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Domanda su alcuni pennini Vintage.

Stili, strumenti e iniziative per migliorare la propria scrittura.
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TheodoreT
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Messaggio da TheodoreT »

Girando un po' su eBay mi sono incuriosito su alcuni pennini vintage e visto che erano all'asta a prezzi molto bassi li ho comprati (ovviamente), sono arrivati oggi ma non ho idea a che cosa possano servire.

Uno dice Telephone Pen, l'altro Football Pen.

Qualcuno ha un idea?
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ciro
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Messaggio da ciro »

Ciao,
la football pen è chiaramente una punta tronca, ha un'ottima hair line, dunque puoi usarla per studiare tutto gli stili che richiedono questo tipo di punta senza paure. Qualche esempio: cancelleresca, italico goticizzato, fraktur, carolina e via dicendo.

L'altra è una punta fine e dunque vanno presi in considerazione alcuni aspetti. Sembra che un po' di flessibilità ci sia, però non è ben chiaro il tipo di hair line che produce perché in due righe diverse hai fatto due hairlines diverse.
A giudicare dal l'ingrandimento che hai fatto dove si vede la punta direi che è una di quelle piegate indicate per il "Business Writing" o più semplicemente per una scrittura quotidiana con sporadiche e non programmate variazioni di tratto naturali.

Se invece l'hairline è la seconda, quella più sottile puoi anche farci lo Spencerian o il corsivo inglese, anche se più indicati per il primo sono Nikko e Zebra G (Michael Sull docet), per il secondo gli stessi o molti altri, preferibilmente vintage come i Principality o i miei amati 303 (Barbara Calzolari docet).

Divertiti a scrivere! :D

Saluti,
Ciro
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Messaggio da Irishtales »

Sono pennini nati per essere usati in ufficio, abbastanza comuni nel primo Novecento; hanno la punta piegata (come fosse "arricciata") per garantire una maggiore scorrevolezza nella scrittura veloce. Il concetto su cui si basano è più o meno lo stesso della penna a sfera, perchè la piegatura della punta consente di scrivere secondo diverse angolazioni, e naturalmente questo implica che la variazione di tratto non sia così marcata da poterli usare per affrontare la gran parte degli stili calligrafici, specialmente il tronco; ciò non toglie che possano essere usati a quello scopo, come del resto qualsiasi altro strumento a partire dalla matita, non senza però scendere a compromessi.
In compenso sono scorrevolissimi e capaci, generalmente, di una grande riserva di inchiostro per una lunga autonomia di scrittura.

Piccola nota, sono entrambi placcati (in oro o bronzo) e ciò per allungarne la durata e proteggerli dalla corrosione dei primi inchiostri industriali ferrogallici immessi sul mercato.
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
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TheodoreT
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Messaggio da TheodoreT »

Grazie per la risposta, il primo esempio (del Telephone pen) e' stato prodotto tenendolo ad un angolo basso, mentre il secondo ad un angolo piu' alto, e in effetti la punta e' piegata in alto. Anche se produce hairline abbastanza sottili il flex e' molto rigido, anche piu' del Nikko G che e' il pennino piu' rigido che ho, e gratta parecchio sulla carta quando si scrive con la punta.

Come hai detto tu per scrivere Spencerian sono in effetti piu' adatti i Zebra e Nikko G, questo gratta un po' troppo con le hairline. Complimenti per aver trovato dei 303 vintage, li volevo prendere su eBay una volta ma l'asta era arrivata a quasi 60 sterline per una scatola e ho ceduto al mio buonsenso :D .
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ciro
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Messaggio da ciro »

Io ne ho comprati 60 e li ho pagati 180£, qualcuno ha qualche punta di ruggine ma funzionano tutti benissimo. Se li vuoi provare te ne mando un paio, devi solo dirmi dove.
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Messaggio da TheodoreT »

Direi che hai trovato un' offerta abbastanza buona, anche se non so se avrei speso 180 sterline tutto d'un colpo per dei pennini.

Grazie comunque per la proposta ma e' troppo generosa, mi sentirei troppo in debito. Vedro' a procurarmi un paio quando li rivedo all'asta su eBay.
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ciro
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Messaggio da ciro »

Beh, non sono più uno studentello di ingegneria, ogni tanto uno sfizio cerco di farmelo passare...

Se vuoi qualche pennino non hai che da chiedere, qui ci respiriamo tutti buoni amici, io sto soltanto restituendo una cortesia che ha avuto qualcun'altro con me.
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Messaggio da lonetraveler »

ciro ha scritto:Io ne ho comprati 60 e li ho pagati 180£, qualcuno ha qualche punta di ruggine ma funzionano tutti benissimo. Se li vuoi provare te ne mando un paio, devi solo dirmi dove.
Scusate, quando parlate dei 303 vi riferite ai Gillott?
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ciro
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Messaggio da ciro »

lonetraveler ha scritto:
ciro ha scritto:Io ne ho comprati 60 e li ho pagati 180£, qualcuno ha qualche punta di ruggine ma funzionano tutti benissimo. Se li vuoi provare te ne mando un paio, devi solo dirmi dove.
Scusate, quando parlate dei 303 vi riferite ai Gillott?
Si, i vintage però, non quelli di produzione attuale.
Ciro
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Messaggio da lonetraveler »

ciro ha scritto:
lonetraveler ha scritto:
Scusate, quando parlate dei 303 vi riferite ai Gillott?
Si, i vintage però, non quelli di produzione attuale.
grazie per l'informazione, ma gli attuali scrivono meno bene dei vintage?
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ciro
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lonetraveler ha scritto:
ciro ha scritto: Si, i vintage però, non quelli di produzione attuale.
grazie per l'informazione, ma gli attuali scrivono meno bene dei vintage?
Non esiste una cosa come scrivere meglio o peggio, soprattutto visto che i 303 moderni sono degli ottimi pennini.

