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Calligrafia, pennino e calamaio.

Stili, strumenti e iniziative per migliorare la propria scrittura.
Rampa
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Messaggio da Rampa »

Come suggerito dall'amica Daniela (Irishtales) apro una discussione dedicata alla calligrafia praticata esclusivamente con i cosiddetti "pennini da intinzione", anche se questo è un forum dedicato alla penne stilografiche mi sembra doveroso e per certi versi necessario porre l'attenzione su questi antichi strumenti di scrittura. I vantaggi sono molto evidenti: precisione di scrittura, variazione del tratto, possibilità di cambiare pennino istantaneamente e a prezzi ridicoli, poter cambiare inchiostro altrettanto istantaneamente senza dover lavare il serbatoio della penna. Inoltre gli stili della calligrafia sono nati con le penne da intinzione e per queste furono concepiti, anche se in tempi più recenti tutti gli stili sembrano essere stati aggiornati ai nuovi mezzi della tecnologici. Credo che l'amante della stilografica e della calligrafia, non potrà fare a meno di provare penna e calamaio, perchè ciò aiuta a capire meglio la stilografica medesima e a capirne meglio pregi e difetti. I due mezzi non devono essere vissuti in modo antagonistico, ma complementare, l'uno arricchisce l'altro e viceversa. Posso comunque assicurare che una seduta di scrittura seguendo uno stile calligrafico e usando una penna da intinzione è spesso fonte di grande soddisfazione e gratificazione, specialmente se si è in grado di giungere a risultati esteticamente pregevoli. Però un pennino può anche essere una dannazione se non è usato come dovrebbe, cosa che spesso comporta l'abbandono definitivo di questo strumento di scrittura per altri più agevoli e pratici. Una breve ricerca su google potrà darvi qualche nozione sui vari tipi di pennini, della loro storia e dei modi corretti d'uso, io per ora mi limiterò alle nozioni elementari, anche perchè non sono un esperto e praticamente sto imparando insieme a voi.
Intanto i materiali di base:

Le aste, altrimenti dette canotti, cannotti, cannucce, si possono trovare comodamente in rete al modico costo da 3 6 euro circa. Consiglio di prendere quelle in legno perchè più grate alla mano ed hanno un grip migliore.

I pennini, qui c'è veramente da sbizzarrirsi, in rete e su Ebay sono disponibili pennini di ogni specie. All'inizio, tanto per prendere familiarità con il nuovo oggetto, forse è meglio non prenderne uno specificatamente calligrafico. Ricordarsi di bruciacchiare il pennino prima dell'uso, poichè i pennini sono realizzati in lamierino stampato di acciaio dolce, essi sono piuttosto soggetti alla ruggine, quindi vengono messi in commercio con uno strato sottilissimo di vernice onde impedirne l'ossidazione. Se si usa un pennino in cui c'è la vernice, l'inchiostro avrà molta difficoltà ad aderire sulla superficie, tenderà a fare le dannatissime gocce ed avrà un tratto per niente uniforme. Volendo li si può modificare usando carte abrasive per renderli più adeguati alle nostre esigenze.

Gli inchiostri, anche qui c'è da sbizzarrirsi praticamente senza limiti, ma se proprio si vuole la finezza si potranno scegliere tutti quegli inchiostri, anche stilografici, che hanno una buona densità, questo garantisce durata nella scrittura e tratto corposo. Ma comunque si possono veramente usare tutti i tipi di inchiostro senza problemi, addirittura è previsto anche l'uso di tempere colorate diluite in acqua, così pure inchiostri di china e chi più ne ha, più ne metta, davvero non c'è limite alla fantasia. Nota di colore (in tutti i sensi): il noto scienziato ed alchimista Athanasius Kircher scrisse il testamento spirituale usando il proprio sangue, questo per dire che nella storia è stato veramente usato di tutto per scrivere. In questo senso la penna da intinzione ci restituisce una libertà che è impensabile con una penna stilografica.

La carta, anche qui c'è massima libertà di scelta, io uso prevalentemente quella da fotocopie per i miei esercizi di calligrafia, ma su questo lascio spazio a chi ne sa più di me (Ottorino e Daniela).

