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ANONIMA Liberty - Madreperla e lamina d'oro

Foto e recensioni di Giorgio Fasciolo
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Musicus
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ANONIMA Liberty - Madreperla e lamina d'oro

Messaggio da Musicus »

L'acquisto
Dopo più di un mese, domenica sono ritornato al mercatino di Milano dove avevo acquistato la Waterman #14GM recensita qui viewtopic.php?f=25&t=9950.
Orbene, dallo stesso banchetto (che poneva in vendita tre sole penne!) ho acquistato anche la meraviglia che vado a presentarvi: l'avevo desiderata al primo sguardo, eppure non avevo avuto cuore di prenderla, esercitando l'ultimo briciolo di "continenza" che ancora mi restava...
1. Venere.jpg
1. Venere.jpg (347.02 KiB) Visto 2014 volte
Ma se nessuno di voi lettori, in cinque settimane di mercatini, l'aveva vista e fatta propria, è certamente volere degli dei dell'Olimpo che per l'avvenire la debba godere e custodire solo io... :mrgreen:

La penna
ANONIMA in ebanite nera liscia, rivestita in lamina d'oro cesellata e madreperla, pennino mancante, caricamento a contagocce, probabile produzione U.S.A. anni 1910.
2. V. capped.jpg
2. V. capped.jpg (1.06 MiB) Visto 2014 volte
3. V. capped.jpg
3. V. capped.jpg (1.59 MiB) Visto 2014 volte
Ipotesi attributiva
Tra la fine del 1800 ed il primo decennio del 1900, negli Stati Uniti d'America videro la luce modelli di stilografica di lusso in madreperla e lamina d'oro di diversi produttori: Paul E. Wirt, John Holland, Aikin-Lambert & Co., A.A. Waterman, L.E. Waterman, e, fra tutti i più documentati, Parker: #12 (1896), #15 (1905), #45 e #47 (la mitica "pregnant" 1909).
La penna in presentazione ha caratteristiche riconducibili ad alcuni modelli Parker: pur presentando decori simili, le fasce sono tuttavia meno elaborate (purtroppo anche levigate dall'uso o da una pulizia abrasiva), mentre la lavorazione del cappuccio, la madreperla e l'ebanite sono all'altezza dei modelli citati...
Se qualcuno dei grandi collezionisti del Forum volesse avanzare un'ipotesi di attribuzione, l'aiuto sarebbe molto apprezzato!
4. V. capped.jpg
4. V. capped.jpg (933.67 KiB) Visto 2014 volte
Le misure
Chiusa: cm. 13,5
Cappuccio: cm. 6,5
Fusto: cm. 10,3
Con cappuccio calzato (solo per le foto): cm. 15,2
Diametro massimo (al centro del cappuccio): cm. 1,4
Diametro al labbro del cappuccio: cm. 1,2
Diametro all'impugnatura (sezione/fusto): cm. 0,92
Diametro della madreperla: cm. 1,22
Peso (a vuoto): gr.16
Cappuccio: gr. 7
Fusto: gr. 9
Capacità: ml. 3,2
5. V. 4seasons.png
5. V. 4seasons.png (2.9 MiB) Visto 2014 volte
Il cappuccio
Il cappuccio ha la classica forma del "cone-cap": un cilindro centrale che si rastrema verso il basso in un labbro prominente di forma tronco-conica (per l'incastro sul fusto), e verso l'alto per assecondare la rotondità della cupolina.
6. V. cap.jpg
6. V. cap.jpg (927.53 KiB) Visto 2013 volte
Il labbro e la parte inferiore della cupolina sono ricoperti da una lamina liscia, introdotta da un sottile solco che marca il distacco dalla decorazione principale posta sul cilindro centrale.
La cupolina non è ricoperta dalla laminatura, e mostra l'ebanite sottostante: in essa si apre un generoso foro sommitale di ca. 1,5 mm. di diametro per l'aerazione del cappuccio.
7. V. cap-top vent hole.jpg
7. V. cap-top vent hole.jpg (1.08 MiB) Visto 2013 volte
Anche il labbro termina con una minuscola porzione di ebanite "scoperta", per non ostacolare in alcun modo l'incastro sul fusto, dove sporge, per la medesima ragione e per simmetria, una porzione uguale di ebanite: la somma delle due porzioni ha la larghezza di circa 1 mm. e risalta come un anellino di colore nero che individua con precisione il punto dove si uniscono fusto e cappuccio.
8. V. cap gold overlay.jpg
8. V. cap gold overlay.jpg (1.37 MiB) Visto 2013 volte
La lavorazione della lamina del cilindro centrale è "a tasselli" posti in diagonale: si alternano tasselli lisci lucidati a specchio con tasselli contenenti due conchiglie spiraliformi contrapposte. Il lavoro è frutto di una mano umana non assistita dalla macchina (non vi è una conchiglia uguale ad un'altra), e questo è tanto più evidente nelle superfici vicine ai bordi, dove l'artigiano è sceso a parecchi compromessi per garantire la regolarità ritmica della tassellatura che caratterizza il modello. Tutto questo costituisce, ovviamente, un valore aggiunto.

