Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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WATERMAN #42 1/2 Cavaliere con codice di controllo, 1933
- Musicus
- Collaboratore
- Messaggi: 2964
- Iscritto il: martedì 3 dicembre 2013, 20:33
- La mia penna preferita: Waterman Commando Music Nib
- Il mio inchiostro preferito: Waterman Bleu Sérénité
- Misura preferita del pennino: Flessibile
- Località: Bolzano
- Gender:
WATERMAN #42 1/2 Cavaliere con codice di controllo, 1933
Disclaimer (Excusatio non petita...)
Quella che segue è una recensione sui generis, perchè la penna non mi entusiasma più che tanto. Mi spiego: giocato sull'alternanza di rettangoli lavorati (guilloché) e lisci, il rivestimento risulta, ai miei occhi almeno, di una semplicità disarmante...
Sinceramente, non avrei preso la penna se:
- non me l'avessero praticamente tirata dietro, in un mucchietto di varie ed eventuali ;
- non si fosse trattato della meno comune "versione sottile" (1/2) della super-classicissima Waterman 42, che in livrea laminata ancora mancava sul Wiki;
- non avessi pensato, testandolo sull'unghia, che il pennino poteva essere (l'ennesimo Waterman flessibile) straordinario, come poi si è puntualmente confermato ;
- non avessi (intra)visto il "Codice di Controllo" stampigliato sul nottolino di caricamento e, forse soprattutto, lo strano punzone costituito da quelle che mi sono sembrate le iniziali del Concessionario Waterman Giuseppe Cavaliere (fine anno 1932 - inizio anno 1934).
Disbrigo quindi rapidamente la descrizione, per potermi dedicare a quello che più mi ha incuriosito...
La penna
WATERMAN #42 1/2 in ebanite nera, rivestimento laminato oro 18 K.R., pennino Waterman's Ideal in oro 14 car., caricamento safety, prodotta negli Stati Uniti e rivestita in Italia dalla FRATELLI CAVALIERE di Milano, 1933. Rimando il lettore al nostro formidabile Wiki per la trattazione completa del marchio WATERMAN e per l'inquadramento del modello #42 e suoi derivati:
http://www.fountainpen.it/Waterman_4x
Le misure
Chiusa: cm. 12,2 Cappuccio: cm. 3,2 Fusto: cm. 12,2 (con pennino estratto di cm.1,6) Con cappuccio calzato: cm. 15,3 (con pennino estratto di cm.1,6) Diametro massimo (cappuccio): mm. 12,0
Diametro sezione mediana cilindrica del fusto: mm. 10,7 Peso (a vuoto): gr. 17
Cappuccio: gr. 6
Fusto: gr. 11
La laminatura
Il rivestimento è dichiarato
"18 K.R."
ossia
"oro 18 carati rinforzato"
secondo la dicitura impiegata dai Concessionari (ad es. dal Concessionario Capra in una pubblicità del 1931).
La decorazione della lamina è un esercizio di essenzialità: rettangoli sfalsati con decoro guilloché e con lucidatura a specchio (sulle macchine a controllo manuale per questa lavorazione si veda il Wiki: https://www.fountainpen.it/Guilloch%C3%A9). Marchio di fabbrica, marca di controllo e codice di controllo
Esaminiamo nel dettaglio le iscrizioni presenti sulla penna in presentazione:
1) le iscrizione apposte direttamente dal Produttore primario;
2) le iscrizione apposte per conto del Produttore primario (Waterman, New York) dal laboratorio di laminatura (Fratelli Cavaliere, Milano) per ordine del Concessionario (Giuseppe Cavaliere);
3) le iscrizione apposte dal laboratorio di laminatura (Fratelli Cavaliere) per conto ed ordine del Concessionario (Giuseppe Cavaliere).
Procediamo con ordine.
1)
Le iscrizione apposte direttamente dal Produttore primario della stilografica (L.E. Waterman & Co., New York) sono:
- l'incisione sul pennino: WATERMAN'S
IDEAL
REG. U.S.
PAT. OFF.
MADE IN
U.S.A.
