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Calligrafia, pennino e calamaio.

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A Dabbene
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Messaggio da A Dabbene »

daniela ciao ... scrivo pure male hai visto nella mia parte le scatole dei pennini?? di quelli capisco poco ci vuoi te.. a gennaio ne metto altri li raccoglievo per un mio amico giapponese una scatola a lui e una a me... un disastro ne ho troppe
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Messaggio da Irishtales »

Ho visto, ho visto...i pennini, intendo: ne hai un arsenale! Ma...con tutti quei pennini non ti viene mai la voglia di usarli? :P
Che scrivi male poi, non ci credo! Inoltre devo ammettere che verso la grafia in generale ho un atteggiamento particolare, nel senso che non trovo mai brutta nessuna scrittura. Nemmeno quelle illeggibili. Vedo sempre dietro al tratto il carattere, e le attitudini, etc.
Perchè non ci mostri qualche "applicazione"? ;)
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Messaggio da A Dabbene »

Irishtales ha scritto:Ho visto, ho visto...i pennini, intendo: ne hai un arsenale! Ma...con tutti quei pennini non ti viene mai la voglia di usarli? :P
Che scrivi male poi, non ci credo! Inoltre devo ammettere che verso la grafia in generale ho un atteggiamento particolare, nel senso che non trovo mai brutta nessuna scrittura. Nemmeno quelle illeggibili. Vedo sempre dietro al tratto il carattere, e le attitudini, etc.
Perchè non ci mostri qualche "applicazione"? ;)
troppo buono credici scrivo da schifezza:-))) meglio con la mia aurora abituale ma meglio non cimentarmi.. le scatole le mettero' come una stranissima penna da pennino in ambra di un monsignore
Ultima modifica di A Dabbene il giovedì 27 dicembre 2012, 21:39, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da A Dabbene »

e a aprire le scatole?? no mi sembrerebbe un sacrilegio stanno bene chiuse
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Messaggio da A Dabbene »

Daniela sono lento mi sa :-))) un po ti parlo come se fossi un lui poi capisco che sei una lei.... ma è il nick irishtales che mi confonde non fai prima a mettere Daniela?? :-))
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Messaggio da Irishtales »

:lol: hai ragione, provvederò...ma il mio nick ha una "storia" bella e ci sono affezionata ;)
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Messaggio da Alexander »

Irishtales ha scritto::lol: hai ragione, provvederò...ma il mio nick ha una "storia" bella e ci sono affezionata ;)
Non cambiarlo, adoro l'Irlanda!
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Messaggio da Irishtales »

Un bouquet di inchiostri colorati e qualche buon pennino da intinzione....
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Messaggio da Alexander »

Che bello!! ;) ;) ;) ;)
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Messaggio da francowash »

Rampa ha scritto:quelli in rame non ne hanno bisogno. A questo proposito il pennino in rame è molto interessante,
Scusa se mi intrometto, ma forse non sono in rame, la colorazione (brunita, blu) e' data dal tipo di tempra dell'acciaio, la doratura e' effettuata con elettrolitico o galvanica. Saluti
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Messaggio da Rampa »

Salve Franco, i pennini Mitchell Italics li ho presi sul sito di Daniel Quinn e sono descritti essere in rame, ma aldilà di ciò l'mpressione che si ha usandoli è proprio quella del rame perchè sono molto duttili, sono più spessi del comune lamierino in acciaio dei pennini di altro tipo, ma la cosa più interessante è che scrivono in modo del tutto diverso offrendo una sensazione di scrittura molto gradevole. Va anche detto che essendo in rame, si posso incurvare alla bisogna e al tempo stesso bisogna stare attenti alla loro facile deformabilità. Per la necessità della bruciacchiatura non ne sono convinto, ma consiglio caldamente di usarli con il serbatoio, lo stesso in lamina di ottone suggerito per gli altri Mitchell.
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Messaggio da francowash »

Grazie Rampa della delucidazione , probabilmente sono pennini recenti, e io non li ho, della mitchell's ne ho parecchi tipi ma in rame no, mi sono fatto una tampa. A proposito, avete mai provato questo pennino? allego.
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Messaggio da Rampa »

