Oggi si ragiona per fasce di prezzo .
Due penne da 200 euro saranno più o meno equivalenti a prescindere da quanto incida il valore della scatola che almeno è una cosa tangibile.
Piuttosto, quanto pensi possa incidere sul prezzo finale un fattore intangibile come il prestigio del marchio ??
Chissà perchè si spendono volentieri 100 euro per una penna di marca e non 3 per una penna cinese?
Pensi sia solo per un'attenta valutazione dei materiali e della tecnologia costruttiva??
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Messaggio da maxpop 55 »

analogico ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 12:59
Bons ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 11:25 Ci sono penne che paghi 200 Euro e la confezione incide per 2 Euro. :D
Ci sono penne che paghi 200 Euro e la confezione incide per 40 Euro. :o
E' vero, ma vuol dire poco.
Oggi si ragiona per fasce di prezzo .
Due penne da 200 euro saranno più o meno equivalenti a prescindere da quanto incida il valore della scatola che almeno è una cosa tangibile.
Piuttosto, quanto pensi possa incidere sul prezzo finale un fattore intangibile come il prestigio del marchio ??
Chissà perchè si spendono volentieri 100 euro per una penna di marca e non 3 per una penna cinese?
Pensi sia solo per un'attenta valutazione dei materiali e della tecnologia costruttiva??
Se un marchio è di prestigio e famoso è anche perchè produce buone penne, ce ne saranno di superiori, ma almeno quelle con marchio saranno di qualità accettabile ed hanno una garanzia che in Italia è di 2 anni, anche se è una Safari da 20 euro.
Molte marche famose sono prodotte in Cina, ma hanno un controllo e la qualità dei materiali non è quella della cinesina da 3 euro.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da analogico »

maxpop 55 ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 13:16
analogico ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 12:59

E' vero, ma vuol dire poco.
Oggi si ragiona per fasce di prezzo .
Due penne da 200 euro saranno più o meno equivalenti a prescindere da quanto incida il valore della scatola che almeno è una cosa tangibile.
Piuttosto, quanto pensi possa incidere sul prezzo finale un fattore intangibile come il prestigio del marchio ??
Chissà perchè si spendono volentieri 100 euro per una penna di marca e non 3 per una penna cinese?
Pensi sia solo per un'attenta valutazione dei materiali e della tecnologia costruttiva??
Se un marchio è di prestigio e famoso è anche perchè produce buone penne, ce ne saranno di superiori, ma almeno quelle con marchio saranno di qualità accettabile ed hanno una garanzia che in Italia è di 2 anni, anche se è una Safari da 20 euro.
Molte marche famose sono prodotte in Cina, ma hanno un controllo e la qualità dei materiali non è quella della cinesina da 3 euro.
Appunto.
Ho tra le mani una Pelikan Cafè Creme.
Peso piuma piuma (scritto due volte di proposito) , normalissima plastica, comunissimo pennino in acciaio dorato marchiato F, che come consuetudine della casa non vuol dire nulla visto che scrive quasi come un B.
Pagata se ben ricordo a suo tempo 130/150 euro o giù di li.
Io ti posso solo dire che se la stessa penna l'avesse fatta Jinhao o come cavolo si chiama, non l'avrei comprata, a prescindere dal prezzo, e sono pronto a scommettere che come me tantissimi altri.
Secondo te cosa ho pagato ?
=======================================================
PS. Oggi col senno di poi non la ricomprerei, ovviamente.
Antonio

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Messaggio da Bons »

analogico ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 12:59
Bons ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 11:25 Ci sono penne che paghi 200 Euro e la confezione incide per 2 Euro. :D
Ci sono penne che paghi 200 Euro e la confezione incide per 40 Euro. :o
E' vero, ma vuol dire poco.
Oggi si ragiona per fasce di prezzo .
Due penne da 200 euro saranno più o meno equivalenti a prescindere da quanto incida il valore della scatola che almeno è una cosa tangibile.
Piuttosto, quanto pensi possa incidere sul prezzo finale un fattore intangibile come il prestigio del marchio ??
Chissà perchè si spendono volentieri 100 euro per una penna di marca e non 3 per una penna cinese?
Pensi sia solo per un'attenta valutazione dei materiali e della tecnologia costruttiva??
Personalmente posseggo svariate stilografiche di produzione tedesca e giapponese ma nessuna "che bella scatola!" ;)