Qui di seguito un link ad una foto in cui è illustrato un pennino che uso abbastanza regolarmente, lo usavo al tempo delle elementari e sono riuscito a trovarne una scatola su ebay. Il pregio di questo pennino è la possibilità di scrivere veramente con tutto, l'ho usato con tutti i Diamine che posseggo (Sherwood Green, Prussian Blue, Sapphire Blue, Bilberry), Delta Seppia, Pelikan Royal Blue, e non ho avuto nessun problema. Con la china il tratto si ingrossa leggermente ed è di una nitidezza oserei dire impressionante, questo per me è il vero carattere Extra Fine. Da usare con cautela e leggerezza perchè ha la punta talmente fine tale da incidere il suppporto cartaceo e quindi c'è rischio di spandere un poco. Se si avrà avuto l'avvertenza di passarlo sulla fiamma, regalerà momenti di eccellente scrittura, molto leggera e di scorrevolezza più che accettabile.
Non è in grado di produrre marcate differenze nel tratto poichè non si tratta di un pennino flessibile, tuttavia la sua grande autonomia e precisione potranno costituire un buon inizio per chi non ha mai usato penna e calamaio.
download/file.php?id=2968

Per ora direi che può bastare, la prossima scriverò sui pennini in acciaio e in rame della Mitchell, che dicono essere i migliori per chi si diletta con la calligrafia, seguiranno foto, test di scrittura ed impressioni personali.
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Messaggio da Irishtales »

Caro Claudio
grazie per avere dato seguito al mio suggerimento ed avere aperto questo nuovo Argomento, la tua preparazione in materia è un arricchimento e uno stimolo per tutti noi.
Un primo effetto lo hai già sortito: non ho saputo resistere; con le dita ancora macchiate di inchiostro ti saluto, dopo avere ripreso i miei vecchi pennini e scarabocchiato quanto segue...
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Messaggio da Rampa »

Bravissima come sempre! che pennino ed inchiostro hai usato per il tuo esempio?
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Messaggio da Irishtales »

Grazie, sei gentile, ma appena ho ripreso la cannuccia in mano ho capito di quanto fossi..."arrugginita"!
Si sente che da qualche anno non utilizzo più questi strumenti. Ho scritto con un flessibilissimo pennino con cannuccia in vetro, il mio preferito, che però ho utilizzato raramente per il timore di romperlo.
Inchiostro Lamy nero. Carta ordianaria Blasetti di appena 60 gr\mq, molto molto liscia. La utilizzo spesso per schizzi ad inchiostro e per le prove di calligrafia. Ha una grana fine e la sua superficie liscia e poco assorbente facilità la fluidità del tratto che purtroppo con le scansioni, si perde.
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Messaggio da Irishtales »

Come promesso, ecco i miei residuati bellici dei tempi del Liceo. I pennini li acquistai in un mercatino di anticaglie e alcuni sono stati molto usati.
Poi il mio preferito, il pennino "fisso" con cannucia in vetro di Murano, regalatomi dalla mai unica sorella, che quindi ho il terrore di rompere...e due cannucce in plastica di quelle che si trovano un po' ovunque per pochi euro. Il vecchio calamaio non l'ho mai usato...mi piaceva accanto ai miei libri antichi ed è qui in "abito da posa" per l'esperimento fotografico (tecnica sandwich alla Michael Orton).
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Messaggio da scossa »

Irishtales ha scritto:...mi piaceva accanto ai miei libri antichi ed è qui in "abito da posa" per l'esperimento fotografico (tecnica sandwich alla Michael Orton).
:o pure fotografa Daniela!

Perchè non ci dai qualche dettaglio in più su questa tecnica sandwich alla Michael Orton (magari nella apposita sezione Tecniche fotografiche e attrezzature
Cordialità.

Marco
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Se devi scegliere tra avere ragione ed essere gentile, scegli di essere gentile ed avrai sempre ragione.
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Messaggio da Irishtales »

Hem...gia,si!
Piccolo OT: Il "Sandwich" è una tecnica di fotografia creativa che ha come maggiore esponente Michael Orton, che ha un bel sito dove andare a curiosare...: http://www.michaelortonphotography.com/
Non è una tecnica appropriata per la fotografia delle nostre amate penne, per le quali invece è consigliata la macro-fotografia da studio o addirittura lo still life, ma per questo c'è già un fotografo super, Federico Pari e poi c'è Colex, nella sezione apposita...insomma ci sono già esperti più validi di me in quegli ambiti. Se vuoi saperne di più di sandwich e altre stramberie del genere per gente spericolata, inviami un mp e cerco di darti tutte le info indispensabili.
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Messaggio da Rampa »

