Poesia di un ritrovamento
All'ultimo mercatino di Egna-Neumarkt (Bz),
appena prima dell'alba
dinnanzi ai suggestivi portici della città vecchia:
dal buio...
[attachment=8]1. Egna-Neumarkt Mercatino ore 08.15.jpg[/attachment]
...alla luce!!!
Si, lo so che non è la preziosa resina delle Aurora 88 e Optima odierne, è soltanto una vecchia celluloide: mi dovrò accontentare...
La penna
AURORA SUPERNA taglia media, in celluloide borgogna (rosso marmorizzato) tornita da barra piena, parti metalliche a vista laminate e placcate oro, pennino originale Aurora in oro 14 Kt., caricamento a levetta di fondo (variante), produzione Aurora metà anni 1930.
Le misure
Chiusa: cm. 12,4
Cappuccio: cm. 5,7
Fusto: cm. 11,1 (con pennino di cm. 1,8)
Con cappuccio calzato: cm. 15 (con pennino di cm. 1,8)
Diametro massimo (alla veretta): cm. 1,37
Diametro medio del fusto: cm. 1,2
Diametro medio all'impugnatura: cm. 1,03
Peso a vuoto: gr. 18
Cappuccio: gr. 7
Fusto: gr. 11
Storia
Sul nostro formidabile Wiki l'Aurora Superna è già ampiamente documentato dagli splendidi esemplari conferiti da Roberto Vetrugno e da Fabbale09 che troverete come di consueto in calce all'articolo che traccia il profilo storico/tecnico del modello:
https://www.fountainpen.it/Superna
Il Gran Maestro contribuisce da par suo mostrandoci anche le tre versioni conosciute della decorazione sul cappuccio: da quella tipica con foglie stilizzate mostrata in questa recensione, che connota la maggior parte degli esemplari, a quella con una classica vera grecata (come nella Internazionale), a quella coi tre anellini, tipica della Novum.
Leggendo il materiale disponibile, tuttavia, la cosa che subito balza all'occhio è che i commentatori più autorevoli sono macroscopicamente in disaccordo sulla data di introduzione del modello sul mercato: per Letizia Jacopini è il 1933, mentre per Andrea De Ponti è addirittura il 1937 (!).
Evidentemente, come sottolinea Simone Piccardi, non vi sono (ancora) prove documentali decisive.
Sarebbe molto interessante ascoltare l'opinione dei grandi Collezionisti del Forum sulla questione...
A questo proposito, il mio piccolo contributo è il seguente: ho osservato che vi sono alcune Superna che montano pennini punzonati 14 Kt (come la mia) e altri 585‰. Come sappiamo, l'uso della punzonatura in millesimi fu imposto per legge fra il 1934 ed il 1935; ma si sa anche che i pennini vanno e vengono...
Un'altra osservazione, ancor meno probante, se vogliamo, riguarda il portamine Kaweco (del quale darò conto alla fine della recensione) al quale ho trovato accoppiata la penna: secondo il (superficiale) sito storico della Casa tedesca, il modello risalirebbe al 1935.
Dulcis in fundo, no, non conosco la datazione della custodia portapenne in pelle nella quale ho ritrovato la stilografica...
Il nome
SUPERNA, dal latino "supernus" (derivato di "super"= sopra), significa "superiore", "che sta (al di) sopra", e per estensione "proprio del cielo", "celeste".
Come la mitica Aurora "Superba" che la precedette solo di pochi anni, anche la "Superna" si fregia di un aggettivo in lingua italiana: l'impatto risulta, tuttavia, molto meno forte di quello ottenuto dalla nobile e rarissima antecedente, poichè il termine è (ed era) d'uso poco comune. La penna, specialmente se declinata nella misura media, esprime (nomen omen) tutta la ricercatezza del nome che porta, brillando di un'algida e distaccata eleganza, non priva, oserei dire, di una certa, giustificata affettazione...
Le iscrizioni
Marca e modello della SUPERNA sono impressi sulla sezione (in ebanite) nel caratteristico ovoide della Casa torinese:
AURORA
SUPERNA
Sul lato opposto della sezione abbiamo un altro numerino criptico da aggiungere alle informazioni sulla Numerazione Aurora (che non possiamo non definire segreta ) contenute nel file
https://www.fountainpen.it/Numerazione_Aurora
Trattasi di un nitidissimo numero
14
Continua...
Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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AURORA SUPERNA rossa media
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- La mia penna preferita: Waterman Commando Music Nib
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- Misura preferita del pennino: Flessibile
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AURORA SUPERNA rossa media
Ultima modifica di Musicus il venerdì 25 marzo 2016, 22:52, modificato 2 volte in totale.
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Il cappuccio
Sul cappuccio dalle linee gentilmente affusolate spicca l'inconfondibile clip, introdotta con questo modello. La clip è trattenuta in sede dalla testina (in celluloide dello stesso colore della penna) che si avvita al cappuccio, sul cui labbro superiore si apre una piccola feritoia dalla quale può fuoriuscire la clip: Il disegno del fermaglio è quello di uno stelo che simmetricamente prima si restringe e poi si allarga, per terminare in una punta di cravatta: clip davvero ben proporzionata ed elegante! Avevo fretta di mostrarvela, ma basteranno 10 Euro dopo le Vacanze per farla ridorare in laboratorio...
La decorazione principale della penna è affidata all'originale quanto inconfondibile veretta decorativa, di 4 mm. di larghezza, che è lavorata con un motivo a foglie lisce stilizzate su una superficie puntinata guilloché, ed è racchiusa tra due anellini sottili.
Tre sono i fori di aerazione, in linea ma non simmetrici: uno è ricavato sotto la clip, gli altri due sono ravvicinati tra loro e si trovano sul lato opposto della circonferenza.
Il cappuccio a vite si chiude compiendo un giro completo sulla filettatura.
Il sistema di caricamento
Il sistema di caricamento costituisce l'aspetto più peculiare della Superna: esso è una variante del sistema a "levetta di fondo"
https://www.fountainpen.it/Levetta_di_fondo
impiegato da Aurora sui modelli Internazionale e Novum.
La prima particolarità che vorrei sottolineare è di carattere stilistico: tutto il sistema è celato alla vista, nascosto da un fondello con chiusura a vite che garantisce la continuità della linea streamlined del fusto della penna, che non viene così bruscamente interrotta da un elemento estraneo, come nei modelli citati. L'eleganza, prima di tutto (e sopra tutto)... Il fondello richiama la testina, di cui costituisce il contraltare, riproponendo a sua volta lo scalino decorativo che ne ingentilisce la parte sommitale. Sotto al fondello, quindi in posizione protetta, si erge in tutta la sua meccanica baldanza un sistema di caricamento unico, che secondo Andrea De Ponti andrebbe definito "caricamento automatico [a leva di fondo] a flessione laterale".
Quello che si vede è una struttura in alluminio che penetra nel fusto: la parte esposta è costituita da una filettatura cilindrica (per il fondello) sormontata da una semisfera tagliata in due da un canale. All'interno del canale si può muovere la levetta vera e propria: si noti che la leva risulterebbe azionabile nei due sensi, partendo dalla posizione verticale-centrale di presumibile riposo. Per agevolare la manovrabilità, alla sommità della levetta è fissata una piccola capsula nera (in celluloide?).
Il resto del sistema di caricamento dovrebbe essere quello che si rinviene tradizionalmente nei caricamenti a pulsante di fondo (button filler), cioè una barretta semiflessibile che, opportunamente sollecitata dal pulsante, si flette andando a comprimere un sacchetto per l'inchiostro...
Se poi nella Superna, al fine di contrastare le notevoli sollecitazioni del sistema di caricamento a levetta di fondo, tutto il sistema sia contenuto all'interno di un tubo di alluminio lungo quanto il fusto (come nell'Aurora Internazionale da me recensita), sinceramente non saprei dirlo: per il momento non ho in programma di smontarla e cedo la parola a chi l'abbia già fatto.
Il gruppo scrittura
L'alimentatore è il tipico Aurora degli anni 1930, in ebanite con efficientissimo disegno a scaletta (ladder).
Il bel pennino con foro circolare ha il marchio Aurora antecedente al 1935. I colori disponibili in un catalogo pubblicato nel 1937 (?), erano:
azzurro, borgogna, verde smeraldo, grigio, nero cristallo.
