Osmiroid

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Messaggio da Irishtales »

Come promesso, apro un nuovo Argomento inerente le penne calligrafiche Osmiroid, storico marchio britannico di penne economiche per studenti e appassionati di Calligrafia, che ha purtroppo chiuso i battenti alla fine del secolo scorso. In circolazione si trovano comunque ancora penne e pennini o addirittura interi set NOS (New Old Stock, ossia fuori produzione ma mai utilizzati), fondi di magazzino che, vista la bontà dei prodotti, ultimamente sta conoscendo una certa rivalutazione dei prezzi.
Osmiroid produceva penne economiche con eccellenti pennini intercambiabili.
L'azienda fu fondata nel 1918 niente meno che da Edmund Perry, nipote di James Perry, famoso industriale produttore di pennini da intinzione in acciaio fra i più diffusi al mondo.
L'idea era proprio quella di fornire alle scolaresche delle penne con i pennini (in seguito il gruppo scrittura) intercambiabili, e data la finalità di contenere i prezzi e la cultura della qualità riguardo ai pennini derivata dalla Perry & Co., intorno al 1953 Osmiroid cominciò a produrre il modello 65, penna con caricamento a levetta e fusto realizzato in plastica a iniezione, che purtroppo aveva il difetto di deformarsi nel tempo; ne sono rimasti ben pochi esemplari in circolazione, a fronte della grande diffusione che ebbero queste penne e alcuni degli esemplari rimasti presentano delle tipiche deformazioni del materiale che se non inficiano la funzionalità della penna, la rendono di certo poco ergonomica.
Seguì poi negli anni Settanta, il modello 75, con plastica di qualità migliore e caricamento a stantuffo. Purtroppo anche su questo modello però i problemi derivati al ritiro della plastica che costituisce fusto e cappuccio, non sono mancati, seppure in minor quantità rispetto al modello precedente.
I pennini delle Osmiroid 65 e 75, di foggia tradizionale, sono in genere utilizzabili sulle coeve penne Esterbrook J ed Esterbrook SJ e su alcune penne a stantuffo di produzione tedesca. Qualche problema di compatibilità è stato però riscontrato con i pennini Osmiroid Copperplate, molto lunghi, che possono essere rovinati dai cappucci delle Esterbrook o di altre penne similari.
Infine sono arrivate, negli anni Ottanta, le Osmiroid a cartuccia - converter, penne in plastica molto migliore e con attacco universale. Rispetto ai modelli precedenti, le penne a cartuccia mostravano una sezione con il caratteristico pennino semi-coperto ed un complesso alimentatore costituito da due parti distinte, che si uniscono ad incastro e permettono un afflusso di inchiostro costante e molto ben bilanciato.
Negli anni sono state offerte in set comprendenti un vario numero di penne e pennini, in confezioni che includevano manuali di calligrafia, carta e inchiostri.
I pennini offerti erano moltissimi: dai tronchi di svariate misure con notevole assortimento anche per mancini (LH ossia Left Hand), ai pennini da disegno (Sketch), ai pennini per scrivere la musica sul pentagramma (Music nibs), ai pennini per Copperplate, fino ai tronchi speciali, SH, che tracciano linee parallele di vario spessore molto decorative, fino ai Rola Tip, senza punta in iridio ma con la sommità del pennino che veniva curvata, prima di essere placcata, caratterizzati da una notevole scorrevolezza (derivano infatti dagli ottimi Perry & Co. Durabrite ad intinzione).
I pennini delle Osmiroid a cartuccia sono placcati in oro, quindi una particolare cautela deve essere rivolta alla manutenzione straordinaria, ossia al disassemblaggio del gruppo scrittura da effettuarsi quando si cambia inchiostro e che si rende necessaria poiché, proprio a causa dell'elaborato alimentatore presente in questa penna, i depositi di inchiostro fra le due parti che lo costituiscono, tendono ad essere molto difficili da rimuovere.

Nelle immagini che seguono ho fotografato tre diversi modelli di Osmiroid a cartuccia - converter che differiscono esteticamente ma hanno i gruppi scrittura intercambiabili. Si trovano sia pennini con alimentatore bianco, sia nero, con la parte ad incastro gialla in entrambi i casi (questa parte dell'alimentatore non rimane in vista quando i pennini sono assemblati). Ho preferito fotografarne uno bianco poiché - sebbene il mio esemplare sia irrimediabilmente macchiato dal diabolico e meraviglioso inchiostro rosso della Casa - è più agevole in fotografia apprezzarne la forma.
Il disassemblaggio è semplice: con un panno morbido o dei guanti in lattice, si fa presa con indice e pollice su alimentatore-pennino e con l'altra mano si sfila semplicemente la sezione. Poi delicatamente si separano le due parti dell'alimentatore e si provvede all'immersione in acqua distillata e sapone, o alla rimozione dei depositi con un pennellino a setole semi-rigide. Dopo avere risciacquato molto bene e lasciato asciugare le componenti, si uniscono i due pezzi dell'alimentatore (attenzione a non invertire la posizione dell'elemento giallo!) e si accosta il pennino in modo da poter inserire i tre elementi già posizionati, nella sezione. E' una pratica in realtà ben più facile a farsi di quanto potrebbe sembrare, la sola cosa da tener presente è che si tratta di elementi delicati (soprattutto la parte gialla dell'alimentatore, molto sottile) da manipolare con cura.
Osmiroid.jpg
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disassemblaggio pennino Osmiroid (1).jpg
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alimentatore pennino Osmiroid.jpg
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Messaggio da muristenes »