Ancora complimenti Daniela, a me non sembri per niente arrugginita!
Quali sono a tuo parere le maggior differenze e peculiarità pennino/stilografica? per te ha ancora senso che si usi il pennino da intinzione, o resta comunque solo un aspetto legato ai ricordi personali?
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Messaggio da Irishtales »

Grazie Claudio, ma credimi, è vero. Ho perso feeling con questi strumenti; con gli svolazzi me la cavo a malapena, sarà anche che un tempo mi rifornivo di carte "serie" e spesso di pergamene.
Vorrei riprovare ad esercitarmi con le chine e la carta di qualità. Un tempo amavo disegnare a china e acquerellare con pennelli morbidi morbidi...poi ho scoperto il carboncino ed è stato un colpo di fulmine che non si è mai più spento. Chiaramente ora parlo solo di disegno; per quanto riguarda invece lo scrivere, non cambierei mai la stilografica con null'altro al mondo. Amo allo stesso modo solo la grafite, anche per scrivere. Però non penso affatto che non abbia senso oggi utilizzare pennino e calamaio: esistono le tastiere elettroniche, ma per fortuna c'è ancora chi suona il clavicembalo. Le scelte individuali derivano da fattori che non possono rispondere a leggi universali, ma dipendono invece dal fine, dal risultato estetico e formale e anche dalle sensazioni che ognuno di noi cerca.

Ma non dovevi inserire tu qualche testo scritto con pennino ad intinzione e immagini degli strumenti stesssi?! 8-)
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Messaggio da Rampa »

Sto aspettando che mi arrivino i pennini nuovi. Per quanto riguarda l'inserimento di nuovi testi per mostrare le proprietà di scrittura preferisco astenermi perchè mi sembra che ci sia poca attenzione per le persone che hanno desiderio di giocare/imparare con la calligrafia. Quindi proporrò qualcosa se e quando sarò in grado di mostrare qualcosa di decente, non sono nato "imparato". Tuttavia di pennini mi sembra che tu ne abbia un pò di tutti i tipi, anche se di qualità piuttosto mediocre poichè appartengono alle serie che vengono proposte nei set di scrittura, ma la cosa più importante è che sai scrivere benissimo, mi sembri più adatta tu per portare avanti la discussione.
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Messaggio da Irishtales »

Insomma mi stai dicendo che sarà un...monologo?! :o Interessante!!
Non ti seguo a volte, sai?! Cosa mai vorrai dire con "mi sembra che ci sia poca attenzione per le persone che hanno desiderio di giocare/imparare con la calligrafia"?!
A chi\cosa ti riferisci, non capisco...forse al fatto che siamo in pochi? E cosa vuoi fare, puntare una colt alla schiena di qualche altro utente e legarlo allo scrittoio? :lol:
Sei il primo a dire che è un gioco, una passione, non è mica un..compito in classe!!!
Io ho un approccio diverso. Ho scoperto la Calligrafia da poco grazie a questo Forum. Mi piace. Siccome sono curiosa sia verso ciò che conosco già bene, sia verso le novità che mi appassionano, mi sto circondando di libri da leggere e studiare e di esercizi da fare sugli stili che mi interessano di più. Ma nel tempo libero: non siamo ai lavori forzati! :D
E come vedi, nessuno nasce "imparato" come dici tu...io credo che a volte sia solo questione di non prendersi troppo sul serio, di rilassarsi e dare ad ogni cosa il suo giusto peso. Si vive meglio. ;)
Detto ciò, ora hai anche i pennini nuovi...che si deve fare per farti inserire qualche esempio di scrittura? Supplicarti? Inoltrare domande in carta bollata? Coraggio!!!!!!
Ciao :)
D.
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Messaggio da Rampa »