Io però preferisco quelli vintage, e c'è un motivo.
Penso di non essere fuori argomento dato che si tratta di "domande su alcuni pennini vintage" quindi ti spiego.

I pennini 303 di Gillott sono cambiati leggermente oggi per via di un fattore importante: nessuno è più abituato a scrivere con cannuccia e pennino.
Dunque i pennini vintage risultano quasi insufficientemente durevoli e resistenti, perché nessuno li cura a dovere.
Sai quante persone non sanno regolare la flangia del cannotto obliquo? Che vuol dire regolare la flangia: apparte il tenere il pennino nella giusta posizione e angolazione la flangia deve avere la giusta presa sul pennino. S'è troppo lasca non riesci a scrivere perché il pennino si muove, s'è troppo stretta innanzitutto gli stendi la curvatura, modifichi la geometria e perdi in flessibilità e tenuta d'inchiostro, e poi è difficoltoso estrarre ed inserire il pennino e rischi di spaccarlo facilmente.
Un esempio del sottoscritto quando ancora non aveva imparato queste cose.
Poi il rapporto con l'inchiostro, molti fanno l'errore di tenere la boccetta aperta mentre si lavora ed inzuppare il pennino direttamente li, altri non sanno rendersi conto di quando un inchiostro è da buttare perché (purtroppo) son cose che nessuno scrive nei libri.
Anche l'atto di inzuppare è passibile di errore, sai quanti toccano con la punta del pennino il fondo del contenitore? Così si rovina in niente.
Altra accortezza che in pochi hanno è quella di lavare con la saliva (su un panno) il pennino, asciugarlo e riporlo. È il modo migliore per togliere l'inchiostro fino in fondo e neutralizzare la superficie del pennino.

Dunque scrivere col pennino vintage, come vedi è impegnativo, dunque Gillott ha tentato di rendere i suoi 303 più resistenti, quindi sono lavorati in un modo diverso e sono leggermente più spessi, il che li rende anche più duri, adatti alle mani attuali più pesanti e col supporto sbagliato.
Un 303 vintage è quasi ingestibile, ti schiavizza. Ha un tocco sofficissimo, il foglio nemmeno lo devi carezzare. Non permette di scrivere grandi lettere perché ha una curvatura meno pronunciata dei Nikko G ad esempio, quindi tu devi sforzarti di stare nel suo range d'effetto che è difficilissimo, dato che è un pennino straordinariamente flessibile.
Poi devi pulirlo ad ogni tratto spesso perché è più affilato di un bisturi e il filino di carta lo prende, ogni 10 parole devi lavarlo, perché non ha una placcatura resistente come i moderni.
A fine sessione devi neutralizzarlo ed evitare di toccarlo con le mani altrimenti si unge e per farlo ripartire il giorno dopo sono uccelli senza zucchero.

Insomma, ha i suoi bei contro il vintage, ma ha un tocco e una precisione sbalorditiva.
Ciro
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Messaggio da lonetraveler »

Ciro, grazie infinite per l'esauriente spiegazione e soprattutto dei consigli citati!

E' quasi come guidare un'auto o una moto d'epoca... ;)

Però chi, come te, ha una grande esperienza di scrittura, sicuramente daranno delle notevoli soddisfazioni!
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Messaggio da ciro »

Non diciamo nefandezze, io ho solo la fortuna di avere tanti insegnanti che mi hanno preso in simpatia, non è molto più di un anno che scrivo.

Però so ascoltare e memorizzare, quello si. :)
Ciro
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Messaggio da lonetraveler »

Sei stato fortunato a trovare degli insegnanti che ti hanno dato delle belle dritte!
Però farò tesoro dei piccoli trucchi che hai citato poco sopra.
Ma, come mai non si dovrebbe tenere la boccetta di inchiostro aperta?
Tu come fai? versi un pò di inchiostro in un altro contenitore?
Mi incuriosisce questa cosa....
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Messaggio da ciro »

lonetraveler ha scritto:Sei stato fortunato a trovare degli insegnanti che ti hanno dato delle belle dritte!
Però farò tesoro dei piccoli trucchi che hai citato poco sopra.
Ma, come mai non si dovrebbe tenere la boccetta di inchiostro aperta?
Tu come fai? versi un pò di inchiostro in un altro contenitore?
Mi incuriosisce questa cosa....
Ciao, si, uso quelli che gli angli chiamano dip. Sono dei piccoli contenitori che possono essere richiudibili o meno, tu aggiungi una minima parte dell'inchiostro con la pipetta, così in caso qualcosa vada storto ne hai perso pochissimo.

Importante è: mai rimettere l'inchiostro nella boccetta originaria.
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