Grazie Daniela, sia per l'eccezionale presentazione che per la spiegazione! :thumbup:
Appena finisco di disassemblare i pennini commenterò in maniera più approfondita ;)
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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

Grazie a te per avermi dato lo spunto per avviare questa recensione in fieri: ogni contributo infatti è preziosissimo, quindi attendo con curiosità le tue impressioni sia sulle penne che sulla sensazione di scrittura e le prestazioni dei pennini con inchiostri vari...
Naturalmente avendo un attacco universale, si possono usare sia con i converter Osmiroid, sia con i converter di altri produttori con lo stesso attacco standard.
Ora sto provando le cartucce Pelikan 4001 Brilliant Brown!
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Messaggio da G P M P »

Grazie Daniela per le chiarissime immagini. Colgo l'occasione per chiederti quale possa più verosimilmente essere la funzione dell'inserto giallo.
La mia domanda scaturisce dalla sua somiglianza con l'inserto verde presente nell'alimentatore della mia Lamy 2000 anni '80, del quale sinceramente non ho capito l'impiego.
4826d277.jpg
4826d277.jpg (51.59 KiB) Visto 5463 volte
(la foto non è mia, ma è esattamente identico al mio)
Giovanni Paolo
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Messaggio da Irishtales »

Ciao Giovanni Paolo,
non so dirti nulla riguardo alla Lamy, ma ho l'impressione che la soluzione molto ricercata adottata da Osmiroid, dipendesse da un accurato studio sulla costanza del flusso da erogare in misura adeguata tanto ai pennini Rola Tip per una scrittura normale, quanto ai broad più larghi (si arriva fino ad un B10...), e al pennino Copperplate.
Negli ultimi pennini prodotti dalla Casa, dalla fine degli anni Ottanta, l'alimentatore è diventato un pezzo unico, uniformandosi alla produzione contemporanea delle normali stilografiche, e naturalmente la sua forma è mutata in una - ai nostri occhi - più "canonica".
In questi ultimi esemplari però, i pennini hanno un alimentatore differente l'uno dall'altro (quello per Copperplate ha un alimentatore assai differente rispetto all'SH4, ad esempio, oppure ai broad) a riprova del fatto che si è preferito adattare l'alimentatore al tipo di pennino da affiancare, piuttosto che continuare a produrre un alimentatore più versatile, in grado di sopperire alle caratteristiche di pennini molto diversi fra loro, seppure a fronte di una delicatezza forse eccessiva per le mani di studenti che in un utilizzo continuo potevano con facilità danneggiare o smarrire le varie componenti.
Mi sembra che la qualità sia un po' peggiorata, dagli esemplari più datatati alla produzione ultima, ma forse è solo un'impressione.
In ogni caso, ecco una foto che può illustrare la produzione più recente - e finale, purtroppo - degli alimentatori Osmiroid:
confronto.jpg
confronto.jpg (189.5 KiB) Visto 5449 volte
da sinistra a destra:
SH4 - ultimo tipo
(Italic) Broad - ultimo tipo
Copperplate - ultimo tipo
Copperplate - modello anni Ottanta con alimentatore in due parti (bianco e giallo)
Notate la differenza fra i due pennini Copperplate e fra gli alimentatori dei pennini dell'ultima generazione?
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Messaggio da maxpop 55 »

Bravissima Daniela :clap: :clap:
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da G P M P »

Irishtales ha scritto:... non so dirti nulla riguardo alla Lamy, ma ho l'impressione che la soluzione molto ricercata adottata da Osmiroid, dipendesse da un accurato studio sulla costanza del flusso da erogare in misura adeguata tanto ai pennini Rola Tip per una scrittura normale, quanto ai broad più larghi (si arriva fino ad un B10...), e al pennino Copperplate. ...
Questa tua ipotesi è molto interessante anche per i Lamy: mi viene da ipotizzare che quel dispositivo potesse essere lo strumento scelto per adattare lo stesso alimentatore ai pennini della casa, dall'EF al BB.

Sempre ricordando che il mio F scrive come un medio abbondante :roll: :D
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Messaggio da Irishtales »

maxpop 55 ha scritto:Bravissima Daniela :clap: :clap:
grazie Max ;)
G P M P ha scritto:Questa tua ipotesi è molto interessante anche per i Lamy: mi viene da ipotizzare che quel dispositivo potesse essere lo strumento scelto per adattare lo stesso alimentatore ai pennini della casa, dall'EF al BB.