[2]
- la stampigliatura sul nottolino di caricamento in ebanite scoperta:
42 1/2 2)
L' iscrizione apposta per conto del Produttore primario (Waterman, New York) dal laboratorio di laminatura (Fratelli Cavaliere, Milano) per ordine del Concessionario (Giuseppe Cavaliere) è:
- il Marchio di fabbrica sul labbro del cappuccio.
WATERMAN'S (in un rettangolo)
IDEAL (in un globo)
18 K.R. (in un rettangolo). Continua....
Quella che segue è una recensione sui generis, perchè la penna non mi entusiasma più che tanto. Mi spiego: giocato sull'alternanza di rettangoli lavorati (guilloché) e lisci, il rivestimento risulta, ai miei occhi almeno, di una semplicità disarmante...
Sinceramente, non avrei preso la penna se:
- non me l'avessero praticamente tirata dietro, in un mucchietto di varie ed eventuali ;
- non si fosse trattato della meno comune "versione sottile" (1/2) della super-classicissima Waterman 42, che in livrea laminata ancora mancava sul Wiki;
- non avessi pensato, testandolo sull'unghia, che il pennino poteva essere (l'ennesimo Waterman flessibile) straordinario, come poi si è puntualmente confermato ;
- non avessi (intra)visto il "Codice di Controllo" stampigliato sul nottolino di caricamento e, forse soprattutto, lo strano punzone costituito da quelle che mi sono sembrate le iniziali del Concessionario Waterman Giuseppe Cavaliere (fine anno 1932 - inizio anno 1934).
Disbrigo quindi rapidamente la descrizione, per potermi dedicare a quello che più mi ha incuriosito...
La penna
WATERMAN #42 1/2 in ebanite nera, rivestimento laminato oro 18 K.R., pennino Waterman's Ideal in oro 14 car., caricamento safety, prodotta negli Stati Uniti e rivestita in Italia dalla FRATELLI CAVALIERE di Milano, 1933. Rimando il lettore al nostro formidabile Wiki per la trattazione completa del marchio WATERMAN e per l'inquadramento del modello #42 e suoi derivati:
http://www.fountainpen.it/Waterman_4x
Le misure
Chiusa: cm. 12,2 Cappuccio: cm. 3,2 Fusto: cm. 12,2 (con pennino estratto di cm.1,6) Con cappuccio calzato: cm. 15,3 (con pennino estratto di cm.1,6) Diametro massimo (cappuccio): mm. 12,0
Diametro sezione mediana cilindrica del fusto: mm. 10,7 Peso (a vuoto): gr. 17
Cappuccio: gr. 6
Fusto: gr. 11
La laminatura
Il rivestimento è dichiarato
"18 K.R."
ossia
"oro 18 carati rinforzato"
secondo la dicitura impiegata dai Concessionari (ad es. dal Concessionario Capra in una pubblicità del 1931).
La decorazione della lamina è un esercizio di essenzialità: rettangoli sfalsati con decoro guilloché e con lucidatura a specchio (sulle macchine a controllo manuale per questa lavorazione si veda il Wiki: https://www.fountainpen.it/Guilloch%C3%A9). Marchio di fabbrica, marca di controllo e codice di controllo
Esaminiamo nel dettaglio le iscrizioni presenti sulla penna in presentazione:
1) le iscrizione apposte direttamente dal Produttore primario;
2) le iscrizione apposte per conto del Produttore primario (Waterman, New York) dal laboratorio di laminatura (Fratelli Cavaliere, Milano) per ordine del Concessionario (Giuseppe Cavaliere);
3) le iscrizione apposte dal laboratorio di laminatura (Fratelli Cavaliere) per conto ed ordine del Concessionario (Giuseppe Cavaliere).
Procediamo con ordine.
1)
Le iscrizione apposte direttamente dal Produttore primario della stilografica (L.E. Waterman & Co., New York) sono:
- l'incisione sul pennino: WATERMAN'S
IDEAL
REG. U.S.
PAT. OFF.
MADE IN
U.S.A.
