Scritti da poeti goliardi, il nome con cui furono conosciuti i cosiddetti clerici vagantes, studenti che si spostavano tra le varie università europee per ragione dei loro studi, i Carmina Burana comprendono argomenti molto diversi tra loro, ma i più frequenti e conosciuti sono le canzoni d'amore erotiche, gli inni bacchici, le parodie blasfeme della liturgia, il rifiuto della ricchezza e la condanna verso la curia romana.
Tra tutti, il compositore tedesco Carl Orff rese particolarmente famosi i versi di "O Fortuna", che aprono il prologo della sua opera Carmina Burana del 1937.
Ho copiato le prime quattro terzine del componimento 17, ascoltando la musica di Orff.
Ho usato la carta Ingres di Fabriano (90 g) nel colore gialletto, che mi piace moltissimo, scrivendo i versi con il pennino largo della Omas Paragon e l'inchiostro Terracotta di Diamine. La traduzione (é mia e libera) é stata scritta con la "Grand" Paragon e il suo pennino extra-fine, caricata con l'inchiostro Hazelnut Brown di Graf von Faber Castell.
Nella fotografia ho aggiunto qualche moneta – sono quelle che si usano qui in Costa Rica –, per alludere al tema della cangiante fortuna e la instabilità della ricchezza.
E se la fortuna é certo incostante come il volto della luna, mi rallegro per il momento della mia fortuna di possedere queste due bellissime penne nella celluloide più bella del mondo...