Filosofia di acquisto

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shinken
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Messaggio da shinken »

DerAlte ha scritto:Personalmente, meglio poche ma buone.
Sicuramente, ma il problema è definire un ordine di grandezza per poche
In potenze di dieci di che stiamo parlando 2 o 3 ?
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DerAlte
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Messaggio da DerAlte »

shinken ha scritto: Sicuramente, ma il problema è definire un ordine di grandezza per poche
In potenze di dieci di che stiamo parlando 2 o 3 ?
Un appassionato, un utilizzatore, potrebbe accontentarsi di poche stilografiche, da qualcuna a poche decine, o più, tutto è molto soggettivo.
Di contro, un collezionista potrebbero sentire il bisogno di raccoglierne a centinaia, un grande collezionista anche a migliaia.
Fortunatamente non ingombrano come le automobili. :D
Polemarco chiedeva se è meglio spendere poco per possederne tante o viceversa acquistare poche penne, ma di valore.
Anche qui non c'è una risposta univoca, personalmente preferisco la qualità alla quantità.
Mi pare di ricordare che sia uno di quegli argomenti che ciclicamente si affaccia sul forum.
Non mi biasimate, ma di stilografiche ne avrò poco più di una dozzina. :roll:
Nicolò
Ultima modifica di DerAlte il giovedì 18 maggio 2017, 22:33, modificato 1 volta in totale.
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Paolo79
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Messaggio da Paolo79 »

Personalmente io mi sono regolato così: ho ripescato tre penne di famiglia (una 88P una Norex scolastica e Marco Polo per Alfa Romeo), e le tengo sempre cariche. Poi ho selezionato DUE sole stilografiche: una Hastil da accoppiare a una Thesi e una 88 Slim cappuccio dorato, pratica per via del converter. A queste ho affiancato una Rotring 900 biro con apertura pieghevole e una Delta Dolcevita roller. Averne troppe sottomano mi confonderebbe e poi vorrei calarmi nella filosofia che fu di mio nonno: la stilografica era un oggetto prezioso, si tramandava di padre in figlio insieme all'orologio e all'accendisigari (in pratica il corredo di ogni uomo...) e come tutte le cose preziose doveva - il consumismo era al di là da venire - essere pressocchè unica. Nulla contro i collezionisti, ma da ex raccoglitore di penne & company mi sento di poter dire che meno cose si hanno e più le.si aprrezzano. Sono andato fuori tema? :roll:
Paolo79
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Messaggio da Paolo79 »

Dimenticavo: qualche altra stilo, anche discreta (Omas di ultima.generazione, Montegrappa, Ypsilon De Luxe, M151 , M120, Waterman Preface, ecc...) le ho conservate per i miei pargoli... :D
marnautz
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Messaggio da marnautz »

Personalmente le penne economiche non mi piacciono. Però i prezzi di listino sono assurdi, da vent'anni non compero in negozio. Su internet si trovano offerte fantastiche di gente che vuole disfarsi di regali non graditi o non conosce il valore degli oggetti. Il mio criterio é prendere il prezzo di listino (se sono oggetti datati me lo ricavo da oggetti analoghi ancora in produzione e dividerlo almeno per 4 per oggetti nuovi o semi nuovi). Da lì in giù compero. E poi quello che non mi piace me lo rivendo mediamente al doppio, così la mia collezione cresce a gratis. Però solo pagamento Paypal, chi non lo accetta tante volte vuole rifilare la sola, specialmente con PostePay. Solo come esempio poco tempo fa per 350 euro ho portato a casa 2 Man 100, una America e una Etoile, che negli anni 90 costavano una follia.
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Giotto
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Messaggio da Giotto »

ciro ha scritto:La penna da 900, quelle da 10 e quelle da 100.

Sono serio.
Potrebbe essere una frase da citazione ... :clap:

Un parere da "ultimo arrivato": se un qualcosa ti piace non sono soldi spesi male, sia 10, sia 100, sia 1000. Come altri, preferisco la qualità alla quantità; potresti però considerare un altro fattore oltre al classico valore commerciale, quello "affettivo": se un oggetto venisse venduto a 25 ma incontrasse i tuoi gusti, per te potrebbe anche valere 100 (e viceversa, naturalmente). Io preferirei comprare due penne da cento Euro, che però mi soddisfino, piuttosto che una sola penna da mille Euro. Anche perchè, nel malaugurato caso che quest'ultima si rompesse ... :(
Polemarco ha scritto:La singolarità è che nessuno ha declinato le proprie preferenze a seconda del contenuto dello scritto.
Intendi se ci debba essere una correlazione tra il prezzo di una penna e ciò che si scrive sulla carta (una nota da appiccicare al frigorifero piuttosto che una lettera al Presidente)? La penna è tua (amica) e nessuno ti vieta di usare una costosa stilografica per ricordarti di prendere il latte.
Polemarco ha scritto:Mi spiego meglio: è bene tagliare un salame con un laser?
Se vuoi e puoi ... non è vietato :lol:


P.S. Ah ... ma tra fettuccine al tartufo e pasta alla carbonara, quale sarebbe il piatto peggiore???
Andrea_R

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Messaggio da Andrea_R »

morale della favola: tirate i prezzi di Marnautz :lol: :lol:
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ciro
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Messaggio da ciro »

Giotto ha scritto:
ciro ha scritto:La penna da 900, quelle da 10 e quelle da 100.