[2]
- la stampigliatura sul nottolino di caricamento in ebanite scoperta:
42 1/2 2)
L' iscrizione apposta per conto del Produttore primario (Waterman, New York) dal laboratorio di laminatura (Fratelli Cavaliere, Milano) per ordine del Concessionario (Giuseppe Cavaliere) è:
- il Marchio di fabbrica sul labbro del cappuccio.
WATERMAN'S (in un rettangolo)
IDEAL (in un globo)
18 K.R. (in un rettangolo). Continua....
Ultima modifica di Musicus il domenica 29 maggio 2016, 14:17, modificato 6 volte in totale.
- Musicus
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WATERMAN #42 1/2 Cavaliere con codice di controllo, 1933
3)
Ultime, ma più interessanti, sono le iscrizioni apposte dal laboratorio di laminatura (Fratelli Cavaliere) per conto ed ordine del Concessionario (Giuseppe Cavaliere).
Il discorso sui punzoni e sulle marche e codici di controllo era stato da me introdotto in questa recensione di una Waterman #52 Cavaliere
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=10365
Per rendere più chiara la presente recensione mi avvarrò anche di quanto già scritto in quella sede.
Ricordiamo brevemente la successione dei Concessionari: dai primi del 1900 allo scoppio della I Guerra Mondiale la L.&C. Hardtmuth, quindi la Ditta del Cav. Carlo Drisaldi dalla seconda metà del 1914 all'agosto del 1930 quando venne sostituito dal rag. Dicearco Capra (settembre 1930). Dopo pochissimo tempo, tuttavia, la Waterman affidò la Concessione per l'importazione e la distribuzione in esclusiva in Italia e Colonie delle penne e degli inchiostri a Giuseppe Cavaliere, responsabile all'epoca della "Fratelli Cavaliere", il più noto laboratorio di rivestimenti in materiali preziosi (che già rivestiva per incarico dei precedenti Concessionari la maggior parte delle penne Waterman). Ciò avvenne fra la fine del 1932 e l'inizio del 1933, ma purtroppo non abbiamo (ancora) pubblicità che testimonino il momento esatto dell'avvicendamento. Ad inizio 1934 Giuseppe Cavaliere improvvisamente morì e l'attività passò in capo al fratello Carlo Cavaliere.
L'esigenza di salvaguardare il Produttore (oltre che il consumatore) dalle contraffazioni, evidentemente molto diffuse, aveva indotto il rag. Capra a sviluppare un sistema integrato di marchi sulle laminature per garantire l'autenticità della penna e del relativo rivestimento: qui sotto una pubblicità esplicativa, datata 15 febbraio 1931, da me reperita. Le differenze con il sistema successivo applicato da Carlo Cavaliere sono essenzialmente due:
- la prima è che per Capra le iscrizioni sono "al maschile", marchio di fabbrica e marchio di controllo;
- la seconda, ben più importante, è che sulla penna rivestita veniva a comparire un secondo marchio contenete le iniziali del Concessionario ed il suo logo, cosa che quasi sicuramente fu giudicata inaccettabile da Waterman (con le iniziali di Cognome e Nome - C.apra D.icearco - sopra un pennino alato).
Sotto la rappresentanza di Carlo Cavaliere, invece, questo fu il punzone adottato (su una mia Waterman 52): la Marca di Controllo è inscritta in un cerchio e contiene l'acronimo L.E.W.CO (= Louis Edson Waterman Company).
Non ritenendo la cosa ancora sufficiente, tuttavia, senza ricorrere a nomi o stemmi estranei, Carlo Cavaliere decise di incidere sul nottolino di caricamento delle rientranti e sulla sezione delle lever filler un "codice alfanumerico": all'acquirente della stilografica veniva inoltre rilasciato un "Certificato di Garanzia" del Concessionario per l'Italia e Colonie (Cavaliere) che avrebbe dovuto riportare lo stesso codice alfanumerico che era stato impresso sulla penna...
Tornando alla penna in presentazione, io ipotizzo che la Marca di Controllo presente su quest'ultima sia una forma intermedia tra il pennino alato di Capra ed il cerchio della Marca di Controllo di Carlo Cavaliere della metà degli anni 1930.
