Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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Breve recensione Atena
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Breve recensione Atena
Grazie al nostro Roberto V, sono da poco entrato in possesso di una stilografia vintage Atena; eccomi a farne una breve recensione.
Mi scuso in anticipo per la scarsa qualità delle foto; purtroppo per una serie di circostanze non posso usare fotocamera e obiettivo macro, quindi devo arrangiarmi con il cellulare...
Ero a caccia di una vintage di buona taglia, con pennino grande e scorrevole. Roberto mi ha proposto tra le altre questa Atena, marchio a me sconosciuto, che mi è subito piaciuta. Ho poi saputo che Atena era una specie di sottomarca della Aurora. Se qualcuno avesse maggiori informazioni... non ho trovato materiale sulla nostra Wiki.
La penna, chiusa, misura 13.2 cm e ha un fusto di buon diametro (12 mm).
Il mio esemplare è in celluloide marmorizzata, di un colore rosso-violaceo molto bello.
Aperta con il cappuccio calzato, che è il modo in cui uso tutte le mie penne, le sue dimensioni diventano importanti: 16.2 cm, leggermente più lunga della mia penna-riferimento Montblanc 146:
Questo me la fa apprezzare molto, perché non amo le penne corte.
Il caricamento è a pulsante di fondo, coperto da un fondello a vite nero.
Il pennino, in acciaio placcato oro, a me piace tantissimo:
E' un #6 esteticamente armonioso e con una certa flessibilità: la gradazione è F europea e il flusso è controllato senza essere magro.
Nonostante i classici forellini nel cappuccio, la penna si dimostra pronta alla scrittura e non ha mai incertezze né salti.
Scorre molto bene; la scrittura è molto piacevole e non stanca neanche dopo lunghe sessioni.
Insomma una penna ben adatta anche all'uso quotidiano.
L'ho caricata con il J.Herbin Rouge Caroubier, un rosso abbastanza simile al Pelikan 4001 Brilliant Red come tonalità, ma meno problematico quanto a macchie e residui.
Grazie a Roberto V per la pazienza dimostrata e i consigli.
Fernando
Mi scuso in anticipo per la scarsa qualità delle foto; purtroppo per una serie di circostanze non posso usare fotocamera e obiettivo macro, quindi devo arrangiarmi con il cellulare...
Ero a caccia di una vintage di buona taglia, con pennino grande e scorrevole. Roberto mi ha proposto tra le altre questa Atena, marchio a me sconosciuto, che mi è subito piaciuta. Ho poi saputo che Atena era una specie di sottomarca della Aurora. Se qualcuno avesse maggiori informazioni... non ho trovato materiale sulla nostra Wiki.
La penna, chiusa, misura 13.2 cm e ha un fusto di buon diametro (12 mm).
Il mio esemplare è in celluloide marmorizzata, di un colore rosso-violaceo molto bello.
Aperta con il cappuccio calzato, che è il modo in cui uso tutte le mie penne, le sue dimensioni diventano importanti: 16.2 cm, leggermente più lunga della mia penna-riferimento Montblanc 146:
Questo me la fa apprezzare molto, perché non amo le penne corte.
Il caricamento è a pulsante di fondo, coperto da un fondello a vite nero.
Il pennino, in acciaio placcato oro, a me piace tantissimo:
E' un #6 esteticamente armonioso e con una certa flessibilità: la gradazione è F europea e il flusso è controllato senza essere magro.
Nonostante i classici forellini nel cappuccio, la penna si dimostra pronta alla scrittura e non ha mai incertezze né salti.
Scorre molto bene; la scrittura è molto piacevole e non stanca neanche dopo lunghe sessioni.
Insomma una penna ben adatta anche all'uso quotidiano.
L'ho caricata con il J.Herbin Rouge Caroubier, un rosso abbastanza simile al Pelikan 4001 Brilliant Red come tonalità, ma meno problematico quanto a macchie e residui.
Grazie a Roberto V per la pazienza dimostrata e i consigli.