Sono serio.
Potrebbe essere una frase da citazione ... :clap:

Un parere da "ultimo arrivato": se un qualcosa ti piace non sono soldi spesi male, sia 10, sia 100, sia 1000. Come altri, preferisco la qualità alla quantità; potresti però considerare un altro fattore oltre al classico valore commerciale, quello "affettivo": se un oggetto venisse venduto a 25 ma incontrasse i tuoi gusti, per te potrebbe anche valere 100 (e viceversa, naturalmente). Io preferirei comprare due penne da cento Euro, che però mi soddisfino, piuttosto che una sola penna da mille Euro. Anche perchè, nel malaugurato caso che quest'ultima si rompesse ... :(
Parto dal fondo.
La probabilità che una penna si possa rompere, secondo la legge di Murphy, è direttamente proporzionale al valore della stessa. Fa d'uopo dunque, che al fine di tener salve le penne di valore inferiore si comprino penne di valore molto maggiore e con quindi maggior possibilità di rompersi.

Sembra stupido ma non lo è.

Aver a che fare con oggetti di grande valore economico attiva in noi una serie di accortezze, ansia, che ci spingono ad essere riequilibrare con certezze che nel tempo si consolidano.

Da piccolo non avevo un ruolo attivo nella mia famiglia come lo ho adesso ma per prepararmi ero sempre impegnato in qualcosa. I miei genitori mi sballonzolavano tra lezioni di pianoforte, guida sportiva, arti marziali, canottaggio ec. Una delle mie attività preferite era il Kenjutsu, l'arte orientale della spada, perché a fine lezione il maestro mi faceva sedere a terra, mi piazzava in braccio la sua Katana e mi raccontava di quando l'aveva avuta, come era forgiata e quanto fosse preziosa economicamente e affettivamente, poi aspettava che la maneggiassi un pochino, trovassi un nuovo particolare e me ne spiegava il motivo.
La paura? No. Più che altro il terrore puro!
C'era sempre quella scimmietta che "PENSA SE LA ROMPI!!!!"
Una volta rotta non si ripara e non si sostituisce, il samurai rimane con quello che si ritrova.
Però era troppo bella.

E onestamente li capii che la vita è una e troppo breve per queste paranoie. Comunque vada gli oggetti che possediamo un giorno ci lasceranno, lo stesso è per gli affetti. È inutile prenderla troppo sul serio, da questa vita nessuno ne esce vivo.
Si rompe? Non si può aggiustare? Non si può sostituire? La vita andrà avanti lo stesso, imperterrita e irrefrenabile.

Ci puoi stare male qualche tempo, ma poi probabilmente alla fine avrai di nuovo i soldi per comprarne un'altra.

-

Per ciò che riguarda il discorso commerciale ci sono persone che prenderebbero un bene da 3€ a 90€ se incontrasse i loro gusti e smuovesse qualcosa in loro. Io non sono così, io se voglio una cosa non spendo un capitale inutile per ottenerla.
Ninjutsu, un'altra arte marziale, letteralmente "arte della pazienza".
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Messaggio da rolex hunter »

Maruska ha scritto:
rolex hunter ha scritto:Non servono 10 penne da 10€, ne bastano 2 o 3, da sostituire se e quando si rompono/perdono/guastano.

Quindi la risposta al quesito iniziale è "una da 900 e un paio da 10"; e si risparmia pure qualche euro :lol:
Sono curiosa di sapere qual è questa "una" :D
Ovviamente quella che "ti piace" abbastanza da essere disposto/a a spenderci "quella cifra lì" (che può essere 100, 1000 o 10.000€).

Io (e molti altri su questo forum) non faccio testo: da anni ormai ho doppiato la boa delle 500 penne, e sto veleggiando (per fortuna con un po' più di calma rispetto agli anni 90, e grazie al cielo anche con maggior disponibilità economica) verso la doppia virata delle 1000 (in effetti, potrei già esserci arrivato e non essermene accorto....); se solo trovassi il tempo di catalogarle meglio e tutte.... :roll:

il mio cruccio è che non riesco ad usarle abbastanza, una carica di inchiostro mi dura un paio di settimane....
Giorgio

la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
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shinken
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Messaggio da shinken »

Un piccolo dettaglio:
le penne sarebbero strumenti di scrittura che pensate vengono pure usate per scrivere.
Incredibile cosa.
La scelta dello strumento potrebbe anche essere dettata dal tipo di utilizzo e dal ambiente in cui viene usata, e questo potrebbe influenzare gli acquisti.