Verifichiamo l'ipotesi osservando le iscrizioni apposte dal laboratorio di laminatura (Fratelli Cavaliere) per conto ed ordine del Concessionario (Giuseppe Cavaliere):
- il punzone (non identificato) sul labbro del cappuccio;
- il codice di controllo alfanumerico sul nottolino di caricamento.
Per quanto riguarda il punzone (posizionato sul labbro del cappuccio all'opposto rispetto al Marchio di Fabbrica), io ipotizzo possa essere quello del Concessionario Waterman per l'Italia e Colonie nel 1933 (Giuseppe Cavaliere). A parte gli errori che hanno portato alla doppia punzonatura della C e del suo puntino".", della W e del ricciolo di sinistra, passato lo scompenso visivo generato dalla duplicazione, si potrebbe ipotizzare una Marca di Controllo erede di quella personalizzata di Dicearco Capra e antecedente a quella inscritta nel cerchio di Carlo Cavaliere della metà degli anni 1930.
Secondo la mia ipotesi quindi:
C. W G.
Cavaliere (Waterman) Giuseppe
Per quanto riguarda il codice di controllo alfanumerico sul nottolino di caricamento, esso parrebbe suffragare la mia ipotesi poichè si presenta con uno dei primissimi numeri (16!! ma ciò non la renderà lo stesso una L.E. ):
B 0 1 6 Ai Grandi Collezionisti del Forum chiedo gentilmente un parere autorevole sulla questione!
Conclusioni
Scrivere con questo pennino è un mistico godimento, per la precisione del tratto (un EF/F lo giudicherei) e per la morbida e voluttuosa flessibilità Waterman: non staccherei più la penna dal foglio......... Uno dei grandi classici della storia della Stilografica, la Waterman #42 è qui declinata nella versione sottile 1/2, che era venduta, comunque, allo stesso prezzo del modello normale .
La sezione sensibilmente più piccola rispetto al modello standard (mm.10,7 contro mm.11,8) rende la penna uno strumento affatto diverso, con un'impugnabilità, una distribuzione dei pesi ed un impatto estetico assolutamente differenti rispetto alla capostipite: un modello organico eppure autonomo ed originale della gloriosa famiglia WATERMAN 42... Grazie per l'attenzione!
Giorgio
Ultime, ma più interessanti, sono le iscrizioni apposte dal laboratorio di laminatura (Fratelli Cavaliere) per conto ed ordine del Concessionario (Giuseppe Cavaliere).
Il discorso sui punzoni e sulle marche e codici di controllo era stato da me introdotto in questa recensione di una Waterman #52 Cavaliere
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=10365
Per rendere più chiara la presente recensione mi avvarrò anche di quanto già scritto in quella sede.
Ricordiamo brevemente la successione dei Concessionari: dai primi del 1900 allo scoppio della I Guerra Mondiale la L.&C. Hardtmuth, quindi la Ditta del Cav. Carlo Drisaldi dalla seconda metà del 1914 all'agosto del 1930 quando venne sostituito dal rag. Dicearco Capra (settembre 1930). Dopo pochissimo tempo, tuttavia, la Waterman affidò la Concessione per l'importazione e la distribuzione in esclusiva in Italia e Colonie delle penne e degli inchiostri a Giuseppe Cavaliere, responsabile all'epoca della "Fratelli Cavaliere", il più noto laboratorio di rivestimenti in materiali preziosi (che già rivestiva per incarico dei precedenti Concessionari la maggior parte delle penne Waterman). Ciò avvenne fra la fine del 1932 e l'inizio del 1933, ma purtroppo non abbiamo (ancora) pubblicità che testimonino il momento esatto dell'avvicendamento. Ad inizio 1934 Giuseppe Cavaliere improvvisamente morì e l'attività passò in capo al fratello Carlo Cavaliere.