Fernando
- Contax1961
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Breve recensione Atena
Non credo che Atena possa essere definita propriamente come "sottomarca di Aurora"; direi che, come in molti altri casi, il proprietario di questo marchio più che un fabbricante era un distributore di penne, che si faceva realizzare da terzi tra i quali, come nel caso della penna mostrata, è stata sicuramente compresa Aurora. Questo è uno "scafo" di derivazione Selene od OLO lusso, se si preferisce. Lo si ritrova dotato di fermagli di varia foggia con almeno una decina di marchi diversi: ne devono avere prodotto una quantità enorme.
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
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Breve recensione Atena
Ciao Fernando!XFer ha scritto:....questa Atena, marchio a me sconosciuto, che mi è subito piaciuta. Ho poi saputo che Atena era una specie di sottomarca della Aurora. Se qualcuno avesse maggiori informazioni... non ho trovato materiale sulla nostra Wiki...
La Marca Atena compare sicuramente in un catalogo Aurora degli anni 1940 riportato a pag.89 de "La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950” di Letizia Jacopini. Una penna simile alla tua, ma più corta, è così descritta sul volantino:
ATENA: economica, modello medio lunghezza cm.12, riempimento a pulsante,decorazioni cromate, pennino acciaio dorato. Colori: grigio, rosso, marrone. Prezzo L.15
Da questo si evince che la penna che tu ci hai mostrato (poco più di cm.13) era il modello grande.
Per avere un'idea del posizionamento di mercato della Sottomarca Atena, ti riporto che la corrispondente "media" del top di gamma del Marchio principale, una Aurora Novum, costava quasi 10 volte tanto ( L.120).
La penna è dunque "blasonata" anche se "economica" ed ha un bel pennino "guerriero" come si addice alla dea...
Per completare la tua recensione mi permetto di chiederti di inserire anche le foto del cappuccio (delle clip stiamo appunto parlando in questi giorni.. ) ed una breve prova di scrittura.
Grazie per il contributo e buona scrittura vintage!!
Giorgio
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Grazie delle informazioni!
Domani aggiungo la foto del cappuccio e sperabilmente la prova di scrittura (sono giorni particolarmente complicati )
Domani aggiungo la foto del cappuccio e sperabilmente la prova di scrittura (sono giorni particolarmente complicati )
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Penna molto bella, di dimensioni generose e con uno splendido pennino. Complimenti !
Luigi
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Breve recensione Atena
Ho fatto prima del previsto!
Cappuccio e clip:
Prova di scrittura, a confronto con una Parker Duofold Sr. (del '29, se non erro):
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- A Casirati
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Breve recensione Atena
Lancio il proverbiale "sasso nello stagno" a proposito di questa bella stilografica e di quella, molto simile, segnalata da un altro forumista (si veda l'intervento di "Siberia" in https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=72&t=14760).
Le due stilografiche Atena hanno caratteristiche tali da far pensare ad un’intima connessione con Lang Co. Ltd.
La clip, la ghiera di fissaggio ed il tassello e le verette montati sul cappuccio di quelle penne sono identici a quelli che caratterizzavano diversi modelli di produzione Lang, in particolare la Summit S.175 (viewtopic.php?f=72&t=11292#p137374). Eccone un terzetto: Il costo di produzione di questi particolari, certamente non basso, e l'estetica del tutto peculiare della clip suggeriscono che non si trattasse di repliche realizzate in Italia, bensì di originali provenienti dalla fabbrica del produttore di Liverpool.
Anche il tipo di celluloide, le forme e le proporzioni del cappuccio portano alla stessa conclusione. Sarebbe bello poter conoscere le dimensioni ed il peso del cappuccio, per un'ulteriore conferma.
Va anche ricordato che Lang era abituata a produrre anche per marchi non appartenenti al proprio gruppo, come Conway Stewart, Eversharp, John Bull, Lewis e National Security.
L’alternativa più probabile, però, non sembra quella di un accordo diretto fra Lang e la ditta italiana, bensì che tale accordo fosse stato stipulato con British Carbon Papers (proprietaria del marchio National Security), che non era estranea alla cessione a terzi, anche di altri paesi (come la Germania ad esempio), di alcuni lotti di produzione realizzati per loro dalla Lang Co. Ltd.