Il "borgogna" è un color rosso vino (nell'Italiano odierno si preferisce chiamarlo "bordeaux", un'altra regione, altro vino), il colore del passaporto europeo, per intenderci, che deriva dalla omonima Regione francese: alla caduta dell'Impero Romano, parte di quel territorio cadde sotto il dominio dei germanici Burgundi, dai quali si fa discendere il nome di questo colore in altre lingue, per esempio l'Inglese. Per la prova di scrittura, allora, non ho potuto che abbinare ad una penna color "borgogna" un inchiostro color "burgundy red"... Il pennino, un F europeo, a mio avviso, è un Aurora della miglior qualità: sincero e reattivo, senza impuntamenti, flessuoso quanto basta per garantire comfort ed alte prestazioni.
Conclusioni
La stilografica Superna, come le impone il nome che porta, deve rivelarsi "superiore" alla media:
per eleganza, per ricercatezza tecnica, per prestazioni in fase di scrittura...
Un'altra stella nel firmamento Aurora,
un'altra piccola gemma nella mia collezione...
Grazie per l'attenzione!!
Giorgio
Continua...
Sul cappuccio dalle linee gentilmente affusolate spicca l'inconfondibile clip, introdotta con questo modello. La clip è trattenuta in sede dalla testina (in celluloide dello stesso colore della penna) che si avvita al cappuccio, sul cui labbro superiore si apre una piccola feritoia dalla quale può fuoriuscire la clip: Il disegno del fermaglio è quello di uno stelo che simmetricamente prima si restringe e poi si allarga, per terminare in una punta di cravatta: clip davvero ben proporzionata ed elegante! Avevo fretta di mostrarvela, ma basteranno 10 Euro dopo le Vacanze per farla ridorare in laboratorio...
La decorazione principale della penna è affidata all'originale quanto inconfondibile veretta decorativa, di 4 mm. di larghezza, che è lavorata con un motivo a foglie lisce stilizzate su una superficie puntinata guilloché, ed è racchiusa tra due anellini sottili.
Tre sono i fori di aerazione, in linea ma non simmetrici: uno è ricavato sotto la clip, gli altri due sono ravvicinati tra loro e si trovano sul lato opposto della circonferenza.
Il cappuccio a vite si chiude compiendo un giro completo sulla filettatura.
Il sistema di caricamento
Il sistema di caricamento costituisce l'aspetto più peculiare della Superna: esso è una variante del sistema a "levetta di fondo"
https://www.fountainpen.it/Levetta_di_fondo
impiegato da Aurora sui modelli Internazionale e Novum.
La prima particolarità che vorrei sottolineare è di carattere stilistico: tutto il sistema è celato alla vista, nascosto da un fondello con chiusura a vite che garantisce la continuità della linea streamlined del fusto della penna, che non viene così bruscamente interrotta da un elemento estraneo, come nei modelli citati. L'eleganza, prima di tutto (e sopra tutto)... Il fondello richiama la testina, di cui costituisce il contraltare, riproponendo a sua volta lo scalino decorativo che ne ingentilisce la parte sommitale. Sotto al fondello, quindi in posizione protetta, si erge in tutta la sua meccanica baldanza un sistema di caricamento unico, che secondo Andrea De Ponti andrebbe definito "caricamento automatico [a leva di fondo] a flessione laterale".
Quello che si vede è una struttura in alluminio che penetra nel fusto: la parte esposta è costituita da una filettatura cilindrica (per il fondello) sormontata da una semisfera tagliata in due da un canale. All'interno del canale si può muovere la levetta vera e propria: si noti che la leva risulterebbe azionabile nei due sensi, partendo dalla posizione verticale-centrale di presumibile riposo. Per agevolare la manovrabilità, alla sommità della levetta è fissata una piccola capsula nera (in celluloide?).
Il resto del sistema di caricamento dovrebbe essere quello che si rinviene tradizionalmente nei caricamenti a pulsante di fondo (button filler), cioè una barretta semiflessibile che, opportunamente sollecitata dal pulsante, si flette andando a comprimere un sacchetto per l'inchiostro...
Se poi nella Superna, al fine di contrastare le notevoli sollecitazioni del sistema di caricamento a levetta di fondo, tutto il sistema sia contenuto all'interno di un tubo di alluminio lungo quanto il fusto (come nell'Aurora Internazionale da me recensita), sinceramente non saprei dirlo: per il momento non ho in programma di smontarla e cedo la parola a chi l'abbia già fatto.
Il gruppo scrittura
L'alimentatore è il tipico Aurora degli anni 1930, in ebanite con efficientissimo disegno a scaletta (ladder).
Il bel pennino con foro circolare ha il marchio Aurora antecedente al 1935. I colori disponibili in un catalogo pubblicato nel 1937 (?), erano:
azzurro, borgogna, verde smeraldo, grigio, nero cristallo.