L'esigenza di salvaguardare il Produttore (oltre che il consumatore) dalle contraffazioni, evidentemente molto diffuse, aveva indotto il rag. Capra a sviluppare un sistema integrato di marchi sulle laminature per garantire l'autenticità della penna e del relativo rivestimento: qui sotto una pubblicità esplicativa, datata 15 febbraio 1931, da me reperita. Le differenze con il sistema successivo applicato da Carlo Cavaliere sono essenzialmente due:
- la prima è che per Capra le iscrizioni sono "al maschile", marchio di fabbrica e marchio di controllo;
- la seconda, ben più importante, è che sulla penna rivestita veniva a comparire un secondo marchio contenete le iniziali del Concessionario ed il suo logo, cosa che quasi sicuramente fu giudicata inaccettabile da Waterman (con le iniziali di Cognome e Nome - C.apra D.icearco - sopra un pennino alato).
Sotto la rappresentanza di Carlo Cavaliere, invece, questo fu il punzone adottato (su una mia Waterman 52): la Marca di Controllo è inscritta in un cerchio e contiene l'acronimo L.E.W.CO (= Louis Edson Waterman Company).
Non ritenendo la cosa ancora sufficiente, tuttavia, senza ricorrere a nomi o stemmi estranei, Carlo Cavaliere decise di incidere sul nottolino di caricamento delle rientranti e sulla sezione delle lever filler un "codice alfanumerico": all'acquirente della stilografica veniva inoltre rilasciato un "Certificato di Garanzia" del Concessionario per l'Italia e Colonie (Cavaliere) che avrebbe dovuto riportare lo stesso codice alfanumerico che era stato impresso sulla penna...
Tornando alla penna in presentazione, io ipotizzo che la Marca di Controllo presente su quest'ultima sia una forma intermedia tra il pennino alato di Capra ed il cerchio della Marca di Controllo di Carlo Cavaliere della metà degli anni 1930.
Verifichiamo l'ipotesi osservando le iscrizioni apposte dal laboratorio di laminatura (Fratelli Cavaliere) per conto ed ordine del Concessionario (Giuseppe Cavaliere):
- il punzone (non identificato) sul labbro del cappuccio;
- il codice di controllo alfanumerico sul nottolino di caricamento.
Per quanto riguarda il punzone (posizionato sul labbro del cappuccio all'opposto rispetto al Marchio di Fabbrica), io ipotizzo possa essere quello del Concessionario Waterman per l'Italia e Colonie nel 1933 (Giuseppe Cavaliere). A parte gli errori che hanno portato alla doppia punzonatura della C e del suo puntino".", della W e del ricciolo di sinistra, passato lo scompenso visivo generato dalla duplicazione, si potrebbe ipotizzare una Marca di Controllo erede di quella personalizzata di Dicearco Capra e antecedente a quella inscritta nel cerchio di Carlo Cavaliere della metà degli anni 1930.
Secondo la mia ipotesi quindi:
C. W G.
Cavaliere (Waterman) Giuseppe
Per quanto riguarda il codice di controllo alfanumerico sul nottolino di caricamento, esso parrebbe suffragare la mia ipotesi poichè si presenta con uno dei primissimi numeri (16!! ma ciò non la renderà lo stesso una L.E. ):
B 0 1 6 Ai Grandi Collezionisti del Forum chiedo gentilmente un parere autorevole sulla questione!
Conclusioni
Scrivere con questo pennino è un mistico godimento, per la precisione del tratto (un EF/F lo giudicherei) e per la morbida e voluttuosa flessibilità Waterman: non staccherei più la penna dal foglio......... Uno dei grandi classici della storia della Stilografica, la Waterman #42 è qui declinata nella versione sottile 1/2, che era venduta, comunque, allo stesso prezzo del modello normale .
La sezione sensibilmente più piccola rispetto al modello standard (mm.10,7 contro mm.11,8) rende la penna uno strumento affatto diverso, con un'impugnabilità, una distribuzione dei pesi ed un impatto estetico assolutamente differenti rispetto alla capostipite: un modello organico eppure autonomo ed originale della gloriosa famiglia WATERMAN 42... Grazie per l'attenzione!
Giorgio
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WATERMAN #42 1/2 Cavaliere con codice di controllo, 1933
Complimenti Giorgio, come di consueto per te una presentazione estremamente importante, ricca di informazioni e corredata da foto di tutta chiarezza. Grazie anche per aver mostrato il comunicato da te reperito della Ditta Rag D. ( il nome Dicearco segnala un origine messinese ?) Capra , con quella definiamola "forzatura " di mettere un proprio marchio affianco a quello della casa madre ...