Oggi mi sono dedicato a fare esercizi di calligrafia seguendo il libro di Hebborn e cercando di capire i vari pennini da intinzione e le loro peculiarità. Non ho comunque dimenticato gli inchiostri, la cui densità variabile da tipo a tipo, offre talora risultati diversissimi. Ad esempio quelli "acquosi" mi sembra vadano meglio per i pennini "asciutti" e una scrittura con caratteri abbastanza piccoli, gli inchiostri più densi li ho trovati generalmente migliori per i pennini "umidi" e i caratteri più grandi. Con un pennino da intinzione (e relativo serbatoio, se ne è previsto l'uso), il concetto di "umido" e "secco" è abbastanza difficile da capire perchè generalmente il pennino appena intinto nell'inchiostro nasce piuttosto umido e man mano che l'nchiostro si consuma e si essicca, diviene secco. Quindi capire le caratteristiche di un pennino Mitchell o di un Brause può essere una questione piuttosto lunga e per niente scontata: questo i libri di calligrafia non lo dicono.

Infatti il tempo dedicato a perfezionare l'uso di un certo pennino è importante quanto l'imparare a scrivere in italico o in corsivo, con l'aggravante che al mutare delle carte e degli inchiostri lo stesso pennino può reagire in modo molto diverso. In particolare nei pennini Mitchell ho notato un certo carattere di imprevedibilità, che può dipendere sì dalla posizione del serbatoio, ma questa la si impara abbastanza in fretta, l'angolo di scrittura e di rotazione del pennino richiedono sempre un certo impegno. Tuttavia, trovato il giusto equilibrio carta, inchiostro, pennino Mitchell n.3 mi ha dato delle belle soddisfazioni. Infatti una volta riusciti a far funzionare questo piccolo demonio, si è ricompensati da una scrittura chiara, nitida, dal tratto molto ben saturo e giustamente umido, non disgiunto da una certa piacevole sensazione di elasticità della punta che gratta molto delicatamente con un suono caratteristico la superficie cartacea. Chi lo avrebbe detto che lo scrivere con un pennino da intinzione sarebbe stata anche una questione di orecchio?

Sempre della misura n.3, ho usato anche il pennino Mitchell per sinistri, che manco a farlo apposta scrive benissimo anche usandolo con la mano destra, vi ho trovato anzi una maggiore facilita nello scrivere le "m" e le "n" dell'italico, potendone accentuare a piacere il carattere "uncinato" o angolato che dir si voglia.

Sempre della Mitchell ho usato anche il pennino in rame di cui si parlava nei precedenti messaggi, come già detto esso offre una bella sensazione di morbidezza e per le "a" scritte in un solo colpo di pennino come suggerito da Hebborn, è abbastanza facile usarlo nei tratti che vanno da destra verso sinistra, quindi a "spinta" piuttosto che a tirare. Ho notato che gli angoli tendono ad essere un pò più morbidi con questo pennino, ma con un pò di applicazione penso si possa raggiunere anche con esso una buona precisione.
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TheQuill
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Messaggio da TheQuill »

Rampa ha scritto:Proseguo proponendo un pennino in rame Mitchell Italics, ..... L'autonomia di questo pennino è ridottissima e la resa abbastanza incostante, ma aspetto qualche consiglio da Daniel Quinn per usarlo in modo ancora più soddisfacente.
Ai pennini Italic si possono applicare i serbatoi Mitchell, stringendo un poco le alette laterali del serbatoio, per farlo stare in posizione. Come sempre, la distanza della punta del serbatoio da quella del pennino deve essere di circa 1,5-2 mm. Troppo vicino alla punta e il foglio si allaga, troppo lontano e l'inchiostro non scorre.
"Il miglior calligrafo non è quello che non sbaglia mai, ma colui che anche alle macchie riesce a strappare un senso e una traccia di bellezza" (da "Il Calligrafo di Voltaire" di P. De Santis)
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Messaggio da Rampa »

Grazie Daniel, leggendo meglio le note a corredo dei serbatoi Mitchell sul tuo sito e su altri di tuoi colleghi appresi che questi accessori possono essere montati anche sui pennini in rame. Quello che può apparire un fattore critico, parlo della posizione del serbatoio sul pennino, a ben guardare mi sembra una possibilità da poter sfruttare creativamente a seconda del caso. Io trovo la mia giusta posizione a circa 1-1.5 mm dalla punta (mitchell 3).
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