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18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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WILLIAMSON - TORINO piston filler e junior verde
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- Iscritto il: martedì 3 dicembre 2013, 20:33
- La mia penna preferita: Waterman Commando Music Nib
- Il mio inchiostro preferito: Waterman Bleu Sérénité
- Misura preferita del pennino: Flessibile
- Località: Bolzano
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WILLIAMSON - TORINO piston filler e junior verde
Oggi, giusto per non perdere l’allenamento , vi darò conto rapidamente di un paio di modelli WILLIAMSON-TORINO per così dire “meno comuni”.
Modello piston filler
Del primo modello, una stilografica di grandezza media in celluloide nera con grande finestra d’ispezione trasparente e caricamento a pistone, non parlano né Letizia Jacopini (nel fondamentale “La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950”) né il nostro formidabile Wiki, ed anche in rete non ho reperito immagini o informazioni. Con ogni probabilità, dovrebbe trattarsi di una produzione del dopoguerra, antecedente alla "moda" pressochè obbligatoria dei cappucci in metallo e dei pennini carenati, e ovviamente alla cessazione delle attività del Marchio avvenuta nel corso degli anni 1950.
La penna non è mia: il proprietario avrebbe voluto 100 Euro (subito scesi a 75 al mio sguardo inceneritore). Va bene tutto, ma senza uno straccio di pennino originale da trapiantare, mi sono semplicemente contentato di fotografarla sul posto alla meno peggio, e solo per il bene della ricerca storica… La freccia indica la linea del fondello, piuttosto alta sul fusto, che nasconde il comando dello stantuffo in stile MontBlanc anteguerra. La finestra trasparente è fracassata e lo stantuffo tutto esteso.
Particolare la sezione, con un bordo netto e rilevato. Gli elementi principali del cappuccio sono quelli del modello liscio "tipo Vacumatic" della seconda metà degli anni 1930: clip con freccia piumata, tre anellini sottili (solo due superstiti), gioiello in ebanite su intelaiatura dorata (replicato sul fondello).
L’iscrizione WILLIAMSON è tornata “orizzontale”. Altro dirvi non so: Gran Maestro, prego!!
Modello tipo Vacumatic
La seconda stilografica è una
WILLIAMSON - TORINO Junior in celluloide verde marmorizzata tornita da barra piena, parti metalliche a vista dorate, pennino assente, caricamento a pulsante di fondo, produzione Italia anno 1936. La penna presenta il fondello smangiucchiato da qualche bravo bambino, che per quel puerile quanto esiziale sfizio ha fatto percepire al suo sfortunato discendente la risibile somma di Euro 5 (cinque)…
Questo modello liscio (ancora senza nome a differenza del modello faccettato che fu chiamato Imperial nel 1936) è un chiarissimo omaggio alla “Vacumatic” che Parker immise sul mercato nel 1933: omaggio solo formale, tuttavia, poiché la celluloide (sempre di primissima qualità) non è trasparente ed il caricamento è un semplice (ma sempre affidabile) pulsante di fondo.
L’iscrizione sul fusto, in orizzontale su tre righe, dovrebbe esser la prima impiegata dalla Casa su questo modello a metà degli anni 1930: WILLIAMSON
MARCA (quadrifoglio) DEPOSITATA
N. 20.926
Le misure Chiusa: cm. 11,8
Cappuccio: cm. 5,8
Fusto: cm. 9 (pennino escluso)
Con cappuccio calzato: cm. 12,3 (pennino escluso)
Diametro massimo (agli anellini): mm. 13,1
Diametro medio all’impugnatura: mm. 11,0
Diametro fusto all’iscrizione: mm. 12,0
Secondo Letizia Jacopini nel suo fondamentale “La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950” le misure sono quattro, mentre per il GM sono cinque: Senior, Special, Junior, Juniorette e Lady.
Credo che abbiano ragione entrambi, poichè la lady e la juniorette dovrebbero essere la stessa penna (cm. 10,5 di lunghezza) salvo le diverse finiture sul cappuccio: la lady ha l’anellino sulla testina, al posto della clip a freccia e del gioiello. Attendo comunque una conferma.