Continua...
Ultima modifica di Musicus il giovedì 2 luglio 2015, 9:14, modificato 6 volte in totale.
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Musicus
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Messaggio da Musicus »

Il fusto e la sezione
Partendo dal basso troviamo il fondello, in ebanite nera liscia, di forma tronco-conica, terminante con un minuscolo cono.
9. V. blind cap.jpg
9. V. blind cap.jpg (566.01 KiB) Visto 2011 volte
Risalendo, troviamo due bande simmetriche in lamina d'oro che racchiudono una sezione in madreperla. Sagomate in modo da presentare due anelli lisci alle estremità, sulla superficie delle bande si alternano disegni di conchiglie spiraliformi e conchiglie bivalvi.
10. V. barrel.jpg
10. V. barrel.jpg (1.28 MiB) Visto 2011 volte
Le due bande sono di forma tronco-conica: prendono il diametro del rivestimento in madreperla e si restringono decisamente allontanandosi da esso, conferendo alla sezione ottagonale, per la natura del materiale perlescente, l'effetto ottico di una bombatura.
Tra le due bande dorate è racchiusa la vera ragion d'essere della penna: un cuore di madreperla iridescente.
11. V. mother-of-pearl overlay.jpg
11. V. mother-of-pearl overlay.jpg (792.67 KiB) Visto 2011 volte
Il rivestimento ha sezione ottagonale:
gli 8 pannelli rettangolari, lunghi 3,5 cm. "a vista" (con due linguette "nascoste" di spessore inferiore, alle estremità) e di larghezza variabile fra i 4,5 e i 5 mm., sono giuntati fra loro, incollati al fusto di ebanite ed incastrati con le linguette sotto alle bande decorative, che contribuiscono così a tenerli in posizione.
Qualche piccolo cedimento nel collante, un paio di linguette parzialmente scoperte, una micro-frattura su uno dei pannelli: dopo circa un secolo dalla creazione di questo delicato strumento, possiamo solo dire: "e meno male!"... :lol:
Il fusto, mostrando nuovamente l'ebanite nera e liscia di cui è costituita la penna, forma dapprima un piccolo scalino smussato per accogliere il labbro del "cappuccio ad incastro" in battuta, quindi si rastrema gradualmente a tronco di cono per la stessa lunghezza della sfaccettatura in madreperla (3,5 cm): misure non casuali certamente (come sulla Waterman #14GM), che donano ritmo all'alternanza dei diversi materiali.
La sezione, che si avvita al fusto compiendo 7 giri e 1/2 sulla filettatura, è parte integrante di questo elegante disegno.