Pennini nuovi arrivati ieri. E' bene subito precisare che il pennino calligrafico è uno strumento di scrittura non immediato come può esserlo una penna stilografica, in questo caso oltre ad imparare a scrivere c'è anche bisogno di imparare ad usare lo strumento. Il premio sarà quello di una scrittura del tutto simile, o perlomeno verosimile, a quello praticato dai nostri antenati nei secoli scorsi. Parlo quindi del Pennino Mitchell, quello raffigurato nella foto, disponibile in diverse misure: dallo 0 al 6, la misura 0 è la più grande. io mi sono tenuto sul medio prendendo il 3 e il 3.5, ma ho fatto male perchè avrei dovuto prendere almeno un 2 o un 2,5 (2.05mm e 1.65mm rispettivamente) per fare esercizi con lettere di grandezza giusta per i quaderni con la giusta precisione di tratto. Il pennino prima dell'uso deve essere scaldato da una fiamma per qualche istante e poi immerso nell'acqua fredda per essere liberato dalla vernice protettiva, ricordo che sono pennini in lamierino di acciaio NON inossidabile. La prova è stata condotta con una pagina di un quaderno Rhodia, inchiostro Diamine Red Dragon. Come dicevo, la precisione del tratto e padronanza del pennino, per non parlare dell'esempio calligrafico in cui mi sono cimentato, sono tutti da perfezionare, tuttavia l'uso del pennino Mitchell è molto divertente e dà una sensazione completa di cose fatte completamene a mano. Ovviamente bisogna imparare ad usarle. Il pennino Mitchell dà il megio di sè se unito ad una lamina d'ottone che si monta a pressione sotto di esso con la funzione di serbatoio, in questo modo l'autonomia di scrittura è assicurata. Come testo di calligrafia ho usato gli esempi degli alfabeti forniti con il foglio delle istruzioni in dotazione alla Pilot Parallel pen che si vede sullo sfondo della prima foto. Niente paura, posseggo anche il famoso "Harris", che mi riprometto di studiare in modo approfondito. Le ultime lettere, quelle più grandi in fondo alla pagina dell'esempio di scrittura, sono state scritte con la Pilot Parallel 2.4, il tratto al confronto del pennino Mitchell appare più asciutto e preciso. Ma penso di poter ottenere di più dal pennino Mitchell in futuro.
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Messaggio da Irishtales »

lo so che non si dovrebbe fare ma un'eccezione all'uso delle maiuscole, quando ci vuole, ci vuole...e questo è il caso in cui ci vuole: :D
F-A-V-O-L-O-S-O-!!!
Che belle le lettere con i pennini Mitchell!!! Inutile dire che appena questo frenetico fine settimana fra parenti miei e della dolce metà sarà passato, la prima cosa che farò è una "lista della spesa" di pennini e inchiostri, seguendo le tue informazioni preziosissime; ad esempio non sapevo che i pennini andassero prima "dati alle fiamme" per togliere la vernice protettiva. Infatti in passato su alcuni pennini nuovi, l'inchiostro non aderiva e scivolava sia subito, rovinando ciò cui stavo lavorando.
Per favore continua ad inserire test e foto, anche io farò lo stesso...con risultati che temo non saranno alla tua altezza...ma visti i tuoi di risultati, saprò bene a chi chiedere consiglio! ;)

Buonissimo fine settimana a tutti! ;)
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Messaggio da Ottorino »

Sono curioso di sapere come va il controllo del flusso alzando o abbassando cannuccia e pennino
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Messaggio da Rampa »

Grazie Daniela, davvero troppo buona :)
La bruciacchiatura del pennino è quella che permette in effetti di fare aderire l'inchiostro alle pareti del pennino senza che si producano più le famigerate gocce. Comunque non tutti i pennini devono essere sottoposti a questo piccolo rito, ad esempio quelli in rame non ne hanno bisogno. A questo proposito il pennino in rame è molto interessante, è più rigido di quello in acciaio ma offre una sensazione di morbidezza di gran lunga maggiore. In generale con questi pennini a punta tronca devono essere condotti con mano leggera, ancora più leggera che con le stilografiche. Il pennino che gratta sulla carta non ha un brutto suono come quello che si avverte in genere nei pennini stilo di scarsa qualità, bensì è un delicato grattare prodotto dal lieve tocco sulla superficie della carta così che vedi i rebbi obbedire docilmente il movimento della mano.
Ottorino, non ho ancora imparato a dosare il flusso dell'inchiostro, per ora il pennino Mitchell sono in grado di farlo scrivere decentemente solo appoggiando la punta quasi in verticale, se lo inclino smette di scrivere. Ma sono le prime esperienze, in futuro penso di poter migliorare anche grazie ai consigli del buon Daniel Quinn, il calligrafo fiorentino che mi ha procurato il materiale. All'inizio qualsiasi inchiostro è buono, ma le indicazioni sono per inchiostri piuttosto densi, al punto che si possono anche usare tempere opportunamente diluite in acqua. Insomma, è tutto un mondo da scoprire e lo trovo decisamente attraente.
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