Nelle foto seguenti vedete la più grande, la più piccola (una “juniorette”, quindi) e quella che a questo punto credo essere una “Junior”, l’ultima arrivata in verde marmorizzato. A questo punto, mi manca la misura da media della "Special"...
Per una mia recensione del modello piccolo si veda il topic https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=11193 ;per il modello grande si consulti
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=43&t=13261 . Grazie per l'attenzione!
Giorgio
Modello piston filler
Del primo modello, una stilografica di grandezza media in celluloide nera con grande finestra d’ispezione trasparente e caricamento a pistone, non parlano né Letizia Jacopini (nel fondamentale “La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950”) né il nostro formidabile Wiki, ed anche in rete non ho reperito immagini o informazioni. Con ogni probabilità, dovrebbe trattarsi di una produzione del dopoguerra, antecedente alla "moda" pressochè obbligatoria dei cappucci in metallo e dei pennini carenati, e ovviamente alla cessazione delle attività del Marchio avvenuta nel corso degli anni 1950.
La penna non è mia: il proprietario avrebbe voluto 100 Euro (subito scesi a 75 al mio sguardo inceneritore). Va bene tutto, ma senza uno straccio di pennino originale da trapiantare, mi sono semplicemente contentato di fotografarla sul posto alla meno peggio, e solo per il bene della ricerca storica… La freccia indica la linea del fondello, piuttosto alta sul fusto, che nasconde il comando dello stantuffo in stile MontBlanc anteguerra. La finestra trasparente è fracassata e lo stantuffo tutto esteso.
Particolare la sezione, con un bordo netto e rilevato. Gli elementi principali del cappuccio sono quelli del modello liscio "tipo Vacumatic" della seconda metà degli anni 1930: clip con freccia piumata, tre anellini sottili (solo due superstiti), gioiello in ebanite su intelaiatura dorata (replicato sul fondello).
L’iscrizione WILLIAMSON è tornata “orizzontale”. Altro dirvi non so: Gran Maestro, prego!!
Modello tipo Vacumatic
La seconda stilografica è una
WILLIAMSON - TORINO Junior in celluloide verde marmorizzata tornita da barra piena, parti metalliche a vista dorate, pennino assente, caricamento a pulsante di fondo, produzione Italia anno 1936. La penna presenta il fondello smangiucchiato da qualche bravo bambino, che per quel puerile quanto esiziale sfizio ha fatto percepire al suo sfortunato discendente la risibile somma di Euro 5 (cinque)…
Questo modello liscio (ancora senza nome a differenza del modello faccettato che fu chiamato Imperial nel 1936) è un chiarissimo omaggio alla “Vacumatic” che Parker immise sul mercato nel 1933: omaggio solo formale, tuttavia, poiché la celluloide (sempre di primissima qualità) non è trasparente ed il caricamento è un semplice (ma sempre affidabile) pulsante di fondo.
L’iscrizione sul fusto, in orizzontale su tre righe, dovrebbe esser la prima impiegata dalla Casa su questo modello a metà degli anni 1930: WILLIAMSON
MARCA (quadrifoglio) DEPOSITATA
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Le misure Chiusa: cm. 11,8
Cappuccio: cm. 5,8
Fusto: cm. 9 (pennino escluso)
Con cappuccio calzato: cm. 12,3 (pennino escluso)
Diametro massimo (agli anellini): mm. 13,1
Diametro medio all’impugnatura: mm. 11,0
Diametro fusto all’iscrizione: mm. 12,0
Secondo Letizia Jacopini nel suo fondamentale “La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950” le misure sono quattro, mentre per il GM sono cinque: Senior, Special, Junior, Juniorette e Lady.
Credo che abbiano ragione entrambi, poichè la lady e la juniorette dovrebbero essere la stessa penna (cm. 10,5 di lunghezza) salvo le diverse finiture sul cappuccio: la lady ha l’anellino sulla testina, al posto della clip a freccia e del gioiello. Attendo comunque una conferma.
Nelle foto seguenti vedete la più grande, la più piccola (una “juniorette”, quindi) e quella che a questo punto credo essere una “Junior”, l’ultima arrivata in verde marmorizzato. A questo punto, mi manca la misura da media della "Special"...