Esempio:
sul bancone del mio negozio c'è una dollar 717 da meno di 10 euro. Se va bene l' Aurora della carica costituisce buona parte del valore.
È lasciata abbastanza sottomano a chiunque, ha un tratto medio, perfetta per scrivere una nota su un foglio posato sul bancone stando in piedi ( quindi lontano dal foglio con una scrittura leggibile alle talpe).
Se qualcuno la rubasse (ha pure il tappo venato) al massimo varrebbe come diffusione della nostra malattia. (Noi Untori...)
Non la sostituirei con una prera da 40 euro o con una penna più cara, diventerebbe una calamita per i ladri e una fonte di preoccupazioni. Vabene per quello che deve fare.

Attualmente per le mie cose uso una 3776 platinum (un 140 euro circa) o una Sailor Sapporo, altra storia, altro momento della giornata, altro ambiente altra attenzione, altro tipo di utilizzo, direi che non scambierei le due penne tra loro.
Certamente rifarei entrambi gli acquisti.
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Messaggio da Maruska »

rolex hunter ha scritto:
Maruska ha scritto:
Sono curiosa di sapere qual è questa "una" :D
Ovviamente quella che "ti piace" abbastanza da essere disposto/a a spenderci "quella cifra lì" (che può essere 100, 1000 o 10.000€).

Io (e molti altri su questo forum) non faccio testo: da anni ormai ho doppiato la boa delle 500 penne, e sto veleggiando (per fortuna con un po' più di calma rispetto agli anni 90, e grazie al cielo anche con maggior disponibilità economica) verso la doppia virata delle 1000 (in effetti, potrei già esserci arrivato e non essermene accorto....); se solo trovassi il tempo di catalogarle meglio e tutte.... :roll:

il mio cruccio è che non riesco ad usarle abbastanza, una carica di inchiostro mi dura un paio di settimane....
1000 penne? no, io diventerei matta! sarebbe troppo stressante per me, non saprei più da che parte girarmi :crazy:
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Messaggio da Giotto »

ciro ha scritto:Per ciò che riguarda il discorso commerciale ci sono persone che prenderebbero un bene da 3€ a 90€ se incontrasse i loro gusti e smuovesse qualcosa in loro.
Non indevo dire che si debba pagare un prezzo di gran lunga superiore al valore commerciale per un bene che piace, anche perché, come sostieni anche tu, spesso è sufficiente pazientare per risparmiare. Ovviamente tutto in base alla disponibilità economica.

-

Ciò che tu chiami paranoia per me rappresenta lo stimolo ad usare accortezza (tatto) nel momento in cui mi trovo davanti a qualcosa cui attribuisco valore, sia essa inanimata (un oggetto) che animata (una persona).


P.S. Non staremo andando off-topic?
P.P.S. Che strazio scrivere dal cellulare ... :?
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Messaggio da shinken »

Giotto ha scritto: Ciò che tu chiami paranoia per me rappresenta lo stimolo ad usare accortezza (tatto) nel momento in cui mi trovo davanti a qualcosa cui attribuisco valore, sia essa inanimata (un oggetto) che animata (una persona).
Sviluppare una certa attenzione nei gesti, riuscire ad essere qui e adesso ben presenti certamente è importante.
Forse ora forzo un po' il senso del discorso, tuttavia trovo che anche usare l' oggetto giusto nella giusta situazione importante :sia una sorta di rispetto verso l' oggetto e verso chi ha lavorato per idearlo.
Provo un certo senso di disagio quando uso la mia penna migliore per scrivere una nota volante che dopo pochi minuti magari butterò nel cestino, eppure adoro usarla. (In realtà "la mia penna migliore" sono due, ma qui si innescherebbe un lungo discorso sul disagio di poterne usare una sola alla volta...)
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Messaggio da ciro »

Ma le mie ansie e paranoie non sono da considerarsi fattori negativi.
Le ansie e paranoie sono uno stimolo. È dallo stimolo che nasce un movimento.

Se ho l'ansia di perdere/rompere la penna sviluppo i super sensi per stare accorto, imparo a riporla in una tasca sicura, sto attento a dove la lascio...
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Messaggio da Giotto »

ciro ha scritto:Ma le mie ansie e paranoie non sono da considerarsi fattori negativi.
Se ho l'ansia di perdere/rompere la penna sviluppo i super sensi per stare accorto, imparo a riporla in una tasca sicura, sto attento a dove la lascio...
Su questo siamo allineati, allora. :)
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