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Mira calligraphiae monumenta

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fufluns
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Mira calligraphiae monumenta

Messaggio da fufluns »

Vorrei segnalare ai gentili colleghi di penna un libello di calligrafia pubblicato ormai da molti anni, ma che io ho conosciuto solo da poco. Si tratta della presentazione (parziale) di uno straordinario manoscritto prodotto a Praga nel XVI secolo e ora conservato al J. Paul Getty Museum di Los Angeles, dal titolo Mira calligraphiae monumenta (Mirabili monumenti della calligrafia). Edito dallo stesso Museo Getty, il libriccino si intitola “The Art of the Pen: Calligraphy from the Court of the Emperor Rudolf II" (J Paul Getty Museum Publications, 1997 e ss.: 64 pagine.): é un libretto piccolo e leggero (poco più di 110 grammi) nonostante la veste rilegata con copertina rigida, in lingua inglese, che riproduce (purtroppo in piccole dimensioni) 41 pagine del manoscritto originale. Lo stesso Museo Getty pubblicó, nel 1992, un’edizione completa del manoscritto, ma il ponderoso volumozzo (che dev’essere bellissimo e include tutte le pagine del manoscritto) ha un costo superiore ai 300 dollari, quando lo si trovi. Io ho ricevuto il libretto in regalo pochi giorni fa, ma lo si può reperire su amazon.it (credo sia permessa la referenza) a un prezzo molto abbordabile, a meno di 12 Euro.

art_of_the pen.jpg
art_of_the pen.jpg (193.59 KiB) Visto 1863 volte
Che cos’é dunque il Mira calligraphiae monumenta? Si tratta di un manoscritto, elaborato da due autori che non si sono mai conosciuti personalmente, fatto di sorprendenti testi calligrafici e altrettanto superbe illustrazioni in miniatura. Il calligrafo (che maggiormente interessa questo forum) fu segretario imperiale del Sacro Romano Imperatore Ferdinando I e ben remunerato maestro di calligrafia alla sua corte in quel di Praga. Croato di nascita, Georg Bocskay elaboró un manoscritto di 128 fogli nei quali dette sfoggio di tutta la sua grazia e bravura. Quindici anni dopo la sua morte, il nipote di Ferdinando I, l’Imperatore Rodolfo II, commissionó al maggior miniaturista dell’epoca, Joris Hoefnagel, di “illuminare” il manoscritto con la sua arte. Il risultato della fusione delle due arti é semplicemente sorprendente, e devo ammettere di non avere mai visto in precedenza una esplosione di creatività e diversità di stili calligrafici paragonabile a quella messa in mostra da Bocskay. La sua padronanza delle grafie “classiche”, includendo la romana lapidaria, il carolingio, il gotico e la cancelleresca, é assoluta, e gli permette di elaborare incredibili variazioni su ognuno di questi temi.

Un piccolo libro che vale la pena di sfogliare per, ahimè, soffrire di profonda insufficienza di fronte al foglio bianco con la penna in mano.
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