Per una mia recensione del modello piccolo si veda il topic https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=11193 ;per il modello grande si consulti
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=43&t=13261 . Grazie per l'attenzione!
Giorgio
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Grazie Giorgio, è sempre bello leggerti
Poi per il bene della ricerca storica mi ha fatto impazzire
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Le Williamson hanno un fascino particolare, sono diverse dalle altre penne italiane dell'epoca. L'unica cosa che mi lascia perplesso è la clip.
Per il resto la solita recensione, che al di là della penna trattata, è sempre interessante da leggere.
Alfredo
Per il resto la solita recensione, che al di là della penna trattata, è sempre interessante da leggere.
Alfredo
“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)
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Grazie Giorgio per la godibilissima e interessante lettura sul tema "penne stilografiche" e anche per le note di colore a margine, per me simpaticissime ("sguardo inceneritore", "bravo bambino", . . . ).
Poi, che dire, complimenti sinceri per la segnalazione della quale non parlano né la grande Letizia Jacopini, né wiki il formidabile.
Attendo, con speranza, gli interventi, anch'essi autorevoli, da te evocati nell'articolo.
Un caro saluto.
Michele
Poi, che dire, complimenti sinceri per la segnalazione della quale non parlano né la grande Letizia Jacopini, né wiki il formidabile.
Attendo, con speranza, gli interventi, anch'essi autorevoli, da te evocati nell'articolo.
Un caro saluto.
Michele
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Giorgio grazie per questo interessantissimo e piacevole excursus nel mondo Williamson .
Luigi
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Ciao Cesare, ti ringrazio!Cex71 ha scritto:Grazie Giorgio, è sempre bello leggerti...
Cex71 ha scritto:...Poi per il bene della ricerca storica mi ha fatto impazzire...
Caro Michele, grazie a te per il commento, sempre molto attento e gentile!nacanco ha scritto:Grazie Giorgio per la godibilissima e interessante lettura sul tema "penne stilografiche" e anche per le note di colore a margine, per me simpaticissime ("sguardo inceneritore", "bravo bambino", . . . ).
Poi, che dire, complimenti sinceri per la segnalazione della quale non parlano né la grande Letizia Jacopini, né wiki il formidabile.
Attendo, con speranza, gli interventi, anch'essi autorevoli, da te evocati nell'articolo...
Ciao Luigi!lucre ha scritto:Giorgio grazie per questo interessantissimo e piacevole excursus nel mondo Williamson...
Pian pianino, stiamo completando le informazioni sulle misure della serie: purtroppo i pennini latitano anzichenò...
Ciao Alfredo, e grazie!alfredop ha scritto:Le Williamson hanno un fascino particolare, sono diverse dalle altre penne italiane dell'epoca. L'unica cosa che mi lascia perplesso è la clip...
Ancora una volta, tu ed io ci troviamo agli antipodi sulle questioni stilistiche: e infatti, a parte celluloidi e proporzioni sulla cui eccellenza ci troviamo comunque d’accordo, questa volta dissentiamo sulla clip…
La clip - o a questo punto potremmo più correttamente parlare de “le clip”, viste le piccole ma percettibilissime differenze tra la prima serie (penna verde) e quella successiva (penna anellata blu) pure di eguale misura, e tra queste due e la più grande oversize, che mostra un disegno della piuma del tutto differente - ...
...è a mio avviso, come ho già scritto, straordinaria per essere l'unico fermaglio che ingloba in sè una vera penna d'oca (quill), per quanto stilizzata. Non solo di una freccia quindi si tratta (come per la rivoluzionaria clip introdotta da Parker), bensì di un vero e proprio strumento di scrittura all'interno della sagoma di una freccia, come conferma la pubblicità Williamson (dal 1939): soluzione a mio avviso, bella quanto geniale, originalissima, ricca di senso ed estremamente elegante.
Niente di che, comunque, solo questione di gusti...
Giorgio
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Musicus ha scritto: Ciao Alfredo, e grazie!
Ancora una volta, tu ed io ci troviamo agli antipodi sulle questioni stilistiche: e infatti, a parte celluloidi e proporzioni sulla cui eccellenza ci troviamo comunque d’accordo, questa volta dissentiamo sulla clip…
La clip - o a questo punto potremmo più correttamente parlare de “le clip”, viste le piccole ma percettibilissime differenze tra la prima serie (penna verde) e quella successiva (penna anellata blu) pure di eguale misura, e tra queste due e la più grande oversize, che mostra un disegno della piuma del tutto differente - ...