Grazie ancora
Luigi
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Grazie a te, Luigi, per il commento sempre attento e puntuale!!lucre ha scritto:Complimenti Giorgio, come di consueto per te una presentazione estremamente importante, ricca di informazioni e corredata da foto di tutta chiarezza. Grazie anche per aver mostrato il comunicato da te reperito della Ditta Rag D. ( il nome Dicearco segnala un origine messinese ?) Capra , con quella definiamola "forzatura " di mettere un proprio marchio affianco a quello della casa madre ...
Grazie ancora
Luigi
Penna di sostanza, tecnicamente vicina alla perfezione in fase di scrittura: le perdono volentieri la mancanza di fascino (ma non di eleganza, comunque): e poi quel profumino di liquirizia dell'ebanite Waterman...
Sono parimenti consapevole dello scarso "fascino" della ricerca sulle punzonature, così come della possibile imprecisione/incompletezza delle ipotesi formulate: credo che il contributo di chi negli anni ha raccolto moltissime penne sarebbe conclusivo sull'argomento, ma non dispero di poter aggiungere personalmente nuovi tasselli in futuro...
Alla prossima!
Giorgio
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WATERMAN #42 1/2 Cavaliere con codice di controllo, 1933
Ciao Giorgio,
come di consueto ti faccio i miei complimenti per l'esposizione precisa e gradevole.
Riguardo questa penna mi ha colpito la decorazione non troppo dissimile da una Dunhill delle mie. Ne ho anche un'altra uguale ma in argento massiccio.
Chiaramente essendo state prodotte intorno agli anni '70/'80 - certamente da Montblanc - la decorazione è più rifinita ma se già si erano ispirati alla italianissima Hastil per le linee perché non avrebbero dovuto ispirarsi alla Cavaliere per la decorazione?
E qui ci sarebbe tutto un discorso da fare sull'originalità della casa transalpina ma penso che possiamo evitarlo per il momento.
Effettivamente all'inizio a me non piacevano molto queste due penne, non per la decorazione ma per la disarmante semplicità del resto del modello. Poi mi ci sono abituato. Se proprio non ti garba questa penna posso sacrificarmi per te e provare a farmela piacere...
Cari saluti,
come di consueto ti faccio i miei complimenti per l'esposizione precisa e gradevole.
Riguardo questa penna mi ha colpito la decorazione non troppo dissimile da una Dunhill delle mie. Ne ho anche un'altra uguale ma in argento massiccio.
Chiaramente essendo state prodotte intorno agli anni '70/'80 - certamente da Montblanc - la decorazione è più rifinita ma se già si erano ispirati alla italianissima Hastil per le linee perché non avrebbero dovuto ispirarsi alla Cavaliere per la decorazione?
E qui ci sarebbe tutto un discorso da fare sull'originalità della casa transalpina ma penso che possiamo evitarlo per il momento.
Effettivamente all'inizio a me non piacevano molto queste due penne, non per la decorazione ma per la disarmante semplicità del resto del modello. Poi mi ci sono abituato. Se proprio non ti garba questa penna posso sacrificarmi per te e provare a farmela piacere...
Cari saluti,
- Musicus
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Purtroppo non posso cancellare il mio intervento personalmente, essendo ormai trascorse le 24 h canoniche.
Giorgio
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Mhm... Non credo d'aver capito.
- Musicus
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Dopo una settimana di vacanza, riprendo da dove ero rimasto.
1) Ho inoltrato le mie rimostranze allo Staff via MP, come da Regolamento.
2) @ Simone: mi fa piacere che anche le immagini della presente recensione siano state incorporate nel Wiki.
Ti segnalo soltanto che, a causa della relativa incertezza della materia trattata e di un'esposizione condizionata dalle ipotesi formulate, nel Wiki è stata erroneamente inserita la seguente immagine di una "Marca di Controllo" propriamente detta, che appartiene però ad una Waterman 52 a levetta (da me recensita qui: https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=10365), che ho allegato alla presente recensione solo per ragioni esplicative.