Il "borgogna" è un color rosso vino (nell'Italiano odierno si preferisce chiamarlo "bordeaux", un'altra regione, altro vino), il colore del passaporto europeo, per intenderci, che deriva dalla omonima Regione francese: alla caduta dell'Impero Romano, parte di quel territorio cadde sotto il dominio dei germanici Burgundi, dai quali si fa discendere il nome di questo colore in altre lingue, per esempio l'Inglese. Per la prova di scrittura, allora, non ho potuto che abbinare ad una penna color "borgogna" un inchiostro color "burgundy red"... Il pennino, un F europeo, a mio avviso, è un Aurora della miglior qualità: sincero e reattivo, senza impuntamenti, flessuoso quanto basta per garantire comfort ed alte prestazioni.
Conclusioni
La stilografica Superna, come le impone il nome che porta, deve rivelarsi "superiore" alla media:
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Un'altra stella nel firmamento Aurora,
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Giorgio
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Ultima modifica di Musicus il venerdì 25 marzo 2016, 22:33, modificato 1 volta in totale.
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Il portamine
Per coloro tra noi che amano anche i portamine, ecco un piccolo esempio di come a metà anni 1930 si poteva assemblare una parure prestigiosa con strumenti da scrittura di Marchi differenti, puntando sulle affinità tra le celluloidi e sull'omogeneità delle dorature... Dal sito ufficiale KAWECO, che rubrica la foto come "1935": il portamine sembrerebbe proprio il primo dall'alto.
KAWECO Luxe 265 Questa l'incisione principale sul fusto, l'incisione secondaria (# 265). Concludo con una foto del portamine in posa... Non mi resta che congedarmi, ringraziando per l'attenzione ed augurando di cuore a tutti
Buona Pasqua!!
Giorgio
Per coloro tra noi che amano anche i portamine, ecco un piccolo esempio di come a metà anni 1930 si poteva assemblare una parure prestigiosa con strumenti da scrittura di Marchi differenti, puntando sulle affinità tra le celluloidi e sull'omogeneità delle dorature... Dal sito ufficiale KAWECO, che rubrica la foto come "1935": il portamine sembrerebbe proprio il primo dall'alto.
KAWECO Luxe 265 Questa l'incisione principale sul fusto, l'incisione secondaria (# 265). Concludo con una foto del portamine in posa... Non mi resta che congedarmi, ringraziando per l'attenzione ed augurando di cuore a tutti
Buona Pasqua!!
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Re: AURORA SUPERNA rossa media
Non conoscevo questa penna ne questo sistema di caricamento. Complimenti per il ritrovamento.
Ma quella clip la vogliamo restaurare?
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Re: AURORA SUPERNA rossa media
Suggestivi i portici, mitici i tuoi colpacci ai mercatini, bellissima la penna e ancor più la tua presentazione
Luigi
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Re: AURORA SUPERNA rossa media
Buona Pasqua Giorgio
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Re: AURORA SUPERNA rossa media
Grazie Cesare!! All'Aurora non riposavano certo sugli allori: la competizione era dura, ma ci sapevano fare davvero...Cex71 ha scritto:Complimenti Giorgio, un'altra meraviglia!!!
Grazie del triplice apprezzamento, Luigi!!lucre ha scritto:Suggestivi i portici, mitici i tuoi colpacci ai mercatini, bellissima la penna e ancor più la tua presentazione
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Re: AURORA SUPERNA rossa media
Come avevo preannunciato dopo la tredicesima fotografia,
Il risultato è che sotto la doratura nuova si intravede parte del residuo di quella vecchia... Poco male, ho imparato la lezione.
Giorgio
ecco la clip prima... ...e dopo la doratura in laboratorio: come si può (intra)vedere, se non ve la scartavetrate da soli per preparare il fondo alla nuova doratura, in laboratorio non si azzarderanno a farlo... Colto da timore reverenziale nei confronti della clip (la stessa, per forma, dell'Etiopia ) ho provato a fare il furbo e a consegnarla così com'era...Musicus ha scritto:...Avevo fretta di mostrarvela, ma basteranno 10 Euro dopo le Vacanze per farla ridorare in laboratorio...
Il risultato è che sotto la doratura nuova si intravede parte del residuo di quella vecchia... Poco male, ho imparato la lezione.
Giorgio