12. WILLIAMSON TORINO clip juniorette, junior, senior.jpg
...è a mio avviso, come ho già scritto, straordinaria per essere l'unico fermaglio che ingloba in sè una vera penna d'oca (quill), per quanto stilizzata. Non solo di una freccia quindi si tratta (come per la rivoluzionaria clip introdotta da Parker), bensì di un vero e proprio strumento di scrittura all'interno della sagoma di una freccia, come conferma la pubblicità Williamson (dal 1939):
13.jpg
soluzione a mio avviso, bella quanto geniale, originalissima, ricca di senso ed estremamente elegante.
Niente di che, comunque, solo questione di gusti...
Giorgio
Ciao Giorgio, evidentemente abbiamo gusti estetici diversi , comunque io tendo a privilegiare forme geometriche stilizzate ed aventi una elevata simmetria, quindi tutti le decorazioni floreali, i putti, ... e le piume tendono a non piacermi (ci sono dele eccezioni). Ad esempio la mia clip ideale è quella della Parker Duofold, in cui non c'è nemmeno la freccia, mentre pur essendo tra le mie marche preferite, non amo la clip della Pelikan a forma di becco di pellicano (anche se devo dire che nelle ultime versioni la stilizzazione è cosi spinta che la clip comincia a piacermi ).
Comunque la clip è la prima cosa che guardo in una penna (non potrei mai acquistare una penna clipless), nel caso particolare delle Williamson in esame siamo un po' al limite, se ne trovassi una (in realtà ne ho una in celluloide nera con la stessa clip) la prenderei senz'altro perché il resto della penna compenserebbe ampiamente le mie perplessità sulla clip.
Alfredo
BTW molto interessante il sistema di caricamento a pistone, probabilmente si tratta di un qualche prototipo non arrivato alla produzione (se cosi non fosse il GM ne mostrebbe immediatamente altre 10 )
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Dammi tempo, ne riparliamo lunedìalfredop ha scritto:Musicus ha scritto: Ciao Alfredo, e grazie!
Ancora una volta, tu ed io ci troviamo agli antipodi sulle questioni stilistiche: e infatti, a parte celluloidi e proporzioni sulla cui eccellenza ci troviamo comunque d’accordo, questa volta dissentiamo sulla clip…
La clip - o a questo punto potremmo più correttamente parlare de “le clip”, viste le piccole ma percettibilissime differenze tra la prima serie (penna verde) e quella successiva (penna anellata blu) pure di eguale misura, e tra queste due e la più grande oversize, che mostra un disegno della piuma del tutto differente - ...
12. WILLIAMSON TORINO clip juniorette, junior, senior.jpg
...è a mio avviso, come ho già scritto, straordinaria per essere l'unico fermaglio che ingloba in sè una vera penna d'oca (quill), per quanto stilizzata. Non solo di una freccia quindi si tratta (come per la rivoluzionaria clip introdotta da Parker), bensì di un vero e proprio strumento di scrittura all'interno della sagoma di una freccia, come conferma la pubblicità Williamson (dal 1939):
13.jpg
soluzione a mio avviso, bella quanto geniale, originalissima, ricca di senso ed estremamente elegante.
Niente di che, comunque, solo questione di gusti...
Giorgio
Ciao Giorgio, evidentemente abbiamo gusti estetici diversi , comunque io tendo a privilegiare forme geometriche stilizzate ed aventi una elevata simmetria, quindi tutti le decorazioni floreali, i putti, ... e le piume tendono a non piacermi (ci sono dele eccezioni). Ad esempio la mia clip ideale è quella della Parker Duofold, in cui non c'è nemmeno la freccia, mentre pur essendo tra le mie marche preferite, non amo la clip della Pelikan a forma di becco di pellicano (anche se devo dire che nelle ultime versioni la stilizzazione è cosi spinta che la clip comincia a piacermi ).