In effetti, le Atena di cui si tratta potrebbero essere basate proprio sulla Summit S.175 (che tra l'altro era lunga proprio 132 mm), oppure sul fusto del modello “Pinnacle” di Lang, con cappuccio derivato dalla Summit S.175.
Le due stilografiche Atena hanno caratteristiche tali da far pensare ad un’intima connessione con Lang Co. Ltd.
La clip, la ghiera di fissaggio ed il tassello e le verette montati sul cappuccio di quelle penne sono identici a quelli che caratterizzavano diversi modelli di produzione Lang, in particolare la Summit S.175 (viewtopic.php?f=72&t=11292#p137374). Eccone un terzetto: Il costo di produzione di questi particolari, certamente non basso, e l'estetica del tutto peculiare della clip suggeriscono che non si trattasse di repliche realizzate in Italia, bensì di originali provenienti dalla fabbrica del produttore di Liverpool.
Anche il tipo di celluloide, le forme e le proporzioni del cappuccio portano alla stessa conclusione. Sarebbe bello poter conoscere le dimensioni ed il peso del cappuccio, per un'ulteriore conferma.
Va anche ricordato che Lang era abituata a produrre anche per marchi non appartenenti al proprio gruppo, come Conway Stewart, Eversharp, John Bull, Lewis e National Security.
L’alternativa più probabile, però, non sembra quella di un accordo diretto fra Lang e la ditta italiana, bensì che tale accordo fosse stato stipulato con British Carbon Papers (proprietaria del marchio National Security), che non era estranea alla cessione a terzi, anche di altri paesi (come la Germania ad esempio), di alcuni lotti di produzione realizzati per loro dalla Lang Co. Ltd.
In effetti, le Atena di cui si tratta potrebbero essere basate proprio sulla Summit S.175 (che tra l'altro era lunga proprio 132 mm), oppure sul fusto del modello “Pinnacle” di Lang, con cappuccio derivato dalla Summit S.175.
Ultima modifica di A Casirati il mercoledì 26 luglio 2017, 13:31, modificato 3 volte in totale.
Alberto Casirati
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“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Breve recensione Atena
Eccomi. Per il peso e dimensione del cappuccio ti farò sapere, appena possibile
Breve recensione Atena
Cappuccio: 7 grammi di peso, lunghezza 5,5 cm.
penna: senza cappuccio 10,5 cm, chiusa 11,5 cm, cappuccio calzato 14,5 cm.
pennino identico a questa recensita
penna: senza cappuccio 10,5 cm, chiusa 11,5 cm, cappuccio calzato 14,5 cm.
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- A Casirati
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Breve recensione Atena
Grazie per le dimensioni ed il peso, Luca.
Il cappuccio della S.175 pesa 8 grammi ed è lungo 59 mm. Non sono dunque identici a questo livello.
Per chiudere il cerchio sarebbe bello conoscere le caratteristiche dei cappucci prodotti da Lang per il marchio National Security... ma purtroppo non ne ho neppure una.
Rimane comunque valido, mi sembra di poter dire, il resto del discorso, ma sono sempre aperto a qualunque altro suggerimento: si impara dal confronto.
Il cappuccio della S.175 pesa 8 grammi ed è lungo 59 mm. Non sono dunque identici a questo livello.
Per chiudere il cerchio sarebbe bello conoscere le caratteristiche dei cappucci prodotti da Lang per il marchio National Security... ma purtroppo non ne ho neppure una.
Rimane comunque valido, mi sembra di poter dire, il resto del discorso, ma sono sempre aperto a qualunque altro suggerimento: si impara dal confronto.
Alberto Casirati
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Per completare, ecco alcune immagini della sola clip, nella sua seconda versione.
Ne fu infatti prodotta anche una variante precedente, che si avvitava in un anello d'ottone filettato all'interno, a sua volta inserito nella testa del cappuccio. Quella che vedete, invece, viene avvitata direttamente nel cappuccio. Interessante anche il metodo di fabbricazione, che si intuisce dalle immagini.
