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inchiostro ferrogallico - ricetta di Palatino 1545

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Rampa
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inchiostro ferrogallico - ricetta di Palatino 1545

Messaggio da Rampa »

Indeciso se aprire la discussione nella sezione "inchiostri", ho deciso di farlo qui perchè ho ripreso la ricetta originale da un manoscritto del 1545 del calligrafo romano Giovambattista Palatino. E' sempre piuttosto difficile realizzare alla lettera le ricette del passato perchè a distanza di secoli, le sostanze cambiano, e così pure il grado di raffinatezza delle stesse, per cui i risultati "moderni" sono sempre diversi rispetto a quelli ottenuti dai nostri avi. Fortuna che sono riuscito a trovare le noci di galla di Aleppo (le più ricche di tannino), da Kremer Pigmente, da cui mi rifornisco anche per gli ingredienti con cui compongo le vernici dei miei violini. Per la gomma arabica e il vetriolo romano (solfato di ferro), non ci sono problemi in quanto quest'ultimo lo si può trovare anche presso i consorzi agrari, in quanto utilizzato come fertilizzante.

Ho messo a bagno le galle in acqua distillata seguendo la ricetta originali: 90 g di galle in circa 750 cc di acqua. La procedura descritta da Palatino vuole che l'infusione vada avanti per almeno 1 o 2 giorni, ma io non resistendo alla curiosità, dopo aver preparato la miscela di solfato di ferro e gomma arabica e dopo avere atteso qualche ora, ho preso con un cucchiaino un pò dei due componenti e li ho mescolati. Il risultato è stato un liquido grigio semitrasparente su cui a dire la verità non è che nutrissi molta fiducia, ma sapendo che l'inchiostro ferrogallico senza l'aggiunta di altri pigmenti scurisce non appena lo si deposita sulla carta, ho nutrito un cauto ottimismo. Difatti, usando un pennino in rame e poi uno in acciaio della Mitchell, ho notato subito una bellissima metamorfosi, il tratto diveniva in qualche secondo più scuro e decisamente più saturo. Purtroppo le foto non rendono in modo pieno la nitidezza e la corposità di questo che ritengo un bellissimo inchiostro, ma vi assicuro che dal vivo il tratto nitido, il colore nero pieno caratterizzato da una lieve tonalità violacea, lo rendono ai miei occhi di gran lunga più bello del pur ottimo "encre authentique" della Herbin di cui ho parlato in precedenza in questo forum. Se questi sono i risultati dopo qualche ora di infusione, non oso immaginare cosa potrà essere tra qualche giorno, quando l'infusione e la miscelazione dei componenti sarà completa.

ps
Ho messo il foglio della prova di scrittura sotto l'acqua corrente per circa un minuto, risultato: perfetto, nessun tipo di scolorimento o di alterazione.
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Messaggio da Irishtales »

Ma è...formidabile!!!
La mia ignoranza in materia è assoluta, perciò ti chiedo se delle galle si deve estrarre l'interno e che consistenza ha, se è facile ricavarne la polvere, se va setacciata prima di procedere alla soluzione in acqua distillata.
Complimenti, un risultato strabiliante!
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Messaggio da Ottorino »

Diabolico !!!!

Una questione professionale.
Solfato ferroso o ferrico ?
è rossastro (ferrico) o celestino (ferroso) ?
Propendo per il ferrico, perche il ferroso è instabile all'aria, Con l'ossigeno si trasforma in ferrico in poco tempo

Se l'hai preso al consorzio dubito che sia un fertilizzante. Se è un fertilizzante è probabilmente Fe-EDTA, ovvero un complesso.
Le piante non assorbono ferro ferrico (il rossastro del terreno). E quindi vanno "imboccate" con l'EDTA.

Tutto questo non per sfoggio, ma se i risultati sono diversi dall'atteso, potrebbe dipendere dai reagenti
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da Irishtales »

...la questione si fa sempre più interessante...
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Rampa
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Messaggio da Rampa »

Grazie Daniela, in effetti riscoprire la validità di queste antiche ricette è come ridare vita a cose morte e sepolte. Le galle, che sono molto dure, vanno pestate abbastanza sottilmente (più è fine la triturazione, prima verrà ceduto il tannino), dopodichè si prende il tutto e lo si immerge nell'acqua distillata. La filtratura verrà fatta successivamente, dopo l'unione di gomma arabica e solfato ferroso. C'è chi suggerisce anche un piccola aggiunta di fenolo per evitare la formazione di muffe nel tempo, ma leggo di persone che hanno realizzato questo inchiostro e che lo usano da circa un paio d'anni senza problemi e senza formazione di muffe. Se c'è formazione di muffa l'inchiostro va gettato via.