Cinesi nessuna: non esercitano alcun fascino su di me e talvolta sono "troppo ispirate" ad altre già esistenti. Francamente preferisco dare i miei soldi a chi ha investito e investe in innovazione e ricerca e ha fatto la storia degli strumenti di scrittura.
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analogico ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 13:35
Ho tra le mani una Pelikan Cafè Creme.
Peso piuma piuma (scritto due volte di proposito) , normalissima plastica, comunissimo pennino in acciaio dorato marchiato F, che come consuetudine della casa non vuol dire nulla visto che scrive quasi come un B.
Pagata se ben ricordo a suo tempo 130/150 euro o giù di li.
Io ti posso solo dire che se la stessa penna l'avesse fatta Jinhao o come cavolo si chiama, non l'avrei comprata, a prescindere dal prezzo, e sono pronto a scommettere che come me tantissimi altri.
Secondo te cosa ho pagato ?
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PS. Oggi col senno di poi non la ricomprerei, ovviamente.
Sei sicuro che non sia una plastica leggera ed allo stesso tempo resistente e non una plastica che ti si rompe tra le dita?
Certo la Pelikan non è la stessa di 50 anni addietro, ma sicuramente rapportata ai prodotti odierni è di buona qualità e nel caso si rmpesse hai sempre la garanzia della sostituzione del pezzo rotto o della penna intera.
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maxpop 55 ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 13:49
analogico ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 13:35
Ho tra le mani una Pelikan Cafè Creme.
Peso piuma piuma (scritto due volte di proposito) , normalissima plastica, comunissimo pennino in acciaio dorato marchiato F, che come consuetudine della casa non vuol dire nulla visto che scrive quasi come un B.
Pagata se ben ricordo a suo tempo 130/150 euro o giù di li.
Io ti posso solo dire che se la stessa penna l'avesse fatta Jinhao o come cavolo si chiama, non l'avrei comprata, a prescindere dal prezzo, e sono pronto a scommettere che come me tantissimi altri.
Secondo te cosa ho pagato ?
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PS. Oggi col senno di poi non la ricomprerei, ovviamente.
Sei sicuro che non sia una plastica leggera ed allo stesso tempo resistente e non una plastica che ti si rompe tra le dita?
Certo la Pelikan non è la stessa di 50 anni addietro, ma sicuramente rapportata ai prodotti odierni è di buona qualità e nel caso si rmpesse hai sempre la garanzia della sostituzione del pezzo rotto o della penna intera.
E' quello che voglio dire.
Su 140 euro ci saranno largheggiando 20/30 euro di penna il resto è scatola, assistenza , garanzia , special edition e prestigio del marchio, ovvero tutti accessori che non afferiscono direttamente all'uso ed alla qualità dell'oggetto in se ma che a quanto pare le persone sono disposte a pagare caro e di buon grado.
Antonio

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analogico ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 13:35Ho tra le mani una Pelikan Cafè Creme.
Peso piuma piuma (scritto due volte di proposito) , normalissima plastica, comunissimo pennino in acciaio dorato marchiato F, che come consuetudine della casa non vuol dire nulla visto che scrive quasi come un B.
Pagata se ben ricordo a suo tempo 130/150 euro o giù di li.
Io ti posso solo dire che se la stessa penna l'avesse fatta Jinhao o come cavolo si chiama, non l'avrei comprata, a prescindere dal prezzo, e sono pronto a scommettere che come me tantissimi altri.
Secondo te cosa ho pagato ?
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PS. Oggi col senno di poi non la ricomprerei, ovviamente.
Che dirti oltre che mi spiace per la tua delusione? :(
Io ho tre Pelikan M205 e una M215 (odio le dorature: o acciaio acciaio o oro oro), tre con pennino F e una con pennino BBe tutte e quattro scrivono meravigliosamene. :thumbup:
Nessuna pagata più di 70 Euro.

Tornando in argomento: le scatole? Io le rompo. :twisted:
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Il mio inchiostro preferito: Prima li devo provare tutti...
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Bons ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 13:40 ...
Cinesi nessuna: non esercitano alcun fascino su di me e talvolta sono "troppo ispirate" ad altre già esistenti. Francamente preferisco dare i miei soldi a chi ha investito e investe in innovazione e ricerca e ha fatto la storia degli strumenti di scrittura.
Come si suol dire, mi ha tolto le parole dalla bocca... perfettamente d'accordo con te.
"Lo dirà il tempo cosa siamo, saremo quel che meritiamo...ma se c'è un sogno per sognare, ci sarà un ballo da ballare"
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