Comunque la clip è la prima cosa che guardo in una penna (non potrei mai acquistare una penna clipless), nel caso particolare delle Williamson in esame siamo un po' al limite, se ne trovassi una (in realtà ne ho una in celluloide nera con la stessa clip) la prenderei senz'altro perché il resto della penna compenserebbe ampiamente le mie perplessità sulla clip.
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BTW molto interessante il sistema di caricamento a pistone, probabilmente si tratta di un qualche prototipo non arrivato alla produzione (se cosi non fosse il GM ne mostrebbe immediatamente altre 10 )
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sanpei ha scritto:Dammi tempo, ne riparliamo lunedìalfredop ha scritto: BTW molto interessante il sistema di caricamento a pistone, probabilmente si tratta di un qualche prototipo non arrivato alla produzione (se cosi non fosse il GM ne mostrebbe immediatamente altre 10 )
“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)
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Caro Alfredo, credo che siamo mooolto più d'accordo di quanto non sembri...alfredop ha scritto:...Ciao Giorgio, evidentemente abbiamo gusti estetici diversi.... comunque io tendo a privilegiare forme geometriche stilizzate ed aventi una elevata simmetria, quindi tutti le decorazioni floreali, i putti, ... e le piume tendono a non piacermi (ci sono dele eccezioni). Ad esempio la mia clip ideale è quella della Parker Duofold, in cui non c'è nemmeno la freccia, mentre pur essendo tra le mie marche preferite, non amo la clip della Pelikan a forma di becco di pellicano (anche se devo dire che nelle ultime versioni la stilizzazione è cosi spinta che la clip comincia a piacermi....
Comunque la clip è la prima cosa che guardo in una penna (non potrei mai acquistare una penna clipless)...
Ahi ahi ahi...sanpei ha scritto:Dammi tempo, ne riparliamo lunedìalfredop ha scritto:...BTW molto interessante il sistema di caricamento a pistone, probabilmente si tratta di un qualche prototipo non arrivato alla produzione (se cosi non fosse il GM ne mostrebbe immediatamente altre 10 )
Benissimo, G.M., grazie anticipatamente!!
E allora fino a Lunedì:
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Complimenti per le belle Williamson, grazie per avercele mostrate e complimenti soprattutto per la pazienza che hai avuto a fare tante belle foto e di esserti studiato la loro storia per darci maggiori informazioni sulle penne che ci mostri.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Veloce anteprima, di Will a stantuffo ne ho trovate alcune, sempre solo nere o celluloidi anellate nei 5 colori conosciuti,
grigio argento, giallo oro, verde, viola e blù, solo una taglia Jr con cappucio in celluloide o metallico,
purtroppo sovente con parte trasparente cristalizzata o comunque fessurata/danneggiata.
Un paio di immagini con e senza flash della versione giallo oro, lunedi se le ritrovo ne fotografo altre
Con l'anno nuovo mi riprometto di scovare e pubblicare le foto delle Will che mi sono passate tra le mani negli anni
e di raccontare quel poco che so dell'argomento.
grigio argento, giallo oro, verde, viola e blù, solo una taglia Jr con cappucio in celluloide o metallico,
purtroppo sovente con parte trasparente cristalizzata o comunque fessurata/danneggiata.
Un paio di immagini con e senza flash della versione giallo oro, lunedi se le ritrovo ne fotografo altre
Con l'anno nuovo mi riprometto di scovare e pubblicare le foto delle Will che mi sono passate tra le mani negli anni
e di raccontare quel poco che so dell'argomento.
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Complimenti Paolo, con tutta quella parte trasparente sono molto, molto belle.
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Grazie, Massimo!maxpop 55 ha scritto:Complimenti per le belle Williamson, grazie per avercele mostrate e complimenti soprattutto per la pazienza che hai avuto a fare tante belle foto e di esserti studiato la loro storia per darci maggiori informazioni sulle penne che ci mostri.
Alcune penne meritano più di altre le nostre attenzioni, come ben sai. Ma alla fine ci siamo affezionati a quasi tutte quelle che abbiamo comprato...
Raccontare il loro restauro, la loro storia o le altre suggestioni che ci fanno venire in mente è un regalo che ci facciamo l'un l'altro su questo splendido Forum!!
Giorgio
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....................... hai proprio ragione.
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