Quindi, l'unica iscrizione "non Waterman" presente sulla penna rimane la seguente
 da te giustamente rubricata come "sigla incerta".
3) Sinceramente, un poco mi spiace vedere lo scarso apprezzamento suscitato da questa penna. La Safety "1/2", infatti, è il vero trait d'union, l'anello di congiunzione tra la più sottile erede della cannuccia tradizionale, il modello con caricamento a contagocce serie #1x, e la più tozza serie safety standard (#4x o #1xs): una via di mezzo davvero ideale per molteplici utilizzi, come ho scoperto con soddisfazione negli ultimi tempi.
Sono così entusiasta del profilo ergonomico e delle superbe prestazioni in scrittura di questa Waterman 42 1/2 da aver stabilmente inserito la penna nella mia top five delle stilografiche in uso... 
Giorgio
1) Ho inoltrato le mie rimostranze allo Staff via MP, come da Regolamento.
2) @ Simone: mi fa piacere che anche le immagini della presente recensione siano state incorporate nel Wiki.
Ti segnalo soltanto che, a causa della relativa incertezza della materia trattata e di un'esposizione condizionata dalle ipotesi formulate, nel Wiki è stata erroneamente inserita la seguente immagine di una "Marca di Controllo" propriamente detta, che appartiene però ad una Waterman 52 a levetta (da me recensita qui: https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=10365), che ho allegato alla presente recensione solo per ragioni esplicative.
Quindi, l'unica iscrizione "non Waterman" presente sulla penna rimane la seguente
 da te giustamente rubricata come "sigla incerta".
3) Sinceramente, un poco mi spiace vedere lo scarso apprezzamento suscitato da questa penna. La Safety "1/2", infatti, è il vero trait d'union, l'anello di congiunzione tra la più sottile erede della cannuccia tradizionale, il modello con caricamento a contagocce serie #1x, e la più tozza serie safety standard (#4x o #1xs): una via di mezzo davvero ideale per molteplici utilizzi, come ho scoperto con soddisfazione negli ultimi tempi.
Sono così entusiasta del profilo ergonomico e delle superbe prestazioni in scrittura di questa Waterman 42 1/2 da aver stabilmente inserito la penna nella mia top five delle stilografiche in uso... 
Giorgio
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Musicus ha scritto: Ti segnalo soltanto che, a causa della relativa incertezza della materia trattata e di un'esposizione condizionata dalle ipotesi formulate, nel Wiki è stata erroneamente inserita la seguente immagine di una "Marca di Controllo" propriamente detta, che appartiene però ad una Waterman 52 a levetta (da me recensita qui: https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=10365),
Non è questione di relativa incertezza, è che ho proprio preso fischi per fiaschi... Comunque ho spostato l'immagine e l'ho riattribuita alla penne giusta. Sarebbe meglio evitare di fare certe cose a notte fonda, ma il tempo è quel che è.
Purtroppo (o per fortuna, dato che almeno quel pezzo di malattia la scampo) non riesco a digerire le rientranti... quasi quasi preferisco quelle a caduta. Per questo anche se riconosco il notevole interesse dell'esemplare in questione, non riesco ad apprezzarlo quanto meriterebbe... (il problema è che a vederla mi hai fatto venire un irresistibile desiderio di trovare una 52½...)Musicus ha scritto: 3) Sinceramente, un poco mi spiace vedere lo scarso apprezzamento suscitato da questa penna. La Safety "1/2", infatti, è il vero trait d'union, l'anello di congiunzione tra la più sottile erede della cannuccia tradizionale, il modello con caricamento a contagocce serie #1x, e la più tozza serie safety standard (#4x o #1xs): una via di mezzo davvero ideale per molteplici utilizzi, come ho scoperto con soddisfazione negli ultimi tempi.
Però adesso
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
WATERMAN #42 1/2 Cavaliere con codice di controllo, 1933
C. WG. con parentesi graffa sottostante = Carlo Weingrill, ditta orafa attiva a Milano dal 1879, attuale Weingrill Italy.
Da "Dizionario del gioiello italiano".
paolodemuro
Da "Dizionario del gioiello italiano".
paolodemuro