Il sistema di caricamento
E' il sistema di caricamento "a caduta" o "a contagocce" (dallo strumento in gomma e vetro che si usa per il caricamento, l'eyedropper o contagocce, appunto).
12. V. eyedropper.jpg
12. V. eyedropper.jpg (516.14 KiB) Visto 2011 volte
Nel caricamento "a contagocce" l'intero fusto funge da serbatoio: con la penna in verticale, si svita il gruppo scrittura e si riempie il fusto d'inchiostro (personalmente, utilizzo una siringa). La capacità è, ovviamente, enorme e sconosciuta agli altri sistemi: il fusto della stilografica in presentazione può incamerare l'equivalente di più di 5 cartucce standard Pelikan odierne: 3,2 ml., quasi un'intera scatolina... :o
La sezione, come abbiamo visto, si avvita al fusto compiendo 7 giri e 1/2, che sono tanti, ma questo è il probabile punto debole di un'eyedropper, perchè dopo un secolo potrebbero verificarsi dei trafilamenti di inchiostro dalla filettatura. Già le istruzioni dell'epoca raccomandavano di pulire con attenzione le zone di avvitamento dai residui di inchiostro, come precauzione: personalmente ho preso l'abitudine di stendere un velo di grasso siliconico sulla filettatura pulita prima del riavvitamento e sulla Waterman #14GM non ho più avuto alcun problema (prova taschino e viaggi in auto compresi)...

Il gruppo scrittura
Il pennino, ahimè è mancante.
Così non posso essere sicuro nemmeno dell'alimentatore a due canali: non è "ad albero di natale" con la coda, come dovrebbe essere se fosse un Parker lucky-curve; ricorda piuttosto lo "spoon feeder" Waterman, ma senza iscrizioni... Così, tanto per provarlo, ho intinto il pennino:
13. V. nib trial.jpg
13. V. nib trial.jpg (1.43 MiB) Visto 2011 volte
con questo alimentatore comunque, e nonostante il pennino Waterman punta M che ho montato per provare l'ergonomia di scrittura, ho potuto scrivere per un intero foglio A4...
Già, l'ergonomia di scrittura: la penna si impugna con un poco di soggezione, ma poi prevale il piacere del contatto con materiali così affascinanti e la scrittura diviene un piacere raro...
Non è possibile calzare il cappuccio se non per una foto ricordo, poichè non vi è modo di assicurare un incastro sicuro:
14. V. posted.jpg
14. V. posted.jpg (1.22 MiB) Visto 2011 volte
il solo fusto, comunque, è già più lungo di quello di una Pelikan 400... 8-)

Considerazioni conclusive
Una stilografica che non può passare inosservata:
15. V. capped.jpg
15. V. capped.jpg (1.49 MiB) Visto 2011 volte
in essa convivono il nero assoluto degli abissi oceanici, l'oro lampeggiante e l'iridescenza dell'arcobaleno dopo una tempesta; parrebbe appena affiorata dalle profondità marine, forgiata da esseri sirenici in un mondo proibito ai mortali, molto tempo fa...

Eccessiva, senz'altro, spiraliforme, imprevedibile e lussureggiante come solo una forza della Natura può essere:
questo tu sei, mia bella sconosciuta nata da una conchiglia:
Venere, ti chiamerò...

Grazie per l'attenzione!! :thumbup:

Giorgio
Ultima modifica di Musicus il giovedì 2 luglio 2015, 9:16, modificato 1 volta in totale.
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maxpen2012
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Messaggio da maxpen2012 »

Ciao Giorgio, complimenti, vedo che hai fatto una scorpacciata di capesante, magari annaffiate da
qualche buon bianco delle tue parti, ti invidio molto... ;)
Ho anche io una penna molto simile alla tua, qualche anno fa la mostrai ad un esperto di quelli veri
che mi disse essere una imitazione, con qualche particolare diverso, di un modello Waterman che ebbe
grande successo un centinaio di anni fa. Mi disse anche il numero di quel modello, mi sembra di ricordare
che fosse 602 ( 6 per rolled gold, 0 per eyedropper slip cap e 2 per il pennino, che sulla mia è un Waterman
originale) .
Si tratta però di imitazioni che poco o nulla hanno da invidiare agli originali, si riconoscono più che altro
perchè sono un pò piú pesanti e naturalmente perchè non hanno il marchio Waterman.
Ti metto qualche orrida foto della penna, e una di un catalogo dell'epoca di alcune queste stilo
anonime di tipo similare...
Saluti, Max
Allegati
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image.jpg (1.67 MiB) Visto 1988 volte
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" La gloria di Colui che tutto move
per l'Universo penetra e risplende
in una parte più, e meno altrove..."
Dante Par. C I
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Messaggio da Musicus »