Ne fu infatti prodotta anche una variante precedente, che si avvitava in un anello d'ottone filettato all'interno, a sua volta inserito nella testa del cappuccio. Quella che vedete, invece, viene avvitata direttamente nel cappuccio. Interessante anche il metodo di fabbricazione, che si intuisce dalle immagini.
Alberto Casirati
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Lo definirei, poetico!A Casirati ha scritto: Interessante anche il metodo di fabbricazione, che si intuisce dalle immagini.
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Breve recensione Atena
Discussione molto interessante, tanto che mi pone l'urgenza di rimediare all'assenza del marchio nel wiki (non vi sono tracce nel database dei marchi). Però nella pagina di catalogo del libro di Letizia Jacopini segnalata da Giorgio, oltre alla Atena compare anche una Flexor, con la stessa clip. E fra le scansioni di fatture che mi passò a suo tempo Francesco Gargiulo, compare anche, in una fattura del 1941, un riferimento alla Olo Flexor. Il che rende il tutto ancora più interessante.
A questo punto sarebbe davvero interessante vedere come è realizzata la clip "forse copia" di una Atena.
Simone
A questo punto sarebbe davvero interessante vedere come è realizzata la clip "forse copia" di una Atena.
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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Ciao Simone!piccardi ha scritto:...A questo punto sarebbe davvero interessante vedere come è realizzata la clip "forse copia" di una Atena
Prima che tu notassi anche la Flexor, avevo aggiunto un'ulteriore informazione su una Atlantica con identica clip rispondendo in un argomento relativo ad una Summit, e per comodità di consultazione riporto le mie osservazioni anche in questa discussione. Rivolgendomi ad Alberto ho scritto:
《 Tu ipotizzi che nel 1937, da poco finite le “sanzioni” internazionali e di embargo contro il nostro Paese comminate dalla Società delle Nazioni per l’annessione dell’Etiopia (per volontà di due imperi coloniali come quello inglese e francese!), ci fosse un rivenditore italiano di stilografiche che acquistasse in Gran Bretagna penne economiche da (ri)marchiare. Direi che con tutti i produttori che avevamo in attività all’epoca (si veda la sola Settimo Torinese), questa è una circostanza per lo meno improbabile (anche se non impossibile: con la Germania, infatti, il rapporto di fornitura e di scambio reciproco di semilavorati e prodotti finiti era consolidato dagli anni Dieci, e attivo un sempre più stretto rapporto politico/militare…).
In ogni caso, ho trovato notizia di una Atlantica davvero molto simile alla tua Summit ed alla Atena da te commentata (nell’altro argomento: https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=43&t=13336).
Fatto salvo quanto scritto da PeppePipes sulla grande quantità di declinazioni dello “scafo” Selene/Olo lusso, a pag.212 del I Volume de “La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950” di Letizia Jacopini compare una penna come quelle richiamate nel capitolo relativo al marchio “Atlantica” (riconducibile alla “Fabbrica Italiana di Penne Stilografiche - La Italianissima di G. Olivieri” di Milano): l’autrice chiosa la stilografica (a pulsante di fondo) come “assimilabile ai tardi modelli Olo e alle Atena di Aurora”.
Delle tre una sola è vera, direi:
- che Aurora e/o la “Fabbrica Italiana di Penne Stilografiche - La Italianissima di G. Olivieri” acquistassero sottobanco dalla perfida Albione penne stilografiche da rivendere rimarchiate nella seconda/terza fascia italiana;
- che qualcuno (ma chi?) avesse semplicemente copiato la foggia di una clip che gli piaceva tanto (come si era sempre fatto, pensa alla washer clip a pallina della Duofold, soprattutto se il modello non era stato “depositato” nel paese di vendita);
- (l’ultima possibilità è una contro-provocazione, lo stagno che rilancia il sasso! ) che siano stati gli italiani a spedire in GB le penne (o solo le clip).》
Giorgio