Sempre ricordando che il mio F scrive come un medio abbondante :roll: :D
E' possibile; peraltro sono alimentatori coevi ed è plausibile che la ricerca in quegli anni volgesse allo studio di un alimentatore universale, con risultati più o meno validi...se incappate in una Osmiroid vintage, comunque, al di là della plasticosità della penna, non posso che consigliarvi di provarla!
I pennini tronchi più grandi, così come la linea SH, hanno tre rebbi per garantire un tratto costante. Guai a pensare che i tre rebbi siano sinonimo di flessibilità, sono penne da usare con mano leggera perché i pennini sono molto sottili, simili a quelli da intinzione placcati, e si piegano e si consumano con più facilità rispetto ai massicci iper-rigidi pennini in acciaio dei moderni produttori, che però nulla hanno a che fare con il tratto tagliente dei vecchi pennini tronchi Platignum e Osmiroid. Credo che pennini con simili caratteristiche possano essere i Manuscript, ma non li ho mai provati.
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Messaggio da Resvis71 »

Grazie a Mauristenes per aver dato lo spunto ad Irishtales,che ha fatto ( come al solito ) un gran bel lavoro :clap: Grazie Irishtales :)
Il set Osmiroid è nella mia lista da tempo...se no mi do una mossa dopo questo scritto non trovo più neanche la scatola :lol:
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Messaggio da courthand »

I Manuscript sono pennini che fanno onestamente il loro lavoro ma gli Osmiroid erano migliori, almeno gli Italics...
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Messaggio da Irishtales »

courthand ha scritto:I Manuscript sono pennini che fanno onestamente il loro lavoro ma gli Osmiroid erano migliori, almeno gli Italics...
Alessandro, non dirmi che sei fra i fortunati ad avere provato anche i pennini delle 65 e delle 75...a detta di chi li utilizza, sono addirittura migliori dei pennini delle Osmiroid a cartuccia! Peccato per la plastica di quei modelli, soggetta all'inconveniente del ritiro differenziato!
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Messaggio da courthand »

Non lo so... nel senso che ho avuto tra le mani il set di pennini di Daniel e non mi sono messo ad osservare il tipo ma solo la prestazione. La plastica invece è paragonabile a quella della Manuscript. Sono penne fatte per una clientela che guarda più alla resa del tratto ed alla economicità che all'estetica.
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Messaggio da muristenes »

Irishtales ha scritto: Negli ultimi pennini prodotti dalla Casa, dalla fine degli anni Ottanta, l'alimentatore è diventato un pezzo unico, uniformandosi alla produzione contemporanea delle normali stilografiche, e naturalmente la sua forma è mutata in una - ai nostri occhi - più "canonica".
In questi ultimi esemplari però, i pennini hanno un alimentatore differente l'uno dall'altro (quello per Copperplate ha un alimentatore assai differente rispetto all'SH4, ad esempio, oppure ai broad) a riprova del fatto che si è preferito adattare l'alimentatore al tipo di pennino da affiancare [...]
Sono riuscito a disassemblare i pennini, grazie ancora Daniela :thumbup:
L'alimentatore è un pezzo unico,identico a quello del tuo SH4. Quello che cambia è la parte interna, quella che sta immediatamente sotto il pennino!
Allegati
Italic Medium - B2 - B5
Italic Medium - B2 - B5
alimentatore_1.jpg (145.52 KiB) Visto 5410 volte
Copperplate - Rolatip Soft F - Rolatip EF
Copperplate - Rolatip Soft F - Rolatip EF
alimentatore_2.jpg (142.02 KiB) Visto 5410 volte
Dettaglio punta Rolatip F
Dettaglio punta Rolatip F
dettaglio_rolatip.jpg (223.53 KiB) Visto 5410 volte
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Messaggio da Irishtales »

Bellissimo il dettaglio del Rola Tip, grazie per le foto!
Fai attenzione a non scambiare gli alimentatori!! Hai i pennini dell'ultima serie, quella con gli alimentatori ad hoc per i vari (gruppi di ) pennini, se li si scambia il flusso sarà eccessivo o non sufficiente ;)

Vedrai che inserita la cartuccia, ci metteranno un po' prima di "entrare a regime". Al''inizio il flusso sembrerà scarso. Noto che anche gli alimentatori monolitici dell'ultima collezione prodotta, sono piuttosto elaborati e questa loro peculiarità richiede un po' più di tempo all'inchiostro per occupare gli spazi angusti fra le scanalature. Appena inchiostrato un Broad (Italic) di ultima generazione con cartuccia kaweco violetto (azzurro violetto o meglio color lavanda). Molto bello...
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Messaggio da muristenes »

Irishtales ha scritto: Vedrai che inserita la cartuccia, ci metteranno un po' prima di "entrare a regime". Al''inizio il flusso sembrerà scarso. Noto che anche gli alimentatori monolitici dell'ultima collezione prodotta, sono piuttosto elaborati e questa loro peculiarità richiede un po' più di tempo all'inchiostro per occupare gli spazi angusti fra le scanalature.
Si, adesso ho capito il perché dei problemi con gli inchiostri che ti ho esposto ieri, ricordi? :)
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