maxpen2012 ha scritto:Ciao Giorgio, complimenti, vedo che hai fatto una scorpacciata di capesante, magari annaffiate da
qualche buon bianco delle tue parti, ti invidio molto... ;)
Ciao Max!!
Prima i "piaceri della carne", o meglio (in questo caso mi par d'obbligo) "del pesce": quando ti troverai a passare da queste parti, sarà per me un onore e un piacere averti mio ospite facendoti trovare quei vini che tanto (giustamente) apprezzi!! ;)
Poi i doveri dello spirito...
La tua penna è splendida!!! :clap:
Il modello Waterman, se ho ben inteso secondo Nishimura, dovrebbe essere "612" dove "6" è madreperla, "1" è "cappuccio ad incastro" con labbro conico (diverso da quello a filo "straight" tipo trattopen che è "0" e da quello a pinocchio "tapered"che è "2" sempre nelle decine), poi c'è il pennino nelle unità.
Interessantissimo, e direi risolutivo, e non potrebbe essere altrimenti, il foglietto coi modelli: la mia penna ricorda da vicino la #19...
Questo è l'alimentatore presente nella sezione all'acquisto.
16. V. feeder.png
16. V. feeder.png (743.32 KiB) Visto 1964 volte
Qui l'accostamento con una Waterman 14.
17. V. + Waterman #14GM.jpg
17. V. + Waterman #14GM.jpg (992.36 KiB) Visto 1964 volte
Ancora grazie, Max, per la gentilezza, per le informazioni e per le splendide foto ;)
A presto!

Giorgio
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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

Complimenti come sempre per la superba recensione, si rimane ammirati, nell'imbarazzo di scegliere se dare la priorità al testo o alle immagini.
Una penna che trovo assolutamente meravigliosa...un'opera d'arte unica, qualcosa da ammirare prima ancora che un oggetto con cui scrivere.
Grazie Giorgio e Max per le importanti informazioni e per le belle fotografie...
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Messaggio da maxpop 55 »

Complimenti :clap: :clap:
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da Musicus »

maxpop 55 ha scritto:Complimenti :clap: :clap:
Grazie Massimo!! :thumbup:

Giorgio
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Messaggio da Musicus »

Irishtales ha scritto:...Una penna che trovo assolutamente meravigliosa...un'opera d'arte unica, qualcosa da ammirare prima ancora che un oggetto con cui scrivere...
Sei sempre gentilissima, Daniela: ti ringrazio per i complimenti, tanto graditi!! :P
Queste versioni di lusso, "di lusso" non perchè solo "costose" (che una penna di oro massiccio è costosa per il valore intrinseco del materiale utilizzato) ma perchè frutto di un design artistico e del lavoro qualificato di artigiani esperti, furono abbandonate negli Stati Uniti negli anni successivi alla I Guerra Mondiale in quanto non rispondenti ai canoni della produzione industriale su larga scala...E i numeri di cui si parlava, nel decennio successivo erano questi:
PARKER DUOFOLD 1930-11-23.jpg
PARKER DUOFOLD 1930-11-23.jpg (439.32 KiB) Visto 1938 volte
:o
La penna è una autentica sopravvissuta della sua meravigliosa specie... :thumbup:

:wave:

Giorgio
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piccardi
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Messaggio da piccardi »

Come sempre la penna è fenomenale, come la recensione. Un bellissimo ritrovamento, sarà anche anonima, me la cosa conta davvero poco, a quell'epoca non erano ancora poi così famose neanche Waterman e Parker.

Simone
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viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
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