Ottorino, si tratta di solfato ferroso II, quello tradizionalmente chiamato "vetriolo romano", su questo non ci sono dubbi. E' un sale di un bel colore acquamarina.
http://www.kremer-pigmente.com/it/disso ... 64200.html
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Ottorino
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Messaggio da Ottorino »

http://en.wikipedia.org/wiki/Iron_gall_ink

In aggiunta a quanto detto (e soprattutto FATTO !! ) dal diabolico Rampa.

Siccome il tannino complessa il ferro ferroso e poi col tempo esso si trasforma in ferrico, scurendo, bisognerebbe essere sicuri che il reagente sia veramente FeSO4 (solfato ferroso) e non Fe-EDTA, un altro complesso Fe-organico.

In pratica l'atomo di Fe si trova in mezzo a una specie di pinza molecolare e il tannino e l'EDTA se lo potrebbero contendere.

Confermo il fenolo come antibiotico, ma il problema sembra piu' l'allontanamento dell'ossigeno che non le muffe

CORREZIONE. Come non detto, Claudio. Hai corretto mentre scrivevo.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da Irishtales »

Rampa ha scritto: in effetti riscoprire la validità di queste antiche ricette è come ridare vita a cose morte e sepolte
Giusto a questo pensavo, al "valore" aggiunto, o meglio, all'ingrediente latente.

Non so se avevi mai dato un'occhiata a questo Argomento:
viewtopic.php?f=9&t=75
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inchiostro ferrogallico - ricetta di Palatino 1545

Messaggio da rembrandt54 »

Rampa...non smetti mai di stupirmi !!! Complimenti ;)

stefano
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courthand
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Messaggio da courthand »

Complimenti davvero, Claudio, da un chimico dismesso... facci sapere i risultati con l'infuso "maturo".
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Messaggio da Alexander »

Wow!! Complimentoni Rampa!!
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Messaggio da Rampa »

Grazie a per l'apprezzamento, vedremo nei prossimi giorni le reali qualità di questo inchiostro. Per ora promette bene!
Rampa
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Messaggio da Rampa »

Oggi ho mescolato ho unito la soluzione di ferro e gomma arabica all'infuso di acqua e noci di galla, ho fatto qualche prova e mi sembra che prometta bene. Domani sera, dopo aver filtrato l'inchiostro, farò prove più estese. Temo solo di avere esagerato con il contenuto d'acqua e di aver tolto un pò di corpo alla gomma arabica, questo rende l'inchiostro meno scorrevole.
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Messaggio da Irishtales »

Aspetto le prove in trepidante attesa!
Un cosa vorrei chiederti, proprio per quanto riguarda il contenuto d'acqua. Pensi sia possibile all'inizio, mettere in infusione le galle sbriciolate in un quantitativo d'acqua di poco inferiore a quello previsto (un 85-90%) e poi solo in ultimo, dopo avere lasciato in infusione magari qualche ora in più, unito ferro e gomma arabica e filtrato, aggiunere il restante quantitativo d'acqua in modo da regolarlo ed ottenere la concentrazione\consistenza desiderata?
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Messaggio da Rampa »

Si può fare senz'altro come dici, ma bisogna sempre capire da quanta acqua è prevista nella ricetta. Ad esempio in quella di Hebborn, si prescrivono due litri d'acqua in cui immergere 125g di galle, poi 50g solfato e 50g di gomma arabica in un litro d'acqua, quindi non ci sono problemi. Quindi nel caso tuo anche se usi un poco più d'acqua invece di osservare rigidamente il quantitativo prescritto nella ricetta, non si fa danno, tenendo anche conto che spesso si raccomanda di bollire la gomma arabica per farla sciogliere meglio, e della leggera bollitura finale, che provocano evaporazione dell'acqua.

Non so come Hebborn prescrivesse tutta quell'acqua per il suo inchiostro, ma forse per l'uso nel disegno che ne faceva lui, questo gli consentiva di graduare meglio la forza delle campiture.
E' comunque meglio fare un inchiostro denso che liquido, perchè quello denso lo puoi diluire a piacimento anche usando vino o aceto, quello che invece è già liquido non resta che farlo evaporare. Non so se ho risposto alla tua domanda, comunque ribadisco: si può fare come dici, oppure come indica Palatino si può aggiungere il vetriolo romano direttamente nel bagno delle galle e così pure la gomma arabica.
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Messaggio da Irishtales »

Grazie Claudio, hai risposto senz'altro alla mia domanda, aggiungendo anzi altre informazioni preziose (aggiunta di aceto o vino alla soluzione finale).
Credo anche che tu abbia dato la giusta interpretazione alla notevole quantità d'acqua prevista da Eric Hebborn nella sua ricetta. Per il disegno a inchiostro infatti si ha la necessità di utilizzare tratti con gradazioni di differente intensità, che unite al tratteggio più o meno fitto o all'uso della soluzione a pennello, riescono a definire i piani prospettici - ciò che in fotografia chiamiamo profondità di campo - o le zone chiaroscurali (luci\ombre). Ciò per dare al disegno la giusta tridimensionalità.
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