Un testo molto bello dove “studiare” la insulare maiuscola é il testo classico di Marc Drogin, “Medieval calligraphy. Its history and technique” (Dover Publications), e un altro esempio l’ho osservato sulla “Enciclopedia della calligrafia” di David Harris (edizione italiana de Il Castello). L’esempio più bello, però, e al quale voglio ispirarmi, é quello disegnato da Claude Mediavilla nel suo “Calligraphie. Du signe calligraphié a la peinture abstraite” (Imprimérie Nationale).
Drogin suggerisce che la maiuscola insulare può eseguirsi con un’altezza del carattere da quattro a cinque larghezze del pennino, ma indica che un’altezza maggiore conferisce alla grafia un aspetto più stilizzato e importante. Mediavilla indica invece che la semionciale insulare dovrebbe eseguirsi con un’altezza pari a quattro volte e mezza la larghezza del pennino. E’ l’altezza che ho usato sul foglio color chamois, con un pennino da circa 3 millimetri di larghezza.
L'inchiostro é un Nut brown (nocciola) di Winsor & Newton.