Rosso e nero: una fotografia più difficile

Consigli e dritte su come rendere al meglio con la fotografia.
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fufluns
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Rosso e nero: una fotografia più difficile

Messaggio da fufluns »

Volevo, in questa opportunità, presentarvi un set fotografico più complesso.

Ieri, in un garden center non lontano da casa, ho scovato una bellissima pianta di un giglio arancione ibrido, piuttosto compatto, con molti fiori aperti. L’ho portato a casa, pensando di farne una foto insieme a qualche penna. Poi, la miglior candidata é risultata la mia Montegrappa Extra rossa, una penna con un disegno e una celluloide che non trovo miglior espressione per definire se non splendidamente bella. Di fatto, é una penna così spettacolare che, dopo averne provato il morbido e plastico pennino medio, non ho l'ancora inchiostrata in attesa di un’occasione speciale.

Ma veniamo alla fotografia.

La prima difficoltà era costituita dal fatto che la pianta di gigli, con il suo vaso, misura circa 50 cm in altezza. Il problema da risolvere era come collocare la penna a una distanza dall’obiettivo compatibile con la posizione dei fiori, perché entrambi potessero entrare nella zona “a fuoco” dell’immagine. Anche con il diaframma chiuso, a una distanza piuttosto ravvicinata, la profondità di campo é sempre ridotta, per cui fiori e penna dovevano necessariamente trovarsi quasi sullo stesso piano.

Ho pensato subito che una fotografia “quasi” assiale avrebbe potuto risolvere il problema, perché sarebbe stato sufficiente alzare la penna sino a portarla alla stessa distanza dei fiori. Siccome mi sarebbe stato molto difficile sostenere solamente la penna a cinquanta centimetri d’altezza, ho deciso di fotografarla appoggiata alla gloriosa scatola di legno nella quale venivano e vengono ancora vendute le penne Extra (ora Extra 1930) di Montegrappa. La scatola, a sua volta, é appoggiata su un cilindro (più piccolo) di circa 30 cm di altezza.

Per una posizione “quasi assiale”, non ho a disposizione un cavalletto abbastanza alto per poter inquadrare fiori e scatola con l’obiettivo macro da 120 mm: dovrei andare troppo distante, cioè troppo in alto. Scelgo allora l’obiettivo normale, un 80 mm (esattamente 82.3), un vetro che, devo dire, fa sempre bene il suo lavoro nella maggior parte delle situazioni.Dunque, cavalletto con le gambe molto aperte per non “entrare in scena”, e sufficientemente alto per inquadrare tutta la scena e mettere a fuoco. Fortunatamente, l’obiettivo può focheggiare sino a 70 cm di distanza, e in questa occasione il suo angolo di campo di 33º (sul mio sensore da 50 mp) é risultato praticamente perfetto per la fotografia che avevo in mente. La messa a fuoco é stata fissata a circa 85 cm.

Il vaso lungo di ceramica rossa era fondamentale per dare “profondità“ alla scena, perché si intendesse cioè che gli oggetti “a fuoco” erano sollevati sopra il piano di fondo. Quest’ultimo lo volevo scuro, ma non assente. Ho usato un cartone nero, liscio ma molto opaco, che quando mantengo leggermente inclinato rispetto alla luce assume un magnifico tono grigio neutro. Maggiore l’inclinazione (del cartone o della luce), più chiaro diventa il grigio.

Il grigio, in fotografia, é un piccolo inferno. Ho provato sulla pellicola (varie pellicole positive) e su almeno quattro diversi sensori, dei quali due di formato medio, e il grigio li fa sempre soffrire. Anche quando é illuminato molto uniformemente (lo valuto con l’esposimetro), il sensore trasforma un piano grigio in una superficie delicatamente marezzata. Correggere la marezzatura, in post-produzione, é altrettanto difficile. Quando, poi, si desidera che il fondo non sia uniformemente scuro, ma piuttosto illuminato in modo che si intenda da dove viene la luce principale, la situazione della marezzatura peggiora ulteriormente. Quando lo si esamina a livello di pixels, il fondo grigio presenta una quantità di colori indesiderati, che ne rendono difficile l’ottimizzazione anche con un buon programma di ritocco.

Perché allora il grigio? vi chiederete. Perché é bellissimo. Non é luttuoso come il nero e, a differenza di quest’ultimo, che in fotografia é come una assenza, il grigio ha una sua straordinaria presenza. Una presenza neutra, pura, che colloca tutti i colori e i toni in un contrasto esatto e non influenzato. Ultimamente, ho fatto numerose fotografie di orchidee sul fondo grigio (più in basso ne allego qualcuna come esempio). Ci lavoro il triplo che se le riprendessi su un fondo colorato, dieci volte di più che su un semplice e assente fondo nero.

Luce. Come dicevo, voglio che il fondo ci sia. Però voglio che sia denso, non chiaro. Diciamo un fondo non-nero, in modo che si evidente che gli oggetti non sono ritagliati e appoggiati su un fondo artificiale. Il piano di appoggio é lì, scuro e neutro ma reale, tangibile. Dovrò illuminarlo un po’ radente, per evidenziarne la trama, anche se sfocata. Voglio che la scatola con la penna, i gigli e il vaso rosso sino più illuminati del fondo. Per questo metto una “bandiera” scura che riduce la luce diretta verso il basso (il fondo) e lascia passare quella che va verso l’alto (il soggetto). Avrò bisogno una luce di riempimento opposta alla luce principale, ma meno forte, che stabilisca un dove dal quale proviene la luce, come nella realtà. E avrò bisogno di una luce che entri nei fiori, non forte, ma dall’alto. Di fatto, dall’alto ma un po’ di fronte, perché in alto ci sono giá io con la fotocamera… Risolvo il problema con un pannello che riflette un po’ della luce frontale verso il basso, per poter vedere il dettaglio all’interno del calice dei fiori. Per fortuna, i fiori e la vegetazione dei gigli visti dall’alto nascondono completamente il vaso di plastica.

Ecco. Tutto pronto. Si scatta…

Nella foto potete vedere che la fotografia non é esattamente assiale, ma “quasi in asse”. Della scatola si vede leggermente la superficie anteriore (quella verso la camera), e nell,angolo in basso a sinistra si vede anche la prospettiva del suo spessore.

Il vaso rosso va giù, giù, giù… Per quanto messo in ombra dal cilindro che sostiene la scatola della penna, arriva fino in fondo, scuro, ma é li, tocca il fondo. Dice dov’é il fondo.

E’ tutto. La vostra domenica é già finita da un po' e la mia finisce adesso, all’ora di cena da quest’altra parte del mondo, dopo aver ritoccato la fotografia. Però é stata una buona domenica, e così spero la vostra.


Montegrappa Extra red celluloid with lilies (1).jpg


E, come promesso, ecco anche qualche foto di orchidee, sul fondo grigio:

Grigio1.jpg
Grigio2.jpg
Grigio3.jpg
MiraB
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Messaggio da MiraB »

Splendidamente bella e magistralmente eseguita! Ancora una volta lustro per occhi, per le foto da osservare come opere d'arte, mente, per la dettagliata spiegazione e cuore che quando ci sono di mezzo le penne, una punta di orgoglio, un mezzo sorriso e l'umore si risolleva!
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Messaggio da TeoJ »

:clap: :clap: :clap:

Applausi, sia per le capacità tecniche che per quelle artistiche.

E anche per la penna, va... :mrgreen:
Matteo
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